"The Italian Beast" Curtiss S2C5 Academy 1/72
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Re: "The Italian Beast" Curtiss S2C5 Academy 1/72
Bell'esemplare l'aereo. Poi italiano è il massimo. ..
Buon divertimento.
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Ricreare un modello in scala permette di allontanarci quel tanto che basta per osservare la realtà circostante dal corretto punto di vista.
Non perdere la pazienza, anche se può sembrare impossibile, è già pazienza (proverbio giapponese)
Non si smette di giocare quando si invecchia.... Si invecchia quando si smette di giocare.





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Re: "The Italian Beast" Curtiss S2C5 Academy 1/72
Ciao
saluti
...io dovrei andare giù in garage a cercare le fonti primathunderjet ha scritto:Max & Fabio mi avete incuriosito...raccontateci!

saluti
Re: "The Italian Beast" Curtiss S2C5 Academy 1/72
Vado un po' a braccio vediamo se ricordo bene, nel caso correggete.
Alla fine della guerra e con l'adesione al patto atlantico la marina intravide la possibilità di formare una propria aviazione navale. L'aeronautica creava intanto la sua componente antisom ordinando degli helldiver (una quindicina). Varie mosse venivano fatte dalla marina, compreso l'invio di piloti ad addestrarsi in America per il passaggio di vari velivoli come appunto l'helldiver , l'ad-1, l'avenger e altri che non ricordo.
Gli americani guardarono con simpatia questi tentativi della marina e regalarono due helldiver alla marina dotandoli di simboli e coccarde fittizie (quelle che si vedono nel profilo di Argo). Si avvicinarono quindi con una portaerei alle nostre coste e fecero decollare in due aerei pilotati da due piloti della marina. Atterrati a Capodichino, senza nessuna autorizzazione e mantenendo il silenzio radio, i piloti ebbero l'idea di parcheggiare gli aerei nella parte americana della base rendendoli cosi intoccabili. Rimasero li parcheggiati finché non furono alla fine riassorbiti dall'Aeronautica.
Sfumò cosi il sogno della marina che dovette accontentarsi dell'ala rotante.
Piccola curiosità. Le regole che ci furono imposte dopo l'armistizio vietavano di possedere bombardieri. I nostri helldiver vennero infatti denominati S2C5 invece che SB (scout bomber) come gli americani.
Alla fine della guerra e con l'adesione al patto atlantico la marina intravide la possibilità di formare una propria aviazione navale. L'aeronautica creava intanto la sua componente antisom ordinando degli helldiver (una quindicina). Varie mosse venivano fatte dalla marina, compreso l'invio di piloti ad addestrarsi in America per il passaggio di vari velivoli come appunto l'helldiver , l'ad-1, l'avenger e altri che non ricordo.
Gli americani guardarono con simpatia questi tentativi della marina e regalarono due helldiver alla marina dotandoli di simboli e coccarde fittizie (quelle che si vedono nel profilo di Argo). Si avvicinarono quindi con una portaerei alle nostre coste e fecero decollare in due aerei pilotati da due piloti della marina. Atterrati a Capodichino, senza nessuna autorizzazione e mantenendo il silenzio radio, i piloti ebbero l'idea di parcheggiare gli aerei nella parte americana della base rendendoli cosi intoccabili. Rimasero li parcheggiati finché non furono alla fine riassorbiti dall'Aeronautica.
Sfumò cosi il sogno della marina che dovette accontentarsi dell'ala rotante.
Piccola curiosità. Le regole che ci furono imposte dopo l'armistizio vietavano di possedere bombardieri. I nostri helldiver vennero infatti denominati S2C5 invece che SB (scout bomber) come gli americani.
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Re: "The Italian Beast" Curtiss S2C5 Academy 1/72
Off Topic
fai con comodo!pitchup ha scritto:Ciao...io dovrei andare giù in garage a cercare le fonti primathunderjet ha scritto:Max & Fabio mi avete incuriosito...raccontateci!![]()
saluti

thanks!Fabio_lone ha scritto:Vado un po' a braccio vediamo se ricordo bene, nel caso correggete.
Alla fine della guerra e con l'adesione al patto atlantico la marina intravide la possibilità di formare una propria aviazione navale. L'aeronautica creava intanto la sua componente antisom ordinando degli helldiver (una quindicina). Varie mosse venivano fatte dalla marina, compreso l'invio di piloti ad addestrarsi in America per il passaggio di vari velivoli come appunto l'helldiver , l'ad-1, l'avenger e altri che non ricordo.
Gli americani guardarono con simpatia questi tentativi della marina e regalarono due helldiver alla marina dotandoli di simboli e coccarde fittizie (quelle che si vedono nel profilo di Argo). Si avvicinarono quindi con una portaerei alle nostre coste e fecero decollare in due aerei pilotati da due piloti della marina. Atterrati a Capodichino, senza nessuna autorizzazione e mantenendo il silenzio radio, i piloti ebbero l'idea di parcheggiare gli aerei nella parte americana della base rendendoli cosi intoccabili. Rimasero li parcheggiati finché non furono alla fine riassorbiti dall'Aeronautica.
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the only excuse for making a useless thing is that one admires it intensely.all art is quite useless






