Pilatus PC-6C/H2 Air America - Roden, 1/48.

Sezione dedicata ai modelli in fase di costruzione. Postate qui i vostri lavori e se volete, descrivete le fasi del montaggio.

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Starfighter84
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Pilatus PC-6C/H2 Air America - Roden, 1/48.

Messaggio da Starfighter84 »

Cucù... indovinate un pò chi è tornato a farsi vivo in Under Construction? :-laugh
Ironia della sorte, il mio ultimo post in questa sezione risale precisamente al 07/11/21... tempismo perfetto direi!!!

Quello che vi presento lo posso definire un "survived WIP". Doveva inizialmente essere inserito nel GB Vietnam 2.0... poi i doverosi impegni di papà a tempo pieno mi hanno allontanato dal tavolo dA lavoro facendo giacere la scatola del povero Pilatus lì, dove l'avevo appoggiata, per un anno.
Nel frattempo le idee che mi frullavano in testa erano tante e tanti erano i soggetti che mi stuzzicavano, per cui il progetto stava per essere soppiantato ed abbandonato del tutto. Invece no... alla fine il kit era sempre lì che mi faceva l'occhiolino e, in fondo, la voglia di metterci le mani non si è mai sopita. Diciamo che se l'è meritato di finire tra le mie grinfie dando prova di pazienza e perseveranza... ho deciso di dargli una chance!
Adesso vediamo se la stessa pazienza e perseveranza riuscirà ad impiegarla anche il modellista... ovvero io!

Avete mai visto il film "Air America"? non siete dei veri appassionati se vi siete persi uno dei, secondo me, migliori blockbuster a tema aeronautico. Tralasciando, magari, la recitazione (tra i protagonisti c'era un giovanissimo Robert Downey Jr... chi l'avrebbe detto che poi sarebbe divenuto Iron Man? :D ) e l'impostazione di alcuni (ovviamente) inevitabili clichè, la pellicola racchiude in sé delle scene molto interessanti e, di base, non si discosta poi molto dalla vita reale di un pilota della compagnia civile utilizzata dalla CIA per operazioni sotto copertura nel Sud Est Asiatico. Ovviamente non parlo del traffico di droga e di armi (non entro nel merito anche se, come purtroppo è venuto fuori negli anni, il consumo di eroina, oppio e marijuana fu una triste realtà tra le truppe americane impegnate in Vietnam), ma delle missioni di rifornimento di riso e generi alimentari (anche di armi) a tutte le popolazioni più isolate del LAOS e del Vietnam del Sud.

