Xplo90 ha scritto:ma il rosso piu o meno a ke grana equivale?
Ciao Stefano,
come ha anticipato Valerio una equivalenza con le grane della carta abrasiva o con le tele mi risulta non sia stata fatta (magari girando in internet trovi qualcosa). Usandolo posso dirti che già il Coarse puoi considerarlo alla pari di una grana finissima e, sicuramente maggiore, della 1.000. Ti direi che già dopo la 1.000 basta passare il Coarse per ottenere un buon risultato.
Da quanto ne so, molto in generale, quindi con possibilità di essere smentito, quando si lucidano le carrozzerie delle automobili reali per eliminare difetti di finitura il procedimento, eseguito con le apposite lucidatrici elettriche rotanti, arriva con le carte abrasive intorno al 1.200/1.500 per spingersi intorno a grane nell'ordine del 2.000/3.000 su supporti di maggior flessibilità come le tele (più la grana è fine più il supporto deve essere flessibile per migliorare la lavorazione*). Successivamente si utilizzano spugne o tamponi (ancora supporti estremamente flessibili) appositamente realizzati sui quali si applicano le paste abrasive che quindi ritengo possano essere considerate di grana ancora superiore alle tele.
Anche in questo caso generalmente i passaggi sono 3 (cito solo a titolo di esempio i prodotti
3M anche se sicuramente in commercio è possibile trovarne altri).
Starfighter84 ha scritto:...Non saprei Stefano... di sicuro non è paragonabile alla grana della carta abrasiva. Il compound Tamiya è un mix di sostanze (probabilmente acidi... ma non ne sono sicuro) che "aggrediscono" la plastica lisciandone la superficie....
Ciao Valè,
sono incerto riguardo a quanto dici perché, per quel che so e semplificando al massimo, le paste abrasive sono in una certa misura delle miscele, come le vernici, in cui:
- il pigmento è sostituito dai di grani abrasivi (es.: ossidi di alluminio). Sono gli elementi che costiutiscono i taglienti dell'attrezzo e, con le grane grosse, i responsabili di tutte quelle striature che tanto ci fanno dannare prima di essere rimosse;
- il solvente è di solito un distillato di petrolio (es.: ehm non saprei
). In pratica la parte liquida ove sono immersi i grani abrasivi che ha lo scopo di tenerli insieme per evitare che vadano in giro a mo' di polvere (noticina: molte paste abrasive sono estrememente viscose per evitare schizzi dannosi o eccessivo scorrimento sulle superfici durante le fasi di lavorazione);
- gli inerti sono sostituiti da olii (es.: glicerine o vaseline). Servono a compensare la viscosità del punto precedente favorendo un agevole scorrimento.
L'acidità di cui parli può appartenetre alla frazione maggiormente volatile dei distillati di petrolio utilizzati anche se ritengo scarsa la sua influenza nell'azione abrasiva (qualcuno che sia del mestiere può illuminarci al riguardo?).
Starfighter84 ha scritto:Oh, ovviamente non è dannosa per la nostra salute! cioè, a meno che non ti voglia lucidare le narici nasali con la pasta abrasiva in questione!

Bella battuta!
Valerio fa bene a sdrammatizzare mentre io che sono

(me tocca fa sempre il poliziotto cattivo, uffa!

) vi esorto alla consueta prudenza e quindi (OK lo so che rompo) all'uso dei guanti nel maneggiare il panno sul quale avete steso la pasta abrasiva.
La pasta, a parte le sue componenti, produce il distacco di particelle davvero microscopiche. Di norma restano intrappolate in quella specie di pappa che si forma durante la lavorazione e che ... in molti tendiamo a rimuovere con le dita.
Don't! 
Ste carogne sono così piccole che si intrufolano anche nei pori della pelle e non avete nessuna garanzia che un semplice lavaggio delle mani le rimuova in quantità sufficiente da non costituire un potenziale pericolo per la vostra salute, specialmente se lavorate superfici in resina (
remind:
salute solo una, modelli da fare ... quanti volete/potete).
microciccio
PS: oggi devo essermi svegliato col piede sbagliato per tirarvi tutte ste pippe.

Adesso taccio!
* Mi piace definire questo tipo di lavorazioni statistiche perché il risultato finale, piuttosto che esser dato dalla precisione, è dovuto all'effetto complessivo di un elevatissimo numero di operazioni. Ogni grano abrasivo infatti è l'equivalente di un singolo tagliente che lavora sul materiale senza che sia possibile esercitare su esso un preciso controllo mentre il risultato collettivo sarà quello che conferisce l'effetto finale. Se il supporto dei grani è troppo rigido un gran numero di essi non lavorerà oppure lavorerà male (es.: carta leggermente sollevata) mentre un supporto flessibile consente, statisticamente, a tutti i grani di fare la proria parte.