Che Genere di Modellista?: Modellista aereonautico di tutte le scale possibili ed immaginabili..nel modellismo "mai dire mai"..ma prevalentemente,appassionato alle leggendarie eliche della WW2!
Avendo deciso di rappresentare gli aerofreni aperti, grazie al set 72114 della Extra Tech, sono state rimosse le parti relative dalle semiali inferiori:
dopodiché sono state chiuse le aree che altrimenti rimarrebbero scoperte sulle semiali superiori:
Sulle semiali inferiori sono state incollate le parti precedentemente dettagliate dei cieli dei vani carrello ed è stato chiuso lo spazio posteriore che altrimenti mostrerebbe un vuoto indesiderato:
Sono state dettagliate un attimo anche le pareti dei vani carrello con barre di plasticard da 0,3x0,3:
Le semiali non sono ancora state incollate tra di loro per cui manca ancora la chiusura con plasticard sottilissimo (0,2mm) tra quella superiore e quella inferiore.
"Quello che so fare ancora non lo so, però quel poco che faccio lo faccio bene!" (questa è mia) "Il mio avversario è colui che ancora non sa di essere sconfitto" (...sempre mia) ”La curiosità a volte porta a sbagliare ecco perché mi faccio i caxxi miei” (…ancora mia)
Bruno P ha scritto: ↑20 settembre 2024, 11:39
Avendo deciso di rappresentare gli aerofreni aperti, grazie al set 72114 della Extra Tech, sono state rimosse le parti relative dalle semiali inferiori: ...
Ciao Bruno,
penso tu intenda gli ipersostentatori che faranno un figurone sul modello finito.
Ho trovato e messo insieme, sia pure un po' brutalmente, uno spaccato di Alfonso Rigato, secondo me il migior disegnatore di spaccati a livello internazionale. Le sue caratteristiche erano la pulizia e precisione del tratto, disegnava prima che si diffondesse il CAD, e, mi verrebbe da aggiungere, una certa elganza insieme ad una grande capacità di interpretare correttamente le forme dei velivoli.
Magari qualcuno può trovare una edizione migliore di questo disegno.
Cambiando tema, gli aerofreni del Do.217 sono noti ai conoscitori del velivolo perché avevano una forma caratteristica a croce ed erano posti nel troncone sporgente oltre i piani di coda, come illustrano le due successive immagini (una delle quali ancora uno spaccato di Alfonso Rigato che ho modificato ad uso e consumo di questo post; la altre sono tratte da qui e quo) relative a versioni del velivolo che era previsto potessero eseguire il bombardamento ... in picchiata .
I tedeschi sperimentatono diversi velivoli di grandi dimensioni e massa rilevante, ad esempio anche lo Heinkel he.177 Greif , adattandoli a questa tecnica di bombardamento che ebbe successo principalmente su macchine di dimensioni e massa relativamente contenute in quanto le velocità che si raggiungevano durante le picchiate, specialmente in fase di richiamata ma anche in affondata, inducevano sulla struttura del velivolo sollecitazioni notevoli e richiedevano spazi ampi per consentire la ripresa del volo livellato.
microciccio
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia...
Nota: i siti linkati nei miei post hanno il solo scopo di mostrare i prodotti di cui si discute e non vogliono in alcun modo essere sollecitazioni all'acquisto.
GRAZIE Paolo per i tuoi, come sempre, preziosissimi contributi e grazie per avermi corretto dato che ho sostituito (errore gravissimo!!!!) il termine aerofreni con ipersostentatori.
Gli aerofreni di coda vennero aggiunti, comunque non a tappeto, a partire dalla versione N-2 del Do.217 allorquando sul velivolo venne montata la Schrage Musik. Infatti si rendeva necessario poter rallentare il velivolo mentre questo si apprestava ad aprire il fuoco sui bombardieri che volavano ad una quota più elevata. Gli aerofreni erano poi presenti anche su versioni successive: è incredibile il numero di versioni e prototipi, di fabbrica o con equipaggiamenti studiati sul campo, con altrettante dotazioni che il Do.217 ha vissuto (è un punto di massima attenzione per il modellista che deve aver ben chiaro quale velivolo riprodurre supportato da un'adeguata documentazione preferibilmente fotografica).
In tal senso inserisco un'immagine di un velivolo, ridenominato N-2/R22, con la Schrage Musik e sul quale, al posto dell'aerofreno, erano montati 4 cannoni per poter far fuoco non appena i bombardieri alleati erano stati sopravanzati:
Colgo l'occasione per evidenziare nella prima foto che hai postato (in cui gli aerofreni sono ancora quelli del prototipo), come il piano di coda avesse un grado di regolazione dell'incidenza. Si nota infatti il distacco e la lieve inclinazione rispetto alla fusoliera. Tale foto è preziosissima in quanto, che io sappia, non ci sono altre foto che riproducono questo particolare.
Grazie a questa foto, che già possedevo, ho già potuto reincidere in negativo i tratti di separazione tra fusoliera e piano di coda e mi consentirà, quando fisserò quest'ultimo alla prima, di raccordarli opportunamente nella parte inferiore con una sagoma sottilissima che testimonii tale separazione.
Ciao!
Prima di chiudere le semiali ho "inscatolato" la parte del vano carrello destinata ad accogliere la ruota onde evitare visibilità su spazi vuoti indesiderati:
Ho quindi realizzato gli ipersostentatori apponendo le fotoincisioni Extra Tech 72114 su delle sagome di plasticard sottilissimo (0,1 mm) e dettagliando la parte inferiore corrispondente dell'ala superiore:
Infine ho terminato i vani carrello con la paratia tagliafiamma, quella su cui sono poi installati i motori, dettagliandola un attimo anche con delle rivettature (che temo che non appaiano nelle foto) e, sempre con le fotoincisioni Extra Tech, ho dettagliato i portelli di chiusura: