Alberto : prima di tutto mi preme ringraziarti della tua cortese attenzione alle mie parole: le stesse non vogliono essere assolutamente delle critiche ma sono solo l’espressione di un dialogo con un altro appassionato che si è interessato a temi a me molto cari e come vedo tu hai rettamente interpretato il mio intervento. Inoltre devo esprimerti la mia ammirazione per la tua sincerità in ordine alle decals usate e ti invito cordialmente a chiedermi in futuro qualsiasi informazione in merito a soggetti italiani, siano esse relative alla reperibilità di modelli e materiali che alle fonti documentali ogni qualvolta tu lo ritenga opportuno. Naturalmente è un invito esteso a tutti Voi...
Per far capire comunque di cosa stiamo parlando con Alberto, Vi invito a vedere la foto del Gustav in questione nel sito
http://www.eaf51.org/, vedere a seguire pagine storiche poi la pagina delle foto storiche , scendere giù alla sezione anr ,i caccia , è la 14° immagine . Tale scatto faceva parte della collezione del famoso giornalista ed ufficiale della A.N.R. Pagliano (scusatemi non ricordo il nome di battesimo) ed è stato già pubblicato in un periodico ella primavera 1945 (A.R. ) e la vidi la prima volta sul 2° volume de L'A.N.R. di Nino Arena ed STEM Mucchi nel 1975; più recentemente la stessa immagine è stata pubblicata sul terzo volumetto di Aeronautica Italiana Caccia & Assalto - Colori ed Insegne corredata di un profilo a colori di Angelo Brioschi che però lo identifica come un G.6 "normale" senza la piccola ernia sotto la bolla del cofamo motore destro e conferma la configurazione del timone come di tipo basso. La 3° sq. del 2° gr. della ANR era un reparto quasi "residuale" e da addestramento rispetto alle due altre squadriglie del gruppo e riceveva velivoli meno recenti e/o provenienti sempre dalla altre due sq. del 2° gr.: è per ciò molto quindi probabile che questo Gustav sia un 109 con la colorazione 74-75-76; lo stesso è molto interessante perchè documenta uno dei pochi casi di insegna personale su un velivolo A.N.R. . Credo poi di aver notato un altro scatto inerente il “bianco 12” sulla monografia Regia Aeronautica Vol. 2 di Gabriele Valentini e Ferdinando D’Emico Ed. Squadron Signal 1990. Ritornando alla foto di partenza, credo che secondo me lo stemma e la numerazione in fusoliera siano di una dimensione abbastanza difformi da quella del tuo modello e che questo non sia un aspetto del tutto marginale nell’ambito di una riscortuzione storica… Tale stemma e la numerazione in fusoliera e sul cofano si sarebbero potuto ricavare ad esempio dall’apposito foglio Tauromodel 48-524 (
http://www.tauromodel.it/italiano/48524.htm) . Ora però Alberto il punto è questo : se tu ritieni di essere pienamente soddisfatto del tuo lavoro, fregatene altamente delle mie considerazioni...Per me il modellismo come ho già detto e pubblicato in altra sede (sito visibile ancora oggi) ed in tempi non sospetti, è un "divertimento culturale” in cui “ privilegiare gli aspetti culturali dello stesso, l’approccio calmo e rilassato a questo hobby, la voglia di divertirsi costruendo i kits (e non rimirarli nelle scatole senza mai montarli…) e la ricerca tecnica e storica che sta alle spalle dell’assemblaggio dei medesimi” ma sempre senza mai travalicare determinati limiti passati i quali dall’amore per la ricerca storica si potrebbe sfociare in parossismo asfissiante …Se tu invece al contrario ritieni possibile poter modificare il tuo kit con le decals del foglio Tauro (oggi purtroppo non reperibile presso lo stesso produttore) senza rovinare il tuo pregevole elaborato, sarei contentissimo di aver collaborato con te, sia pure in modo molto marginale alla realizzazione di un modello ancora più pregevole di quanto già ora è …
Mi auguro in conclusione di non essere frainteso anche se posso apparire come la volpe che non arriva all’uva…ma credo e spero che tutti i miei interventi dimostrino lo spirito con cui come detto sopra intendo praticare questo hobby nonchè la mia disponibilità al dialogo…
Un cordiale saluto a tutti
