coccobill ha scritto:Come non rigraziarti per quello stupendo metodo dei frames? E' veramente una genialata. Per ora sull'Avro ho lasciato quello che avevo fatto ma sui prossimi utilizzerò la tua tecnica che è stata molto ma molto esplicativa. Mi manca solo di acquistare un nastro adesivo di ottimissima qualità.
Siccome vorrei nel tempo farne magari un'altro di 190 mi spieghi cosa c'entr la Kawasaky e tutto il resto?
Grazie per le info e l'aiuto
ciao
Rudi
Ciao Rudi,
intanto prego. Ho visto il
Lanc e lo trovo veramente piacevole.
Venendo alla citazione tenterò di essere breve.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il Giappone produsse, per lo più, aeroplani dotati di propulsori radiali raffreddati ad aria. Una delle eccezioni fu il caccia
Kawasaki Ki.61 Hien (Rondine, Tony per gli Alleati) motorizzato con la versione giapponese del tedesco Daimler Benz DB.601A. Pur dotato di buone prestazioni il Ki.61-I dei primi lotti produttivi fu afflitto da problemi di varia natura tra i quali era inclusa anche l'affidabilità modesta del motore. Già nel 1942 era chiara la necessità di sviluppare la cellula e rimotorizzare il velivolo.
Il Ki.61-II Kai (da
kaizo, cioè modificato) fu pronto solo agli inizi del 1944 ma, mentre le cellule venivano prodotte con un buon ritmo i motori stentavano ad essere consegnati. La rimotorizzazione con un radiale era ormai alle porte e gli ingegneri della Kawasaki si dedicarono con solerzia ed impegno alla soluzione del difficile compito. Come proposta iniziale si tentò di innestare la parte anteriore della gondola di un bimotore
Ki.102, dotata del radiale Mitsubishi Ha.112-II del diametro di 1,27 metri, sulla fusoliera del Ki.61 che, al massimo, era larga 0,84 metri. Nonostante una dimostrata abilità della scuola giapponese nella realizzazione di valide forme aerodinamiche, in questo caso, le turbolenze generate dall'innesto rendevano irrealizzabile la nuova macchina.
Fortunatamente il Giappone aveva acquistato nel 1943 un Focke Wulf Fw.190 A-5 per eseguire delle comparazioni in volo. Sul 190 il problema dell'accoppiamento tra un propulsore radiale ed una fusoliera ben avviata erodinamicamente era stato risolto con una accurata disposizione dei tubi di scarico. In pratica i gas combusti venivano rilasciati lateralmente con lo scopo di accelerare il flusso d'aria "raddrizzandolo" e eliminando le turbolenze dovute alla differenza dimensionale tra il motore e la fusoliera. Agli ingegneri della Kawasaki fu sufficiente studiare la soluzione trovata dai tedeschi per adattarla con grande successo al nuovo caccia denominato
Ki.100 che si rivelò uno dei migliori caccia giapponesi del periodo bellico.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Buona notte a tutti
microciccio
Nota: non ho letto il contenuto dei link alla Wiki e suggerirei un approfondimento su qualche sano pezzo di carta
.