
Dunque andiamo subito al seguito. Arrivò appunto l' Ottobre 1999 in cui presi coscienza che questo era il primo modello che avevo verniciato in vita mia e risaliva ai tempi della mia 5^ elementare, come già detto.
Devo subito dire che il suo recupero non sarebbe stato possibile senza l' aiuto di un grande amico e bravissimo modellista, Maurizio Bagnarelli che è di gran lunga più bravo di me e partecipa con successo alle mostre. Maurizio mi ha fornito i trasparenti puliti di ricambio (all' epoca non conoscevo la famosa pasta "Tremillimetri") e mi ha ricostruito in acciaio i perni di rotazione dell' elica e delle ruote.
Altra piccola premessa: malgrado tutto, questo è stato - per la seconda volta! - il mio primo aereo in scala 1/32. Mi sono documentato come potevo, all' epoca non avevo ancora Internet. Tra gli altri mi è venuto particolarmente utile un numero di Aerei Modellismo dove si costruiva un aereo simile con identica mimetica.
Il primo passo è stato ... udite, udite riempire un recipiente con della candeggina pura e affondarvi dentro tutti i pezzi

Attenzione a non rompere i pezzi più piccoli o - peggio - farli finire nello scarico del lavandino!!!

Ho messo poi ad asciugare il tutto su dei pezzi di carta assorbente all' aria aperta, sul davanzale della finestra. Una volta asciutti i pezzi si è trattato, per quanto possibile, di ripulirli dalla vecchia colla, incrostazioni, ecc.
A quel punto ho reiniziato il montaggio. Sempre a causa della mia inesperienza, l' ho ricostruito quasi da scatola, utilizzando cioè tutte le parti fornite dal kit a suo tempo. Ho scartato i piloti che erano molto basici e approssimativi e ho cercato di rendere al meglio quanto c' era. Mi sono documentato bene anche sui colori di tutti i dettagli, ho aggiunto le cinture di sicurezza, il cesto porta-bossoli del mitragliere di coda, ho rifatto la canna della MG 15 relativa, coi mirini; ho aggiunto ai lati dell' abitacolo posteriore i caricatori di ricambio della mitragliatrice, autocostruiti in plastica....; uno sforzo rilevante per quel tempo è stata la totale ricostruzione del mirino di puntamento all' interno dell' abitacolo, un parallelepipedo con un vetro di fronte al pilota [chi conosce bene lo StuKa sa che voglio dire]; il motore ha subìto le stesse attenzioni: ho aggiunto vari cavi, il condotto dell' olio, l' ho macchiato e sporcato apposta (anche se le foto, fatte allora con una Reflex non rendono abbastanza) .... insomma il meglio possibile delle conoscenze del momento.
Poi è cominciato il riasseblaggio vero e proprio. Molti pezzi hanno necessitato la totale ricostruzione, come tutti i bracci attuatori dei singolari flaps, la pedana di arrampicamento vicino al bordo di uscita dell' ala sinistra, il trapezio per lo sgancio della bomba ventrale, l' asta dell' antenna....
Per la stuccatura mi sono avvalso del tanto famoso stucco della "Squadron", il "green putty" del quale non sono rimasto particolarmente contento. Questo infatti, dopo qualche mese tende a ritirarsi (e il mio Sunderland ne sa qualcosa).
Sullo Stuka mi è andata bene. Particolari "contorsionismi" sono stati necessari quando ho installato il motore, perché esso andava poi mascherato e la attorno c' era un gioco di incastri di tubi di scarico, paratia inferiore dietro l' ogiva, longheroni d'attacco...
Ovviamente ho fatto come facciamo tutti: stuccatura, lisciatura, lucidatura (io uso il Sidol per le maniglie delle porte, quello che Don Camillo usava per lucidare l' aureola della statua di S. Giuseppe...ehehehehehe!

Poi è stata la volta della vernice. All' epoca non mi sognavo nemmeno re-incidere un modello, particolari sfumature per i pannelli, weathering.... ancora non ero così dentro.
Ho verniciato le superfici inferiori in RLM 78, che sul libro di Falconi era indicato come Humbrol 115: ma a me sembrava che il 65 gli somigliasse di più, per quanto non fosse proprio perfetto. Poi, mascherate queste superfici ho spruzzato quelle sopra in RLM 79 che lo stesso autore da come Humbrol 118 (oppure Molak MFSC1/LU 9).
Infine ho spruzzato le macchie in RLM 80, che quel libro dà in Humbrol 142. A me sembrava meglio l' 86 (sempre Humbrol).
A quel punto però veniva il bello: dovevo ri-applicare o riprodurre il serpente in fusoliera, su entrambi i lati. Allora ho cercato di fare le cose più razionalmente possibile. Trovato un perfetto profilo in scala 1/48 di quell' aereo (oltre ché una sua foto in volo, in missione operativa), ho riprodotto con la fotocopiatrice una master del serpente portandola però in scala 1/32. Poi l' ho incollata su della carta tipo "frisket", quella specie di carta velina leggera che aderisce lungo certe superfici per proteggerle dalla spruzzatura dei colori. Lì su quel foglio ho ritagliata la forma in negativo del serpente e questo foglio di "frisket" l' ho applicato sulla fiancata del modello. Ho spruzzato un paio di mani di bianco Humbrol 34, intervallate da un po di tempo.
Ovviamente sull' altra fiancata ho fatto lo stesso giochetto in maniera speculare. Quando la vernice si è asciugata ho tolto le mascherature. Ho dovuto ritoccare quà e là - a pennello - qualche sbaffo. Asciugato bene il tutto, con la foto dell' originale alla mano e un pennellino finissimo 00 ho cominciato a dipingere a mano le macchie del serpente, la testa, la lingua che va ben sotto i tubi di scarico, ecc col rosso scarlatto Humbrol 153.
Inutile dire che ho fatto questo lavoro con estrema calma, ci ho perso parecchio tempo, ma alla fine i serpentoni sulle fiancate c' erano tutti. Anche la grande elica VDM è stata fatta tutta a spruzzo e con l'aiuto di mascherine.
A mano libera sono stati fatti anche i frames del tettuccio. Man mano che questo vecchio guerriero risorgeva e sembrava riapparire dalle nebbie di un passato molto lontano mi rallegravo sempre di più.
Certamente ho commesso qualche errore (come la posizione della bomba coi governali in posizione sbagliata) o omissione (incisioni, weathering) che non sono da poco.
Non ricordo la provenienza delle decal (croci e codici), se me le fornì lo stesso Maurizio o un altro amico. La 'M' gialla ai lati della fusoliera la dipinsi io a mano.
E per l' applicazione di queste ultime l 'aereo ha ricevuto una mano di "Gloss Cote" Humbrol e poi di "Matt Cote" alla fine del processo.
Scusatemi se non ho messo le svastiche, proprio le ODIO


In circa sei mesi di lavoro - non continuo - credo di aver decorosamente salvato dalla distruzione questa "pietra miliare" della mia carriera modellistica. Oggi, questo modellone fa bella mostra di sé al riparo da tutto dentro una delle mie vetrine.
E con una certa tristezza ho appreso che colui che me lo regalò, un amico di mio padre, non gli è sopravvissuto, portato via da un male, prematuramente, a soli 60 anni. Peccato, glie lo avrei voluto far rivedere per dirgli:" Ciao Giorgio, hai visto? ho tenuto fede alla promessa fattati quella volta: adesso è venuto meglio!".