Crociato busto - finito
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- Che Genere di Modellista?: Figurini
- Aerografo: si
- colori preferiti: Acrilici vari, colori olio
- scratch builder: no
- Nome: Luca
- Località: Provincia di Pavia
Crociato busto - finito
Un po' di storia:
Le Crociate, o guerre sante, furono guerre di religione indette dalla nobiltà feudale e dalle repubbliche marinare europee, con l’appoggio della Chiesa, per liberare i luoghi santi (Gerusalemme e la Palestina) dal dominio turco-musulmano.
Naturalmente dietro il motivo religioso si nascondevano anche altri interessi: il desiderio di controllare il commercio con l’Oriente e la volontà della Chiesa di pacificare l’Europa, soggetta a continue lotte tra le case regnanti.
Le Crociate furono otto:
I dal 1095 al 1099;
II dal 1148 al 1151;
III dal 1189 al 1192;
IV dal 1202 al 1204;
V dal 1217 al 1221;
VI del 1228-29;
VII dal 1248 al 1254;
VIII dal 1270 al 1274.
I crociati si dividevano in quattro ordini principali:
Templare, mantello bianco, sopraveste bianca, croce rossa
Ospitaliere, mantello nero/ sopraveste nera o marrone, croce rossa o bianca
Teutonico, mantello nero, sopraveste rossa, croce bianca.
Ad un certo punto sullo scudo iniziarono a scriverci "dio è con noi", in latino "Deus nobiscum".
Anche Hitler si riferì a loro, ed è per questa ragione che sulle fibbie delle cinture tedesche c'è scritto Gott mit uns ( dio è con noi).
San Lazzaro, mantello nero, sopraveste bianca, croce verde, questi ultimi erano frati-cavalieri e si occupavano principalmente dei malati di lebbra.
Gli equipaggiamenti dei cavalieri:
erano vari e non sempre completi (i più ricchi avevano un armatura completa e quelli più poveri no), inoltre non erano tutte uguali, ma alcune venivano prodotte privatamente da artigiani.
Il busto rappresenta un crociato Templare
Nel loro statuto, i Cavalieri Templari non dovevano ricercare l’abbellimento del loro corpo ma ripararsi dal freddo, dall’umidità o dal sole ed essere comodi:
Dal loro statuto: “che chiunque si possa vestire e spogliare, mettere e togliere i calzari rapidamente”, regola necessaria nelle Commanderie e nei castelli della Terrasanta dove lo stato d'allerta era perenne.
Fra la data della loro fondazione (1118) e quella del Concilio di Troyes (1128) dove fu scritta la Regola Latina dell'Ordine, la tenuta dei Poveri Cavalieri di Cristo apparteneva ancora al mondo della cavalleria.
La loro divisa diventa ufficiale, senza però la croce patente rossa, a partire dal Concilio di Troyes, la croce invece diventa ufficiale nel 1145.
Da sottolineare che Hugues de Payns, fondatore dell’Ordine, non portò mai questa croce perché morì nel 1136.
Un altro capo d’abbigliamento era la “schiavina” (esclavine), un lungo mantello di colore marrone scuro o nero che fece la sua apparizione all'inizio del XIII secolo.
Era munita di un cappuccio e costituita in parte da larghe maniche, era aperta sul davanti, dietro e sui lati. I fratelli la utilizzavano per proteggere le selle delle loro cavalcature durante i trasferimenti. Era proibito servirsene come copriletto senza permesso.
Dopo la caduta del regno di Gerusalemme, il 6 aprile 1291 San Giovanni d'Acri fu assediata da oltre 50.000 uomini.
I Cavalieri Templari resistettero tenacemente: il 18 maggio tutta San Giovanni d'Acri era in mano musulmana, tranne la fortezza dove si erano arroccati gli ultimi 150 Cavalieri Templari.
Tennero testa a tutti gli attacchi per dieci giorni, fino a quando i musulmani non riuscirono a forzare le difese.
