Dopo malanni, raffreddori... febbre... la piccoletta che si becca di tutto al nido e che poi lo porta a casa (con una carica batterica che ammazzerebbe pure Capitan America) e, per mettere la ciliegina sulla torta, il santo natale (meno male che è finito)

... finalmente posso postare qualche aggiornamento sul Pilatus!
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Valerio, su Flickr
L'
esemplare scelto non aveva ancora il portellone scorrevole in un solo pezzo caratteristico dei velivoli di produzione più tarda, bensì era dotato di due sportelloni incernierati alla fusoliera con apertura a ribalta. Nella foto di pagina 1 si intravede bene questo particolare sbirciando attraverso i finestrini del lato SX, ma rompendo le scatole in giro e chiedendo info sono riuscito a trovare anche un'immagine del lato DX (grazie all'admin del sito
PC-6.com. Purtroppo non mi ha dato l'autorizzazione a pubblicarla) che conferma la configurazione degli sportelli.
Per tale motivo ho dovuto eliminare le guide dello scorrevole già stampate sulla plastica.
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Valerio, su Flickr
Le frecce in blu evidenziano delle piastre di rinforzo installate solo sui velivoli con porte stile "car door", su quelli sprovvisti (come quello da me scelto) tali rinforzi non erano presenti e, di conseguenza, devono essere spianati.
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Valerio, su Flickr
Altra particolarità era l'assenza del portellone per il vano di carico sul lato SX, caratteristica che non si riscontra in altri esemplari utilizzati dall'Air America fatta eccezione per il N392R e per quello oggetto di questo WIP, il N357F. Questo alimenta ancora di più il dubbio sulla possibilità che i due velivoli, dopo degli incivolo, fossero stati smembrati e le parti riutilizzate per assemblare una cellula efficiente...
Per chiudere l'alloggiamento non è possibile, purtroppo, utilizzare il pezzo da scatola. Spessore dello stirene a parte, la forma del portellone è comunque incompatibile... quindi ho dovuto di nuovo rivolgermi al mio fidato plotter da taglio.
La parte esterna, che comprende anche i due finestrini, è stata tagliata da un foglio di acetato trasparente da 0,4mm della Evergreen. In questo modo ho potuto ottenere direttamente, e filo con la skin della fusoliera, anche le parti vetrate.
All'interno, invece, ho aggiunto due strati di Plasticard, sempre da 0,4 della Evergreen, per riempire lo spazio lasciato e portare il pezzo alla stessa altezza della superficie interna.
Il vetro di SX (guardando la fusoliera frontalmente) fungeva anche da uscita d'emergenza per compensare la mancanza dell'apertura sul lato sinistro della fusoliera. Ho tracciato un'incisione lungo il perimetro per simulare la pannellatura lungo cui si separava.
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Il risultato finale è questo... purtroppo ho dovuto utilizzare qualche strato di Surfacer 500 steso ad aerografo per pareggiare un dislivello che si è creato verso il muso. Ho utilizzato troppo etilmetilchetone durante la fase di incollaggio dei "sandwich" di Plasticard e l'acetato esterno si è leggermente deformato; in previsione di dover ottenere una superficie perfettamente "tirata" per il metallico ho dovuto, giocoforza, riempire tutto...
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Contemporaneamente ho lavorato anche al cockpit... che rimarrà quasi tutto in ombra, ma di lasciarlo desolatamente da scatola non me la sono proprio sentita.
Partiamo da un presupposto: non esistono foto dell'abitacolo dei Pilatus usati in Vietnam. Gli unici esemplari compatibili come allestimento potrebbero essere quelli utilizzati dalla Swiss Air Force; su quelli, parzialmente, mi sono basato... con delle piccole licenze dovute al fatto che, oltretutto, mi sono accorto delle proporzioni errate della cabina in altezza.
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Col Magic Sculpt ho riprodotto il rivestimento ignifugo e fono assorbente. Con lo stesso materiale ho realizzato anche le tasche porta cartine.
In Plasticard di riciclo, invece, la "colonnina" con la valvola del Fuel Shut Off posta sul fianco sinistro in corrispondenza del sedile del pilota.
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I sedili sono stati assottigliati e rimodellati.. gli spessori della plastica erano davvero imbarazzanti. Li ho dovuti anche alzare di mezzo millimetro aggiungendo una fetta di Plasticard alla base, così come forniti dalla Roden sono troppo bassi rispetto al cruscotto. Sul lato ho aperto le asole in cui passano le cinture di sicurezza per le gambe (freccia in blu).
Pedaliere e cloche sono state rifatte da zero sia perchè non corrette, sia per lo spessore esagerato dello stirene già segnalato sopra. I pezzi sono un mix di Plastirod della Evergreen e profilati di ottone della Albion Alloy. Mancano ancora i pedali più piccoli che azionano il sistema frenante (solo sulla pedaliera del pilota) per cui utilizzerò le fotoincisioni fornite dalla Eduard.
La freccia in rosso evidenzia uno scambiatore che porta il calore della turbina al cockpit per il riscaldamento. L'ho rifatto con due pezzi di Plastirod quadrato, uno da 1mm e uno da 0,5mm, sovrapposti da cui escono due tubi (corrugati nella realtà) che portano aria a due bocchette fissate sotto al cruscotto.
Il tubo l'ho rifatto con un cavo elettrico (arancione) che è abbastanza rigido ma malleabile allo stesso tempo.
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Posteriormente ho ricostruito parte della struttura di sostegno dei seggiolini (freccia verde) col solito Plasticard e aggiunto altre due sacche porta documenti realizzate, ancora una volta, col Magic Sculpt. In rosso, invece, l'estintore che ho riprodotto tornendo la bombola dal gambo di una punta in carburo rotta (qui si ricicla tutto!!!

). Le maniglie e il diffusore sono modellati da pezzi di Plastirod di scarto.
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Sempre con lo Sculpt ho realizzato anche i cuscini (in simil pelle sui Pilatus reali) dei sedili.
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Domani si vernicia... si procede piano.. ma almeno si procede. Stay Tuned!!!
