Crocifissione 54mm - Il Cristo - Fine

Sezione dedicata alla fase di costruzione, Pittura e Scultura. Postate le vostre miniature o i vostri diorami, e se volete descrivetene la lavorazione.

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Crocifissione 54mm - Il Cristo - Fine

Messaggio da Warthog »

Premessa:
affronto questo soggetto, dal punto di vista “storico” e non religioso, anche se chiunque di noi si è certamente “imbattuto” in una crocifissione religiosa, vuoi per cultura, vuoi per aver visitato una chiesa o un museo, dove ha certamente visto una rappresentazione pittorica di essa.

Lungi da me, affrontare il tema religioso, ognuno creda in chi voglia, se lo fa stare in pace con se stesso, ottimo così.

Cenni storici
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La crocifissione

La pena della crocifissione era diffusa presso molte popolazioni antiche, come gli Assiri e i Persiani, gli Indiani, gli Sciiti, ed è stata portata in occidente da Alessandro Magno.

Il primo vero «successo» l'ha conosciuto soprattutto presso i Cartaginesi, ma furono forse i Romani il popolo che ne fece il ricorso più frequente e spietato: in seguito alla rivolta di Spartaco, nel 71 a.C., oltre seimila ribelli furono giustiziati in quel modo.

La crocifissione per legge era riservata agli schiavi, ai prigionieri di guerra e ai rivoltosi, e in quell'occasione fu esercitata con fredda efficienza su tutti coloro che si erano ribellati al potere centrale: chiunque viaggiasse tra Capua e Roma poté vedere per giorni, ai lati della strada, i corpi rimasti sulle croci che venivano straziati dagli animali predatori e dalla forza degli agenti atmosferici.

Faceva parte della pena che il cadavere non trovasse sepoltura ancora intatto e fosse esposto allo sguardo dei passanti, in segno di disprezzo per i morti ma anche di monito per i vivi.

Soltanto con Costantino, nel 341 d.C., la crocifissione venne ufficialmente abolita dal novero delle condanne a morte, anche se già da tempo vi si faceva ricorso assai di rado.

Ci sono testimonianze secondo le quali anche nei campi di prigionia austroungarici, nel corso della prima guerra mondiale, si praticava la crocifissione e almeno un testimone oculare ha parlato di atti simili compiuti dai nazisti nel campo di concentramento di Dachau durante la seconda guerra mondiale.

Ovunque e da chiunque – compresi coloro i quali la infliggevano – questa forma di pena capitale è stata giudicata come la più crudele, la più infamante, la più disumana. Consisteva nel dare la morte con lentezza allo scopo di aumentare e portare a un limite insopportabile la sofferenza del condannato.

Il corpo di quest'ultimo si sfigurava orribilmente e non è un caso che i giustiziati, con una scritta che denotava il loro crimine, venissero lasciati per giorni sulla croce esposti allo sguardo dei passanti: la vista di uno spettacolo tanto drammatico era considerata il deterrente migliore contro chi avesse la tentazione di commettere lo stesso reato che già aveva prodotto una morte simile.

Come era fatta la “croce”

La croce era, nel mondo antico, sostanzialmente divisa in due parti che, ricomposte, formavano una sorta di T, con un asse verticale che veniva conficcato nel terreno e un «patibulum» destinato ad essere collocato trasversalmente. Il piede e il patibulum erano dello stesso legno: il primo lungo circa 2,5-3,5 metri, il secondo di 150-180 cm.

Il patibulum presentava un foro in corrispondenza della porzione centrale, così da poter essere incastrato sulla sommità dell'asse verticale a formare una struttura solida, ben piantata a terra. Occasionalmente sull'asse verticale veniva apposto un «sedile» ad altezza opportuna, per permettere al condannato di appoggiarvi il peso del corpo.

Nel periodo romano e quando la crocifissione era abbastanza frequente gli assi verticali erano già posizionati conficcati al suolo, pronti a svolgere la loro funzione: in generale disposti fuori delle mura di cinta della città, raccolti in un'area appositamente destinata alle esecuzioni. L'asse trasversale era invece mobile e veniva portato sulle spalle dal condannato, da dove gli veniva comminata la pena fino al luogo ove doveva avvenire la crocifissione.

Questa rappresentava in sostanza soltanto l'ultimo atto di un supplizio che iniziava con la fustigazione del condannato, spogliato delle vesti e legato a una colonna. Il numero e la violenza dei colpi di frusta determinavano lacerazioni più o meno profonde dei tessuti cutanei e sottocutanei del condannato, che poteva andare incontro a perdite ematiche consistenti e a traumi gravi che ne comportavano la morte.


Di tutti i sistemi giuridici, soltanto la legge romana sanciva esplicitamente che la vittima dovesse spirare in croce e che quindi occorresse evitare che la sua morte in questa fase preliminare. Ad ogni modo il supplizio determinava un notevole indebolimento dell'organismo, destinato ad accentuarsi con la prova successiva cui il condannato era costretto: portare il patibulum sulle spalle fino al luogo della crocifissione.


Le braccia del condannato erano distese e legate con corde all'asse trasversale della croce, appoggiato sulle sue spalle. Una scritta che specificava il crimine di cui si era macchiato gli veniva appesa al collo e in queste condizioni si doveva compiere il tragitto fino al luogo del supplizio finale.

A causa del peso non trascurabile del patibulum, della già subita fustigazione e delle asperità del terreno, era molto probabile che lungo il percorso il condannato cadesse più volte a terra con la faccia in avanti; il fatto di avere le braccia distese e legate all’asse trasversale gli impediva di proteggersi il viso.
Una volta giunto al luogo della crocifissione, comunque, gli veniva data una mistura di mirra e vino acre, allo scopo di alleviargli parzialmente il dolore.

Disteso con la schiena a terra, le mani del condannato erano fissate alla croce mediante chiodi ed eventualmente assicurate meglio legandole al patibulum con pezze di stoffa annodate.

I chiodi venivano conficcati all’altezza della prima piega del polso, quindi le varie rappresentazioni pittoriche o scultoree che vediamo sono dal punto di vista della “messa in atto della pena” errate. Alcuni medici/scienziati hanno fatto esperimenti accertando che i chiodi piantati nelle mani, provocavano dopo 3-4 minuti la lacerazione dei tessuti e di conseguenza la caduta dalla croce.

Le ginocchia erano piegate, con il destro sovrapposto al sinistro. Il busto, girato di lato, sedeva su un appoggio. Le braccia erano distese verso l'esterno, ciascuna fissata con un chiodo.

Una volta sulla croce, il condannato poteva sopravvivere per periodi variabili, in dipendenza di una serie di fattori: robustezza e costituzione fisica, età e stato di alimentazione, intensità della fustigazione e dei maltrattamenti subiti in precedenza, quantità di sangue e di liquidi corporei perduti, numero e gravità delle ferite riportate.

Secondo la maggior parte degli autori, la morte sopraggiungeva di solito dopo diverso tempo, da uno o due giorni fino a quattro o cinque.

La morte:

L'asfissia aumentava progressivamente, come era evidente dal fatto che la gabbia toracica si dilatava al massimo e la zona epigastrica si faceva estremamente concava... La pelle diventava violetta. Una sudorazione abbondante cominciava in tutto il corpo, cadendo a terra e bagnando il terreno. Era particolarmente abbondante, in maniera straordinaria, durante gli ultimi minuti prima della morte.

Un'altra osservazione, relativa a un individuo appeso per i polsi, rivelò un pallore diffuso in pochi minuti, respirazione superficiale, caduta della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, pronunciata diminuzione della capacità vitale: tutti segni in accordo con l'ipotesi di una morte per asfissia.

In un esperimento effettuato di recente (Scott, 1995) questo quadro è stato sostanzialmente confermato: un individuo crocifisso con chiodi ai piedi tenderebbe a sollevarsi finendo per assumere una posizione asimmetrica, ma lo sforzo dopo un po' porterebbe a un'iperestensione dei polmoni, a disidratazione, ipovolemia e acidosi respiratoria e metabolica.
Si produrrebbero crampi muscolari, mentre si acuirebbero il dolore delle ferite e il senso di sete. Con il passare del tempo aumenterebbe la fatica di tirarsi su e i momenti di riposo si distanzierebbero, finché alla fine si cederebbe all'asfissia.


A favore dell'ipotesi della morte per difficoltà respiratorie si erano pronunciati anche altri autori nel 1963, sebbene sia da segnalare che quindici anni dopo alcuni specialisti americani hanno sostenuto che questo non sarebbe altro che un cofattore all'interno di una situazione più complessa, che prevederebbe anche insufficienza cardiaca e versamento pericardico.

Un cedimento del cuore è stato suggerito oltre cento anni fa e riproposto da autori recenti; mentre embolia coronarica successiva a ipovolemia, ipossiemia e turbe della coagulazione, in grado di determinare infarto miocardico, è al centro della tesi avanzata nel 1986 sul JAMA da un gruppo di specialisti americani.

Alla metà del secolo scorso è stato teorizzato che la morte per crocifissione fosse dovuta a insufficienza cardiaca secondaria a uno shock prodotto dallo sfinimento, dal dolore e dalla perdita di sangue: posizione condivisa integralmente da vari cardiologi (1964) e altri specialisti all'interno di quadri più articolati.

Sull’argomento si sta studiando ancora oggi….

La scena vuole rappresentare il Cristo crocifisso e due soldati romani a guardia della croce, a sinistra il Longino che leggenda vuole sia stato colui che inferse il colpo al costato, l'altro un normale soldato romano. Quest'ultimo sarà una curiosità, ma non voglio anticiparvi nulla, al momento della colorazione vi spiegherò
croce_02.jpg
Il terreno è stato lavorato con del comune das, poi una volta asciutto, l'ho dipinto a pennello con un fondo marrone scuro e ad areografo con del colore giallo/sabbia e man mano a schiarirlo nella tonalità che mi piaceva di più.
Siamo in estate in palestina, quindi, molto sole e terreno chiaro, i sassi un po' sono della basetta, qualcuno gliel'ho aggiunto io.
Ai piedi della croce si può notare la sacca con "presumibilmente la mistura di mirra e vino acre, le corde per l'innalzamento della croce e il martello con il quale sono stati piantati i chiodi. (quest'ultimo andrà ancora lavorato con lavature tipo gun metal).

Il legno della croce:
Ho dato ad areografo una base acrilica fatta da ocra e bianco in modo da ottenere un beige. Questa è la base per il legno, con più il beige è scuro con più i passaggi color legno risulteranno scuri, ovviamente vale il discorso inverso per un legno chiaro. Ho pensato al legno scuro e grezzo immaginandomi che sicuramente non fosse legno pregiato.

Dopo il beige ho lavorato il legno ad olio, prima con della terra d'ombra scura, con un pennello piatto in modo da simulare le venature del legno, poi con del bruno va dick sempre a pennello piatto. Quest'ultimo ancora fresco l'ho "tirato" con una spugnetta che si trova all'interno delle scatole dei soldatini, ma credo amche nelle scatole degli after in resina
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Ultima modifica di Warthog il 21 novembre 2014, 17:06, modificato 3 volte in totale.
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Re: Crocifissione 54mm

Messaggio da nannolo »

Bellissima introduzione Luca, ricca di riferimenti storici e scientifici. Certo una pena crudele e spietata quella che hai descritto....
Per venire ad argomenti piu' leggeri penso che mi segnero' la colorazione del legno. Mi piace ed e' naturale.
Una domanda: il crocifisso e il soldato a sinistra sono "la passione" della Andrea Miniatures ? Pero' il secondo soldato e' una tua aggiunta?
Mi ripiazzo di fronte al pc e mi gusto questo nuovo viaggio nel mondo delle miniature.
Buon divertimento ! :-oook
Ricreare un modello in scala permette di allontanarci quel tanto che basta per osservare la realtà circostante dal corretto punto di vista.

Non perdere la pazienza, anche se può sembrare impossibile, è già pazienza (proverbio giapponese)

Non si smette di giocare quando si invecchia.... Si invecchia quando si smette di giocare.

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:-sigsi " Come furia per l'anguria !!! " :-kni
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Re: Crocifissione 54mm

Messaggio da Cox-One »

Racconto molto dettagliato e pieno di curiosità che misconoscevo. Sarà veramente bello vedere il proseguimento dei lavori :-oook
Il mio modello più bello?
Sicuramente il prossimo!
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Re: Crocifissione 54mm

Messaggio da Warthog »

nannolo ha scritto:Bellissima introduzione Luca, ricca di riferimenti storici e scientifici. Certo una pena crudele e spietata quella che hai descritto....
Per venire ad argomenti piu' leggeri penso che mi segnero' la colorazione del legno. Mi piace ed e' naturale.
Una domanda: il crocifisso e il soldato a sinistra sono "la passione" della Andrea Miniatures ? Pero' il secondo soldato e' una tua aggiunta?
Mi ripiazzo di fronte al pc e mi gusto questo nuovo viaggio nel mondo delle miniature.
Buon divertimento ! :-oook
Si Andrea il secondo soldato è un 54mm "naturale" della Master Class. Per naturale intendo 54 mm agli occhi è stata un colpo di fortuna trovarlo (a Novegro) perché oramai la tendenza è di farli in 54mm alla testa e sarebbe stato fuori scala vicino all'altro
ciao da Luca
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Re: Crocifissione 54mm

Messaggio da noris64 »

Ho la pelle d'oca!
Splendida presentazione e so già splendida realizzazione, quella che farai!

Il soggetto poi mi piace particolarmente: non sapevo ci fossero anche soggetti religiosi!

Peccato non abbia la tua abilità!

Grande Luca! :-oook
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Re: Crocifissione 54mm

Messaggio da Tato »

Soggetto certamente atipico, non c'è che dire, indipendentemente che uno creda o meno; personalmente non penso che avrei il coraggio d'affrontarlo. Le note introduttive sono davvero ottime, e per quel che sono le mie conoscenze sull'argomento, assolutamente corrette su tutti i punti. Complimenti per il coraggio, anche perchè il tema della morte nella cultura occidentale moderna è assolutamente "fuori moda": generalmente tende ad essere banalizzato ed esorcizzato, talvolta in modi invero oggettivamente superficiali e alquanto beceri (Halloween ad esempio), o semplicemente si evita di trattarlo. Come essere umano poi, pensando all'incredibile crudeltà insita in un tal genere di punizione capitale, mi chiedo se esista un limite al sadismo esplicabile dalla nostra specie, ma ho paura a darmi una risposta.
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Re: Crocifissione 54mm

Messaggio da Starfighter84 »

L'analisi storica e scientifica è molto approfondita Luca.... tempo fa avevo seguito anche un documentario sul National Geographic dove si spiegavano le cause per cui sopraggiungesse la morte del condannato.

Ci delizierai con un altro dei tuoi bei lavori, questo già lo sappiamo!
La forma della croce, a questo punto, non è corretta.... giusto? È anche vero che la croce greca è quella che tutti conosciamo e che associamo alla pena della crocifissione... quella latina, seppur corretta, non è mai entrata nel nostro immaginifico. ;)

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Re: Crocifissione 54mm

Messaggio da Bonovox »

Non ho mai visto un diorama del genere. Ti faccio i complimenti innanzi tutto per l'ottima spiegazione storica e poi per la realizzazione della croce...sembra legno vero, terreno compreso. :-oook
Per il figurino del Cristo, penso che adotterai uno schema diverso di colorazione dell'incarnato e, siccome mi fido, sono curioso e impaziente di vedere il risultato finale. ;)
Ciao e B(u)onomodellismoVox a tutti :-D

"Quello che so fare ancora non lo so, però quel poco che faccio lo faccio bene!" (questa è mia)
"Il mio avversario è colui che ancora non sa di essere sconfitto" (...sempre mia)
”La curiosità a volte porta a sbagliare ecco perché mi faccio i caxxi miei” (…ancora mia)

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Re: Crocifissione 54mm

Messaggio da Warthog »

Starfighter84 ha scritto:La forma della croce, a questo punto, non è corretta.... giusto? È anche vero che la croce greca è quella che tutti conosciamo e che associamo alla pena della crocifissione... quella latina, seppur corretta, non è mai entrata nel nostro immaginifico. ;)

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Bonovox ha scritto:Non ho mai visto un diorama del genere. Ti faccio i complimenti innanzi tutto per l'ottima spiegazione storica e poi per la realizzazione della croce...sembra legno vero, terreno compreso. :-oook
Per il figurino del Cristo, penso che adotterai uno schema diverso di colorazione dell'incarnato e, siccome mi fido, sono curioso e impaziente di vedere il risultato finale. ;)
Esatto Valerio, la forma della croce dovrebbe essere a T, ma trattandosi di una riproduzione pittorica non ho tagliato la parte superiore, a dirla tutta ci sono molti dubbi sulla posa dell' uomo crocifisso, per alcuni storici le braccia accavallavano la parte orizzontale e venivano posti i chiodi dal retro, ma qui siamo nel campo delle ipotesi storiche e non ne usciamo più....

Il Cristo, che sarà l'ultima figura che affronterò, avrà un'incarnato sul freddo/pallido, ho scelto la figura con la testa reclinata, quindi già a "decesso avvenuto", il modello prevede anche la possibilità di un'altra testa "volta al cielo", negli ultimi momenti prima di "spirare".

Essendo un palestinese dubito fortemente che possa essere stato biondo con gli occhi azzurri come si vede spesso nelle rappresentazioni di famosi dipinti, e non sarà fortemente insanguinato come nel film di Gibson, come scritto sopra il condannato per la legge romana doveva spirare sulla croce e non in seguito alle frustate.

Il motivo per cui noi troviamo il Cristo biondo era dettato da ordini papali era assolutamente proibito rappresentare una carnagione ebraica ed esporala in un dipinto o affresco in una chiesa cristiana, ci provò Michelangelo in un piccolo quadro della Cappella Sistina (guardando la creazione in alto a sx) sperando che nessuno se ne accorgesse..., naturalmente se ne accorsero e il Michelangelo rischiò mica poco...

ciao da Luca
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Messaggio da Cox-One »

.... sei una fonte di informazioni e curiosità .... :-D
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