Ciao Mauro,Liebemaister ha scritto: ↑14 marzo 2018, 19:15...
Per microciccio:
nella banca pezzi ho due figurini di piloti (zokei mura) che discutono su una mappa la rotta, pensavo di usare quelli.
I serbatoi li metterei lo stesso pur consapevole che forse non succedeva nella realta' che si tenesse un areo in pista con un motore aperto, il vano cannoni pure aperto , gli slats chiusi e con i serbatoi gia' montati...
per il semplice fatto che mi intriga fare i serbatoi colorandoli in modo dispari per dare un tocco artistico.
Forse qui sta il mio approccio al modellismo che privilegia il lato estetico alla fedelta' storica , senza pero' prescinderla completamente.
Mi piace che l'occhio si possa perdere in vari dettagli e punti del modello e questo vuol dire aprire un portello, muovere un piano di coda che nella realta' restava sigillato o in posizione neutra oppure significa scrostrare una vernice che nella realta' era sempre perfetta o non stuccare i rivetti di un jet ect..
cerco la verosimiglianza non la verita' , i miei modelli sono come quelli usati nei film devono intrigare lo spettatore non essere 100% fedeli alla realta'
per esempio su questo me262 ho scelto di mettere nelle scrostaure sia l'alluminio sia il prime rosso ossido....ora non sono affatto certo che il velivolo fosse primerizzato con il rosso ossido, magari per risparmiare peso e soldi lo verniciavano direttamente sull'alluminio...ma verde rosso e alluminio fanno un bel contrasto e attirano l'occhio....e quindi lo faccio , lo stesso vale pe alcune licenze sui figurini dei piloti, se hanno la cuffia in pelle, non la faccio mai nera (non si vedrebbero bene i dettagli) ma opto per colori cuoio che mi consentono di evidenziare cuciture e cinghietti...penso magari la cuffia d'ordinanza l'ha persa...
le macchie invece sono un casino....non sono riuscito ad evitare un po' di "polvere" tra una e l'altra , mi piacerebbe sapere se qualcuno mi puo' dire come si fa' ad evitarla,allora per ingannare l'occhio ho applicato su alcune aree un lavaggio color siena (giallino) che fa in modo che il cervello si focalizzi sulla variazione di tono generale piu' che sulle singole macchie, ma si tratta di un espediente di bassa lega per nascondere in bella vista una magagna.
Ultima considerazione i modelli li penso per essere guardati da circa 100cm di distanza, d'alto con un angolo di circa 60 gradi (come se sei in piedi di lato ad un tavolo col modello davanti) , percio' tutto quello che da quella distanza non si vede ed e' un errore..lo accetto comunque. E' una mia regola per non impazzire su i modelli in 1/32 visti i miei limiti soggettivi. Se evolvero' diminuiro' la distanza.
la mia considerazione, come sempre nei miei post, esprimeva una opinione personale ed un modo di pensare il modellismo. Ben venga che ne esistono altri; grazie per aver esposto il tuo pensiero!

La distanza di osservazione mi ricorda un po' l'idea del compianto Shep Paine che ragionava intendendo la scala in termini di distanza dalla quale si osserva un oggetto reale, quindi 1/72 lontano, 1/48 più vicino, 1/32 ancora più vicino ecc.
Morale: alcuni particolari visibili in 1/32 possono diventare invisibili andando verso la 1/72, quindi la loro mancata riproduzione è comprensibile.
microciccio