Morirono tutti quanti, tranne una decina. Finisce così l'avventura templare in Terra Santa, in due secoli i Cavalieri Templari avevano lasciato in Terra Santa oltre 12.000 cavalieri.
Nel 1303 i Cavalieri Templari vennero battuti sull'isolotto di Ruad e tornarono in Europa.
Nei quasi due secoli trascorsi in Terra Santa, i Cavalieri Templari persero sette Gran Maestri in combattimento, cinque in seguito a ferite e uno nelle prigioni saracene. In totale tredici, sui ventitré Gran Maestri di tutta la storia dell'Ordine.
L'ultimo Gran Maestro, Jacques de Molay, si preparava a rendere più forte l'Ordine nella Francia di Filippo IV il Bello.
Portando con sé il tesoro accumulato in Terra Santa. I Cavalieri Templari erano ricchissimi e potenti, un vero Stato nello Stato e non soltanto in Francia, dove pare fossero circa quindicimila.
Tanta ricchezza e tanta potenza scatenò l’invidia del Re di Francia Filippo IV il Bello che determinò, con l’aiuto di Papa Clemente V, la fine dell'Ordine.
Il Re di Francia Filippo IV il Bello infatti, già scomunicato nel 1303 da Papa Bonifacio VIII, pensò che invece di restituire i capitali che gli erano stati prestati dai Cavalieri Templari per condurre le varie guerre con Aragonesi, Inglesi e Fiamminghi, fosse più economico eliminare l'Ordine dei Cavalieri Templari e impossessarsi dei loro beni.
Venne dunque istruito un processo per eresia che durò ben sette anni (dal 1307 al 1314) contando sulla testimonianza di due Cavalieri Templari espulsi dall’Ordine.
L’accusa era di essersi dati a pratiche diaboliche, di idolatria verso la testa magica di Bafometto, di sodomia e di riti iniziatici che comportavano il bacio dell'ano del Maestro e lo sputo sul Crocefisso.
Sottoposti a tortura molti Cavalieri Templari confessarono, persino il Gran Maestro.
Quello che stupisce gli storici è la loro arrendevolezza. Tutti o quasi si fecero prendere senza opporre resistenza, forse speravano nella protezione del Papa, ma Clemente V non seppe o non volle opporsi ai voleri del Re di Francia.
La bolla papale del 1312 sciolse l'Ordine senza prove ma per legittima suspicione. Jacques de Molay, ebbe la possibilità di salvarsi, ma ritrattò la confessione resa e venne condannato al rogo.
Il 18 marzo 1314, all'ora del Vespro, Jacques de Molay e Goffredo di Charney, precettore di Normandia, che "si dice" custodisse la Sacra Sindone, salirono sul rogo, che gli uomini di Filippo IV il Bello avevano approntato su un'isoletta della Senna.
Questo è ciò che riporta Goffredo di San Vittore a Parigi, testimone del supplizio: (documento conservato nella Biblioteque Nationale di Parigi.)
" Il Gran Maestro, quando vide il fuoco acceso, si spogliò senza esitazioni. Riferisco come lo vidi. Egli si tolse gli indumenti, esclusa la camicia, lentamente e con aspetto tranquillo, senza affatto tremare, sebbene lo spingessero e lo scuotessero molto. Lo presero per assicurarlo al palo e gli legarono le mani con una corda, ma egli disse ai suoi carnefici:" almeno, lasciatemi congiungere un po’ le mani e dire a Dio la mia preghiera, poiché questo ne è il momento, essendo in punto di morte; e Dio sa, ingiustamente. Ma accadranno ben presto disgrazie a coloro che ci condannano senza giustizia. Dio vendicherà la nostra morte; muoio con questa convinzione. Quanto a voi, Signore, rivolgetemi la faccia, vi prego, verso la Vergine Maria, Madre di Gesù Cristo (Cattedrale di Notre Dame de Paris".)
