Eccomi con la gallery di questo piccolino.
Nell'attesa dell'aerografo (non a breve ma non voglio modellare molto prima dell'acquisto ormai) porto avanti la mia collezione di assi americani, con l'ottavo. Contemporaneamente muovo un pò quella "serie" dedicata al Curtiss P40 con il modello B nell'attesa di altre due scatole già pronte.
Nel wip troverete abbastanza materiale per farvi un'idea del kit, che non è male almeno in rapporto al suo bassissimo prezzo. Non consiglio di farlo ai principianti, come dovrei, a meno che non si voglia lavorarci da scatola e buonanotte. Qualche problema è legato alle inesattezze, come la decals sbagliata della pin-up a destra, che ho dovuto dipingere a pennello, e anche le decals della shark mouth occhi compresi hanno subito rimaneggiamenti causa palesi differenze. Alcuni elementi poi li giudico troppo grossolani nella resa. Le decals sono buone, ho desaturato molto le più variopinte. Lo schema colori proposto da Airfix è leggermente errato. Tettuccio solo chiuso, del cockpit non si vede nulla... Ho lavorato per restituire un effetto di diffusa usura.
Infine qualche scoramento dovuto anche a piccoli inconvenienti miei compreso lo smartphone morto, con necessità di farmi prestare una fotocamera, le molte prove per capirne l'uso... e alla fine era meglio il mio smartphone
L'aereo è molto noto, un esemplare delle Tigri Volanti che tutti conoscerete. La storia del pilota (asso con 17 vittorie), dell'AVG, nonché migliori descrizioni del kit sono presenti sempre nel work in progress. L'aereo apparteneva alla terza squadriglia "Hell's angels" dalle colorate e diversissime pin-up rosse

fonte immagini inserite a scopo di discussione:
http://www.cieldegloire.com/fg_avg
Ho approfondito in estate il tema P40 in vari libri e ho ricavato un sunto che potrebbe interessare, ne approfitto per condividerlo.
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Il P40, accusato più volte di carenze dopo essere stato spazzato via a Pearl Harbor e nelle Filippine - ma per colpe non sue, fu sicuramente rivalutato grazie all'uso che ne fecero gli inglesi in Nord Africa e la AVG in Cina. In entrambi i casi, c'entra una "bocca di squalo" di mezzo. La macchina era frutto di diversi compromessi: la sua velocità era buona ma solo ad altezze medio basse, e questa caratteristica veniva dall'idea (errata) che il caccia servisse soprattutto per l'appoggio a terra, nonché per la necessità di accorciarne i tempi di progettazione e messa a punto. Per lo stesso motivo, si sostituì semplicemente il motore radiale da un altro aereo con uno in linea che aumentava la velocità ma diminuiva manovrabilità e capacità di salita. Ogni altro espediente successivo come blindature e serbatoi autosigillanti, peggiorarono la situazione addirittura. Però era anche una macchina molto robusta capace di incassare molti colpi, dalla facile manutenzione e con gli impianti ravvicinati che ne rendevano difficile l'abbattimento con armi leggere da terra, e aveva un'elevata autonomia. Se sfruttata bene, la macchina rendeva i suoi frutti perché aveva almeno un punto di vantaggio su ogni avversario, distinguendo periodi e versioni.
Per le prime versioni come il P40 B/C (Hawk/Tomahawks), in Nord Africa i piloti impararono a sfruttarne la manovrabilità contro la salita e la velocità dei Bf 109 E, mentre Chennault insegnò ai suoi piloti a sfruttarne la velocità e potenza di fuoco contro i manovrabili ma poco armati modelli giapponesi. In ogni caso andava benone per l'appoggio a terra (e per quello era stata pensato). L'arrivo dei Bf 109 F e dei MC 202 li mise però molto in crisi.
