Le prime notizie in tal senso risalgono al 1960, quando il 12 gennaio Yang Decai, un pilota della PLANAF (Aviazione di marina della Forza di liberazione popolare Cinese) cercò di disertare a bordo del suo MiG-15, ma il tentativo si risolse in modo drammatico per il povero pilota, dal momento che si schiantò in atterraggio e perse la vita. Altri furono più fortunati e riuscirono ad atterrare nella vicina Taiwan, entrare nella locale aeronautica e servirla con onore, finendo poi congedati con lauta pensione.
Decisamente però mezzi come il Mig-15 o i bombardieri Ilyushin Beagle, erano de lutto inadeguati per tentare una fuga, e infatti molti finirono abbattuti. una nuova ondata di diserzioni, o perlomeno di tentativi, si ebbe con l'ingresso in servizio nella PLAAF della versione costruita su licenza del MiG-19, lo Shenyang J-6. Ed è proprio di questo che voglio parlare in questo articolo! Furono 6 i casi di defezione compiuti con tali aerei, almeno stando a quanto scritto da Yefim Gordon nella sua monografia sul Farmer, pubblicata nella collana "Aerofax": il primo fu, il 7 luglio 1977, il tenente colonnello Fan Yuan-Yen che atterrò a Taiwan. Ad esso fecero seguito le defezioni di Wu Jung Chien (1982), che posò le ruote del suo J-6 codice 3220 rosso su una base vicino a Seul, in Corea del Sud, come del resto i sud Corea atterrò anche il 26enne Chen Pao-Chung con il suo 3280 rosso. Decisamente sfortunato fu nel suo tentativo Wang Bo-yu, che nel 1990 atterrò alla base aerea sovietica di Knevichi, sperando di trovare rifugio sicuro, spinto forse anche dal recente clima di disgelo impostato dalla Perestroika di Gorbacev: purtroppo per lui non fu così, perché cinque giorni dopo il suo arrivo, l'aereo fu restituito ai legittimi proprietari, mentre il pilota fu riconsegnato alle autorità cinesi. Non è difficile immaginare la fine che ha fatto: infatti esso fu condannato a morte. .
Per cercare di scoraggiare questi tentativi, il governo cinese corse ai ripari, installando una serie di batterie di missili e cannoni antiaerei su quelle che erano ritenute le principali vie di fuga (costa sud-orientale della Cina, il Mar Giallo e lo stretto di Formosa) e formando uno squadron di Shenyang F-6 con il preciso compito di intercettare e abbattere i disertori: infatti nel maggio del 1983 ci fu uno scontro fra J-6 che si concluse con l'abbattimento del disertore. Interessante poi è che questi Shenyang "cattivi" furono dotati di una mimetica, per permettere alle batterie a terra di distinguerli di primo acchito dai "normali" J-6 che invece venivano lasciati in metallo naturale. Stando sempre alla monografia di Gordon, questi aerei avevano una mimetica a strisce in verde/marrone oppure sabbia/marrone, anche le scarse fotografie a mia disposizione, sembrano confermare il solo verde/marrone, mentre il profilo pubblicato da Americo Maia, che ritrae appunto un aereo con colorazione in sabbia/marrone pare essere un esemplare da museo o frutto di fantasia o errata interpretazione di fotografie.


<b>tutte le foto inserite in questo articolo sono solo per scopo di discussione!!! </b>
Le fonti su cui mi sono basato sono il già citato libro di Yefim Gordon sul MiG-19, edito nella collana Aerofax, e una voce su wikipedia circa le defezioni dei piloti durante la Guerra Fredda, consultabile all'indirizzo http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Co ... defections
Da ultimo mi sono servito anche di un articolo modellistico a tema proprio uno di questi Shenyang "cattivi" pubblicato dall'ottimo Gianni Cassi sul numero 30 di Sky Model.
ciao
Ale