Gli fu concessa questa grazia e la morte lo prese dolcemente, in questo atteggiamento, che ognuno ne restò meravigliato".
La leggenda vuole che, prima di morire, il Gran Maestro dei Templari avesse "convocato" davanti al Tribunale di Dio il Papa entro 40 giorni e il Re di Francia Filippo IV il Bello entro l'anno.
Trentasette giorni dopo morì Clemente V. Otto mesi dopo, lo seguì il Re di Francia. Ma si tratta di leggenda, però fa pensare.....
Il pezzo:
Il busto è in resina, molto bello, ben scolpito, senza ritiri, fatta eccezione per una piccolissima sbavatura sulla spalla destra, ma con un leggero colpetto di bisturi si sistema.
Questa volta solo per la base in acrilico voglio “procedere”, catalogando i colori che uso, così a chi, casomai volesse cimentarsi, ha dei riferimenti precisi.
Il nero: colore Lifecolor UA733, dato ad areografo con due passate molto leggere.
Diluizione 80/20.
Il bianco: Lifecolor UA738, dato ad areografo con tre passate molto leggere.
Diluizione 80/20.
La cintura traversa dello scudo:
Lifecolor UA764, dato a pennello due o tre passate.
Diluizione occhiometro.
Il cordino che lega il cappuccio:
Lifecolor UA764, dato a pennello due o tre passate.
Diluizione occhio metro
Leggero Drybrush con Lifecolor UA766
Il rosso della croce sul petto:
Rosso carmino della Vallejo 70-908, ma va bene qualsiasi rosso un po’ scuro
La cotta di maglia e parte frontale dell’elmo:
Nero lucido qualsiasi, questo serve per base al colore metallico che avrà la cotta di maglia.
Questo sistema lo uso solo perché il pezzo è in resina, se fosse stato di metallo, avrei proceduto diversamente.
Base carnagione volto:
Lifecolor UA710
Sclera degli occhi:
Lifecolor UA709
Prima ombre sul volto:
Lifecolor UA712
Barba Lifecolor UA766
Lo scudo:
Il bianco Lifecolor UA738, dato ad areografo con tre passate molto leggere.
Diluizione 80/20
La croce sullo scudo: disegnata con un pastello rosso e dipinta in:
Rosso carmino della Vallejo 70-908, ma va bene qualsiasi rosso un po’ scuro.
Come potete vedere non è dipinta perfettamente, questo mi servirà per simulare uno scudo usurato.
L’interno dello scudo:
Base: Lifecolor UA764
Abbozzo dei pannelli di legno di cui era composto Lifecolor UA763
Gli scudi erano:
internamente in legno, forse pioppo, ma non ci sono riferimenti precisi e comunque si usuravano e si sporcavano anche internamente.
Esternamente: in cuoio e rivestiti con della stoffa bianca sulla quale veniva disegnata la croce.
Questo è per quanto riguarda le basi in acrilico.
Come potete osservare, è tutto piatto, mancano ombre, luci e rifiniture che darò con colori ad olio.
Come sempre osservazioni, domande e critiche sono sempre ben accette e avranno sicuramente una risposta da parte mia
Ciao da Luca
Le Crociate, o guerre sante, furono guerre di religione indette dalla nobiltà feudale e dalle repubbliche marinare europee, con l’appoggio della Chiesa, per liberare i luoghi santi (Gerusalemme e la Palestina) dal dominio turco-musulmano.
Naturalmente dietro il motivo religioso si nascondevano anche altri interessi: il desiderio di controllare il commercio con l’Oriente e la volontà della Chiesa di pacificare l’Europa, soggetta a continue lotte tra le case regnanti.
Le Crociate furono otto:
I dal 1095 al 1099;
II dal 1148 al 1151;
III dal 1189 al 1192;
IV dal 1202 al 1204;
V dal 1217 al 1221;
VI del 1228-29;
VII dal 1248 al 1254;
VIII dal 1270 al 1274.