i miei modelli---fotogallery:costruzione di un modello dall'inizio alla fine
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Re: "The Italian Beast" Curtiss S2C5 Academy 1/72
Si Fabio, ricordavo anche io la storia .... letta non so dove. Le uniche cose che ricordavo diversamente era il numero, che mi sembrava più di 2 soli aerei, e la fine ..... ovvero gli aerei alla fine rimasero a marcire ....
..... ma il beneficio del dubbio lo lascio aperto
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Re: "The Italian Beast" Curtiss S2C5 Academy 1/72
Fabio è stato più che esauriente, ad integrazione posso solo aggiungere altre curiosità, tipo che In quel periodo gli u.s.a. avevano paventato addirittura la cessione di una portaerei tascabile alla nostra marina o che i due piloti di marina incaricati di portare in italia i primi 2 helldiver durante il viaggio fecero amicizia con i piloti u.s.n. che addirittura scortarono con dei Panthers da Marsiglia all' isola d' Elba gli Helldivers per coprirli da eventuali tentativi di intercettazioni...da parte di velivoli a.m.i....
L ' aeronautica militare fece valere la "legge dei 1500 chili" che dava appunto la pertinenza all' A.m.i. di qualsiasi velivolo ad ala fissa con peso superiore ai 1500 kg, e quindi requisì i due S2c, ed i 2 piloti furono messi in licenza......
L ' aeronautica militare fece valere la "legge dei 1500 chili" che dava appunto la pertinenza all' A.m.i. di qualsiasi velivolo ad ala fissa con peso superiore ai 1500 kg, e quindi requisì i due S2c, ed i 2 piloti furono messi in licenza......
Mai nell'ambito dei conflitti umani, così tanto fu dovuto da tanti a tanto pochi. (W. Churchill)
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Re: "The Italian Beast" Curtiss S2C5 Academy 1/72
Ciao Alessandro,
sei un turbine di attività modellistica continuativa in questo periodo!
Buon lavoro.
microciccio
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Buon lavoro.
microciccio
Re: "The Italian Beast" Curtiss S2C5 Academy 1/72
Già la storia è molto interessante...
Sono certo che lo sarà anche seguire questo WIP.... Buon lavoro Alessandro!
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Re: "The Italian Beast" Curtiss S2C5 Academy 1/72
bel soggetto, esempalre quanto mai particolare per storia ed insegne (solo da pochi anni con il ritrovamento di foto nitide di fonte US NAVY si è accertato che che lo stemma MM in coda era in negativo)...per dovere di cronaca e correttezza storica: era Dicembre 1952 i due velivoli, codice radio Gull One e Gull Two pilotati rispettivamente dal T.V. Volpe e S.T.V. Valente, furono lanciati dalla paortarei Midway al largo di Capo Corso con destinazione Capodichino... poco dopo, contattato il controllo aereo Italiano, i due piloti MM scoprirono di non essere riconosciuti come velivoli facenti parte delle forze armate italiane e quindi considerati "intrusi"... furono quindi raggiunti da due caccia dell'AM decollati su scramble e scortati fino a Capodichino dove venne loro comunicato di atterrare nella zona di competenza AM... però essendo i velivoli di proprietà US NAVY, dalla Midway prima e dagli USA dopo intervennero in maniera decisa ordinando ai piloti italiani di atterrare a capodichino e dirigersi nella zona di competenza USA liddove i velivoli vennero presi in consegna da militari armati USA e da loro custoditi...i piloti italiani invece, furono scortati da militari AM in zona italiana, messi sotto accusa ed imprigionati in attesa di processo, poichè non esistendo l'Aviazione di Marina Italiana vennero considerati come insubordinati oltre a non essere riconosciuti come piloti militari di velivoli...processati e prosciolti, grazie a forti pressioni USA, venne loro invalidato il brevetto di piloti di aerei militari conseguito con regolare corso negli USA e rimandati ai reparti d'appartenenza (non proprio)... i due velivoli rimasero in zona USA e molto tempo dopo vennero "ceduti" all'AM... insomma una bella storiella" all'itagliana". 

Ultima modifica di syerra il 11 febbraio 2015, 18:15, modificato 1 volta in totale.
un Siculo saluto
Gianni

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Re: "The Italian Beast" Curtiss S2C5 Academy 1/72
Ciao, anche io amo molto il soggetto da te scelto. L'ho acquistato qualche anno fa e preso dall'entusiasmo ho "forato" uno ad uno con una micropunta i fori delle parti mobili,flap. Però data l'impresa che era solo parte del lavoro ho dovuto abbandonare per studiare bene come procedere. Per quanto concerne il "regalo" fatto dagli americani alla Marina Militare, le cose andarono un pò diversamente. Quello che in Italia fu portato come regalo in effetti era il risultato di un accordo M.O.U. (memorandum of understandig - protocollo d'intesa) appunto per la fornitura di velivoli antisom all'Italia. Negli States poco si preoccuparono se la Marina Militare era autorizzata o meno a siglare tale accordo e quindi all'arrivo in Italia dato che, come detto anche l'Aeronautica stava valutando il velivolo, presero i due velivoli, in ragione di una Legge che prevedeva l'ala fissa per la sola Aeronautica, e li riportarono nel registro di inventario dell'Arma azzurra. Molto simile alla storia con gli AV-8B+ acquisiti immediatamente prima che la "Garibaldi" e quindi anche la Marina potesse essere autorizzata a dotarsi di ala fissa, fortunatamente stavolta ci sono riusciti fino in fondo...Ritornando al kit ti seguirò con molto interesse e se ti dovesse servire qualcosa ho della documentazione cartacea ed alcune immagini scaricate da vari siti. Spero possa esserti utile questa immagine
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