Sempre se posso permettermi, sono stato per molti anni responsabile di filiali italiane di aziende britanniche e prima di prepensionarmi

mi ero ovviamente interessato per ragioni professionali alla cosa, pur se gli accordi sottoscritti in extremis tra UE e Regno Unito hanno in qualche modo salvato il fondoschiena ai figli d'Albione. .
Di fatto, evitando all'ultimo secondo il no-deal, quei geni dei britannici hanno perlomeno evitato l'applicazione dei dazi doganali, purché le merci importate rispettino specifiche regole di origine previste dalla bozza di accordo così godendo di un trattamento preferenziale (è un po' tecnico, ma occorre che i beni siano accompagnati da apposita attestazione di origine, insomma molti moduli e burocrazia).
Tuttavia tutti i beni esportati, trattamento preferenziale o meno, dovranno sottostare a pratiche doganali che comporteranno ulteriore burocrazia ed in certa qual misura anche possibili incrementi di prezzo.
Una volta rodata la pratica, comunque, ritengo che non ci saranno particolari ritardi nelle consegne (i beni non dovranno "fare dogana" fisicamente, ma solo documentalmente) e già ieri mi dicevano che i camion viaggiano in un senso e nell'altro senza alcuna fila o attesa, a patto di avere i documenti in ordine.
Ciò detto, personalmente, conoscendo i britannici molto bene, ho una opinione di loro non eccelsa...
