Che Genere di Modellista?: Ogni modellista con esperienza è per me un punto di riferimento, metto subito in atto quello che vedo e apprendo subito, sperando di ricreare un modello più vicino alla realtà, per quanto possibile. Modellismo è un ottimo esercizio per la mente, rafforza la logica, incita la curiosità e allena la pazienza! Il soggetto non è importante, mi basta che abbia un ala.
Valè come al solito la scelta dei tuoi soggetti non è mai scontata ed ogni volta desta in me curiosità per le storie che ci sono dietro.
Non conoscevo neanche l'esistenza della compagnia aera.
L'inizio del WIP me lo sono perso, ho seguito gli sviluppi del modello privatamente, ma rileggere gli aggiornamenti e le spiegazioni sul WIP ha tutto un altro sapore.
Che dire, del modello originale rimarrà davvero poco, certo ti sei andato a scegliere il velivolo che non aveva portelloni per niente, e sul modello ce ne sono una marea ahahha
Il lavoro di taglia e cuci è perfetto, gran mano, soprattutto per la termoformatura del windscreen! Tanta roba.
Per il cockpit, hai fatto bene ad impreziosirlo, alla fine, anche se non sarà molto visibile, c'è della goduria nel riprodurre tutti quei dettagli. Innegabile.
Una domanda, ma con cosa hai picchiettato sui cuscini dei sedili? mi piace quella texture.
Altra domanda, gli interni erano scuri o chiari?
Aspetto la verniciatura degli interni
P.S.
Il vano posteriore sarà vuoto o metterai qualcosa?
-Talvolta un pensiero mi annebbia l'Io: sono pazzi gli altri, o sono pazzo io?
-Non tutto ciò che può essere contato, conta. Non tutto ciò che conta può essere contato
-Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore Albert Einstein
Che Genere di Modellista?: Prediligo i Jet moderni ma non rifiuto qualche bella elica! cultore sfegatato dei velivoli IAF, perdo completamente la testa di fronte al mio amore di sempre... il mitico F-104!
Madd 22 ha scritto: ↑20 gennaio 2023, 18:09
Una domanda, ma con cosa hai picchiettato sui cuscini dei sedili? mi piace quella texture.
La trama di base l'ho realizzata con un pennello in slicone a punta conica... poi, però, ho aggiunto solchi e avvallamenti più o meno profondi anche con uno stuzzicadenti smussato.
Madd 22 ha scritto: ↑20 gennaio 2023, 18:09
Altra domanda, gli interni erano scuri o chiari?
Anche qui... boh? di base anche quelli "early" erano grigi (attualmente il cockpit è già verniciato ed ho scelto il 36320 Gunze)... ma non ho certezze.
Madd 22 ha scritto: ↑20 gennaio 2023, 18:09
Il vano posteriore sarà vuoto o metterai qualcosa?
Volevo mettere dei sacchi di riso se Andrea Manto mi aiuta con la stampa 3D.
Piccola curiosità... i carichi trasportati dai velivoli dell'Air America venivano chiamati con dei nomi in codice dai piloti. Se l'aeroplano trasportava riso, il carico era semplicemente definito "rice". Se trasportava armi e munizioni, veniva definito "hard rice".
Insomma... ufficialmente i piloti dell'Air America trasportavano quasi sempre "riso"... solo che spesso poteva risultare di un tipo un pò indigesto...!
"I migliori modellisti sono costantemente alla ricerca di metodi per migliorare la qualità del loro lavoro e non sono mai pienamente soddisfatti dei loro risultati" (Bill Horan)
Che Genere di Modellista?: Modellista aereonautico di tutte le scale possibili ed immaginabili..nel modellismo "mai dire mai"..ma prevalentemente,appassionato alle leggendarie eliche della WW2!
Ho avuto solo adesso modo di rileggere il tuo ultimo post, quello che mi ha colpito di più questa volta sono stati i lavori all'interno del pit, belli veramente.
Sono abbastanza ansioso, immagino come te, di vedere il risultato della fusoliera di Sx una volta verniciata, è un nell'intervento quello che hai fatto, speriamo bene!
Per il resto ottimo, come sempre! Sono contento che finalmente ci fai vedere un po' di colore!!