I crociati si dividevano in quattro ordini principali:
Templare, mantello bianco, sopraveste bianca, croce rossa
Ospitaliere, mantello nero/ sopraveste nera o marrone, croce rossa o bianca
Teutonico, mantello nero, sopraveste rossa, croce bianca.
Ad un certo punto sullo scudo iniziarono a scriverci "dio è con noi", in latino "Deus nobiscum".
Anche Hitler si riferì a loro, ed è per questa ragione che sulle fibbie delle cinture tedesche c'è scritto Gott mit uns ( dio è con noi).
San Lazzaro, mantello nero, sopraveste bianca, croce verde, questi ultimi erano frati-cavalieri e si occupavano principalmente dei malati di lebbra.
Gli equipaggiamenti dei cavalieri:
erano vari e non sempre completi (i più ricchi avevano un armatura completa e quelli più poveri no), inoltre non erano tutte uguali, ma alcune venivano prodotte privatamente da artigiani.
Il busto rappresenta un crociato Templare
Nel loro statuto, i Cavalieri Templari non dovevano ricercare l’abbellimento del loro corpo ma ripararsi dal freddo, dall’umidità o dal sole ed essere comodi:
Dal loro statuto: “che chiunque si possa vestire e spogliare, mettere e togliere i calzari rapidamente”, regola necessaria nelle Commanderie e nei castelli della Terrasanta dove lo stato d'allerta era perenne.
Fra la data della loro fondazione (1118) e quella del Concilio di Troyes (1128) dove fu scritta la Regola Latina dell'Ordine, la tenuta dei Poveri Cavalieri di Cristo apparteneva ancora al mondo della cavalleria.
La loro divisa diventa ufficiale, senza però la croce patente rossa, a partire dal Concilio di Troyes, la croce invece diventa ufficiale nel 1145.
Da sottolineare che Hugues de Payns, fondatore dell’Ordine, non portò mai questa croce perché morì nel 1136.
Un altro capo d’abbigliamento era la “schiavina” (esclavine), un lungo mantello di colore marrone scuro o nero che fece la sua apparizione all'inizio del XIII secolo.
Era munita di un cappuccio e costituita in parte da larghe maniche, era aperta sul davanti, dietro e sui lati. I fratelli la utilizzavano per proteggere le selle delle loro cavalcature durante i trasferimenti. Era proibito servirsene come copriletto senza permesso.
Dopo la caduta del regno di Gerusalemme, il 6 aprile 1291 San Giovanni d'Acri fu assediata da oltre 50.000 uomini.
I Cavalieri Templari resistettero tenacemente: il 18 maggio tutta San Giovanni d'Acri era in mano musulmana, tranne la fortezza dove si erano arroccati gli ultimi 150 Cavalieri Templari.
Tennero testa a tutti gli attacchi per dieci giorni, fino a quando i musulmani non riuscirono a forzare le difese.
Morirono tutti quanti, tranne una decina. Finisce così l'avventura templare in Terra Santa, in due secoli i Cavalieri Templari avevano lasciato in Terra Santa oltre 12.000 cavalieri.
Nel 1303 i Cavalieri Templari vennero battuti sull'isolotto di Ruad e tornarono in Europa.
Nei quasi due secoli trascorsi in Terra Santa, i Cavalieri Templari persero sette Gran Maestri in combattimento, cinque in seguito a ferite e uno nelle prigioni saracene. In totale tredici, sui ventitré Gran Maestri di tutta la storia dell'Ordine.
L'ultimo Gran Maestro, Jacques de Molay, si preparava a rendere più forte l'Ordine nella Francia di Filippo IV il Bello.
Portando con sé il tesoro accumulato in Terra Santa. I Cavalieri Templari erano ricchissimi e potenti, un vero Stato nello Stato e non soltanto in Francia, dove pare fossero circa quindicimila.