Un pò di storia (per chi ha voglia di leggerla...!):
La storia dell'Air America ha inizio nel 1937, in Cina, dove Claire Lee Chennault, un ex capitano dall'Army Air Corps in pensione, fu assunto con un contratto di tre mesi come consulente esterno per l'aeronautica. Durante quell'anno la Cina entrò in un conflitto su vasta scala col Giappone, e lo stesso Chennault fu arruolato come volontario dell'aeronautica cinese dove riscontrò una situazione critica e un arretratezza tecnica preoccupante. Per cercare di impartire un addestramento più consono e risollevare le sorti del conflitto, richiamò dagli Stati Uniti alcuni suoi ex commilitoni con cui costituì l'American Air Volounteer Group, meglio conosciuti come "Flying Tigers".
Dopo la guerra rientrò negli States ma ci rimase solo per un breve periodo. Tornò in Cina, che versava in condizioni disastrose, e fondò un'aerolinea civile che aveva lo scopo di collegare e portare rifornimenti di acqua e viveri nelle tante zone del paese che erano rimaste isolate a seguito degli scontri.
Chennault negoziò un accordo col governo cinese: la compagnia si sarebbe impegnata a distribuire gli aiuti inviati dalle nazioni unite, che erano fermi nei porti a causa dell'inesistente sistema di trasporti, caricando i velivoli nei voli di andata, in cambio del permesso di imbarcare merci e beni commerciali in quelli di ritorno. L'aerolinea fu inizialmente denominata UNRRA Air Transport (dalla United Nations Relief and Rehabilitation Administration, che era l'ente incaricato dell'invio degli aiuti umanitari), ma già nel 1946 fu ribattezzata in CAT - Civil Air Transport.
Si espanse rapidamente e con essa anche la necessità di velivoli: Chennault trovò ed acquistò una flotta di 20 Curtiss C-46 e 4 Douglas C-47, tutti surplus della seconda guerra mondiale. Altri 25 C-46 furono acquisiti come pezzi di ricambio.
Gli affari andavano bene fino a quando, nel 1949, l'influenza del Partito Comunista Cinese non iniziò a dilagare in tutto il paese tagliando le linee commerciali interessate dalla CAT. Con una guerra civile in atto, la società iniziò a trasportare anche degli agenti della CIA (creata solo da pochi anni) che voleva sostenere e finanziare il governo nazionalista e i ribelli rifornendoli di materiale bellico. L'operazione non portò i benefici sperati e i comunisti salirono al potere, lasciando contemporaneamente la CAT in una situazione economica disastrosa dal momento che la moneta cinese non aveva, oramai, quasi alcun valore.
Chennault stava per dichiarare fallimento quando si aprì una nuova opportunità: la guerra di Korea. La CIA aveva capito che disporre di un'aerolinea che conoscesse bene le rotte e il territorio asiatico era di vitale importanza, dall'altro canto la CAT aveva disperato bisogno di fondi per sopravvivere. Da qui fu riorganizzata e rinominata Civil Air Transport Incorporation (il nome fu mantenuto quasi identico per non destare troppi sospetti) e la CIA stessa divenne tra gli azionisti dell'azienda. Nel giro di pochi mesi il conflitto in Korea ebbe ufficialmente inizio e la nuova compagnia iniziò un'incessante ponte aereo da Taiwan o da Formosa (dove era stata spostata l'intera flotta) per il rifornimento delle truppe ed altre operazioni sotto copertura, pur continuando a mantenere dei collegamenti commerciali e dei voli civili per celare la vera natura delle operazioni.
Con il conflitto coreano agli sgoccioli, la CIA impiegò la CAT in supporto alla guerra in Indocina intrapresa dalla Francia. Dal momento in cui il coinvolgimento americano non fu mai ufficiale, essa fu segretamente impegnata fornendo 12 C-119 su cui vennero applicate le insegne francesi, e 24 piloti americani, volando più di 682 missioni "non ufficiali".
Con la morte di Chennault nel 1959, la CAT attraversò un'altra profonda ristrutturazione e fu ribattezza in "Air America". Ci sarebbe ancora da scrivere tonnellate di parole sul tipo di missioni e sull'abilità dei piloti di condurre voli in zone di guerra prive di radio assistenze alla navigazione, su di un territorio che offriva pochi punti di riferimento per orientarsi, e piste semi preparate nella maggior parte dei casi corte e in mezzo alla giungla.
La Air America, negli anni, ha utilizzato decine di velivoli differenti, tra aerei ed elicotteri, e secondo me rappresenta uno degli argomenti più interessanti sia a livello modellistico, sia a livello storico. Purtroppo, anche per la natura della compagnia stessa, è un tema poco trattato e poco conosciuto... ma se approfondito (e on line si trovano fonti utili) è una vera e proprio miniera di spunti!

Se siete arrivati fino a questo punto della lettura avete un'indubbia resistenza... quindi passiamo alla parte che, forse, vi interessa di più: il modello!

Il Pilatus PC-6 è stato il velivolo più impiegato dall'Air America e anche quello più amato dai piloti. Dalle buone capacità STOL e dalla facile manutenzione, fu il diretto successore dell'Helio Courier. Facile da pilotare, era amato soprattutto per la capacità di atterrare a velocità bassissime (50 nodi) e arrestarsi completamente in meno di 200 piedi grazie anche all'inversione di spinta dell'elica. L'unico lato negativo era la robustezza che, al contrario del Courier, non garantiva lo stesso tasso di sopravvivenza all'equipaggio.
I Porter utilizzati dall'Air America furono innumerevoli e di svariate versioni. I primi PC-6A erano ancora motorizzati con la turbina francese Turbomeca Astazou, ma molto più diffusi furono i PC-6C con turbina Garret TPE-331 di produzione americana.
ImmaginePilatus_1 by Valerio, su Flickr La Roden nel 2010 mise in commercio una serie di kit dedicati al Porter (inediti, nonostante la diffusione del soggetto ancora oggi) e tra questi la scatola n°440 dedicata alla versione C/H-2 oggetto del WIP. C'è da dire che lo stampo ha il 90% delle parti in comune per realizzare tutte le versioni proposte e tutte le fusoliere presentano gli sportelli laterali di accesso all'abitacolo stile "car door".
E da qui è partita la mia "scimmia" modellistica... perchè spulciando le foto reperibile googolando (ottimo QUESTO SITO ad esempio), leggendo l'ottimo volume della Schiffer Military - Wings of Air America e rompendo le scatole all'università di Dallas (dove ho scoperto è conservata la più grande e importante collezione di foto, memorabilia e documenti inerenti la storia dell'Air America), mi sono accorto che la variante con gli sportelli è stata proprio quella meno diffusa durante il conflitto in Vietnam.
Oltre a questo, confrontando le foto dei velivoli reali con il modello mi sono reso conto che la forma del parabrezza stampato dalla Roden è tutt'altro che corretta (troppo piatta). Questo errore, probabilmente, è colpa proprio della Pilatus che sul proprio sito offre gratuitamente dei file .pdf con i piani di costruzione del velivolo per i modelli RC. La ditta ucraina si sarà fidata ciecamente dei disegni senza rendersi conto che questi presentano delle (secondo me volute) semplificazioni e approssimazioni... tra queste, appunto, anche la forma del windshield.

