Starfighter84 ha scritto: ↑7 giugno 2022, 16:41
Col pre shading sei stato anche molto preciso... secondo me il colore scelto per la tecnica era un pò scuro però.
Hai completamente ragione. Ero partito con un marrone medio ma strada facendo ho aggiunto troppo Rubber Black
Non ho ben capito quei "quadrati" che hai riprodotto però...
Ho giocato a fare un pre shading su alcuni panelli per spezzare un po’ la monotonalità del color base.
E per finire la giornata il colore base è stato esteso anche sulla superficie superiore.
Purtroppo durante il processo ho spezzato l’albero dell’antenna. Per fortuna sono riuscito a recuperare il pezzo che non è “volato” troppo lontano dalla postazione di lavoro. Verrà ripristinato verso la fine per evitare ulteriori danni indesiderati.
Ciao
Colore steso ottimamente bravo!
Se anche poi perdi l'asta dell'antenna non preoccuparti. In tantissimi casi i piloti Jap toglievano le radio per risparmiare peso (e perché neanche funzionavano tanto bene).
saluti
Massimo da Livorno
"NON HANNO IL PANE???? CHE MANGINO BRIOCHES"
COGLI L'ATTIMO...FAI SEMPRE IL MODELLO CHE VUOI, QUANDO VUOI E COME VUOI!
Che Genere di Modellista?: Prediligo i Jet moderni ma non rifiuto qualche bella elica! cultore sfegatato dei velivoli IAF, perdo completamente la testa di fronte al mio amore di sempre... il mitico F-104!
Bella finitura Emilio, bravo. I Gunze non tradiscono mai.
"I migliori modellisti sono costantemente alla ricerca di metodi per migliorare la qualità del loro lavoro e non sono mai pienamente soddisfatti dei loro risultati" (Bill Horan)
Oggi mi è arrivato un po’ di materiale, inclusa la boccetta di White Alluminium del nuovo Alclad II, rebrandizzato HR Hobbies.
Ora, non posso fare una comparazione perché non ho mai usato i “vecchi” Alclad, ma posso esprimere qualche considerazione.
Una delle principali motivazioni che fino ad oggi mi teneva fermo nell’acquistare questi metallizzati era tutto centrato sul forte odore che lasciavano sull’ambiente.
Non avendo una cabina con estrattore a disposizione per le sessioni di aerografia, questo è sempre stato un NO GO per me e gli Alclad.
Detto questo vi posso dire che sono rimasto sbalordito dalla “quasi” mancanza di odore che il solvente di questa nuova formula traspira. Vi posso dire che mi sembrano più forti i soliti acrilici Tamiya/Gunze.
Per il resto mi è sembrata una delizia la spruzzata di questo lacquer metallizzato, bello coprente e subito pronto all’uso senza usare alcun Thinner.
L’ho spruzzato ad una pressione di 12 psi (circa) con il mio Fengda 183 con ago 0.3. Alla fine della corsa mi è venuto un po’ di overspray, non sono sicuro se dovuto ad un aumento che ho dato sul trigger dell’aerografo o perché la coppetta era quasi vuota ed ha fatto uno “sputo” indesiderato che si può vedere sulle punte dell’elica.
Aspetterò curi completamente per grattare leggermente questo errore non voluto.
Lascio a voi ulteriori considerazioni in base alle foto, scarse, che ho fatto con il mio iPhone.
Vi lascio un paio di scatti dell’etichetta con la sucinta informazione che offre.
Una nota di non poco conto e per me molto negativa a livello di brand e che il dominio scritto nell’etichetta hrhobbies.co.uk non è nemmeno registrato.
Punto negativo
Il resto della serata si conclude con un po’ di ordinaria amministrazione. Mascheratura delle superficie di controllo per estendere l’H61 in modo di rappresentare la copertura con teli e la mascheratura per una velata di bianco opaco in procinto di dare il giallo delle strisce alari.
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L'alluminio mi sembra abbia fatto un pò di "glitter"... avevi usato un primer prima? era liscio?
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Starfighter84 ha scritto: ↑9 giugno 2022, 7:57
L'alluminio mi sembra abbia fatto un pò di "glitter"... avevi usato un primer prima? era liscio?
Primer vero e proprio, no. Avevo coperto dando dello smalto nero lucido. Le pale mi risultavano essere lisce.
Ieri notte ho rimosso l’alluminio da una delle pale dove l’errore era più evidente e ridato una nuova spruzzata nuovamente sopra dello smalto nero lucido, questa volta abbassando sotto i 10 psi. Il risultato stamattina mi era sembrato migliore.
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Comunque, per dovere di cronaca, il fondo nero lucido non è necessario in questo caso.
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La settimana lavorativa la concludiamo con la verniciatura dei bordi d'attacco, le superfici di controllo schiarite con dell’H51 e l'antiriflesso per la parte posteriore dell'elica.
Prossimi passi le lumeggiature per la parte superiore e lavorazione delle insegne Hinomaru e le specifiche strisce delle walkways.
Stasera, dopo uno scambio di idee e di informazioni riguardo il mio Zero, mi hanno fatto notare che la colorazione per l’antiriflesso, che ho dipinto con lo stesso colore della calotta (Midnight Blue) per la parte posteriore dell’elica è sbagliato.
Sia Mitsubishi come Nakajima dipingevano questa parte con un colore denominato “Tea Brown” che non è altro che un marrone rossiccio (Red Brown).
A supporto anche visuale e addirittura a colori, mi hanno passato il seguente video:
Ora, non è la prima volta che vado a sbattere su questi “problemi” con questo Mitsubishi Zero.
In questo caso, fidandomi delle istruzioni dove viene indicato di usare il nero XF-1, ho però deciso di applicare un po’ di logica e di utilizzare l’H55 Midnight Blue usato per la calotta e la parte posterior dell’abitacolo come antiriflesso, ampiamente segnalato nei vari forum specializzati.
Sono andato a guardarmi le istruzioni di Eduard per il loro ultimo rilascio “Tora Tora” ed effettivamente viene segnalato il C131 Red Brown II per la parte posteriore dell’elica per i modelli di Zero con lo schema Hai-Iro.
Non è la prima volta che trovo questi tipi di errori nelle istruzioni per questo modello e mi riferisco al famoso colore Aotake.
Anche con questo, Tamiya sembra aver sbagliato segnalando questo colore per alcuni punti, che le referenze storiche indicano per i Nakajima e non per i Mitsubishi come quello della scatola dove dovrebbe essere utilizzato lo stesso colore della mimetica, in questo caso, appunto, l’Hai-Iro.
Capisco che non bisogna (sempre) fidarsi di quello che c’è scritto nel manuale d’istruzioni, ma insomma, mi aspetterei qualche attenzione in più e più precisione (qualità totale…?) in questo caso da una azienda japanese che commercializza un “prodotto” japanese per il quale dovrebbe avere a disposizione abbondante documentazione storica dai suoi connazionali e non.
Scusate questo lungo racconto, ma forse potrà servire in futuro ad altre persone che oseranno intraprendere il torrido camino per modellare uno Zero o qualsiasi altro soggetto japanese della WW2.