Quando comprai la scatola (alla fantastica cifra di 5 euro...

Naturalmente gli amici modellisti mi cantarono la solita “tiritera”: “E magari comprare una scatola un po' più bellina e aggiornata agli standard moderni”? ENNO'! Risposi... La Matchbox è sempre la Matchbox! (marca a cui sono legato in maniera particolare... e che ritengo la “migliore al mondo” -convinzione strettamente personale, of course-)

Naturalmente è stato costruito perchè ce l'ho doppio, altrimenti “ciccia”...

Girando su internet, in cerca di ispirazione, mi imbattei in un articolo che parlava dei “droni”... quei simpatici e bastardelli velivoli senza pilota che fanno sembrare la guerra un videogioco... Vabbhè, lasciamo perdere le convinzioni personali...
Collegato all'articolo c'era un'appendice sulla storia dei droni e... L'Hellcat c'era...
FOLGORAZIONE!
Un po' di sana storia

Gli F6F “Drone”
Alla fine della seconda guerra mondiale, la Marina americana aveva così tanti caccia ad elica basati su portaerei che non sapeva più cosa farne. Inoltre gli Hellcat erano giudicati meno utili per le operazioni di volo rispetto ai Corsair F4U.
I droni F6F (cioè senza pilota e radioguidati) furono inizialmente sviluppati presso la Naval Air Development Unit a Johnsville, in Pennsylvania. Almeno uno di questi fu dipinto in un giallo-arancio e un altro potrebbe essere stato di una tonalità di blu. Il ruotino di coda esteso e l'assenza di armamento erano le caratteristiche di questi aerei, che erano “recuperabili” rispetto a quelli usati come bersaglio o kamikaze.
Uno degli usi degli F6F “drone” fu la costituzione di una squadriglia per testare la radioattività nell'aria dopo le esplosioni delle bombe atomiche durante l'Operazione Crossroads nel 1946 (questa è la versione rappresenatta sul modello). Gli aerei erano dipinti in rosso brillante (insigna red) con impennaggi di colore diverso, a quanto pare per indicare la frequenza radio di utilizzo agli operatori a terra.
Il modello...
(in rete ce ne sono di bellissimi, io ho fatto quel che potevo

Colori Lifecolor, poi spruzzata con bomboletta Tamiya lucido trasparente, infine passata con colore a olio, terra di Siena bruciata, molto diluito. I pozzetti e gli interni delle gambe dei carrelli erano nello stesso colore del velivolo.
Assolutamente da scatola.

By ilprinsi at 2012-06-21

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Siate “buoni”...

Roberto