sirsimons ha scritto: ↑27 dicembre 2020, 21:14... Sinceramente non me la sento di avventurarmi armato di scalpellino e poco più...e rischiare di rovinare il pezzo.
Ho pertanto deciso di utilizzare solo alcune PE, quelle che non richiedono modifiche alla plastica e soprattutto che mi sembrano coerenti con gli schemi della strumentazione. ...
Ciao Simone,
mi par di capire che sono le tue prime fotoincisioni. Dai una lettura
qui prima di cominciare per una panoramica generale e qualche trucchetto.
La rimozione dei particolari in bassorilevo con una lama affilata è possibile anche senza necessità di usare stucco e abrasivi se esegui i tagli con precisione. Devono essere netti ed eseguiti col giusto compromesso tra velocità di esecuzione e prudenza per evitare che la lama scappi di mano e danneggi altri particolari. Io di solito prediligo una lama curva che consente di
affettare bene le parti con un leggero
movimento a pendolo che permette di far scorrere la lama, specialmente quando si arriva alla parte centrale più robusta, il cosiddetto
pieno. Il rischio è di non tagliare in modo netto ma l'esperienza aiuta.
Per quanto ho scritto capisci che bisogna un po' farci la mano, quindi, visto che non te la senti lascia pure stare perché sono molti ad usare solo una parte delle fotoincisioni presenti nelle lastrine che hanno a disposizione.
I motivi sono tanti e certe volte dipendono dal fatto che gli elementi fotoincisi hanno l'ambizione di rappresentare parti a sezione tonda mentre sono inevitabilmente piatte. Intendiamoci anche sul fatto che, specie nelle scale piccole (anche in altre scale, ma non dirlo a chi le realizza altrimenti si scandalizzerebbe

) dal vivo diventa difficile distinguere la forma di una piccolissima sezione specialmente se posta in zone difficili da guardare (es.: le maniglie di espulsione di un sedile eiettabile si notano mentre dei cavetti delle candele in un motore radiale rinchiuso una naca molto stretta inganneranno facilmente l'occhio). In altre parole prevale l'impressione della presenza di un particolare sull'esattezza rigorosa del particolare stesso (in fondo se ci pensi nel modellismo vale in molti altri casi come quando dipingendo diamo luci ed ombre fittizie per enfatizzare i dettagli).
Le prove di posizionamento con gli elementi fotoincisi vanno eseguite tanto quanto si fa con la plastica e la resina. Con le parti più minute possono risultare maggiormente difficoltose e i pezzi vanno tenuti in posizione con una goccia di adesivo vinilico e messe in sede tenendo le parti, ad esempio, con pinzette, Patafix o un attrezzo di
questo tipo, anche
non espressamente dedicato al modellismo.
La complicazione maggiore delle fotoicisioni è la loro piegatura, specialmente se sono vecchie e prive di intagli guida o non è retta ma circolare. Anche in questo caso l'esperienza fa tanto.
Per quanto riguarda invece i profilati in plastica sono essenziali per i lavori di autocostruzione o rattoppo delle fessure ampie. I notissimi
Evergreen segnalati da Edo vanno bene e ci sono molte altre alternative. Io ad esempio mi sono trovato bene con i prodotti
Slater's.
Le carte di credito scadute vanno bene anche se in effetti sono spesse per certi tipi di lavoro.
Per cominciare consiglio due fogli di
plasticard da .25 (difficile trovare spessori inferiori) e .50 mm di spessore e dei profilati sottili come ad esempio
.20X.20 mm ed una misura leggermente maggiore tipo .40 mm che copriranno la maggior parte delle esigenze iniziali.
microciccio