"Quello che so fare ancora non lo so, però quel poco che faccio lo faccio bene!" (questa è mia) "Il mio avversario è colui che ancora non sa di essere sconfitto" (...sempre mia) ”La curiosità a volte porta a sbagliare ecco perché mi faccio i caxxi miei” (…ancora mia)
Che Genere di Modellista?: Ogni modellista con esperienza è per me un punto di riferimento, metto subito in atto quello che vedo e apprendo subito, sperando di ricreare un modello più vicino alla realtà, per quanto possibile. Modellismo è un ottimo esercizio per la mente, rafforza la logica, incita la curiosità e allena la pazienza! Il soggetto non è importante, mi basta che abbia un ala.
Prima di iniziare il cockpit, che da scatola è quasi perfetto, ho voluto approfondire la tecnica del Chipping per la prima volta.
Fondamentalmente, i cockpit del velivoli WWII non erano tutta sta comodità, i sedili non aveva imbottiture, inoltre piloti e gli specialisti entravano di continuo all'interno rovinando la finitura di vernice. Soprattutto se si tiene conto che la maggior parte delle piste erano semi-preparate su terreni abbastanza accidentati, fango e detriti erano all'ordine del giorno in cabina.
Quindi, per cercare di rendere al meglio questo effetto di vernice consumata/saltata, ho fatto qualche ricerca sul forum. Qualche utente ha utilizzato con successo la tecnica del sale, o della lacca per capelli, quindi ho approfondito la questione guardando dei video su youtube.
Dopo aver raccolto le informazioni, e i materiali necessari, mi sono messo all'opera provando di mio pugno ad eseguire la tecnica.
Ho preso degli sprue della scatola, in questo caso le valve di una tanica di carburante, ed ho preparato il fondo verniciando il tutto con il white Aluminium della Alclad.
Successivamente ho provato tre tecniche diverse, che portano a tre risultati leggermente diversi.
Da come si può vedere dall'immagine, la tecnica del sale e della lacca per capelli portano ad un risultato simile. L'obiettivo è simulare porzioni di vernice saltate via per contatto o urto.
L'esecuzione invece è molto diversa. Tecnica del sale: si usa acqua saponata per fissare il sale da cucina sulla superficie da trattare. Si può spargere random, oppure si spostano i granelli in precisi punti in cui si vuole accentuare l'effetto.
Qui un video del buon Valerio, nostro Admin. Salt Chipping Technique
Si attende l'asciugatura del sale, e poi si spruzza il colore di base. Successivamente si rimuoveranno i granelli di sale con un pennello o spazzolino.
Tecnica della lacca per capelli. Dopo aver steso e fatto asciugare il fondo, si prende la bomboletta di lacca e si spruzza una mano leggera direttamente sul pezzo. Non ne serve molta, il pezzo si copre subito di uno strato lucido ben visibile. Lasciate asciugare almeno un ora. Stendete la vernice di base e fate asciugare. Successivamente bisogna attivare il solvente della lacca utilizzando l'acqua. Quindi bagnate un pennellino, e stendete l'acqua sulla zona da trattare. Poi con un pennello a setole dure (si può usare anche uno stecchino o un ago) cominciate a grattare leggermente la vernice. Insistete senza usare troppa forza, ad un certo punto la vernice di base si scioglie e il movimento random del pennello a setole dure staccherà la vernice in piccole porzioni.
Questa tecnica ha bisogno di un po' di pratica, perché se si esagera, le porzioni diventano troppo grandi. Qui un video esaustivo : Hair Spray Chipping technique.
Invece la tecnica del compound ha come obbiettivo simulare una abrasione prolungata della vernice che lascia intravedere il fondo sottostante.
Tecnica del polish compound: Come si vede dall'immagine in questo caso l'effetto è diverso ai precedenti. Esecuzione molto semplice, dopo aver coperto il fondo con la vernice di base, si usa un bastoncino cotonato e la pasta abrasiva (ho utilizzato il compund Tamiya COARSE) e con movimenti costanti e randomici, si passa la pasta sopra la vernice finché l'abrasione meccanica non riduce man mano lo strato di vernice.
Anche in questo caso serve un po' di pratica per non rimuovere troppa vernice di base.
Le tecniche sono complementari tra loro, bisogna solamente avere le idee chiare sull'effetto che si cerca sul modello.