Tanta ricchezza e tanta potenza scatenò l’invidia del Re di Francia Filippo IV il Bello che determinò, con l’aiuto di Papa Clemente V, la fine dell'Ordine.
Il Re di Francia Filippo IV il Bello infatti, già scomunicato nel 1303 da Papa Bonifacio VIII, pensò che invece di restituire i capitali che gli erano stati prestati dai Cavalieri Templari per condurre le varie guerre con Aragonesi, Inglesi e Fiamminghi, fosse più economico eliminare l'Ordine dei Cavalieri Templari e impossessarsi dei loro beni.
Venne dunque istruito un processo per eresia che durò ben sette anni (dal 1307 al 1314) contando sulla testimonianza di due Cavalieri Templari espulsi dall’Ordine.
L’accusa era di essersi dati a pratiche diaboliche, di idolatria verso la testa magica di Bafometto, di sodomia e di riti iniziatici che comportavano il bacio dell'ano del Maestro e lo sputo sul Crocefisso.
Sottoposti a tortura molti Cavalieri Templari confessarono, persino il Gran Maestro.
Quello che stupisce gli storici è la loro arrendevolezza. Tutti o quasi si fecero prendere senza opporre resistenza, forse speravano nella protezione del Papa, ma Clemente V non seppe o non volle opporsi ai voleri del Re di Francia.
La bolla papale del 1312 sciolse l'Ordine senza prove ma per legittima suspicione. Jacques de Molay, ebbe la possibilità di salvarsi, ma ritrattò la confessione resa e venne condannato al rogo.
Il 18 marzo 1314, all'ora del Vespro, Jacques de Molay e Goffredo di Charney, precettore di Normandia, che "si dice" custodisse la Sacra Sindone, salirono sul rogo, che gli uomini di Filippo IV il Bello avevano approntato su un'isoletta della Senna.
Questo è ciò che riporta Goffredo di San Vittore a Parigi, testimone del supplizio: (documento conservato nella Biblioteque Nationale di Parigi.)
" Il Gran Maestro, quando vide il fuoco acceso, si spogliò senza esitazioni. Riferisco come lo vidi. Egli si tolse gli indumenti, esclusa la camicia, lentamente e con aspetto tranquillo, senza affatto tremare, sebbene lo spingessero e lo scuotessero molto. Lo presero per assicurarlo al palo e gli legarono le mani con una corda, ma egli disse ai suoi carnefici:" almeno, lasciatemi congiungere un po’ le mani e dire a Dio la mia preghiera, poiché questo ne è il momento, essendo in punto di morte; e Dio sa, ingiustamente. Ma accadranno ben presto disgrazie a coloro che ci condannano senza giustizia. Dio vendicherà la nostra morte; muoio con questa convinzione. Quanto a voi, Signore, rivolgetemi la faccia, vi prego, verso la Vergine Maria, Madre di Gesù Cristo (Cattedrale di Notre Dame de Paris".)
Gli fu concessa questa grazia e la morte lo prese dolcemente, in questo atteggiamento, che ognuno ne restò meravigliato".
La leggenda vuole che, prima di morire, il Gran Maestro dei Templari avesse "convocato" davanti al Tribunale di Dio il Papa entro 40 giorni e il Re di Francia Filippo IV il Bello entro l'anno.
Trentasette giorni dopo morì Clemente V. Otto mesi dopo, lo seguì il Re di Francia. Ma si tratta di leggenda, però fa pensare.....
Il pezzo:
Il busto è in resina, molto bello, ben scolpito, senza ritiri, fatta eccezione per una piccolissima sbavatura sulla spalla destra, ma con un leggero colpetto di bisturi si sistema.
Questa volta solo per la base in acrilico voglio “procedere”, catalogando i colori che uso, così a chi, casomai volesse cimentarsi, ha dei riferimenti precisi.
