CANNONE FERROVIARIO K5 LEOPOLD "ANZIO ANNIE"
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Re: CANNONE FERROVIARIO K5 LEOPOLD "ANZIO ANNIE"
Ecco .... è qui che io DEVO migliorare.
Nonostante non sia un modellista da corsa .... visti i miei tempi, sono sempre tentato a trovare scorciatoie in fase di realizzazione.
Cosi facendo mi trovo alla fine sempre con il modello con qualche particolare che avrebbe ricevere maggiori cura ....
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Cosi facendo mi trovo alla fine sempre con il modello con qualche particolare che avrebbe ricevere maggiori cura ....
- diego.nello
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Re: CANNONE FERROVIARIO K5 LEOPOLD "ANZIO ANNIE"
Ultima modifica di diego.nello il 28 maggio 2016, 20:59, modificato 1 volta in totale.
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Re: CANNONE FERROVIARIO K5 LEOPOLD "ANZIO ANNIE"
Dai che ci siamo. .....
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Re: CANNONE FERROVIARIO K5 LEOPOLD "ANZIO ANNIE"
Ciao Diego
Lavorone titanico davvero! Le scale grandi (48/32/35..24) è vero che danno una soddisfazione visiva unica però allo stesso tempo necessitano di cura assoluta.
Una domanda se posso: a casa che ti dicono mentre il lavoro procede???
saluti
Lavorone titanico davvero! Le scale grandi (48/32/35..24) è vero che danno una soddisfazione visiva unica però allo stesso tempo necessitano di cura assoluta.
Una domanda se posso: a casa che ti dicono mentre il lavoro procede???
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Re: CANNONE FERROVIARIO K5 LEOPOLD "ANZIO ANNIE"
pitchup ha scritto:Ciao Diego
Lavorone titanico davvero! Le scale grandi (48/32/35..24) è vero che danno una soddisfazione visiva unica però allo stesso tempo necessitano di cura assoluta.
Una domanda se posso: a casa che ti dicono mentre il lavoro procede???
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Per fortuna mi son liberato di moglie, amanti e conviventi...

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Re: CANNONE FERROVIARIO K5 LEOPOLD "ANZIO ANNIE"
Magari Vincenzo... manca ancora molto... diciamo che sono a 1/3 dell'assemblaggio totale del diorama... e poi dopo viene il grosso... verniciatura, invecchiamento, ... olio, filtri e freni .... [emoji1]Cox-One ha scritto:Dai che ci siamo. .....
- diego.nello
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Re: CANNONE FERROVIARIO K5 LEOPOLD "ANZIO ANNIE"
Qualcuno mi ha fatto notare una "grave mancanza"... non ho scritto nulla di relativo alla storia di questo mezzo e non ho descritto i passaggi di lavorazione... RIMEDIO SUBITOOOOOOOOOOOOOO!
Cominciamo dall'inizio...
Vi vorrei parlare della costruzione del cannone ferroviario più famoso al mondo.
Il Krupp 28 cm K5 (E), ove Kruppindica il nome della fabbrica costruttrice, “28 cm” indica il calibro del pezzo (precisamente 283 mm), “K” sta a significare “Kanone”, cioè cannone, il numero “5” indica il tipo ed “E” sta per “eisenbahn” che significa ferrovia, quindi “cannone ferroviario tipo 5, calibro 280 mm”.
Due esemplari gemelli di questo cannone ferroviario, chiamati dai tedeschi "Leopold" e "Robert", al momento dello sbarco ad Anzio e Nettuno si trovavano già in Italia in quanto vi erano stati inviati precedentemente per essere spediti in Tunisia, ma la Campagna del Nord Africa finì prima che questi potessero raggiungere la zona di operazione e quindi vennero lasciati nei pressi di Milano. L'apertura del nuovo fronte di Anzio-Nettuno trovò i tedeschi impreparati in quella zona pertanto il Generalfeldmarschal Albert Kesselring pensò di utilizzare questi due pezzi d'artiglieria per contrastare l'avanzata anglo-americana nella costa laziale.
