Come al solito è un vero e proprio manuale ogni tuo wip, ed io prendo appunti. Però mi stai facendo passare la voglia di affrontare il kit del pilatus che ho nell'armadio!
In compenso un bel tornietto... anche se effettivamente è vero che ormai andiamo inesorabilmente verso le stampanti 3D. Andrà a finire che non compreremo più i kit, ma i progetti e poi ognuno se li stamperà a casa.
Speriamo di no...
Livello sempre al top vale ottimo aggiornamento.
Fai sembrare semplice quello che non lo è affatto.
il lavoro dei steli ed ammortizzatori è qualcosa che va piu sull'artigianato/meccanico che sul modellismo....
Anche io sono curioso di veder cosa riusciresti a fare con una stampante 3d.
f..ck the world........................go modelling!!!!!!!!
Che Genere di Modellista?: Principiante ma con il "Sacro Fuoco". Approdato in tarda età, ho fretta di colmare il divario. Adoro il dettaglio estremo e l'auto-costruzione di ciò che manca.
Aquila1411 ha scritto: ↑20 maggio 2023, 23:56
Come al solito è un vero e proprio manuale ogni tuo wip, ed io prendo appunti. Però mi stai facendo passare la voglia di affrontare il kit del pilatus che ho nell'armadio!
In compenso un bel tornietto... anche se effettivamente è vero che ormai andiamo inesorabilmente verso le stampanti 3D. Andrà a finire che non compreremo più i kit, ma i progetti e poi ognuno se li stamperà a casa.
Speriamo di no...
Anche io penso che questa sarà l'evoluzione del nostro hobby.
Non so se sarà buona cosa oppure no.
Probabilmente lo "Scartch building" sarà possibile a livello di progetto e faremo sempre meno con le nostre mani.... e questo mi dispiace un po'
Marco
"L'uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare" (George Bernard Shaw)
Che Genere di Modellista?: Prediligo i Jet moderni ma non rifiuto qualche bella elica! cultore sfegatato dei velivoli IAF, perdo completamente la testa di fronte al mio amore di sempre... il mitico F-104!
Corposo aggiornamento in arrivo ragazzi... si avvicina la tanto agognata fase della verniciatura! o no...? di sicuro troverò qualche altro dettaglio da aggiungere e dovrò rimettere al suo posto l'aerografo...!
In ogni caso, nell'ultimo update ci eravamo lasciatI con questo problemuccio di forme del troncone di fusoliera... ero in dubbio se intervenire ma, ovviamente, non ho potuto resistere.
Starfighter84 ha scritto: ↑18 maggio 2023, 15:27
Il piano di coda si incastra tutto sommato bene sulla fusoliera... quello che non torna è quel gradino che la Roden ha rappresentato più avanti. Nella realtà le superfici sono tutte raccordate, esiste solo un piccolo dislivello dovuto alla sovrapposizione dei rivestimenti della skin del velivolo:
Sto ancora valutando se eliminarlo o meno... non ho molta voglia detta sinceramente... ma so bene che non potrò convivere pacificamente con quel particolare. Penso che riempirò col Millput e spianerò tutto raccordando la fusoliera, vediamo quando mi arriverà l'ispirazione!
Alla fine non ho usato il Milliput o lo Sculpt, bensì ho preferito "foderare" la fusoliera con un pezzo di Plasticard della Evergreen da 0,2 mm. Per dargli la forma tondeggiante l'ho scaldato e vacuformato attorno ad una dima che ho ricavato da un pezzo di legno (la forma precisa non era fondamentale). Dopo averlo incollato con abbondante ciano, ho carteggiato e spianato per riempire lo scalino... un pò di stucco a rifinire e via. Il primer mi dirà se c'è ancora qualcosa da riprendere (speriamo di no ).
