Bruno P ha scritto: ↑14 luglio 2024, 7:53... non ricordo come e quando venni a conoscenza di questa marca tedesca (qui di seguito quelli che ho utilizzato per il 162)
ma li adottai immediatamente. All'epoca, e parliamo di fine anni 80, si distinguevano rispetto agli Humbrol, che allora dominavano il mercato, per la qualità (gli Humbrol erano molto spesso "terrosi", quasi facessero a pugni con il loro diluente) e per la finitura lucida che risparmiava il passaggio del lucido prima della posa delle decals; non era cosa da poco dato che la verniciatura a pennello era ancora ampiamente utilizzata e gli smalti trasparenti ingiallivano velocemente nel tempo. ...
Grazie Bruno,
vedendo i barattoli mi sono tornati in mente anche se personalmente non li ho mai usati.
Bruno P ha scritto: ↑14 luglio 2024, 7:53... Ho piacere poi che il lavoro di A. Orseniga sia conosciuto e non si finirà mai di ringraziarlo per aver reso pubblici i suoi lavori di ricerca.
Mi sono letto l'articoletto di Beltrammi su Gian Piero Piva, nome ben noto tra i modellisti di casa nostra (spero anche tra quelli più giovani) e non solo. Vale il medesimo discorso fatto per Alessandro e per altri che fortunatamente hanno popolato il panorama modellistico/storico: la voglia di mettersi a studiare il soggetto ancor prima di acquistare il kit e poi rendere note (una volta attraverso le riviste di settore, oggi anche e soprattutto attraverso il web) le proprie conclusioni. Cito a titolo di esempio questo indirizzo https://www.stormomagazine.com/RegiaAer ... Charts.htm, spero già noto, che rappresenta a mio modestissimo avviso l'attuale riferimento per le mimetiche della Regia Aeronautica fino al 1943. Un tanto dovrebbe costituire un monito per i più giovani (fortunatamente ce ne sono) che si ergono alla qualifica di esperti e che non lesinano consigli. ...
Concordo, il modellismo deve servire a fare cultura; oltre che impratichire nelle abilità manuali.
Bruno P ha scritto: ↑14 luglio 2024, 7:53... Nell'articoletto di cui sopra si cita Aerei Modellismo. E' una pubblicazione con cui ho sempre avuto un rapporto di amore-odio: in essa comparivano articoli di altissima qualità (come ad es. gli articoli di Giorgio Salerno che esploravano in dettaglio un soggetto nelle varie versioni con tanto di disegni al tratto) accompagnati a volte da altri che veniva voglia di stracciare.
Ma tant'è: posseggo ancora romanticamente moltissimi numeri ben rilegati e conservati nella mia biblioteca. ...
Anch'io ne ho parecchi numeri e mi ritrovo sull'osservazione relativa al livello talvolta altalenante dei contenuti che comunque caratterizza tutte le pubblicazioni di questo tipo.
Negli anni in cui si affacciò in edicola, dopo la prematura chiusura di Storia Modellismo, Aerei Modellismo fu per diverso tempo l'unica alternativa nazionale, senza tener dunque conto delle riviste di club e simili.
microciccio
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia...
Nota: i siti linkati nei miei post hanno il solo scopo di mostrare i prodotti di cui si discute e non vogliono in alcun modo essere sollecitazioni all'acquisto.
Bruno P ha scritto: ↑14 luglio 2024, 7:53... non ricordo come e quando venni a conoscenza di questa marca tedesca (qui di seguito quelli che ho utilizzato per il 162)
ma li adottai immediatamente. All'epoca, e parliamo di fine anni 80, si distinguevano rispetto agli Humbrol, che allora dominavano il mercato, per la qualità (gli Humbrol erano molto spesso "terrosi", quasi facessero a pugni con il loro diluente) e per la finitura lucida che risparmiava il passaggio del lucido prima della posa delle decals; non era cosa da poco dato che la verniciatura a pennello era ancora ampiamente utilizzata e gli smalti trasparenti ingiallivano velocemente nel tempo. ...
Grazie Bruno,
vedendo i barattoli mi sono tornati in mente anche se personalmente non li ho mai usati.
Bruno P ha scritto: ↑14 luglio 2024, 7:53... Ho piacere poi che il lavoro di A. Orseniga sia conosciuto e non si finirà mai di ringraziarlo per aver reso pubblici i suoi lavori di ricerca.
Mi sono letto l'articoletto di Beltrammi su Gian Piero Piva, nome ben noto tra i modellisti di casa nostra (spero anche tra quelli più giovani) e non solo. Vale il medesimo discorso fatto per Alessandro e per altri che fortunatamente hanno popolato il panorama modellistico/storico: la voglia di mettersi a studiare il soggetto ancor prima di acquistare il kit e poi rendere note (una volta attraverso le riviste di settore, oggi anche e soprattutto attraverso il web) le proprie conclusioni. Cito a titolo di esempio questo indirizzo https://www.stormomagazine.com/RegiaAer ... Charts.htm, spero già noto, che rappresenta a mio modestissimo avviso l'attuale riferimento per le mimetiche della Regia Aeronautica fino al 1943. Un tanto dovrebbe costituire un monito per i più giovani (fortunatamente ce ne sono) che si ergono alla qualifica di esperti e che non lesinano consigli. ...
