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Una breve introduzione (tratto da Wikipedia)
Tra gli anni venti e gli anni trenta, la capacità e le intuizioni di aziende e progettisti ebbero la possibilità di essere testate grazie alla partecipazione delle manifestazioni aeronautiche, le quali assunsero negli anni una connotazione sempre più sportiva. In occasione del quarto Challenge International de Tourisme organizzato dalla Fédération Aéronautique Internationale (FAI), la federazione che aveva assunto il compito di gestire l'aviazione sportiva internazionale, da disputarsi a Varsavia, Polonia, tra il 28 agosto ed il 16 settembre 1934.
Il Reichsluftfahrtministerium (RLM), che dopo l'avvento del nazismo aveva assunto l'intera gestione dell'aviazione tedesca, decise di emettere una specifica per la realizzazione di un nuovo velivolo adatto a rappresentare la Germania nazista nella competizione. Tra le caratteristiche richieste, oltre all'utilizzo delle tecnologie più avanzate allora disponibili, il modello doveva essere un monomotore a velatura monoplana.
Alla richiesta risposero tre aziende aeronautiche nazionali, la Bayerische Flugzeugwerke che stava cercando un'occasione per riproporsi sul mercato dopo un difficile periodo, la Gerhard-Fieseler-Werke e la Leightflugzeugbau Klemm che vantava una notevole esperienza nel settore, presentando rispettivamente il biposto BFW 37, il quadriposto Fieseler Fi 97 ed il biposto Klemm Kl 36.
Concettualmente moderno per il periodo, il Bf 108 era un velivolo di costruzione interamente metallica che introdusse numerose peculiarità tecnologiche riversate nel caccia Bf 109, tra i più famosi velivoli in dotazione alla Luftwaffe durante la seconda guerra mondiale.
Il Bf 108 prestò servizio nella Luftwaffe, principalmente nei ruoli di aereo da trasporto e collegamento.
La versione A da due posti volò per la prima volta nel 1934, e la versione B a quattro posti volò l'anno seguente. La versione B usava il motore raffreddato ad aria Argus As 10 a "V" invertita.
Alcuni esemplari confiscati vennero usati anche dalla RAF come velivoli da comunicazione, ed erano i più veloci in servizio; spesso veniva scambiato erroneamente per un Bf 109S.
Il nomignolo "Taifun" o "Typhoon" gli venne dato dall'aviatrice tedesca Elly Beinhorn, la seconda donna a viaggiare sola intorno al mondo.
Un unico Bf 108B venne acquistato dalla U.S. Military Attaché for Air nella primavera del 1939 per $14 378 e denominato XC-44. Ritornò in possesso del governo nazista nel dicembre del 1941.
La produzione del Bf 108 venne trasferita nella Francia occupata durante la seconda guerra mondiale.
qui (sempre fonte wikipedia inglese) qualche info in merito e un paio di foto storiche del velivolo.
https://en.wikipedia.org/wiki/Sonderkommando_Blaich
https://it.wikipedia.org/wiki/Bombardam ... _Fort_Lamy
fonte asisbiz, immagini inserite a solo titolo di discussione
Il Kit è un Eduard versione Profipack (un kit del 2002 che risente ancora di diversi peccati di gioventù della casa ceca), quindi completo di mascherine per il trasparente, set di fotoincisioni per gli interni e decal Eduard.
Mimetica in RLM78/79 con mottles in rlm80. Interni, vani carrello ecc in Rlm 02 (Eduard indica per le paratie laterali del cokpit un grigio chiaro IJN GRAY H61*, ma io ho usato rlm 02), fascia bianca in fusoliera per identificare il teatro d'azione. I colori utilizzati Gunze e Tamiya.
*Gli interni in grigio chiaro, o in pelle o altro tessuto pregiato sono una possibilità comunque concreta. Questo velivolo inizialmente di uso civile, era di proprietà personale di Theo Blaich ( ...was a wealthy German plantation owner and adventurer living in Africa who, once the war started, reported for service in the Luftwaffe...).
Il montaggio non è stato dei più semplici. Il kit, oltre a presentare alcuni ritiri dovuti ad uno stampo non proprio impeccabile (presa d'aria laterale, apertura scarichi inferiore ...), mi ha creato alcuni grattacapi nei raccordi ala fusoliera, nei bordi di entrata alari, la giunzione inferiore tra fusoliera e le ali e anche far incastrare per bene il cockpit all'interno della fusoliera non è stato proprio agevole. Attack e carta vetrata a profusione... sorvolo sugli pneumatici di pessima fattura.
Inoltre, per non farmi mancare nulla, ho deciso di fare alcuni interventi di taglio e cucito:
- aprire i pannelli di accesso al motore che, essendo stato progettato da eduard per restare all'interno della fusoliera, appare sottodimensionato, in particolare per quanto riguarda gli scarichi. Ho aggiunto anche qualche cavetto giusto per renderlo un pelo più "vivo".
- aprire il pannello del vano porta bagagli presente nel retro del cockpit, ricostruendo con plasticard il relativo vano
- tagliare il tettuccio del cockpit in modo da rendere il cockpit accessibile e visibile più di quanto non lo sarebbe stato chiuso. Questo intervento l'ho deciso in corso d'opera, quindi il bordo dell fusoliera appare ahimè fuori scala (a tettuccio chiuso questa cosa non si sarebbe notata ma, avendo deciso l'intervento deciso a fusoliera ormai chiusa, era tardi per correggere). Nel cockpit ho aggiunto qualche cavetto per simulare i condotti di carburante che vanno alle due cisterne presenti nel retro, con magic sculpt ho creato i vani portaoggetti laterali al cui interno ho messo delle piantine e un giornale e pure una bottiglia di "schnaps"
- tagliato e movimentato piani di coda e superfici mobili alari (gli spigoli .. non sono proprio precisi precisi...)
- corretto il rotore dell'elica con magic sculpt, ricreato un pannellinoo circolare per il rifornimento in fusoliera, fori di sollevamento, tubo di venturi che non c'era nel kit, e qualche altra cosetta qua e la (mi mancano le tendine dei finestrini, i tentativi fatti sono risultati indecenti... è pur vero che le posso sempre aggiungere in qualsiasi momento quindi chissà, magari mi torna l'ispirazione...)
Per la basetta (piccolina ma si tratta di un modello che regalerò a mio fratello e che andrà in una vetrinetta con spazio esiguo) ho utilizzato un sottopentola circolare in sughero ikea, poi colla per piastrelle, colori tamiya (desert yellow xf59, flat earth xf 52, wooden deck tan xf78, buff xf57...), due barili e qualche ciuffo d'erba secca per abbellire un pò l'insieme.
Se mi piace, si molto (e già mi pento di averlo promesso in regalo ), certamente poteva venire meglio e se tornassi indietro non credo riaprirei entrambi i pannelli del motore, ma ne sono comunque molto soddisfatto
Ed infine ecco le immagini
CONTINUA nel post successivo...