Ciao Michele
Direi che, leggendo le tue vicissitudini modellistiche, mi ci sono ritrovato in pieno, anche il periodo è lo stesso. Ti manca solo il mitico "manuale di modellismo di Aldo Zana", la cui lettura estiva ha costituito per me il passaggio fondamentale dal considerare il modellismo non un semplice gioco ma che c'era qualcosa di più in ballo. Poi sono state fondamentali anche alcune amicizie che mi hanno fatto entrare nel mondo delle modifiche e miglioramenti.
E poi anche un grazie ESCI!
saluti e buon compleanno
I mie primi quarant'anni ... modellistici
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Re: I mie primi quarant'anni ... modellistici
Come avrai capito, il mio intento era quello di "festeggiare la ricorrenza" perché purtroppo gli anni passano velocemente ed è inevitabile guardare quanto è stato fatto lungo il cammino. Ai tempi le possibilità offerte erano limitate, il mercato era nazionale, le informazioni poche, i libri pochi, gli attrezzi scarsi due marche di colori (le sigle le conoscevi a memoria) e i modelli erano quelli che trovavi. Eri molto ignaro, ludico e se non avevi qualche amico che ti insegnava non andavi da nessuna parte. Ovviamente era approssimato ma le informazioni non le aveva nessuno, seguivi le guide di Falconi, le riviste o i pochissimi libri pubblicati. Ricordo che quando utilizzai per la prima volta i colori Gunze e Tamiya nell'autunno del 1986 su suggerimento del negozio modellistico più Hi-tech di Udine, spruzzandoli praticamente puri il risultato sul kit dello Zero della Tamiya fu comunque strabiliante rispetto ai Molak, ma non capivo come mai! Insomma era come vedere la vecchia Telefunken in bianco e nero, che avevamo in casa: un po' vedevi ed po' immaginavi. Tieni presente che il telefono arrivò a casa mia nel 1986. Prima se dovevi telefonare dovevi andare al bar. Si era un mondo analogico, avevi quello che ti serviva e la tecnologia costava tantissimo.Starfighter84 ha scritto: ↑29 dicembre 2024, 17:50 Nonostante non sia tanto vecchio, ma oramai neanche più giovane, sono stato uno di quelli che ha vissuto il passaggio del modellismo dall'analogico (prima di internet) al digitale (con l'avvento del web).
Non rimpiango quasi nulla del tempo pre internet... il modellismo era approssimazione e, spesse volte, si tirava ad indovinare.
Prima si prediligeva sicuramente più il lato ludico... ma anche vero che un approccio più scientifico era praticamente impossibile, a meno che non si avesse la possibilità di rintanarsi dentro qualche archivio o biblioteca.
L'unica cosa che mi manca veramente è il tempo... quella sì che è una grave mancanza.
Oggi sicuramente abbiamo fatto passi da gigante e possiamo dominare tecnologie con prezzi assolutamente abbordabili. Un aerografo, un compressore, colori e diluenti sono alla portata di tutti. E non parliamo della documentazione, fotografie, walkaround, dettagli, storia, tecnica. La tecnologia digitale ha portato anche a chiudersi davanti ad un video ma anche a condividere esperienze e notizie (come questo forum) che all'epoca erano immaginabili.
Il tempo purtroppo è ormai il nemico di tutti. Quando davanti a te hai tantissime opportunità avresti bisogno di tantissimo tempo per digerirle, ma questo, paradossalmente è sempre meno. All'epoca eri si più giovane ma avevi anche il tempo per digerire il poco che avevi.
Ultima modifica di miki68 il 29 dicembre 2024, 20:51, modificato 7 volte in totale.
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Re: I mie primi quarant'anni ... modellistici
Il manuale di Zana l'ho acquistato alcuni anni fa su e-bay per il solo gusto di averlo. All'epoca non lo vidi mai nelle librerie e nelle biblioteche e la mia cultura di base la feci sull'Enciclopedia l'Aviazione e sulla Collana Aeroplani della Mondadori. A livello modellistico il libro di Falconi sulle colorazioni fu fondamentale.pitchup ha scritto: ↑29 dicembre 2024, 19:58 Ciao Michele
Direi che, leggendo le tue vicissitudini modellistiche, mi ci sono ritrovato in pieno, anche il periodo è lo stesso. Ti manca solo il mitico "manuale di modellismo di Aldo Zana", la cui lettura estiva ha costituito per me il passaggio fondamentale dal considerare il modellismo non un semplice gioco ma che c'era qualcosa di più in ballo. Poi sono state fondamentali anche alcune amicizie che mi hanno fatto entrare nel mondo delle modifiche e miglioramenti.
