Sempre con lentezza e molta pigrizia aggiorno questo wip.
Devo finirlo, è un obiettivo personale, non posso iniziare altro
Purtroppo la delusione della decals sulla deriva mi ha fatto perdere sempre più la voglia di modellarlo.
Allora ho deciso di mettere un attimo da parte il corpo del velivolo e lavorare sui carichi sub alari e sul carrello di atterraggio.
Ma prima mi sono divertito con il bellissimo seggiolino ACE II della
Wolfpack WP 48092
Sebbene il cockpit set della Aires fornisca il seggiolino corretto per un block 40, gli israeliani, che stanno sempre più avanti, hanno montato sul Barak gli stessi seggiolini della versione Sufa biposto.
Nella confezione wolfpack sono forniti due seggiolini, e le istruzioni distinguono l'anteriore dal posteriore.
La differenza sostanziale sta nel rivestimento della seduta e dello schienale, una specie di vello di pelliccia, che lo distingue dal tessuto degli altri seggiolini.
Ho dato come fondo il nero XF-69 tamiya, poi solito dry bush leggero sugli spigoli . Dopo aver passato il lucido acrilico ho fatto un lavaggio con grigrio molto scuro su tutta la struttura.
Sul rivestimento ho invece utilizzato un nero puro, che grazie a un drybrush un po più chiaro, ha dato tridimensionalità al dettaglio più in vista.
Successivamente le cinture sono state verniciate con XF-19 tamiya, le fibie delle cinture con un chrome silver sempre acrilico. Infine ultimi dettagli compresa la bombolina del ossigeno.
Il verde sembra un po' spento ma è un effetto della luce.
Successivamente mi sono dedicato ai carichi.
Per questo velivolo ho scelto, sempre con foto alla mano, due AIM-9M, due Python 4, due GBU 31 e una tanica ventrale da 300 gal.
Per necessità ho dovuto utilizzare la scatola in foto,
Skunkmodel dedicata ai carichi IDF, in cui sono forniti 4 Python e altri carichi tipici.
In realtà cercavo il set della
Isracast, introvabile, ma almeno in dettagliata resina.
Invece il set della skunkmodel, è di una pessima plastica e gli incastri sono orrendi.
Per esempio gli alloggiamenti delle alette sul fusto del missile lasciano enormi spazi da riempire con stucco. Inoltre l'ogiva frontale, traspartente, del complesso sensore infrarosso non viene fornita. L'ogiva del missile è un tutt'uno con il corpo.
Invece per gli AIM-9M ho scelto i brassin eduard. Davvero bellissimi, forniscono le ogive trasparenti, sia le cravatre rosse "remove before flight" e relativi copri-ogiva e infine degli utili telaietti per posizionare correttamente le alette sul corpo.
Unica difficoltà, dividere il pezzo dalla massa di resina, attenzione alle alette che sono davvero sottili.
La tanica e le due GBU sono invece da scatola.
Per i missili aria-aria ho utilizzato, su entrambi, il Gunze H308 (fs 36375) per il corpo e alclad Steel alc-115 per le cosidette "seeker section".
Altri particolari metallici utilizzando alclad dark aluminium alc-103.
Poi solito trasparente lucido e le decals veramente piccole.
Più nel particolare, nei Python 4, ho aggiunto due alette rettangolari subito dietro le alette di testa, assistito dalla documentazione fotografica. Non ho però ben capito che funzione abbiano.
Invece sugli AIM-9 ho forato la parte finale del corpo, proprio a ridosso del ugello, con giusta profondità, perché la soluzione della Eduard di usare le fotoincisioni non mi è piaciuta affatto.
Le GBU 31 essendo da scatola, vanno sistemate un po'. Nel senso che l'accoppiamento delle due valve non è dei migliori e anche gli alloggiamenti delle alette lasciano degli antipatici solchi da riempire.