Dato che l'errore, una volta individuato, è molto visibile e fastidioso (almeno per me)... e dato che ci avrei dovuto comunque mettere le mani... mi sono detto, perchè non provare a trasformare il modello nella versione senza sportelli?
Lavoro fattibile ma delicato, soprattutto perchè avrebbe comportato la totale ristampa in vacuform del parabrezza. Quindi, deciso a scartare le versioni proposte nel kit (tutte con sportelli ovviamente), mi sono messo a spulciare la documentazione in cerca di un esemplare che facesse al caso mio... e alla fine la scelta è ricaduta su questo:
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Immagine inserita a scopo di discussione - fonte www.militaryimages.net
Il N357F (Serial Number 2015) fu costruito nel 1967 e subito acquistato dalla Air America. Fu giudicato fuori uso a seguito di un atterraggio pesante sulla Landing Strip 135 nei pressi di Ban Vieng il 12 settembre 1972, mentre consegnava dei sacchi di riso. I due occupanti a bordo se la cavarono con ferite importanti, soprattutto il pilota. Probabilmente, però, il velivolo subì altri incidenti minori nel corso degli anni precedenti e fu ricostruito più volte anche mixando parti di altri Porter. Lo si capisce da questa foto che lo ritrae in transito sull'aeroporto di Glasgow-Prestwick per la consegna nel 1967:
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Immagine inserita a scopo di discussione - fonte www.dhc-2.com
La prima immagine lo ritrae nel febbraio del 1971 sulla Landing Stripe 322 e non presenta le "car door" e i portelloni cargo laterali a sinistra. Nella seconda, precedente come data, il velivolo aveva le "car door" e il portellone di carico... insomma, tanto per complicarmi un pò la vita, ho scelto un soggetto alquanto particolare.
L'ipotesi della ricostruzione parziale della cellula è avanzata anche dal sito PC-6.com che, inoltre, parla di uno scambio di matricole col N392R operante nello stesso periodo.
Il mistero si infittisce ma la presupposizione potrebbe essere realistica dal momento in cui la configurazione del 392R era praticamente la stessa del 357F...
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Immagine inserita a scopo di discussione - fonte www.airhistory.net

Ad ogni modo ho iniziato ad escogitare un modo per modificare e convertire il kit iniziando a disegnare il nuovo profilo delle parti vetrate. Non esistono disegni ufficiali (o almeno io non li ho trovati nonostante giorni di ricerche), per cui ho eseguito tutto a mano basandomi sulle foto che ritraessero il velivolo quanto più di profilo possibile:
ImmagineStudio_1 by Valerio, su Flickr Dopo decine di aggiustamenti e ripensamenti, ho dato in pasto i disegni al mio fidato plotter da taglio ricavando i pezzi per chiudere le portiere e "allungare" lateralmente il parabrezza:
ImmaginePilatus_2 by Valerio, su Flickr

ImmaginePilatus_3 by Valerio, su Flickr

ImmaginePilatus_4 by Valerio, su Flickr
ImmaginePilatus_6 by Valerio, su Flickr Ovviamente per fare posto ai nuovi ingombri ho dovuto eliminare i montanti laterali (in foto tratteggiati) già stampati.

E poi sono iniziati gli step più complessi... il primo, quello di dare la giusta forma al windshield.