E veniamo al momento "topico" di questo modello... ho rimandato più e più volte l'operazione, un pò per una leggera strizza... un pò perchè ancora non era il momento giusto di aggiungerlo visto dovevo eseguire delle lavorazione che avrebbero creato tanta polvere. Comunque, alla fine, mi sono dovuto decidere ed ho incollato... IL PARABREZZA (la frase la dovreste leggere con la classica musichetta di terrore in pieno stile cinematografico). Devo dire che, in definitiva, pensavo peggio...
Ovviamente il pezzo realizzato in vacuform ancor prima di mettere mano al montaggio vero e proprio (ricordate tutto il discorso fatto ad inizio WIP?) non poteva essere preciso al millimetro, quindi per incollarlo ho dovuto utilizzare qualcosa che facesse un pò di "struttura"... e non ho potuto usare altro che la ciano. Il problema è che la cabina chiusa del Pilatus non avrebbe permesso ai vapori della colla di disperdersi, per cui mi aspettavo già qualche alone all'interno... che prontamente si è presentato. Per fortuna il portellone aperto sul fianco mio ha permesso di infilarmi nel cockpit con uno stuzzicadenti e un pò di ovatta imbevuta della provvidenziale Tamiya Modeling Waxà... e di eliminare quasi del tutto i segni dei vapori.
La guarnizione che corre lungo tutti i bordi l'ho plotterata sul nastro Kabuki sfruttando i disegni che avevo realizzato per il master del vacuform. E' stata, oltretutto, provvidenziale per chiudere le fessure che erano rimaste e rifinire il pezzo... a volte le "complicazioni" diventano un valido aiuto per risolvere la situazione!
Il frame centrale è in nastro di alluminio adesivo, così come la piastra superiore rivettata.
Finite le operazione di incollaggio, carteggiatura e rifinitura del parabrezza, ho potuto aggiungere altri dettagli come il rinforzo evidenziato dalla freccia (una per lato)...
Posso dichiarare conclusi i lavori anche sulle finestrature laterali... c'è un pò di sporcizia all'interno che dovrò soffiare via in qualche modo. Piccola nota a margine: la trasparenza dei vetrini non è il massimo, l'avevo già messo in conto e ci ho messo una pietra sopra. Come tutti i vacuform, sono sottili e ti danno la possibilità di realizzare forme in casa senza spendere un patrimonio (o quasi)... ma non potranno mai essere limpidi come i canopy stampati in stirene. L'ho migliorati un pò con l'utilizzo della Future e della cera Tamiya, ma per i miracoli mi devo ancora attrezzare!
Ho aggiunto anche lo scarico della turbina Garrett, in resina della Quickboost. Il set è comodo e sostituisce il pezzo da scatola che è veramente inguardabile... personalmente, però, ho molti dubbi sulla lunghezza del convogliatore che vedete sopra in foto ma, soprattutto, sulla lunghezza del tubo di scarico (che vi mostrerò sotto). Ho dovuto anche reincidere una pannellatura assente sulla resina e aggiungere la flangia di fissaggio che ho tagliato al plotter su nastro alluminio.
A proposito del tubo di scarico, facendo due conti con le proporzioni del modello a mio avviso è più lungo di circa 1,5 mm. Dato che dovevo tagliarlo e che comunque ci avrei dovuto mettere mano... ho deciso di eliminare tutta la porzione evidenziata nelle foto e sostituirla con un tondino di ottone tornito e scavato al suo interno. Questo mi ha permesso di avere degli spessori più in scala e di dargli maggiore profondità... il pezzo in resina era pieno per 3/4 e si sarebbe notato a modello finito.
Ho anche completato il tubo con i collari di rinforzo (solito nastro alluminio) e la saldatura che ho riprodotto con lo sprue stirato a caldo. Non sono ancora convinto degli spessori dei particolari... dopo la prima mano di primer deciderò se ridurli o meno.
N.B. sono tutte "appoggiate" e non incollate solo per scopi fotografici.
