Girovagando in rete alla ricerca di una livrea di Abrams impegnati nell'operazione Desert Storm ho notato che alla fine i contrassegni dei carri americani erano parecchio spartani, praticamente l'onnipresente "V" piu' o meno ruotata, qualche numero identificativo e poco piu'.
Ad esempio questo carro:

(fonte
http://www.israeli-weapons.com/history/ ... storm.html)
dove tra l'altro si puo' notare che il simbolo appare pittato in maniera approssimativa, probabilmente fatto in tutta fretta sul campo.
Mi sono detto "e' fatta", lo realizzo a pennello, recupero un paio di numeri dalla banca delle decals (o alla peggio mi faccio una mascheratura al volo) et voila'...il problema decals e' superato.
Oppure anche questo:

(fonte wikipedia)
Poi pero' mi sono imbattuto nella bella storia della Compagnia Bravo, del 4° Battaglione Carri - 4a Divisione Marines e ne sono rimasto folgorato.
La Compagnia Bravo apparteneva ai reparti della riserva, con base a Yakima, Washington.
Originariamente dotata degli obsoleti M60 aveva tra le sue fila agricoltori, studenti, impiegati. In una parola era tutto tranne che un'unita' d'elite.
Nel dicembre del 1990 quest'unita' era impegnata in una riorganizzazione di organico che vedeva la riduzione dei plotoni di carri da quattro a tre, ognuno composto da quattro corazzati anziche' gli originali cinque; questa trasformazione era necessaria perche' l'unita' sarebbe stata dotata dei nuovi e possenti M1A1 Abrams.
Destinata al servizio attivo al supporto truppe in Kuwait, a fine Dicembre 1990 la Compagnia Bravo comincio' ad addestrare i suoi uomini ad operare con i nuovi carri in vista dell'imminente impiego nello scenario operativo medio orientale; il 13 gennaio 1991 la fase di addestramento, superata brillantemente, si conclude ed il 17 gennaio gli inesperti scarponi dei Marines della Bravo gia' calpestano la sabbia del deserto saudita, dove vengono aggregati all'esperto 2°Battaglione Carri, spendendo gran parte del tempo in esercitazioni ed addestramento sui nuovi Abrams, ma sempre lontani dalla linea del fuoco.
Il 24 febbraio l'unita' viene dispiegata sulla linea del fronte, appena dopo due campi minati ripuliti dai genieri, con compiti di supporto alla imminente avanzata della fanteria americana e qui avviene il primo contatto col nemico.
Nonostante l'inesperienza, la recentissima dotazione dei nuovi carri e la mancanza di precedenti missioni operative, il risultato e' straordinario: alla fine della giornata i ragazzi della Compagnia Bravo avevano distrutto 10 carri T-55, 5 blindati BMP, 4 Jeep, 12 autocarri, 1 ZSU-23.4.
Vittime americane (morti e feriti): zero!!!
La compagnia viene quindi fatta ripiegare poco lontano in postazione difensiva, ma durante la notte un intero reggimento corazzato iracheno si getta all'attacco della linea del fronte presidiato dalla Bravo, che impegna allo spasimo il nemico, annientandolo con precisione terribile. Alla fine della battaglia il conteggio e' ancora una volta impietoso: 30 carri T-72, 4 carri T-55, 8 BMP.
E quello che e' ancora piu' sbalorditivo e' il conto delle perdite amiche: ZERO!!!!
Poche ore dopo, mentre la Bravo sta presidiando nei pressi del comando di battaglione, entra in contatto con un'altra formazione corazzata irachena ed ancora una volta gli agricoltori, gli studenti e gli impiegati della riserva arruolati nella Bravo dimostrano il loro valore al nemico. Alla sera del 26 febbraio 1991 si contano altri 9 T-55 distrutti, oltre a 13 BMP, 3 BTR, 4 camion ed 1 MTLB. E gli uomini della Bravo, ancora una volta, ne escono senza un graffio.
Infine, dopo un pattugliamento nel deserto fino a Kuwait City, la Compagnia Bravo il 16 marzo prepara il suo trionfale ritorno a casa, negli Stati Uniti.
Nel corso di 100 spettacolari ore di combattimento, quella che e' stata definita il Dream Team di Desert Storm o anche la migliore compagnia corazzata del mondo, porta a casa questi risultati fatti con 13 carri M1A1 Abrams per di piu' in dotazione da poche settimane:
- 59 carri armati
- 35 tra BMP, BTR ed MTLB
- 1 ZSU-23-4
- 24 tra autocarri e Jeep
(Per un totale di 119 mezzi distrutti)
- Piu' di 800 prigionieri
- il centro piu' distante di un bersaglio in movimento (accreditato sul Marine Corps Record Books) da parte del carro “Stepchild”: un BMP a 3.750 metri (2,33 miglia)
E tutto questo senza perdere UN SOLO MARINE!
La loro straordinaria prestazione ed efficacia in combattimento, non solo li ha catapultati di diritto nella storia del corpo dei Marines, ma anche impattato significativamente sulle successive strategie di combattimento delle forze corazzate americane e sull'integrazione di forze della riserva con le unita' combattenti dell'esercito USA.
I carri del 4° Tank Battalion avevano lo Chevron (il contrassegno a forma di "V") orientato a seconda della compagnia. La Bravo, che era la 4a compagnia, lo aveva rovesciato, quindi con l'apertura rivolta verso il basso. Ed all'interno da uno a tre punti neri a contrassegnare i diversi plotoni.
Alcuni carri erano poi stati battezzati con nomignoli vari, mentre ogni plotone aveva un diverso emblema in torretta.
E siccome quest'anno ricorre il 25mo anniversario di questa straordinaria storia ho deciso di fare uno dei carri della mitica Compagnia Bravo!
Escludendo esemplari famosi come il Rockin' Reaper, dal momento che non saprei come realizzare la scritta sulla canna del cannone, mi accontentero' di un esemplare del 3° plotone, il cui emblema in torretta non e' impossibile da realizzare a pennello ed a mano ferma (o almeno ci provero'...).
Per chi volesse approfondire, consiglio la pagina ufficiale della Bravo, che trovate
QUI, dove e' possibile anche scaricare un
ESTRATTO della rivista Europa Militaria da cui ho tratto ispirazione per la scelta dei soggetti da riprodurre.
E per oggi e' tutto, non ho toccato attrezzi, plastica o colori.
Ho fatto di meglio: ho deciso che voglio trasformare un mucchietto di pezzi di plastica in un ricordo reale.