I due giganteschi cannoni, arrivati da Milano via Roma, vennero attestati nei pressi di Ciampino, in territorio di Marino, intorno al 5 febbraio 1944. La zona di fuoco fu individuata nella stazione di Ciampino stessa ove era disponibile lo spazio sufficiente per allestire la piattaforma girevole sulla quale il pezzo d'artiglieria poteva ruotare per il necessario puntamento, mentre per il ricovero venne scelta la galleria di Colle Oliva, sulla linea Ciampino - Frascati, in prossimità di Villa Senni nel territorio di Grottaferrata. Il convoglio militare poteva trovare sicuro riparo dalle ricognizioni e dalle incursioni aeree anglo-americane in tale galleria, poco distante da Ciampino, dalla quale usciva per prendere la propria posizione di fuoco e lanciare sulle truppe alleate in tutta l'area del fronte, a circa 40 km di distanza, i propri micidiali proiettili.[1] Il fuoco di artiglieria era molto temuto; si pensi che nel mese di maggio 1944 l'83% dei casi di offesa ai soldati della 3ª Divisione statunitense era dovuto a schegge di proiettili d'artiglieria. Le truppe alleate, sebbene terrorizzate dal sinistro sibilo dei proiettili,non si resero conto che erano due le bocche da fuoco che li assediava e diedero i nomi di "Anzio Annie" e "Anzio Express" a questo cannone. I tedeschi, dal canto loro diedero nome ai due cannoni rispettivamente "Leopold" e "Robert", ma presso alcuni reparti statunitensi impiegati nella battaglia queste artiglierie venivano soprannominate anche "Whistling Willie".
I due cannoni svolsero il compito loro assegnato senza eccessivi disturbi, si ritiene che abbiano sparato un totale di 5.523 colpi contro depositi di munizioni e di carburante sulle navi e sulle truppe anglo-americane fino a quando, verso la fine del maggio 1944, mutata la situazione del fronte, vennero fatti ripiegare verso Nord. La via del ritorno fu assai complicata, la rete ferroviaria era notevolmente danneggiata dai bombardamenti aerei e i cieli ostili per la presenza dell'aviazione alleata. Il "Robert", "Anzio Express", subì un mitragliamento aereo in aperta campagna nei pressi di Civitavecchia e dopo essere stato reso inefficiente con l'esplosivo venne abbandonato dai militari tedeschi alle truppe anglo-americane. Il "Leopold", "Anzio Annie", immobilizzato nella stazione ferroviaria di Civitavecchia ma non eccessivamente danneggiato, venne catturato il 7 giugno 1944 dagli americani del 168º Reggimento Fanteria della 34ª Divisione. I due cannoni vennero smontati e trasportati a Napoli per essere spediti negli Stati Uniti. Qui vennero studiati e, utilizzando pezzi provenienti dall'altro cannone, fu rimesso in efficienza il Leopold "Anzio Annie" che sparò alcuni colpi di prova nei primi anni ‘50.
Sono stato attratto da un'immagine che trovate in quasi tutti i testi che trattano l'argomento, che ritrae il "Leopold" o "Anzio Annie" appena fuori dalla galleria di Colle Oliva in preparazione al "fuoco". Gli inservienti al pezzo sono intenti alla pulizia e lubrificazione della lunga canna posta ad alzo zero e lo fanno dal tetto del primo carro di servizio che precede il K5.
Cominciamo dall'inizio...
Vi vorrei parlare della costruzione del cannone ferroviario più famoso al mondo.
Il Krupp 28 cm K5 (E), ove Kruppindica il nome della fabbrica costruttrice, “28 cm” indica il calibro del pezzo (precisamente 283 mm), “K” sta a significare “Kanone”, cioè cannone, il numero “5” indica il tipo ed “E” sta per “eisenbahn” che significa ferrovia, quindi “cannone ferroviario tipo 5, calibro 280 mm”.
Due esemplari gemelli di questo cannone ferroviario, chiamati dai tedeschi "Leopold" e "Robert", al momento dello sbarco ad Anzio e Nettuno si trovavano già in Italia in quanto vi erano stati inviati precedentemente per essere spediti in Tunisia, ma la Campagna del Nord Africa finì prima che questi potessero raggiungere la zona di operazione e quindi vennero lasciati nei pressi di Milano. L'apertura del nuovo fronte di Anzio-Nettuno trovò i tedeschi impreparati in quella zona pertanto il Generalfeldmarschal Albert Kesselring pensò di utilizzare questi due pezzi d'artiglieria per contrastare l'avanzata anglo-americana nella costa laziale.