Il nero: colore Lifecolor UA733, dato ad areografo con due passate molto leggere.
Diluizione 80/20.
Il bianco: Lifecolor UA738, dato ad areografo con tre passate molto leggere.
Diluizione 80/20.
La cintura traversa dello scudo:
Lifecolor UA764, dato a pennello due o tre passate.
Diluizione occhiometro.
Il cordino che lega il cappuccio:
Lifecolor UA764, dato a pennello due o tre passate.
Diluizione occhio metro
Leggero Drybrush con Lifecolor UA766
Il rosso della croce sul petto:
Rosso carmino della Vallejo 70-908, ma va bene qualsiasi rosso un po’ scuro
La cotta di maglia e parte frontale dell’elmo:
Nero lucido qualsiasi, questo serve per base al colore metallico che avrà la cotta di maglia.
Questo sistema lo uso solo perché il pezzo è in resina, se fosse stato di metallo, avrei proceduto diversamente.
Base carnagione volto:
Lifecolor UA710
Sclera degli occhi:
Lifecolor UA709
Prima ombre sul volto:
Lifecolor UA712
Barba Lifecolor UA766
Lo scudo:
Il bianco Lifecolor UA738, dato ad areografo con tre passate molto leggere.
Diluizione 80/20
La croce sullo scudo: disegnata con un pastello rosso e dipinta in:
Rosso carmino della Vallejo 70-908, ma va bene qualsiasi rosso un po’ scuro.
Come potete vedere non è dipinta perfettamente, questo mi servirà per simulare uno scudo usurato.
L’interno dello scudo:
Base: Lifecolor UA764
Abbozzo dei pannelli di legno di cui era composto Lifecolor UA763
Gli scudi erano:
internamente in legno, forse pioppo, ma non ci sono riferimenti precisi e comunque si usuravano e si sporcavano anche internamente.
Esternamente: in cuoio e rivestiti con della stoffa bianca sulla quale veniva disegnata la croce.
Questo è per quanto riguarda le basi in acrilico.
Come potete osservare, è tutto piatto, mancano ombre, luci e rifiniture che darò con colori ad olio.
Come sempre osservazioni, domande e critiche sono sempre ben accette e avranno sicuramente una risposta da parte mia
Ciao da Luca
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Ultima modifica di Warthog il 5 dicembre 2014, 19:09, modificato 3 volte in totale.
Re: Crociato busto Wip
Bravo Luca!
Molto molto interessante... sia la premessa che i vari riferimenti ai colori

Molto molto interessante... sia la premessa che i vari riferimenti ai colori


- Cox-One
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Re: Crociato busto Wip
Storia notevole .... così come il figurino. Certo siamo agli inizi, ma se il buon giorno si vede dal mattino ..... penso che ci lascerai a bocca aperta 

- denis
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Re: Crociato busto Wip
ottimo inizio!!! per la parte storica è stata estremamente interessante, grazie,ho imparato qualcosa!
nella mia città, Trani,c'è una chiesa che si chiama "ognisanti" ma tutti in città la conoscono come "dei templari" , la damnatio memoriae non è funzionata? o semplicemente si è trasmessa una delle tante leggende?,non è chiaro ma è una chiesa molto suggestiva e poi è sul porto,posizione perfetta per partire per le crociate
se a qualcuno interessa
qui
quo e qua e quok una vista 3D.
scusa la divagazione spero di averti interessanto.
nella mia città, Trani,c'è una chiesa che si chiama "ognisanti" ma tutti in città la conoscono come "dei templari" , la damnatio memoriae non è funzionata? o semplicemente si è trasmessa una delle tante leggende?,non è chiaro ma è una chiesa molto suggestiva e poi è sul porto,posizione perfetta per partire per le crociate

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- noris64
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Re: Crociato busto Wip
Ciao Luca e bentornato a lavoro.
