Questo diorama mi ha preso piu' del solito perchè la storia raccontata la sentivo mia in modo particolare.
La frase che ho riportato sulla basetta ha girato nella mia testa in ogni momento della realizzazione. Il contrasto tra i sentimenti che abbiamo dentro e il freddo tocco della guerra, che ci inaridisce a causa dell'orrore a cui si deve assistere.
In alcuni momenti gli esseri umani cessano di essere tali e solo aggrappandosi ai ricordi che abbiamo dentro possiamo sperare di resistere alla follia che ci circonda.
La maggior difficoltà incontrata nalla realizzazione è stata la fase della progettazione. Spero di essere riuscito a trasmettere quello che avevo in mente.
Tutto è nato dalla lettera del Natale 1917, scritta dal tenente Angiolino Nanni, mio nonno.
Sono passati solo poco più di due anni e il ragazzo arruolato come fante e' cresciuto. Si e' fatto valere in azione e ora si ritrova a comandare degli uomini. Sente la responsabilità delle loro vite e, in un Natale passato piu' tranquillo del solito, si ritrova a fissarli assorti nei loro pensieri. Pensano a coloro che hanno lasciato a casa, ai loro affetti più cari e in un attimo tutto si ferma, la guerra si allontana. Anche la fatica e il freddo si fanno lievi, scaldati dal tepore del ricordo di un figlio o della donna amata. Poi uno sparo riporta tutti nella realtà, ma per un lungo interminabile istante anche il poter tornare a casa è sembrato possibile.
Tra le carte del nonno ho ritrovato anche una specie di elenco dei soldati sotto il suo comando, in cui veniva riportato grado, nome e arma in dotazione. Accanto era segnata anche la professione: studente, contadino, carrettiere... Vite e storie lasciate in italia, interrotte dalla guerra. Uomini comuni come noi catapultati in una dimensione che di comune non aveva più nulla.
Intorno a questa lettera ho ricreato il diorama.
Utilizzando delle trincee in resina da un lato ho voluto ricreare la fredda realtà con i soldati presi nella lettura.
Dall'altro lato invece ho cercato di ricreare il mondo dei ricordi, in cui i soldati si rifugiano lontani dalla guerra. Tra essi un padre che guarda la culla del figlio appena nato. Oppure l'uomo mentre osserva la sua donna che, turbata da un manifesto di un soldato ferito, lascia cadere le lettere, unico legame con il suo amore.
Come ambientazione ho scelto di posizionare i personaggi su pile di lettere e cartoline. Esse furono di estrema importanza durante la prima guerra mondiale, a tal punto che una delle maggiori richieste dei soldati era carta e matite, al pari di cibo e panni caldi.
Ho scelto tra la corrispondenza di mio nonno quella che mi e' sembrata piu' rappresentativa. La cartolina in cui chiede alla mamma vestiti caldi per affrontare le montagne in cui si trovava. La busta inviata a quella che sarebbe divenuta sua moglie Letizia.Due cartoline particolarmente ricche di dettagli. E da ultima quella in cui e' riportata evidenziata la frase incisa sulla targhetta metallica davanti la basetta.
Per questa volta , come negli altri diorami, non ci sarà un " mc nannol" a raccontare la storia. Stavolta e' un Nanni di 101 anni fa... Angiolino, lo stesso piccoletto, ma tosto come un cagnaccio, che sta a destra nella foto che ho posto sul lato del diorama. Un ricordo dei protagonisti della storia, uomini come tanti altri che hanno offerto le loro vite per la patria in una guerra insensata e a cui ho cercato di rendere onore, ricordandoli con il mio piccolo lavoro di modellista.
Ed ora qualche foto. Per i particolari troverete il wip qui