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Detto questo, ho cercato di ottenere un effetto credibile in alcune zone del cockpit. *Nota* : ho usato due strati di vernice sotto il Dark Gull Green. L'alluminio e il primer Yellow Zinc Chromate. Approfondirò il tutto al prossimo aggiornamento.
Sul pavimento, o meglio, nella zona in cui il pilota poggia i piedi in prossimità dei pedali, ho utilizzato la tecnica del compund.
La necessità è riprodurre appunto la vernice consumata dallo sfregamento delle suole degli scarponi.
Sulla pedaliera invece ho usato la tecnica della lacca, per simulare la vernice saltata da contatto. Ho usato uno stuzzicadenti e la punta di uno spillo per avere scrostature in scala.
Sulla barra di comando, in realtà ho fatto ben poco, qualche graffio ottenuto con un piccolo pezzettino di carta abrasiva grana 2000 bagnata.
Sul seggiolino invece, ho fatto il lavoro più complesso. E' un mix di tecnica del sale e della lacca. Ho simulato sia la vernice saltata a causa delle suole delle scarpe sia la sfregamento delle imbracature pilota e delle cinture di sicurezza.
In realtà non ho trovato foto specifiche di sedili del P-47 come riferimento, ricordo alcune foto viste su pubblicazioni in cui si intravedevano le scrostature. Per i pedali e la barra di comando ci sono le prove di un usura accentuata, ma per il sedile mi sono concesso la logica di un usura verosimile per un velivolo da guerra.
Piste semi-preparate, fango e pietre sotto gli stivali. Ogni qualvolta si entrava in cabina, si poggiavano i piedi sul sedile. L'imbracatura del paracadute struscia tra lo schienale e la seduta, i movimenti continui del pilota che muove la schiena per guardare meglio fuori dal finestrino. Le cinture allacciate e slacciate chi sa quante volte al giorno.
Insomma, esternamente sarà un velivolo vissuto, non potevo lasciare il cockpit intonso.
Ovviamente, gli effetti verranno integrati dai lavaggi e dalle lumeggiature. Inoltre il sedile, soprattutto lo schienale, sarà parzialmente coperto dalle cinture.
A presto altri aggiornamenti sulla verniciatura e una piccola modifica al sedile.
-Talvolta un pensiero mi annebbia l'Io: sono pazzi gli altri, o sono pazzo io?
-Non tutto ciò che può essere contato, conta. Non tutto ciò che conta può essere contato
-Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore Albert Einstein
Ciao Luca,
mi sono rimesso in pari con il wip. Ho anche io questo modello in armadio e lo sto tenendo fermo fin quando non sarò in grado di effettuare un montaggio pulito.
Devo dire che fin qui hai fatto un lavoro sbalorditivo da farmi invidia, non vedo l'ora di vedere il resto..
Volevo ringraziarti per l'interessante e utilissima guida sulle scrostature in qui mi vorrei cimentare nel cockpit del mio p51.
Davvero un ottimo lavoro e un wip interessante per un neofita come me
L'unica cosa che a mio parere da troppo nell'occhio è la scrostatura nel seggiolino, dalle foto che ho visto in rete non ho notato quelle chiazze gialle ma nel suo insieme è apprezzabile anche quello.
Grazie ancora per la guida utilissima e il wip favoloso
Spiegazione molto dettagliata e risultato molto realistico caro Luca. A questo punto dopo un bellissimo pit molto operativo mi aspetto altrettanto sulla resa finale del modello
Ciao e B(u)onomodellismoVox a tutti
"Quello che so fare ancora non lo so, però quel poco che faccio lo faccio bene!" (questa è mia) "Il mio avversario è colui che ancora non sa di essere sconfitto" (...sempre mia) ”La curiosità a volte porta a sbagliare ecco perché mi faccio i caxxi miei” (…ancora mia)
le foto disponibili sono rappresentative solo di alcuni casi specifici, quindi le scelte di usura sono legittime.
Bella spiegazione delle tecniche testate.
microciccio
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia...
Nota: i siti linkati nei miei post hanno il solo scopo di mostrare i prodotti di cui si discute e non vogliono in alcun modo essere sollecitazioni all'acquisto.