Ho perso più tempo a mascherare i rettangoloni dell'armatura grigia sul corpo verde di quanto ne ho perso a mascherare il canopy.
Per le vernici, solito H308 insieme a un olive drab H78.
La striscia gialla è stata dipinta utilizzando del nastro tamiya per curvature, anche se per curve cosi strette non è propriamente adatto.
Purtroppo le decals kinetic erano sbagliate proprio nella curvatura.
Infine la tanica ventrale, anch'essa da sistemare negli accoppiamenti e da riprendere per rivetti e linee di giunzione dopo la stuccatura.
Su questa ho perso un po' più di tempo nel invecchiamento perché spesso le taniche vengono utilizzate fino alla scadenza ore, e vengono intercambiate tra i velivoli.
Ho simulato le scrostature dovute alla frizione dell'aria sull'ogiva della tanica e sul bordo d'attacco della staffa in fondo al corpo. Ho spruzzato prima il giallo sui punti interessati seguito dal grigio di base e dal trasparente lucido.
Successivamente, con l'aiuto di una spugnetta abrasiva da 2000, ho rimosso la vernice fino a far intravedere il giallo anticorrosione.
Passiamo al carrello di atterraggio.
Premetto che la kinetic ha realizzato le gambe carrello principali come pezzo unico da innestare nel vano.
Ovviamente inserendo nel modello la vasca in resina Aires, bisogna adattarli tagliando la piastra che li unisce e fare delle prove a secco per posizionarli paralleli.
Il complesso della gamba carrello principale è formato dalla gamba di forza vera e propria, alla quale vanno poi fissati il compasso antitorsione, braccio di controventatura e attuatore della gamba.
Consiglio di fissare prima la gamba nella sua sede e successivamente gli altri elementi in modo da prendere le giuste misure tra gamba e interno vano.
Incollatele solo dalla parte della gamba se ancora dovete verniciare ovviamente.
Ho aggiunto inoltre sia le tubazioni idrauliche che portano la pressione ai ceppi freno, sia i flessibili elettrici dei vari sensori posti sempre nel complesso ruota.
Ho rifatto gli attuatori delle gambe utilizzando un ago da siringa, perché purtroppo nel tentare di posizionare il carrello correttamente, li ho spezzati.
Anzi, l'effetto cromato è sicuramente migliore.
Invece il carrello anteriore è molto più semplice da realizzare.
Anche questo ha un braccio di controventatura, un compasso antitorsione e un attuatore.
Ho aggiunto anche in questo caso tubi idraulici e flessibili elettrici per dare dettaglio al complesso del sistema dello steering, posizionato di fronte alla gamba.
Nessuna difficoltà ad adattarlo al pozzetto in resina.
I pqortelli vani carrello sono ben dettagliati e solo al portellone anteriore vanno fissate le luci di atterraggio. Purtroppo il posizionamento nella corretta poszione di apertura non è semplice se si utilizza il vano in resina.
Bisogna fare parecchie prove a secco, togliere o limare qualche spigolo.
Per quanto riguarda la verniciatura nulla di particolare. Ho utilizzato un bianco lucido spento con del grigio sempre acrilico. Ho effettuato dei lavaggi con un grigio medio direttamente sul bianco. Poi ho verniciato con pazienza i particolari sopratutto dei tubi e cavi.
Manca qualche macchia di olio e grasso qua e lá ed è fatto.
Per non farmi mancare nulla ho inserito anche le ruote in resina della
Royale resin.
Potevo anche evitarle, in quanto la scatola kinetic fornisce sia le ruote block 30 che le block 40 e sono anche ben fatte. Inoltre l'effetto peso si simula in un attimo.
Il cerchio è verniciato con lo stesso bianco dei carrelli, invece il nero della gomma è un misto di nero tagliato wuanto basta con il grigio e un pizzico di marrone.
Con questo è tutto e spero vivamente che il prossimo aggiornamento sia l'ultimo davvero.
Saluti