Starfighter84 ha scritto: ↑20 gennaio 2023, 22:53... Piccola curiosità... i carichi trasportati dai velivoli dell'Air America venivano chiamati con dei nomi in codice dai piloti. Se l'aeroplano trasportava riso, il carico era semplicemente definito "rice". Se trasportava armi e munizioni, veniva definito "hard rice".
Insomma... ufficialmente i piloti dell'Air America trasportavano quasi sempre "riso"... solo che spesso poteva risultare di un tipo un pò indigesto...!
Ciao Valerio,
allora trovando qualche arma o anche soltanto realizzando delle semplici cassette munizioni in 1/48 potresti realizzare uno hard core model!
microciccio
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia...
Nota: i siti linkati nei miei post hanno il solo scopo di mostrare i prodotti di cui si discute e non vogliono in alcun modo essere sollecitazioni all'acquisto.
Che Genere di Modellista?: Prediligo i Jet moderni ma non rifiuto qualche bella elica! cultore sfegatato dei velivoli IAF, perdo completamente la testa di fronte al mio amore di sempre... il mitico F-104!
Tanto è stato complicato capire la configurazione da dare al cockpit, tanto è stato difficile capirne i colori. Anche in questo caso mi sono rifatto ad un esemplare svizzero e ad uno australiano... anche qui i dubbi non verranno mai dipanati, quindi mi accontento e vado avanti sereno (o quasi)!
Per la zona di carico ho usato il grigio Gunze H-307, mentre per la zona dei piloti col rivestimento insonorizzante applicato sulle pareti ho scelto l'X-54.
I cuscini dei sedili erano in simil pelle ed ho usato il Military Green Vallejo. La finitura che gli ho dato è satinata, proprio per simulare l'effetto del materiali con cui erano rivestiti. Sono stati sottoposti ad in lavaggio pesante in nero ad olio e, successivamente, un dry brush altrettanto incisivo in Verde Vescica della Maimeri (sempre ad olio); il contrasto l'ho volutamente esagerato perchè una volta chiuse le fusoliere e aggiunto il parabrezza si vedrà ben poco dell'interno.
Le cinture le rifatte tutte da zero modellando delle sottili sfoglie di Magic Sculpt. Avevo a disposizione anche quelle fotoincise (da cui ho sezionato e riadattato solo le fibbie e i ganci) della Eduard ma non sono corrette per un PC-6C civile, bensì pensate per un AU-23 Peacemaker. Con il tipo di seggiolino fornito nel kit le cinture erano ancorate al cielo della cabina (per quelle superiori del torso), e ai lati della struttura a cassone (per quelle delle gambe). Giocoforza le ho dovute rimodellare ma non tutti i mali vengono per nuocere... alla fine sono riuscito a dargli una forma e un andamento più realistici. In tutte le foto che ho visionato le cinghie erano blu... ho ipotizzato lo fossero anche all'epoca; il colore utilizzato è l'Xtracolor X-152 True Blue.
Le pedaliere e la barra delle cloche è in alluminio, mentre la cornice dell'uscita d'emergenza è in Flat Red Tamiya.
Il cruscotto è di sicuro NON corretto per la mia versione, ma non avendo riferimenti certi (ed essendo quasi invisibile a modello ultimato) mi sono volentieri accontentato di quello in fotoincisione della Eduard. E' pre colorato ed auto adesivo e, stranamente, con un lavaggio in grigio medio riesce a copiare perfettamente il colore del resto dell'abitacolo. Non è un cockpit di cui vado fiero, anzi... poco definito nei dettagli e nella verniciatura; è pur vero che alla fine di quello che c'è sotto al cruscotto si vedrà praticamente ZERO, e di tutto il resto poco (per fortuna)!
Nel vano di carico ho simulato un pò di sporcizia "pastrocchiando" un pò con delle velature di Olive Drab, Tan e grigio scuro. oltre qualche graffio e qualche ombra ottenuta con le matite acquerellabili.
Il kit non è di certo un Tamiya come finezza dei dettagli e delle parti... anzi, alcune sono abbastanza errate. Una di queste è senza dubbio il musetto che ha un'apertura della presa d'aria troppo larga e pronunciata... la Quickboost (codice 48333) lo fornisce in resina, solo che è troppo piccolo rispetto alla porzione di modello che deve sostituire. Per riportare le misure in squadro ho dovuto aggiungere circa 1,5 mm di Plasticard incollando due anelli tra il muso originale e la resina.