Ciao Luca, bene pianale, barra e pedaliera. Sul sedile c'è qualcosa che non mi convince. Le scrostature mi sembrano troppo concentrate al centro dello schienale. Inoltre hai affiancato chiazze alluminio e chiazze zinco cromato. Secondo me sarebbe stato più realistico sovrapporre le scrostature, sulla "chiazza" più larga in zinco, una porzione interna in alluminio a simulare diversi livelli di logorio. Che poi è quello che hai fatto sul pianale... Che ne pensi?
Saluti.
Fabui
Che Genere di Modellista?: Ogni modellista con esperienza è per me un punto di riferimento, metto subito in atto quello che vedo e apprendo subito, sperando di ricreare un modello più vicino alla realtà, per quanto possibile. Modellismo è un ottimo esercizio per la mente, rafforza la logica, incita la curiosità e allena la pazienza! Il soggetto non è importante, mi basta che abbia un ala.
fabio1967 ha scritto: ↑16 dicembre 2021, 8:16
...Sul sedile c'è qualcosa che non mi convince. Le scrostature mi sembrano troppo concentrate al centro dello schienale. Inoltre hai affiancato chiazze alluminio e chiazze zinco cromato. Secondo me sarebbe stato più realistico sovrapporre le scrostature, sulla "chiazza" più larga in zinco, una porzione interna in alluminio a simulare diversi livelli di logorio. Che poi è quello che hai fatto sul pianale... Che ne pensi?
Ciao caro Fabio, in effetti ancora dopo qualche giorno, non sono del tutto convinto del effetto ottenuto. Nella versione 1.0 ho proceduto come da te consigliato. Ho usato il compound per simulare l'usura della vernice su più strati, l'effetto ottenuto è quello che vedi in foto. Successivamente ho ridotto l'effetto che credevo eccessivo, utilizzando la tecnica del sale in maniera selettiva.
Fondamentalmente la mia idea è più quella di simulare la vernice saltata e non usurata. Secondo me l'effetto meccanico che si ha sul pianale non è lo stesso che si ha sullo schienale.
Sono ancora indeciso se ridurre ancora di più l'effetto.
Versione 1.0
Zeus ha scritto: ↑11 dicembre 2021, 22:58
L'unica cosa che a mio parere da troppo nell'occhio è la scrostatura nel seggiolino, dalle foto che ho visto in rete non ho notato quelle chiazze gialle ma nel suo insieme è apprezzabile anche quello.
Ciao, parlando di foto trovare in rete, è molto difficile trovarne qualcuna originale (non ricolorata postuma) in cui si possono distinguere i vari strati di vernice. Il primer giallo era comunque presente sotto la vernice, non ci sono purtroppo sufficiente prove fotografiche.
A tal proposito, l'aggiornamento di oggi del WIP tratta proprio la finitura del cockpit del P-47D. Il famigerato Dull Dark Green (abbreviato DDG).
Consiglio la lettura di un bellissimo e ricercato articolo, pubblicato sul sito IPMS Stockholm, riguardo alle finiture degli interni dei velivoli americani. E' diviso in più parti in cui si tratta in generale l'uso dei primer e successivamente tutti i casi specifici velivolo per velivolo.
Riguardo al tono di verde utilizzato nel cockpit del Thunderbolt, ci sono moltissime discussioni su vari forum di appassionati e di modellismo. E nonostante gli anni, ancora non c'è una risposta univoca sull'argomento, o almeno non si trovano prove convincenti.
Fondamentalmente le discussioni sul tono del DDG si fondano sul fatto che questo tono di verde fosse una vernice finale usata per coprire gli strati di primer protettivi.
Tutte le parti interne in lega di alluminio di un velivolo, erano trattate con dei primer protettivi anticorrosivi e antivegetativi. Il più largamente usato è stato lo Zinc Chromate, un primer dalla finitura giallo-verde, traslucido e abbastanza riflettente.
Già dal 1936 le autorità aeronautiche americane indicavano l'uso del primer come standard su tutte le produzioni, ma ad un certo punto ci si accorse che la finitura grezza dello zinc Chromate non fosse l'ideale per l'interno dei cockpit. Quindi si specificò l'uso di un secondo strato di primer zinc chromate.
Questa indicazione viene specificata nel EMI (Erection and maintenance manuals) datato Gennaio 1943.
