
Non si tratta quindi di un WIP vero e proprio ma del resoconto della costruzione di questa stupenda F1 con cui Shumacher (a proposito...auguri di cuore di una pronta e completa guarigione....vai Michael che questo GP lo vinci!!!

Prima due parole sulla macchina:
Possiamo considerare la Ferrari F 2001 come una diretta evoluzione della F1-2000 vincitrice del campionato mondiale costruttori 2000. Le nuove regole imposte dalla FIA nel 2001 per migliorare la sicurezza e diminuire la deportanza, convinsero lo staff tecnico della Ferrari a progettare una nuova configurazione aerodinamica con un muso più basso, differenti pance laterali, un nuovo cofano motore, un alettone posteriore con soli tre profili alari e un migliorato disegno delle sospensioni. Tutte queste modifiche permisero di conservare un’eccellente aerodinamica che, unita ad un nuovo motore affidabile e potente portarono i due piloti M. Schumacher e R. Barrichello a conquistare con 179 punti il Campionato Mondiale Costruttori 2001, mentre M. Schumacher collezionando 9 vittorie, 5 secondi posti, un quarto posto e solo due ritiri ottenne con 123 punti il suo quarto titolo mondiale e il primo con la Ferrari.
E ora veniamo alla costruzione andando per gradi:
La scatola di montaggio della Tamiya presenta la consueta ottima qualità ed è quindi una perfetta base da cui ottenere un modello super dettagliato sia con l’aggiunta di parti fotoincise che autocostruite. Per dettagliare la F2001 ho usato il set di fotoincisioni e il foglio di decalcomanie Marlboro di Studio 27, l’eccellente Perfect Parts T3B per le fibbie delle cinture di sicurezza, alcune parti fotoincise avanzate dal set Perfect Parts per la Ferrari F1-2000 e cavetti di Modellers di vari colori (neri, blu e rossi) e dimensioni per i cablaggi . Per le parti autocostruite ho usato Plasticard di Evergreen, filo di rame, aghi da iniezione, sottili foglietti di piombo come faccio di solito. Per le referenze fotografiche ho usato foto dalla rivista Autosprint, e l’articolo “Ferrari F1-2000 The Perfect File Plus” dal n°13 di F1 Modeling perché le due auto sono molto simili. Per il rosso ho usato l’ottimo Procar Fluorescent Red ver03 della BBR.
Dopo aver studiato le istruzioni e pianificato il lavoro di superdettaglio, ho iniziato a staccare dalle stampate tutte le parti riguardanti il motore, le sospensioni, il fondo piatto e il telaio, stuccando e carteggiando tutti i segni visibili dei perni di eiezione delle stampate. Talvolta, specie sulle linee di giunzione lunghe dei pezzi uso la colla cianoacrilica invece del normale stucco perché essendo liquida penetra facilmente nelle fessure riempiendo e sigillando gli spazi.
1. Fondo piatto: come al solito ho assemblato, stuccato e carteggiato tutte le parti e in particolare ho sigillato con un triangolo di plasticard lo spazio fra la parte inferiore delle prese d’aria e il fondo. Il sistema adottato dalla Tamiya per unire le prese d’aria al fondo non mi sembrava buono, così ho deciso di migliorarlo: ho tagliato via il grosso perno sulle prese d’aria, ho riempito il foro corrispondente con un pezzo di tondino di plasticard e ho praticato quattro fori da 0,3 mm, due nello spessore della presa d’aria e due corrispondenti nel fondo piatto, ho inserito due spezzoni di ago da 0,3 mm nei fori di ciascuna delle prese d’aria così da unire queste al fondo senza colla ma ad incastro.

2. Prese d’aria: ho auto-costruito le cinghie della scatola di elettroniche a sinistra con due strisce di sottile lamina di piombo e con due anelli di filo di rame di 0,3 mm ; ho aggiunto sulla soprastante scatola di elettroniche una striscia di plasticard di 1 x 1 mm con tre connettori autocostruiti con spezzoni di aghi da 0,3mm e da 0,8mm : si fanno i fori da 0,3mm sul plasticard e si inseriscono per primi gli spezzoni di ago da 0,3mm poi si tagliano le tre sezioni di ago da 0,8mm e si fanno scorrere sopra gli altri per simulare i connettori elettrici. Ho eliminato i connettori stampati sulla parte posteriore delle prese d’aria e li ho auto costruiti con due pezzi di lamierino di ottone di 0,1mm di spessore a forma di elle sui quali ho fatto i fori ( 0,3mm ) per i connettori elettrici realizzati anch’essi con aghi da 0,3mm e 0,8mm.
3. Bracci delle sospensioni: dopo averli stuccati e carteggiati ho realizzato perni di fissaggio con filo di rame da 0,4mm e 0,5mm per unire i bracci fra di loro, al motore e al telaio senza usare la colla ottenendo così un fissaggio più solido e pulito. Ho auto costruito l’ammortizzatore posteriore usando spezzoni di ago, un tondino di plasticard e una molla conica realizzata con filo di rame. Ho riempito i fori sui bracci delle sospensioni anteriori e posteriori con tondini di plasticard che ho forato per inserire a pressione i perni in rame descritti sopra e per unire i portamozzi con spezzoni di aghi.
Per ora mi fermo qui, ma se volete posso andare avanti.....che dite, lascio?



Paolo