La pannellatura marcata dalla freccia rossa non esiste sugli esemplari veri, per cui l'ho stuccata ed eliminata con la ciano. In blu ho aggiunto un portellino di ispezione semi ovale.
In verde, invece, è la nuova presa d'aria dello scambiatore di calore della turbina Garrett. Quella del kit è realizzata, ovviamente, in plastica piena ed ha una forma errata... ho preferito raschiarla via e rifarla partendo da un tubicino da 2mm della Evergreen che ho diviso in due parti ottenendo un semi cerchio.
All'interno, dopo aver aperto lo scasso, ho simulato la paretina che divide il condotto di aspirazione dell'aria fredda da quello di espulsione dell'aria calda.
Altra pannellatura mancante (e abbastanza complicata da reincidere) è quella del bordo della presa d'aria che incorpora il sistema anti ghiaccio (freccia blu).
Prima di chiudere le due semi-fusoliere ho realizzato anche una delle due ante di destra del vano di carico (l'altra sarà aperta e la aggiungerò solo alla fine dei lavori). Ho usato lo stesso procedimento impiegato per chiudere il vano dal lato SX, ovvero un sandwich di acetato e di Plasticard da 0,2 mm tagliati e sagomati al plotter. Il foro che vedete è la predisposizione per la maniglia che ricostruirò in seguito.
Ed ecco la fusoliera finalmente chiusa e il muso unito al resto. I pezzi combaciano anche abbastanza bene... quello che non va assolutamente sono le pannellature, completamente disallineate tra lato destro e sinistro. Non potete capire quanto sia morbida e fastidiosa da reincidere lo stirene della Roden... quando passi lo scriber si arriccia e si sfalda lasciando l'incisione tutto fuorché pulita. Ma ce la farò... non gliela darò vinta!
Passiamo alle ali: la Roden fornisce tutte ali identiche nei vari kit che ha commercializzato, e queste rispecchiano le configurazioni dei velivoli più recenti con doppio faro di atterraggio posti verso le tip alari.
Tanto per cambiare, questa non è corretta per i PC-6C che avevano un solo faro di atterraggio (basculante) posizionato sotto la semi ala SX in prossimità del braccio di controventatura.
Ho, quindi, chiuso gli alloggiamenti non utilizzabili e ho aperto lo scasso nella posizione più corretta:
Al suo interno ho infilato una bacchetta di Plexiglass col retro sagomato in modo da simulare la parabola del faro; la lampadina l'ho simulata forando il trasparente e colando all'interno un pò di nero della Vallejo, la parte riflettente è in Cromo della Molotow.
Il lavoro non è ancora completo, dovrò aggiungere un collarino di rinforzo tutto intorno... ma lo farò più avanti.
Starete pensando che sia un'appendice aerodinamica particolare? no... nient'affatto... è semplicemente una paretina che evita ad eventuali perdite di carburante dai serbatoi (installati proprio in corrispondenza) di colare sui cardini e sugli attuatori dei flap. Come potete vedere si tratta di un lamierino sottilissimo sul vero... sul kit, invece, è rappresentato da un pezzo di plastica troppo spesso.
Quindi, anche in questo caso, ho raschiato via il dettaglio e ho iniziato la ricostruzione:
Sullo stesso punto dov'era stampato il dettaglio ho scavato la plastica con il cesello della GSI Creos passando da parte a parte, In questo modo ho ottenuto uno scasso dove inserire una sottile strisciolina di lamine di rame.
Perchè ho pratica uno scasso così profondo? per assicurarmi che la lamina avesse un saldo punto di ancoraggio lungo tutta la misura e che, con le successive lavorazione, questa non potesse saltare via.
A proposito dei serbatoi, ho rifatto il tappo e (freccia rossa) e aperto il foro dove incollerò la cannetta di sfiato per la sovrappressione carburante (freccia verde).
Sempre sulla semi-ala SX trovava posto l'alloggiamento dell'avvisatore di stallo. Per ora ho ricreato lo scasso, a verniciatura ultimata aggiungerò anche la palettina che ruotando dava l'impulso alla sirena nel cockpit.