Quando si parla di due strati di zinc chromate, il secondo è inteso Tinted Zinc chromate. In altre parole un primer miscelato con una vernice per scurirne il tono e opacizzarlo.
Riporto un commento dell'insostituibile Dana Bell, sul forum Britmodeller, del 27/04/21 link
Dana Bell ha scritto:
A bit of clarification here...
In AAF tech orders, whenever two coats of zinc chromate were specified the second coat was always to be tinted. This allowed painters and inspectors to know how many coats had been applied.
Erection and Maintenance manuals were written for field use, though they were frequently akso used on production lines. However, production lines really concentrated on the language of the contract, and even that could be ignored through negotiation between contractor and Wright Field. That bluish color in Republic-built P-47s was simply a variation of Dull Dark Green (and there were several).
The Austrian recovery does show Interior Green and Dull Dark Green in the cockpit. The interior Green was the second coat of primer, and the DDG was the finish coat applied to reduce cockpit reflections. The Interior Green can only be seen in areas unlikely to reflect on the instruments or canopy but still needing corrosion control.
Cheers,
Dana
Da questo commento si può dedurre che il caratteristico tono bluastro del DDG trovato su molti P-47, potrebbe essere una casualità creata da lotti utilizzati dalla Republic.
Il riferimento al "Austrian recovery" è un P-47D trovato sul fondo di un lago Austriaco, che mostra nel cockpit, come tinted primer un interior greeen, e successivamente un DDG come finitura finale. Per un totale di tre strati.
Leggendo altre discussioni, ho scoperto che nei vari ritrovamenti di Thunderbolt, alcuni cockpit mostravano dei toni di verde più vicini al Interior Green che non al DDG.
Motivo per il quale, come già indicato dai manuali dell'epoca, la prassi comune fosse quella di usare un primer grezzo e un primer "tinted" senza ulteriori vernici finali.
Per esempio, gli esemplari costruiti dalla Curtiss, P-47G destinati esclusivamente alle scuole di volo (e quindi prodotti dal secondo semestre del 1942), avessero tutti i cockpit in Interior Green.
Ma, se le istruzioni dal 1943 in poi, indicano che i cockpit dovevano avere due strati di Zinc Chromate di cui uno scurito, perché ad un certo punto della produzione, la Repubblic decise di usare il DDG???
Riporto un altro prezioso commento, trovato questa volta sul forum LargeScalePlanes link
Dana Bell ha scritto:Tech orders and specifications were often more like guidelines than actual rules (not unlike the pirate code). The actual colors used would be negotiated between the AAF factory representative and the manufacturer, usually with permission of Wright Field. The P-47 was particularly screwed up in the tech orders, since the May 1943 formula and August 1944 formulas didn't give the ratio of black to zinc chromate. With the shortage of aluminum powder needed to produce the original Yellow Green cockpit color, several companies instead used Dull Dark Green lacquer in their fighters - Republic appears to be one of them.
There were variations in Dull Dark Green lacquers, and it's possible other lacquers were substituted. Douglas, for example, had been using duPont Pine Green since before the war - it was this color that led the US military to switch to darker greens. What we see in photos and surviving aircraft may not be an exact match for DDG, but it's certainly nothing like aluminized zinc chromate, Yellow Green, or Interior Green.
The AFM and NASM P-47s both have DDG, as does 42-22687. The photos of Dottie Mae seem to show the same color. Curtiss seems to have used Interior Green when they finally got P-47Gs into production.
The military began dropping the use of DDG in mid-1943, but several manufacturers seemed to have stocked up or just preferred using lacquers to tinted primers. One or both of Republic's plants may have switched to Interior Green, but I've no proof either way.
The Medium Green callout originated in November 1944 when the AAF and the Navy began switching to that color as an option for cockpits and anti-glare panels. I wonder if it was used in late-production P-47Ns.
My plans to plow into the P-47's archival correspondence have been set aside for other things - I hope one day to find the memos discussing Thunderbolt painting. Until then, I've no written documentation - just observations.
Cheers,
Dana
In poche parole, Dana, specifica che la Republic ad un certo punto abbia utilizzato il DDG per una difficile reperibilità della polvere di alluminio necessaria per il Yellow-Green Zinc Chromate.