Le versioni successive da D aN (Warhawks/Kittyhawks) montavano diversa motorizzazioni e quindi un nuovo design per il muso, il cofano e la bocca del radiatore, con due strade seguite, una per i modelli D, E, K, M ed N con motore Allison V-1710, ed una per i modelli F ed L con motore Packard Merlin V-1650 (si riconoscono per non avere la presa d'aria sopra il cofano e radiatore diverso). Il P40 D/E (Kittyhawks) non migliorava però molto le prestazioni rispetto al C. Il modello F (il primo Warhawks) e il successivo L, come detto, furono un tentativo con motore diverso che ne migliorò l'altezza massima notevolmente, ma quei tipi di propulsore furono poi sfruttati solo per i Mustang. Il P40 K riprendeva l'E, ma aveva una fusoliera con coda diversa per compensare un problema di stabilità. Il P40 M tornava alla coda "classica" ma aveva altro motore e due prese d'aria davanti le marmitte, e da questo si riconosce. Il P40 N è simile al M ma con vari tentativi di alleggerirlo come la decisione di mettere 4 e non 6 mitragliatrici, infatti il P40 N-1 fu il modello più veloce ( 378mph a 10,500ft). Dal modello N5 si trova con cockpit e canopy molto diversi e armamento di nuovo di 6 mitra.
La versione E ebbe grande sfortuna nelle Filippine, con mezzi non a punto e piloti non addestrati, e fecero pessima figura contro i preparatissimi nipponici. Ciò nonostante va detto che, per quanto riguarda il Pacifico, il primo asso dell'USAAF (Wagner) volava su queste macchine, e il 49th FG che ebbe un primato di vittorie, fu equipaggiato con i P40 fino al 1944. In Nord Africa gli unici miglioramenti ritenuti significativi furono le migliori capacità di portare carichi, per cui l'aereo fu soprannominato "Kittybomber", ottenendo un buon successo contro le forze dell'Asse fino al 1943 in Africa. In Italia i P40 ebbero grande successo in Sardegna ma sulla penisola si preferirono modelli migliori. Nel settore Cina-Birmania-India, Chennault continuò a mietere vittime nipponiche con i P40 E finché non furono sostituiti dai Mustang. In Russia i P40 non furono apprezzati dai sovietici che lo usavano soprattutto per l'appoggio al suolo ma preferendogli in questo il P39, contrariamente alle forze americane.
Superati da Mustang, P38, P47, I P40 erano per Curtiss una soluzione di ripiego che continuava ad avere successo commerciale, mentre provavano a creare un modello completamente nuovo, non riuscendovi: dopo la guerra, l'industria uscì da questo tipo di business.
notizie da:
CURTISS P40 Long-nosed Tomahawks; CURTISS P40 Snub-nosed Kittyhawks and Warhawks, entrambi di CARL MOLESWORTH © Osprey Publishing 2013
Non lo considero affatto uno dei miei lavori migliori, tra il caldo e i miei problemi ho avuto troppe distrazioni.
Curtiss Hawk 81-A-2 (P40B) Flown by Charles H. Older, AVG (American Volunteer Group, Flying Tigers), 3rd Sq. Hell's Angels, Kumming, China, 1942
Il signor Older sembra soddisfatto...
Un famosissimo pilota della AVG è stato G. "Pappy" Boyington che ne descrive l'esperienza in "Baa baa black sheep" (L'asso della bottiglia) .
Curtiss Hawk 81-A-2 (P40B) on baa baa Black Sheep book by
Sebastian Di Guardo, su Flickr
A confronto l'aereo della AVG con un Corsair pilotato da Pappy successivamente. Mi piace il gioco "68-86"...
Curtiss Hawk 81-A-2 (P40B) and the Corsair Lucybelle, described by Maj Gregory Boyington by
Sebastian Di Guardo, su Flickr
Qui a confronto invece lo Hawk 81, praticamente il primo P-40 diffuso, con un P-40 N, l'ultima versione. Si vede bene il diverso muso
Curtiss Hawk 81-A-2 (P40B) and P-40N by
Sebastian Di Guardo, su Flickr
E qui gli stessi aerei, da notare il canopy e l'abitacolo decisamente differenti.
Il solito fotomontaggio
Curtiss Hawk 81-A-2 (P40B) Flown by Charles H. Older - photomontage by
Sebastian Di Guardo, su Flickr
Direi che è tutto