I flap e gli alettoni mi hanno portato via altro prezioso tempo... ma di questo parlerò nella prossima puntata, STAY TUNED!
"I migliori modellisti sono costantemente alla ricerca di metodi per migliorare la qualità del loro lavoro e non sono mai pienamente soddisfatti dei loro risultati" (Bill Horan)
Ciao Valerio
Magari il lavoro è lungo però penso che "pastrocchiare" con plasticard e affini, alla fine, lo considero un antistress.
Apprezzo questa fase di lavoro per gli ottimi interventi scratch!
saluti
Massimo da Livorno
"NON HANNO IL PANE???? CHE MANGINO BRIOCHES"
COGLI L'ATTIMO...FAI SEMPRE IL MODELLO CHE VUOI, QUANDO VUOI E COME VUOI!
Ciao Valè!
Ottimi lavori, devo dire che il kit è di gran lunga più difficile di quanto immaginassi, ma stai andando alla grande Sempre molto interessanti i tuoi post e non vedo l'ora del prossimo Update!
Unica cosa ritornando sul kit direi che ad occhi la ditta ha fatto un buon lavoro, mancano giusto 2 rivetti no?
Che Genere di Modellista?: Ogni modellista con esperienza è per me un punto di riferimento, metto subito in atto quello che vedo e apprendo subito, sperando di ricreare un modello più vicino alla realtà, per quanto possibile. Modellismo è un ottimo esercizio per la mente, rafforza la logica, incita la curiosità e allena la pazienza! Il soggetto non è importante, mi basta che abbia un ala.
Il cockpit e il vano di carico, alla fine per quanto si vedranno, sono pure troppo definiti. Hai fatto bene ad aumentare i contrasti considerando il buio una volta chiuso. Le cinture sono venute bene, come i sedili d'altronde. Hai ottenuto il massimo considerato cosa si vedrà e la base di partenza.
Rognosissimo il lavoro sul muso, io mi sarei innervosito. Tra forme sbagliate e linee di pannello a fantasia, ti ha portato via un bel po' di tempo.
Chiuse le due semifusoliere, alla fine, le forme danno un bel colpo d'occhio, certo da ricontrollare eventuali dislivelli e soprattutto, come hai scritto anche te, fai combaciare le pannellature tra DX e SX nei punti in cui si giungono le semifusoliere.
Anche i lavori sull'ala erano assolutamente necessari, dai fari a quei correntini anti sgocciolamento presenti prima degli alettoni.
Comunque per completezza delle informazioni, evitare che la benzina avio (o anche il kerosene) vada a bagnare le parti di collegamento meccanico come le cerniere è fondamentale.
Questi carburanti hanno un forte potere sgrassante, quindi immaginate su una parte ingrassata ed oleata che permettere ai componenti di scorrere senza attrito, l'azione sgrassante è assai deleteria.
Quindi la soluzione dei correntini è semplice ed efficace
Insomma, grande qualità degli interventi.
Per quanto riguarda alettoni e flap, immagino che erano perfettamente lisci, e tu li hai corrugati a dovere, o sbaglio? ahahhaha
-Talvolta un pensiero mi annebbia l'Io: sono pazzi gli altri, o sono pazzo io?
-Non tutto ciò che può essere contato, conta. Non tutto ciò che conta può essere contato
-Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore Albert Einstein
Grande Vale!
Scusa ma mi sono perso completamente il wip (non che non ci dormissi la notte, certo ). Come ben sai non sono un fan dei Pilatus ma modellisticamente parlando il tuo è proprio bello, ricco di microdettagli e spiegazioni che torneranno sicuramente utilissime a chi vorrà cimentarsi in un soggetto similare. Bravo!
Una domanda, ma l'aver raccordato la presa d'aria frontale con gli anelli di plasticard ha "allungato" la forma del velivolo o rientra nella lunghezza della cofanatura motore?
Che Genere di Modellista?: Modellista (si fa per dire) aeronautico, soggetti dal dopoguerra ad oggi: intercettori, sperimentali, guerra elettronica, awacs ed elicotteri... Ogni tanto anche qualche moto...
Sempre grandi lavori fin qui! Jacopo dice giusto, i kit Roden ( ne so qualcosa) non riproducono mai i rivetti, sia negativai che soprattutto positivi... Come pensi di fare? Archer?