I due giganteschi cannoni, arrivati da Milano via Roma, vennero attestati nei pressi di Ciampino, in territorio di Marino, intorno al 5 febbraio 1944. La zona di fuoco fu individuata nella stazione di Ciampino stessa ove era disponibile lo spazio sufficiente per allestire la piattaforma girevole sulla quale il pezzo d'artiglieria poteva ruotare per il necessario puntamento, mentre per il ricovero venne scelta la galleria di Colle Oliva, sulla linea Ciampino - Frascati, in prossimità di Villa Senni nel territorio di Grottaferrata. Il convoglio militare poteva trovare sicuro riparo dalle ricognizioni e dalle incursioni aeree anglo-americane in tale galleria, poco distante da Ciampino, dalla quale usciva per prendere la propria posizione di fuoco e lanciare sulle truppe alleate in tutta l'area del fronte, a circa 40 km di distanza, i propri micidiali proiettili.[1] Il fuoco di artiglieria era molto temuto; si pensi che nel mese di maggio 1944 l'83% dei casi di offesa ai soldati della 3ª Divisione statunitense era dovuto a schegge di proiettili d'artiglieria. Le truppe alleate, sebbene terrorizzate dal sinistro sibilo dei proiettili,non si resero conto che erano due le bocche da fuoco che li assediava e diedero i nomi di "Anzio Annie" e "Anzio Express" a questo cannone. I tedeschi, dal canto loro diedero nome ai due cannoni rispettivamente "Leopold" e "Robert", ma presso alcuni reparti statunitensi impiegati nella battaglia queste artiglierie venivano soprannominate anche "Whistling Willie".
I due cannoni svolsero il compito loro assegnato senza eccessivi disturbi, si ritiene che abbiano sparato un totale di 5.523 colpi contro depositi di munizioni e di carburante sulle navi e sulle truppe anglo-americane fino a quando, verso la fine del maggio 1944, mutata la situazione del fronte, vennero fatti ripiegare verso Nord. La via del ritorno fu assai complicata, la rete ferroviaria era notevolmente danneggiata dai bombardamenti aerei e i cieli ostili per la presenza dell'aviazione alleata. Il "Robert", "Anzio Express", subì un mitragliamento aereo in aperta campagna nei pressi di Civitavecchia e dopo essere stato reso inefficiente con l'esplosivo venne abbandonato dai militari tedeschi alle truppe anglo-americane. Il "Leopold", "Anzio Annie", immobilizzato nella stazione ferroviaria di Civitavecchia ma non eccessivamente danneggiato, venne catturato il 7 giugno 1944 dagli americani del 168º Reggimento Fanteria della 34ª Divisione. I due cannoni vennero smontati e trasportati a Napoli per essere spediti negli Stati Uniti. Qui vennero studiati e, utilizzando pezzi provenienti dall'altro cannone, fu rimesso in efficienza il Leopold "Anzio Annie" che sparò alcuni colpi di prova nei primi anni ‘50.
Sono stato attratto da un'immagine che trovate in quasi tutti i testi che trattano l'argomento, che ritrae il "Leopold" o "Anzio Annie" appena fuori dalla galleria di Colle Oliva in preparazione al "fuoco". Gli inservienti al pezzo sono intenti alla pulizia e lubrificazione della lunga canna posta ad alzo zero e lo fanno dal tetto del primo carro di servizio che precede il K5.
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Re: CANNONE FERROVIARIO K5 LEOPOLD "ANZIO ANNIE"
Come sapete,per fare questa ambientazione, avevo scelto il kit Dragon... mai scelta fu meno azzeccata! Con grande colpo "di porta coda" un conoscente mi ha chiesto di montare lo stesso modello e mi ha consegnato il Trumpetter... Quindi gli ho "regalato" il montaggio e a lui ho dato il Dragon e io mi sono tenuto il trumpetter... Quindi ora sto utilizzando il kit in 1/35 della Trumpetter , un carro merci a sponda bassa e a due assi della Dragon e due set di figurini dedicati delle stesse marche.
Mi sono, ovviamente documentato, acquistando una serie di libri tra i quali spicca per praticità e accuratezza il testo di Jan Coen WinjstoK " Leopold 28cmK5(E)"...
Normalmente, per evitare di rovinare i volumi, lavoro su delle fotocopie delle pagine che mi interessano particolarmente e che potete intravvedere sullo sfondo delle immagini che corredano il wip.
