Ragazzi grazie a tutti e scusate se lo faccio solo ora.
Vegas ha scritto: ↑27 settembre 2020, 13:54
Bel lavoro Aurelio,
Dima metallica messa nel carrello...non sapevo nemmeno esistesse, mi interessa moltissimo approfondire il tuo approccio all'auto costruzione, per cui vorrei sapere quali elementi di palsticard usi di base, quali attrezzi e su che disegni ti basi per i riferimenti.grazie.
Ciao Michele,
questi sono i profilati in mio possesso.
Aggiungici anche i un paio di fogli evergreen con spessore pari a 0,13-0,25-0,5 mm.
Alcuni strumenti sono i classici cutter e lame. Poi tempo fa mi muniii di seghetti sottili e rivettatrici della RB.
Se hai altre domande, chiedimi pure.
marturangel ha scritto: ↑28 settembre 2020, 14:40
Oltre i complimenti vorrei sapere come hai proceduto con quelle paratie di supporto per gli scarichi in resina. Che strumento hai utilizzato per ritagliare la forma della paratia, e come hai proceduto per fare i fori circolari in maniera simmetrica?
Ciao Angelo,
ho usato il compasso circolare della OLFA.
microciccio ha scritto: ↑27 settembre 2020, 11:40
Ciao Aurelio,
leggo che ti stai proprio divertendo intervenendo nei punti che più ti gustano!
Installazione scarichi: erano inclinati di 5,25°(a memoria ricordavo meno) rispetto all'asse orizzontale. Ne hai sicuramente tenuto conto ma un pro-memora è sempre utile.
microciccio
Grazie mille Paolo. Link sempre utili e interventi preziosi.
Ragazzi belli veniamo agli update di quest'oggi e che racchiudono lavori degli ultimi due mesi, oggi vi voglio raccontare tante cose belle accadute su questo kit in questi tempo.
Molte ore di lavoro me le hanno portate via le ali; più guardavo la documentazione e più vedevo cose che sul kit non c'erano e se c'erano, erano errate.
Sentivo però anche dentro di me una strana vocina che si faceva, inspiegabilmente, strada.
Come un eco cresceva...cresceva...cresceva e bisbigliava frasi che non ancora riuscivo a comprendere.
Senza dare tanto peso a quella strana sensazione, ho continuato a darci dentro sul kit, nelle ore libere a mia disposizione.
Dapprima ho aggiunto un pò di dettagli con strip evergreen alle cerniere degli slat
La caratteristica pannellatura presente sugli esemplari E, quelli con ala slatted a ridosso dello slat, è stata riprodotta con il nastro dymo a botte di forbici e limetta...due volte; che gioia!
E via di incisore sulla plastica Hasegawa per riprodurla
E mica è finita qui...ci sono pure i rivetti...
E che fai non rivetti?
E rivettiamo pure qui, dai su!
Questo il risultato
Poi gli
slat...ehm...ho sbagliato, gli slats...perchè i simpaticoni sono due...ma che gaudio!
Come si nota dalle foto del velivolo reale, ai lati sono presenti dei raccordi aerodinamici per evitare tubolenze da interferenza tra ala e slats
Immagine inserita a scopo discussione - Fonte www.deepbluemodel.com
Questi dettagli aerodinamici si estendono anche al di sotto dello slat
Immagine inserita a scopo discussione - Fonte www.deepbluemodel.com
Plasticard, documentazione e ragnetti ammaestrati sono la ricetta per questi lavori
Estremo gaudio...
Results....manca la wing fence che devo ancora riprodurre per dirsi chiuso il capitolo slats.
Continuavo però a sentire quella vocina che sussurrava cose strane, mi parlava di modifiche da contarivetti....cose assurde...mah!
Ma è ancora troppo presto per svelarvi tutto.
Non curante. sono andato avanti con la tasks list che mi ero programmato di eseguire sulle ali.
Come un razzo sono partito alla volta dell'installazione dei wheel bays aires.
Per non avere brutte sorprese, ho misurato gli ingombri con i pezzi originali montati a secco prima di rimuovere i pozzetti originali a favore degli aftermarket in resina.
Fatte tutte le verifiche e annotate le misure principali, ho tirato fuori gli attrezzi per asportare i pozzetti in plastica.
Dovete sapere che una volta che inizi a tagliare la plastica del kit...devi essere cosciente che hai intrapreso una bellissima strada tutta in salita, che va percorsa sino alla fine.
"Torniamo indietro?"... è una frase che, a questo punto, dovrete cancellare tra le opzioni a vostra scelta.
E' un pò come quando dici alla tua donna:
<<"Cara...stasera cucinerò io per te uno dei tuoi piatti preferiti, prima però passo dai miei che hanno telefonato">>
Oppure:
<<"Stasera metti il più bel vestito che hai, proprio quello che ti toglierei, perchè appena rientro ti porterò dove non sei mai stata!>>
...e poi le date buca perchè "mammà" vi ha preparato quelle polpettine che tanto vi piacciono...
Ecco, non fatelo! Non cambiate idea dopo aver messo "la giostra" in movimento.
Alea iacta est!
Qualunque cosa accada...non vi potrete tirare più indietro...perchè nel giro di un nano secondo arriva un bel...
Bene, il contesto è differente ma la morale è la stessa...io avevo solo una vaga idea di cosa volesse dire far entrare quei "cosetti" tanto carucci di resina nelle ali del Phantom...una limatina qui, un'altra lì e
"sta senza pensier" che il gioco e fatto.