Mi piace tantissimo il periodo storico che stai trattando, sia per i fatti sia per i personaggi sia per le leggende.
I templari sono tra i personaggi più misteriosi e affascinanti della storia, ho letto tante pagine sul loro tornaconto compresa la "controparte" se così vogliamo considerarla, della setta degli assassini, operanti nel mondo orientale nel periodo delle crociate.
Il figurino sembra davvero molto ben fatto, e tu come al solito gli darai un anima. Una sola domanda, quanto è grande il busto?
ti seguo saluti,
Luca
Mi piace tantissimo il periodo storico che stai trattando, sia per i fatti sia per i personaggi sia per le leggende.
I templari sono tra i personaggi più misteriosi e affascinanti della storia, ho letto tante pagine sul loro tornaconto compresa la "controparte" se così vogliamo considerarla, della setta degli assassini, operanti nel mondo orientale nel periodo delle crociate.
Il figurino sembra davvero molto ben fatto, e tu come al solito gli darai un anima. Una sola domanda, quanto è grande il busto?
ti seguo saluti,
Luca

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Re: Crociato busto Wip
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Re: Crociato busto Wip
La scala è la classica dei busti 200 mm, il busto dalla cima del mantello al petto circa 7 cm, senza la basetta ovviamenteMadd 22 ha scritto:Il figurino sembra davvero molto ben fatto, e tu come al solito gli darai un anima. Una sola domanda, quanto è grande il busto?
ti seguo saluti,
Luca
ciao da Luca
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Re: Crociato busto Wip
Eh caspita, Trani era uno dei porti principali da dove partivano i crociati per la Terra Santa, arrivavano da tutta Europa. Ho avuto modo qualche tempo fa in occasione di ferie in Puglia, (purtroppo molto tempo fadenis ha scritto:ottimo inizio!!! per la parte storica è stata estremamente interessante, grazie,ho imparato qualcosa!
nella mia città, Trani,c'è una chiesa che si chiama "ognisanti" ma tutti in città la conoscono come "dei templari" , la damnatio memoriae non è funzionata? o semplicemente si è trasmessa una delle tante leggende?,non è chiaro ma è una chiesa molto suggestiva e poi è sul porto,posizione perfetta per partire per le crociate![]()
.

OT: piccola curiosità su Trani
A Milano, o comunque nel milanese c'è un modo di dire:
"due andiì? ndem al trani" traduzione: Dove andate? andiamo all'osteria
Questo idioma è dovuto al fatto che i primi che "aprirono" delle osterie a Milano e dintorni furono gli abitanti di Trani, ancora oggi i nostri "vecchi" usano questa espressione....
ciao da Luca
- nannolo
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- Iscritto il: 13 settembre 2012, 19:01
- Che Genere di Modellista?: appassionato di modelli star wars ma riesco a fare danni anche in in altri campi.
L'importante e' creare qualcosa e mettersi alla prova ogni volta cercando di imparare sempre cose nuove. - Aerografo: si
- colori preferiti: gunze
- scratch builder: si
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- Nome: andrea
- Località: Ostia Beach
Re: Crociato busto Wip
Bella e interessante introduzione.
Ottima scelta il busto che ti saprà dare belle soddisfazioni e a noi tante emozioni.
Ottima scelta il busto che ti saprà dare belle soddisfazioni e a noi tante emozioni.
Ricreare un modello in scala permette di allontanarci quel tanto che basta per osservare la realtà circostante dal corretto punto di vista.
Non perdere la pazienza, anche se può sembrare impossibile, è già pazienza (proverbio giapponese)
Non si smette di giocare quando si invecchia.... Si invecchia quando si smette di giocare.





" Come furia per l'anguria !!! " 
Non perdere la pazienza, anche se può sembrare impossibile, è già pazienza (proverbio giapponese)
Non si smette di giocare quando si invecchia.... Si invecchia quando si smette di giocare.