Torniamo al modello:
Per prima cosa ho assemblato i due carrelli in modo approssimativo, cioè senza aggiungere particolari delicati, in modo da avere "una base di appoggio" e poter lavorare sul carro vero e proprio.
Nell'assemblare i carrelli pensavo di riprodurre ,autocostruendo , anche la lunga e complessa rete di tubi per l'aria dei freni e di servizio, ma risultava un lavoro inutile, in quanto tutto l'impianto è incassato e inscatolato tra telaio e falso telaio. Di tutto il lavoro non si può scorgere nulla se non la parte terminale e alcune connessioni esterne.
La plastica del kit presenta pochissime sbavature, è un po' grassa e relativamente morbida. Vi consiglio caldamente di seguire attentamente le istruzioni perchè il numero di pezzi da prendere in considerazione è notevole e concentrato soprattutto nei carrelli.
Il paiolato è ben fatto e quindi non l'ho sostituito con listelli di legno.
Unica nota dolente che mi perseguiterà per tutto il montaggio sono segni di estrattore in negativo posizionati in gran numero in punti visibili e poco accessibili. Armatevi di pazienza e via di stucco e carta abrasiva.
Il bello comincia ora!
Prima di assemblare la culla e la culatta dell'arma, ho incollato le varie parti che compongono la canna per vedere se era necessaria la sostituzione della stessa con una tornita. Sorpresa! Quella in plastica è perfetta sia nelle misure che negli incastri! Per evitare dilatazioni future ho inserito un tubo di alluminio che ho "fissato" con una colata di resina. Questa soluzione mantiene rigida la lunga canna e permette di lavorarla senza che fletta e rende il tutto molto più solido. Non sempre la spesa di una canna tornita è vantaggiosa: in questo caso il peso mi avrebbe costretto a irrobustire culla e culatta, o peggio a sostituire il tutto con l'aftermarket metallico.
Soddisfatto della canna, ho proseguito senza troppi problemi (salvo i segni di estrattore) con la costruzione fin nei minimi dettagli del pezzo. Ho lasciato per ultimo il posizionamento dei tubi di lubrificazione presenti sul dorso dell'arma. Se osservate con attenzione la seconda foto da me postata, noterete che quella parte del manicotto copricanna era in fusione. Il kit è invece ovviamente liscio come "il sederino di un bebè". Ho passato della carta abrasiva fine per opacizzare la parte, e , con molta attenzione, ho pichiettato sulla stessa la famosa colla dal tappo verde per rendere la plastica rugosa...
Non pochi problemi mi ha dato invece il montaggio della struttura vera e propria: troppi pezzi da "mantenere" a squadra su quella lunghezza...
Ho deciso quindi di assemblare il più possibile a secco e tenere i pezzi "uniti" attraverso del nastro carta e incollare millimetro dopo millimetro con della colla molto liquida (ottenuta aggiungendo della trielina alla comune colla) e lasciandola "filtrare " nelle fessure. Si lo so, la trielina è cancerogena, ma non mi va di buttare 3 litri di quella roba... la utilizzo il meno possibile... anche se le colle che usiamo normalmente e il ciano non è che siano acqua minerale
Mi sono, ovviamente documentato, acquistando una serie di libri tra i quali spicca per praticità e accuratezza il testo di Jan Coen WinjstoK " Leopold 28cmK5(E)"...
Normalmente, per evitare di rovinare i volumi, lavoro su delle fotocopie delle pagine che mi interessano particolarmente e che potete intravvedere sullo sfondo delle immagini che corredano il wip.
Torniamo al modello:
Per prima cosa ho assemblato i due carrelli in modo approssimativo, cioè senza aggiungere particolari delicati, in modo da avere "una base di appoggio" e poter lavorare sul carro vero e proprio.
Nell'assemblare i carrelli pensavo di riprodurre ,autocostruendo , anche la lunga e complessa rete di tubi per l'aria dei freni e di servizio, ma risultava un lavoro inutile, in quanto tutto l'impianto è incassato e inscatolato tra telaio e falso telaio. Di tutto il lavoro non si può scorgere nulla se non la parte terminale e alcune connessioni esterne.
La plastica del kit presenta pochissime sbavature, è un po' grassa e relativamente morbida. Vi consiglio caldamente di seguire attentamente le istruzioni perchè il numero di pezzi da prendere in considerazione è notevole e concentrato soprattutto nei carrelli.