Successivamente, molti produttori di velivoli, continuarono ad usare vernici piuttosto che primer per la finitura finale, per terminare le scorte nei magazzini.
Probabilmente, la Republic stessa ad un certo punto abbandonò il DDG ed utilizzò il Medium Green, successivamente codificato ANA 612.Ma non c'è nessuna prova a riguardo!
Insomma, la discussione potrebbe andare avanti per molto, allegando foto varie e documenti. La ricerca storica nel modellismo è molto importante, ma a volte, non si può dimostrare con certezza una scelta piuttosto che un altra.
Allego una foto, non ritoccata ed originale a quanto pare, in cui si vede chiaramente che la paratia protettiva dietro il sedile (e quindi tutto il cockpit) avesse un tono scuro, non associabile ne al Yellow zinc Chromate, né al tinted zinc chromate, né ad un Interior Green. Probabilmente è proprio un DDG.
Passando alla parte modellistica, ho provato alcune soluzioni per il verde degli interni.
Da sinistra a destra, si possono notare tre diversi toni di verde. (La piccola estremità del ala ha lo stesso colore dell'ultimo verde a destra.)
Al centro: E' una prova di Tinted Zinc Chromate. Come spiegato qualche riga prima, non è altro che il Yellow ZC scurito con del nero (proprio come prevedeva la formula originale dettata dalle autorità aeronautiche americane). Rapporto 10:1. Quindi ho usato 10 gocce di Tamiya XF-4 e 1 goccia di XF-69 Nato Black.
A sinistra: Ho provato una formula per il DDG già usata da altri anche sul forum, ovvero 70 gocce XF-26 Tamiya + 30 gocce XF-2 Tamiya + 30 gocce blu scuro Gunze H-326 (15044)
A destra: Un mix che ho provato ad occhio ed ho rifinito leggermente, con base il verde FS 34092, già di per se indicato come buona approssimazione del DDG.
Ho aggiunto qualche goccia di blu e pochissimo nero.
Personalmente lo trovo un bel match, con quella piccola componente di blu.
Prima di dare il fondo al cockpit, ho fatto una piccola modifica alla struttura del sedile. Come indicato nella foto, la barra trasversale e parte degli supporti va eliminata del tutto.
Il motivo di questa modifica, sta nel fatto che le cinture di sicurezza passano dietro questa barra trasversale, inoltre quella del kit, stampata direttamente sulla paratia anti-proiettili, non ha abbastanza volume.
Quindi, con una piccola porzione di round rod in stirene da 0,5 mm, ho riprodotto la barra, e i due piccoli supporti posteriori.
Ovviamente prima di stendere il DDG, ho steso prima l'alluminio e successivamente il primer Yellow Zinc Chromate per ottenere le scrostature della vernice illustrate nel aggiornamento precedente.
Ho usato diversi sfondi per fotografare questo verde, alla fine sul grigio scuro rende meglio, anche se non da' la stessa percezione dell'occhio umano.
Concludo l'aggiornamento con il pannello strumenti, da scatola con l'aggiunta delle decals tamiya.
Di solito uso i pannelli strumenti in resina o in fotoincisione, con gli strumenti stampati su una porzione trasparente a cui dare il fondo bianco per far risaltare i quadranti.
Questa volta mi sono dovuto accontentare delle decals, e preoccupato del loro spessore, ho utilizzato abbondante liquido ammorbidente per decals.
La cosa più importante è lucidare a specchio il pannello strumenti. Così dopo il fondo in XF-69, ho passato due mani di lucido Tamiya X-22, una diluita al 70% e un'altra diluita al 90%.
Alla fine ho spruzzato velocemente della nitro pura per livellare ancora di più la vernice lucida.
Asciugato per bene il tutto ho tagliato la decals originale in più parti, ed ho cominciato a stendere sia prima che dopo, il liquido ammorbidente della tamiya, nella sua declinazione più forte.
Il Mark fit Strong.
Il processo va ripetuto molte volte, altrimenti la decal non copia tutti i quadranti del pannello.
Alla fine, altre due belle mani di lucido trasparente, e diciamo che sono abbastanza soddisfatto. Prossimo step opaco, lumeggiatura dei brodi, lucido vetrini.
-Talvolta un pensiero mi annebbia l'Io: sono pazzi gli altri, o sono pazzo io?
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