Concordo, il modellismo deve servire a fare cultura; oltre che impratichire nelle abilità manuali.
Bruno P ha scritto: ↑14 luglio 2024, 7:53... Nell'articoletto di cui sopra si cita Aerei Modellismo. E' una pubblicazione con cui ho sempre avuto un rapporto di amore-odio: in essa comparivano articoli di altissima qualità (come ad es. gli articoli di Giorgio Salerno che esploravano in dettaglio un soggetto nelle varie versioni con tanto di disegni al tratto) accompagnati a volte da altri che veniva voglia di stracciare.
Ma tant'è: posseggo ancora romanticamente moltissimi numeri ben rilegati e conservati nella mia biblioteca. ...
Anch'io ne ho parecchi numeri e mi ritrovo sull'osservazione relativa al livello talvolta altalenante dei contenuti che comunque caratterizza tutte le pubblicazioni di questo tipo.
Negli anni in cui si affacciò in edicola, dopo la prematura chiusura di Storia Modellismo, Aerei Modellismo fu per diverso tempo l'unica alternativa nazionale, senza tener dunque conto delle riviste di club e simili.
microciccio
Gentile Paolo
diciamo che, tanto per divagare un attimo, che fare una ricerca seria diventa sempre più difficile. Mi riferisco in particolar modo a ciò che non è "moderno". Infatti, ma questa è solo la mia opinione per cui può non essere condivisibile, accedere a nuove fonti/reperti che portino nuova luce su paradigmi oramai consolidati, confutandoli, è estremamente arduo. La diffusione del materiale sul web poi è spesso un altro elemento di disturbo se non deviante (ad es. i velivoli restaurati) che polverizza piuttosto che raccogliere quelli che si potrebbero ritenere dei punti fermi. Anche il materiale bibliografico diventa sempre più una riedizione di quanto già precedentemente pubblicato riscoprendo l'acqua calda. Insomma, avere un buon grado di confidenza con l'attendibilità delle proprie fonti, e quindi la fedeltà del modello rispetto all'originale, è quanto mai aleatorio. Non per questo, credo, ci si deve esimere dallo studiare il modello prima di metterci mano.
Buona giornata
Eseguito l'invecchiamento su lucido.
Le varie superfici sono state trattate con gli olii: in toni di grigio, bianco e marrone sulle superfici in RLM76 e in toni di marrone su quelle in RLM81 e 82. Noto che sulle foto non sono visibili le sfumature invece presenti dal vivo: va bene così dato che ho voluto un invecchiamento leggero. Ho un attimo insistito, ma senza esagerare, sugli interstizi e nel raccordo inferiore tra fusoliera e ala. L'intento era quello di dare un senso di velivolo operativo ma non così invecchiato come nelle foto di quando è stato "catturato" dove oramai era già in stato di abbandono.
Le pannellature sono state poi trattate con i PL Tamiya: grigio scuro per l'RLM76, marrone scuro per RLM81 e 82. In corrispondenza delle superfici mobili ho invece utilizzato il nero.
Ora il modello è pronto per la mano di opaco e invecchiamento con polveri.
Ciao
grazie per le risposte precedenti e sotto con l'opaco!
microciccio
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia...
Nota: i siti linkati nei miei post hanno il solo scopo di mostrare i prodotti di cui si discute e non vogliono in alcun modo essere sollecitazioni all'acquisto.
Ma non bastava 'sto caldo a massacrare il povero modellista?
Evidentemente NO.
In fase di finitura, dopo aver rimosso la mascheratura al parabrezza volevo rimuovere un alone utilizzando l'Airbrush Cleaner Alclad: come ho avvicinato il bastoncino cotonato al trasparente (quello della Squadron) questo si è immediatamente opacizzato: lo stava per squagliare!!!!!
Con abrasivi sempre più fini, fino al 12000, e con il Compound Tamiya ho tentato di recuperare ma di certo non torna più come prima!!
era la prima volta che usavi il prodotto per quello scopo?
Leggo che hai usato abrasivi. Hai anche passato un trasparente come ad esempio la Future?
microciccio
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia...
Nota: i siti linkati nei miei post hanno il solo scopo di mostrare i prodotti di cui si discute e non vogliono in alcun modo essere sollecitazioni all'acquisto.
microciccio ha scritto: ↑16 luglio 2024, 20:31
Ciao Bruno,
era la prima volta che usavi il prodotto per quello scopo?
Leggo che hai usato abrasivi. Hai anche passato un trasparente come ad esempio la Future?
microciccio
Si Paolo, era la prima volta.
Ho provato a stendere una cera ma non la Future.
Oggi con santa calma, dopo l'inc...tura, provo a ripetere il procedimento: vediamo cosa ne esce
Ciao