Partendo da questa foto di profilo del pezzo originale Roden, si capisce come esso sia troppo piatto nel punto indicato dalla freccia:
ImmaginePilatus_5 by Valerio, su Flickr Se comparato con le foto dei velivoli reali, poi, la differenza è ancora più evidente:

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Immagine inserita a scopo di discussione - fonte https://abpic.co.uk/

Quindi, come prima operazione, ho ricavato il profilo del pezzo originale con un profilometro... poi gli ho modellato sopra la forma corretta ricavata dalle foto dei soggetti reali.
ImmagineStudio_2 by Valerio, su Flickr Nell'immagine sopra vedete in verde la forma del kit, in rosso quella da me ricavata.
Anche in questo caso, dopo aver dato in pasto il progetto al plotter ho ricavato dei profili in Plasticard da incollare sul trasparente in modo da avere un riferimento e, allo stesso tempo, fungere da "costole" di rinforzo su cui potesse aggrappare il materiale di riempimento:
ImmaginePilatus_7 by Valerio, su Flickr

ImmaginePilatus_8 by Valerio, su Flickr
Per riempire il nuovo profilo ho utilizzato il Magic Sculpt, che è un materiale bicomponente simile al Milliput ma più plastico e facile da lavorare. Dopo averne atteso la completa asciugatura, ho asportato l'eccesso con varie lime e carta abrasiva... ma soprattutto ho modellato il pezzo con un occhio sempre rivolto alla documentazione.
ImmaginePilatus_9 by Valerio, su Flickr

ImmaginePilatus_10 by Valerio, su Flickr

ImmaginePilatus_11 by Valerio, su Flickr

ImmaginePilatus_12 by Valerio, su Flickr
La forma non è facile nè da interpretare, nè da ricreare, perchè è a bulbo nella parte centrale ma si appiattisce sopra, vicino alle ali... insomma, è stata una vera gatta da pelare! 😓
ImmaginePilatus_13 by Valerio, su Flickr

ImmaginePilatus_14 by Valerio, su Flickr

ImmaginePilatus_15 by Valerio, su Flickr
Dopo aver rifinito e ricontrollato il pezzo, ho spruzzato una generosa quantità di Mr.Surfacer 1500 (ho usato il Mahogany solo perchè è quello meno utile e pregiato di tutta la serie) che ha eliminato i graffi in superficie e mi ha permesso di affinare e correggere ulteriormente le forme.
Dopo l'ultimo check, l'ho riempito il retro di Milliput e ho preparato il master per la ristampa in resina. Non volendo rischiare il pezzo originale, ho preferito farne delle copie...
ImmaginePilatus_16 by Valerio, su Flickr

ImmaginePilatus_17 by Valerio, su Flickr
E poi è arrivato il fatico momento del Vacuform... ho perso giorni e giorni per ottenere un risultato che mi soddisfacesse. Non avevo mai affrontato questa tecnica in maniera approfondita e mi sono reso conto che le temperatura in gioco sono fondamentali. Inizialmente ero convinto di cavarmela con facilità grazie alla macchina vacuformatrice che avevo acquistato l'anno scorso su Amazon... in realtà, anche a causa della complessità del pezzo, l'impresa si è rivelata alquanto complessa.
Non sapete quanti fogli ho buttato durante le varie prove, al punto che il solo costo dell'acetato ha superato di gran lunga quello del kit. Ma oramai era diventata una questione di principio e non potevo uscire sconfitto...
Quindi, con pazienza, ho capito che lampada in dotazione alla macchina scalda a temperature troppo elevate e con troppa velocità, per cui l'acetato si rovina formando macchie e bollicine. Fatto tesoro dell'esperienza, ho utilizzato delle pistole ad aria calda... e qualcosa di buono è uscito fuori. Questo è il video tutorial del processo:
https://youtu.be/wdihUzgsrwY Non è perfetto, almeno non lo è quanto vorrei... ma dopo prove su prove e un sacco di acetato buttato via... mi accontento. C'è qualche difetto che, fortunatamente, si nota solo in certe condizioni di luce... certo, io che so dove guardare vado sempre a buttarci l'occhio.
ImmaginePilatus_18 by Valerio, su Flickr

ImmaginePilatus_19 by Valerio, su Flickr

ImmaginePilatus_20 by Valerio, su Flickr

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ImmaginePilatus_22 by Valerio, su Flickr
Bene... se siete arrivati alla fine di questo luuungo post (abbiate pazienza ma era da un anno che non scrivevo... mi dovevo sfogare) vi meritereste quasi un premio...! :-prrrr
Nei prossimi capitoli parlerò più approfonditamente anche degli aftermarket scelti. Non mi sembrava il caso farlo ora... si sarebbe configurato il sequestro di persona! STAY TUNED... :thumbup: :wave:
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Re: Pilatus PC-6C/H2 Air America - Roden, 1/48.

Messaggio da Ferry_flight »

Ti seguo più che volentieri avendo in programma di farne uno anch'io (chissa' quando)
Sei gia' partito in full AB comunque, sei di un altro pianeta ... :-oook
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aldo
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Re: Pilatus PC-6C/H2 Air America - Roden, 1/48.

Messaggio da aldo »

Ciao Valerio, non so quante volte ho guardato il film con Mel Gibson e Robert Downey, gustosissimo. Ovviamente anche il Pilatus Porter è un aeroplano che mi piace un pò per la forma ed un pò per i decolli atterraggi STOL, cercavo anch'io un modello ma in 1:72, mi piacerebbe farlo con le insegne svizzere.
Buon lavoro e ti seguo !
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Re: Pilatus PC-6C/H2 Air America - Roden, 1/48.

Messaggio da siderum_tenus »

Ciao Valerio,

È bello rivederti al lavoro, un po' meno il vederti tornare con questo... camion. :-prrrr :-sbraco

Scherzi a parte, la ricostruzione del windshield (unitamente a tutto ciò che è stato necessario per ricavarne forme e misure) ti ha richiesto un vero lavoraccio, dal quale però sei uscito trionfante! :-oook

Buona prosecuzione. ;)
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Re: Pilatus PC-6C/H2 Air America - Roden, 1/48.

Messaggio da pitchup »

Ciao Valerio
Ho visto il nome del wip mi sono domandato chi fosse questo fan del BDSM modellistico!
Poi ho letto il tuo nome ...sicuramente questa scelta, unita alle modifiche ove ti sei buttato, è figlia (è il caso di dirlo) delle notti insonni con biberon e pupo, passate tra netflix, foto di aerei e...tanto tempo per pensare mentre altri dormono!
Deve essere pure bello grandicello..... buon lavoro!
saluti
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Re: Pilatus PC-6C/H2 Air America - Roden, 1/48.

Messaggio da microciccio »

Ciao Valerio,

bentornato nella sezione Under construction. Visto che lo hai cominciato da parecchio potresti anche spostarlo ne GB Vietnam 2.0 la data di inizio andrà bene sicuramente.

Il PC-6 è sicuramente un velivolo valido sotto diversi punti di vista e i molti utilizzatori lo testimoniano anche se le sue forme, volutamente semplici, mi attirano poco. Cinematograficamente è stato presente anche in una delle adrenaliniche scene iniziali di Goldeneye, il 17° film della serie dedicata all'agente segreto 007, alias James Bond.

https://www.youtube.com/watch?v=6QGdqdZes_0

Il lavoro sul trasparente si commenta da solo. :-oook

Buon lavoro

microciccio
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia...

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Re: Pilatus PC-6C/H2 Air America - Roden, 1/48.

Messaggio da VorreiVolare »

Buon pomeriggio Valerio :)
Di questo kit quale parte è per te più laboriosa e/o complicata?

Ciao :wave:
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Re: Pilatus PC-6C/H2 Air America - Roden, 1/48.

Messaggio da Starfighter84 »

microciccio ha scritto: 7 novembre 2022, 15:00 Visto che lo hai cominciato da parecchio potresti anche spostarlo ne GB Vietnam 2.0 la data di inizio andrà bene sicuramente.
In realtà l'ho iniziato dopo la fine del GB... quindi è comunque fuori tempo.
VorreiVolare ha scritto: 7 novembre 2022, 15:06 Di questo kit quale parte è per te più laboriosa e/o complicata?
Quale parte? tutto!
E' un Roden, per giunta della prima ora... molto basico, poco più di uno short run. Le pannellature sono larghe e profonde, i dettagli pochi... ma o mangi sta minestra, o salti dalla finestra.
Ho in programma vari interventi di miglioria, ma sono ancora indeciso se rivettarlo tutto come ho fatto sul Cobra (anche questo soggetto ha tutti i rivetti in positivo), o lasciarlo così. Per ora sono più intenzionato a non intervenire sulla questioni rivetti... anche perchè la verniciatura sarà un altro step impegnativo. ;)
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Re: Pilatus PC-6C/H2 Air America - Roden, 1/48.

Messaggio da Jacopo »

Bentornato Valè! soggetto come posso dire.... parecchio unico quindi mi piace molto! :-oook :-oook :-oook

A aperte il mio ritardo nel leggere ad ogni tuo "amato", "Armato" hai fatto una bellissima presentazione!

Grazie mille per il tutorial e video riguardante il vacuforming del canopy! :-SBAV :-SBAV :-oook Aspetto i prossimi passi e il prossimo tema ;) :-oook
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non disdegno qualche elica!
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Re: Pilatus PC-6C/H2 Air America - Roden, 1/48.

Messaggio da Davide »

Bel wippone, è una di quelle scatole che ho in mente da anni proprio perché poco visto sui banchi di lavoro....
Per il resto che dire, è sempre una figata vedere come ne esci alla grande nella realizzazione di particolari davvero strepitosi!!!
Buon modellismo a tutti, Davide!!!



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