E poi anche un grazie ESCI!
saluti e buon compleanno
Devo infine dire che le modifiche modellistiche le lessi inizialmente sulle riviste e cercai di metterle in pratica. Le cose piccole ok, ma quelle più impegnative furono degli insuccessi. Credo che ho preso piena consapevolezza ed imparato a gestirle solo in tempi recenti, quando il forum ed amici modellisti mi hanno indirizzato nella giusta via.
La ESCI è stata la grande mamma dei modellisti anni '80: l'amico Lorenzo fece tutti i kit in scala 1/48 e li aveva in una vetrina. Quando andavo da Lui rimanevo incantato ad ammirare i Phantom, A-4, G.91, Hornet, lo Skyraider, F-104 i Mirage dipinti magistralmente ad aerografo.
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Re: I mie primi quarant'anni ... modellistici
Cavolo, per me che ho appena (ri)cominciato, leggere questi ricordi e queste riflessioni di un mondo che è ormai "passato" (anche se ultimamente sto mettendo mano a kit solo di quel periodo, se pur con diverso approccio) è davvero super affascinante. Grazie della condivisione.
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Re: I mie primi quarant'anni ... modellistici
La cosa bella è che all'epoca non ti accorgevi di quanto poco avevi. Oggi ti rendi conto, guardando il passato, di quanto hai a disposizione!Maw89 ha scritto: ↑30 dicembre 2024, 21:39 Cavolo, per me che ho appena (ri)cominciato, leggere questi ricordi e queste riflessioni di un mondo che è ormai "passato" (anche se ultimamente sto mettendo mano a kit solo di quel periodo, se pur con diverso approccio) è davvero super affascinante. Grazie della condivisione.
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Sicuramente è meglio oggi per tantissime cose, anche se, modellisticamente parlando questo hobby sta andando verso una direzione sempre meno ludico/ricreativa e sempre più anziana. Il "rischio estinzione" è concreto.
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Re: I mie primi quarant'anni ... modellistici
Ciao,
Argomento interessante, ripercorrere il proprio vissuto modellistico è un bel modo di farsi conoscere e far conoscere ai più giovani l'evoluzione di questo Hobby. Per quanto mi riguarda ho iniziato all'epoca in cui i Deep Purple incisero l'album Fireball
Era il momento in cui tutti i ragazzini giocavano con i soldatini (ricordate gli Atlantic?) e gli aerei facevano la loro parte in quel contesto. La parte ludica la faceva da padrona, solo più tardi si è sviluppata (per me) in un hobby intelligente. Non vivo con nostalgia le tappe di questa avventura perché è comunque in evoluzione e nonostante sia probabile che ci troviamo all'apice della sua curva evolutiva c'è ancora tanto da fare. Sono tecnicamente superato ma amo seguire con interesse e apprezzo moltissimo chi è al passo con i tempi.
In ogni caso l'importante è divertirsi e non stancarsi di imparare e confrontarsi.
Argomento interessante, ripercorrere il proprio vissuto modellistico è un bel modo di farsi conoscere e far conoscere ai più giovani l'evoluzione di questo Hobby. Per quanto mi riguarda ho iniziato all'epoca in cui i Deep Purple incisero l'album Fireball

Era il momento in cui tutti i ragazzini giocavano con i soldatini (ricordate gli Atlantic?) e gli aerei facevano la loro parte in quel contesto. La parte ludica la faceva da padrona, solo più tardi si è sviluppata (per me) in un hobby intelligente. Non vivo con nostalgia le tappe di questa avventura perché è comunque in evoluzione e nonostante sia probabile che ci troviamo all'apice della sua curva evolutiva c'è ancora tanto da fare. Sono tecnicamente superato ma amo seguire con interesse e apprezzo moltissimo chi è al passo con i tempi.
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''Scratch one flattop!'' (Dixon)