Praticamente ho perso una settimana nel cercare di capire la corretta dotazione di antenne del mio esemplare. La flotta dei PC-6 utilizzati dall'Air America era un'accozzaglia eterogenea di aeroplani configurati in modo totalmente non standardizzato. Il mio Pilatus, a quanto pare, era uno dei più strumentati a livello di apparecchiature di comunicazione e navigazione... ma le foto sono poche e, soprattutto, quasi tutte con inquadrature laterali che non permettono di capire l'esatta collocazione dei dispositivi fugando i dubbi (infatti parecchi me ne sono rimasti).
Ad ogni modo, "triangolando" e ricavandone l'ubicazione incrociando varie foto e fonti (tra cui i manuali di volo), sono arrivato a predisporre i fori sulla fusoliera come evidenziato in foto:
VOR/NAV: è un mix di pezzi da scatola (elemento a boomerang assottigliato e ri-profilato) e realizzati al plotter (base sagomata).
COM: stelo da scatola assottigliato con l'aggiunta del terminale a frusta realizzato in filo di rame elettrico.
VHF/FM: basetta autocostruita partendo da due profilati quadrati della Evergreen incollati l'uno sopra l'altro e sagomati. La frusta è un pezzo di corda da chitarra. Permettetemi di aggiungere un commento personale: questa antennona la trovo veramente fichissima! uno degli elementi che mi ha fatto propendere per questo esemplare era proprio la sua presenza!
ADF LOOP 1 e 2: stranamente alcuni PC-6 Air America erano equipaggiati con ben due ADF (Automatic Direction Finder). il sistema di navigazione era composto da due (tre in questo caso) elementi: l'antenna LOOP era quella deputata a ricevere il segnale dalla stazione a terra, associata ad essa vi era la SENSE ANTENNA (antenna di senso) che serviva al sistema di navigazione a capire il "senso" da cui proveniva il segnale (quindi verso cui orientare la prua); normalmente era un'antenna a filo. I nuovi ADF racchiudono tutte le funzioni in un unico elemento (di solito posto sotto la fusoliera sugli aeroplani moderni), ma fino agli '80 inoltrati il sistema era fatto così.
Le antenne LOOP le ho dovute ricostruire ricavando le misure dalle poche foto a disposizione.
VHF NAVCOM: su queste ancora permangono molti dubbi nella mia testa... sia come effettiva posizione sulla fusoliera, sia sulla loro reale funzione. Ad ogni modo c'erano e vanno riprodotte: il filo è una corda di chitarra (MI cantino) sagomato attorno ad un chiodo piantato su una tavoletta di legno, la base è un pezzo di ago da insulina.
Strobe Light: è una delle due (l'altra è installata inferiormente sotto la cabina) e l'ho ottenuta tornendo un tondino di ottone. Non mi soddisfa del tutto per cui penso che la sposterò sotto dove si vede meno.
Ho cercato di tracciare le ipotetiche linee che percorreranno i fili; oltre a quello citato dell'antenna di senso, ce ne saranno altri due del sistema IFF (Identification Friend or Foe) della Bendix. A modello ultimato li realizzerò usando il filo elastico della Uschi.
Altri particolari completamente autocostruiti, i contrappesi degli alettoni. Quelli forniti da kit non sono corretti (sono a tubo utilizzati più raramente e sugli esemplari militari) e non possono essere usati. Il peso a goccia l'ho ottenuto sagomando un profilato tondo della Evergreen da 1,5 mm.
Come detto nell'ultimo aggiornamento, sugli pneumatici avevo realizzato il battistrada scanalato. Per ottenerne due uguali ho scelto quello che mi piaceva di più e l'ho copiato in resina.
Sui braccetti ho aggiunto le linee idrauliche dei freni, mentre i pistoncini delle pasticche provengono dal set foto inciso della Eduard.
Per questa volta è tutto... ci rivediamo a settembre! tra ferie ed eccessivo caldo non me la sento di iniziare la verniciatura, soprattutto perchè non voglio rischiare di lasciare i trasparenti mascherati col nastro per troppo tempo. Con temperature più miti, e meno rischi che la colla possa intaccare la trasparenza dei pezzi, darò fuoco alle polveri!
STAY TUNED... E BUONE MERITATE VACANZE A TUTTI!
"I migliori modellisti sono costantemente alla ricerca di metodi per migliorare la qualità del loro lavoro e non sono mai pienamente soddisfatti dei loro risultati" (Bill Horan)
Come sempre un ottimo e ben particolareggiato lavoro.
Un bellissimo aereo e fatto come si deve.
Una domanda: hai inserito e incollato tutte le antenne ed antennine prima della colorazione? Non si fa dopo di solito? Non c'è il rischio di rompere questi piccoli dettagli nel maneggiare durante la colorazione ed eventuali carteggi?
Che Genere di Modellista?: Prediligo i Jet moderni ma non rifiuto qualche bella elica! cultore sfegatato dei velivoli IAF, perdo completamente la testa di fronte al mio amore di sempre... il mitico F-104!
Dioramik ha scritto: ↑21 luglio 2023, 11:21
Una domanda: hai inserito e incollato tutte le antenne ed antennine prima della colorazione? Non si fa dopo di solito? Non c'è il rischio di rompere questi piccoli dettagli nel maneggiare durante la colorazione ed eventuali carteggi?
No no, sono tutte solo appoggiate per meri scopi fotografici Silvio!
"I migliori modellisti sono costantemente alla ricerca di metodi per migliorare la qualità del loro lavoro e non sono mai pienamente soddisfatti dei loro risultati" (Bill Horan)
Che belli i lavori fatti, sei stato molto preciso, hai portato il livello di dettaglio ad uno standard elevatissimo. La parte più piacevole, sta nel leggere le ottime spiegazioni degli interventi fatti.
Fai bene ad attendere per la verniciatura. Darai prima un fondo di primer?
Peccato davvero per i trasparenti, di cui in uno laterale si notano delle rigature che magari viste a distanza non si vedono, visto il superlavoro che stai facendo ma ahimè, contro le forze della natur…ehmmm, del kit a volte bisogna cedere qualcosa.
Come sempre i complimenti vanno per la cura dei dettagli che in un modello fanno la differenza
Ultima modifica di Bonovox il 21 luglio 2023, 12:15, modificato 1 volta in totale.
Ciao e B(u)onomodellismoVox a tutti
"Quello che so fare ancora non lo so, però quel poco che faccio lo faccio bene!" (questa è mia) "Il mio avversario è colui che ancora non sa di essere sconfitto" (...sempre mia) ”La curiosità a volte porta a sbagliare ecco perché mi faccio i caxxi miei” (…ancora mia)
Che Genere di Modellista?: Prediligo i Jet moderni ma non rifiuto qualche bella elica! cultore sfegatato dei velivoli IAF, perdo completamente la testa di fronte al mio amore di sempre... il mitico F-104!
pawn ha scritto: ↑21 luglio 2023, 11:40
Darai prima un fondo di primer?
Sono costretto a dare un fondo per applicare i rivetti della Archer... ma nel contempo non sono intenzionato ad utilizzare il Mr. Surfacer White (che sarebbe la soluzione più logica e comoda) perchè crea molto spessore intorno alle mascherature.
E dato che il bianco passa anche sui trasparenti (che coprono parecchia superficie)... non posso permettermi di creare dei bruttissimi bordini.
Credo che userò il bianco della serie LP della Tamiya...
Bonovox ha scritto: ↑21 luglio 2023, 12:15
Peccato davvero per i trasparenti, di cui in uno laterale si notano delle rigature che magari viste a distanza non si vedono
Dove dici Francè?
"I migliori modellisti sono costantemente alla ricerca di metodi per migliorare la qualità del loro lavoro e non sono mai pienamente soddisfatti dei loro risultati" (Bill Horan)