Il paiolato è ben fatto e quindi non l'ho sostituito con listelli di legno.
Unica nota dolente che mi perseguiterà per tutto il montaggio sono segni di estrattore in negativo posizionati in gran numero in punti visibili e poco accessibili. Armatevi di pazienza e via di stucco e carta abrasiva.
Il bello comincia ora!
Prima di assemblare la culla e la culatta dell'arma, ho incollato le varie parti che compongono la canna per vedere se era necessaria la sostituzione della stessa con una tornita. Sorpresa! Quella in plastica è perfetta sia nelle misure che negli incastri! Per evitare dilatazioni future ho inserito un tubo di alluminio che ho "fissato" con una colata di resina. Questa soluzione mantiene rigida la lunga canna e permette di lavorarla senza che fletta e rende il tutto molto più solido. Non sempre la spesa di una canna tornita è vantaggiosa: in questo caso il peso mi avrebbe costretto a irrobustire culla e culatta, o peggio a sostituire il tutto con l'aftermarket metallico.
Soddisfatto della canna, ho proseguito senza troppi problemi (salvo i segni di estrattore) con la costruzione fin nei minimi dettagli del pezzo. Ho lasciato per ultimo il posizionamento dei tubi di lubrificazione presenti sul dorso dell'arma. Se osservate con attenzione la seconda foto da me postata, noterete che quella parte del manicotto copricanna era in fusione. Il kit è invece ovviamente liscio come "il sederino di un bebè". Ho passato della carta abrasiva fine per opacizzare la parte, e , con molta attenzione, ho pichiettato sulla stessa la famosa colla dal tappo verde per rendere la plastica rugosa...
Non pochi problemi mi ha dato invece il montaggio della struttura vera e propria: troppi pezzi da "mantenere" a squadra su quella lunghezza...
Ho deciso quindi di assemblare il più possibile a secco e tenere i pezzi "uniti" attraverso del nastro carta e incollare millimetro dopo millimetro con della colla molto liquida (ottenuta aggiungendo della trielina alla comune colla) e lasciandola "filtrare " nelle fessure. Si lo so, la trielina è cancerogena, ma non mi va di buttare 3 litri di quella roba... la utilizzo il meno possibile... anche se le colle che usiamo normalmente e il ciano non è che siano acqua minerale

- diego.nello
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Re: CANNONE FERROVIARIO K5 LEOPOLD "ANZIO ANNIE"
Terminata questa fase delicata, ho cominciato ad aggiungere particolari sia ai due carrelli che al carro, in modo particolare a tutto ciò che "collega" fra di loro i vari elementi .
Quindi mi sono adoperato per autocostruirmi delle connessioni relative ai tubi dell'aria e delle nuove valvole che sul carro di servizio sono di forma sbagliata .
Altro particolare che manca nel kit, sono due ganci che sorreggono delle catene che connettono la struttura principale ai due carrelli . Credo che venivano utilizzate in fase di manovra come "sicurezza" per evitare l'angolo critico di snodo cardanico. Me li sono autocostruiti facilmente con del filo di rame e un poco di stirene sagomato e seguendo le immagini del testo sopra citato.
Ho quasi terminato "il grosso" del carro... mancano alcuni particolari e la parte relativa al generatore e la gru (solo abbozzati). Proseguirò i lavori con la costruzione in dettaglio del carro di servizio (sezionato per ragioni di spazio) e con la prima bozza della base con il portale di galleria ...
Quindi mi sono adoperato per autocostruirmi delle connessioni relative ai tubi dell'aria e delle nuove valvole che sul carro di servizio sono di forma sbagliata .
Altro particolare che manca nel kit, sono due ganci che sorreggono delle catene che connettono la struttura principale ai due carrelli . Credo che venivano utilizzate in fase di manovra come "sicurezza" per evitare l'angolo critico di snodo cardanico. Me li sono autocostruiti facilmente con del filo di rame e un poco di stirene sagomato e seguendo le immagini del testo sopra citato.
Ho quasi terminato "il grosso" del carro... mancano alcuni particolari e la parte relativa al generatore e la gru (solo abbozzati). Proseguirò i lavori con la costruzione in dettaglio del carro di servizio (sezionato per ragioni di spazio) e con la prima bozza della base con il portale di galleria ...
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Re: CANNONE FERROVIARIO K5 LEOPOLD "ANZIO ANNIE"
.... hai scritto un libro 