Ho iniziato così a colorare sti "freschi" con una base giallognola
fatta a sentimento per dare più luminosità e brillantezza al successivo strato di bianco.
Poi, una bella bottarella di bianco Mr.Paint (è ottimo anche il tamiya), lucido e via a prendere gli schiaffi nel fantastico tunnel a senso unico dei
WheelBaysAires
Cut, cut, cut.
Con il primo pozzetto rimosso, iniziano le prove a secco
Con un pò di prove a secco, ho iniziato ad assottigliare internamente gli spessori per adattare le due parti al meglio, ottenendo i minimi spessori consentiti.
Tutto regolare sin qui. Lavoretto prevedibile e preventivato.
Un lavoro indispensabile per ottenere un buon fit.
Poi è toccato alla resina
In un recipiente (io vaschette da sushi dell'amico e cuoco napoletano di nome "Ovidio Marequantebbello") riempito con qualche ml di acqua, ho iniziato a consumare la parte in eccesso di resina, quella che fa spessore.
In questo modo la resina abrasa, estremamente tossica se inalata, resta intrappolata dall'acqua nel recipiente. Attenzione però a come smaltite queste scorie, non di certo nelle fogne

Con una abrasiva molto "aggressiva", ho consumato a mano ma in poco tempo tutto l'eccesso di resina sino a lasciare una sfoglia trasparente di resina. Sfiorato il primo infarto, sono andato avanti.
Ma le cose belle da raccontarvi non terminano qui. Anche la parte superiore della semi ala va consumata per far posto ai pozzetti in resina.
Della serie "vedo non vedo"...di quelle trasparenze che ti fanno correre quel brivido dietro la schiena non appena le scorgi.
Ma clou lo raggiungi quando vedi cose di questo tipo
Prima di procedere con il secondo intervento di "plastica asportativa" all'altro pozzetto, inizio a ricordare che agli inizi del wip io e Carmine "Il Gamma" notammo delle incongruenze nella posizione dei due piloni alari, quelli più esterni.
Spulciando nella documentazione, guardando tra profili varie foto, scoprimmo che Hasegawa aveva cannato la posizione di questi hard points.
Avendo bisogno di un lavoretto zero-stress, ho iniziato a tappare i fori proposti nel kit con del pasticard.
Qualcosa però non mi tornava nelle misure e continuavo a sentire quella vocina da contarivetti che in maniera più nitida, suggeriva di verificare anche la posizione degli altri dettagli, come le pannellare o le bugne del meccanismo di retrazione degli slat alari più interni.
Vi ho già detto che voglio raccortarvi tante cose belle oggi?
Perchè poi le cose accadono senza un perchè o una ragione, le dai per scontate finchè non ti capita di essere preso in pieno da un dubbio.
Quel dubbio si insinua come un tarlo nei pensieri e cerchi in tutti i modi una conferma al fatto che è solo un errore tuo di valutazione.
Però facendo bene tutte le verifiche ecco che quello che avevi sperato non fosse così, accade.
E quando succede devi fare una scelta.
Scelte che di conseguenza ti fanno capire cosa sei disposto ad accettare e in che misura. Ecco, il punto è proprio conoscere la misura che ti darai per capire dove spostare l'asticella della tollerabilità.
3,5 mm di errore sono accettabili? Per alcune ore ci ho pensato su.
Infine ho trovato la mia risposta
Una bella carteggiatina e la rimozione delle pannellature errate daranno l'aspetto giusto e corretto alle ali del Phantom
Come avrete capito, la posizione proposta da Hasegawa per le bugne è sbagliata. C'è un errore totale di 21 mm da sanare....roba da contarivetti che non mi aspettavo di essere...WTF!
Con l'animo più leggero, ho installato anche i pozzetti Aires, con la mia fidata epoxy a 6 minuti di catalisi.
Una bella sgrassata ai pozzetti con sapone liquido, una soffiata con aria compressa per asciugarli e via di lavaggi ad olio in grigio medio scuro; ovviamente diluiti con il white spirit e applicati con la solita mia tecnica.
Come avrete notato, nelle foto di sopra si notano già le tracce a matita della nuova posizione delle bugne e dei piloni esterni.
Ecco le misure corrette per la modifica!
Immagine inserita a scopo discussione - Fonte www.grubbyfingersshop.com
Prima però vanno corrette nella forma anche le bugne rimosse perchè Hasegawa ha dato loro una forma troppo squadrata e piatta.
Quelle reali sono più tondeggianti
Immagine inserita a scopo discussione - Fonte www.deepbluemodel.com
Immagine inserita a scopo discussione - Fonte www.deepbluemodel.com
Immagine inserita a scopo discussione - Fonte www.deepbluemodel.com
Tutto molto bello e semplice ma....
Non vivendo in un mondo perfetto, non basterà incollare e basta; soprattutto a seguito di modifiche radicali.
C'era da aspettarselo e mi ritengo anche fortunato dei piccoli gap che si sono formati.
San Milliput pensaci tu
Dopo aver chiuso i gap con stecca e milliput, ho lisciato le stuccature con un pennello inumidito di acqua, raccordando lo stucco per farlo sembrare tutt'uno con le superfici. La prove del nove la darà il Surfacer 1000.
Results...
E con questo è tutto! Il mio racconto di sole cose belle termina qui in attesa dei prossimi capitoli
Ci siamo "sparati" un update di circa 70 foto! Se sei riuscito ad arrivare sin qui...sei un bomber!
Only the brave!!!
Ciauz!
