Buongiorno a tutti.
Finalmente oggi dopo circa 4 mesi di lavoro ho portato a termine il mio F- 104\S Starfighter cominciato esattamente in data 4 gennaio 2011.
In questo modello ho messo anima e corpo anche pr tanti motivi in primis perche mi è stato regalato da un amico fraterno che modellisticamente parlando mi ha indirizzato sulla strada giusta bacchettandomi come non mai ,poi perche il 104 anzi il “signor F-104” è un modello che nella bacheca del modellista italiano, anzi nella bacheca del modellista non dovrebbe mai mancare.
Piccoli Cenni Storici:
Nato dalla mente straordinaria di Clarence “Kelly” Johnson presso gli stabilimenti Lockheed di Burbank denominati “Skunk Works” l’ F-104 è stato da sempre un intercettore puro anche se nel corso degli anni è stato adattato a svolgere svriati lavori tra cui ricognizione fotografica e borbandamento.
Il suo punto di forza è stato da sempre il suo generoso motore General Electric GE-J79 in grado di prestazioni davvero di tutto rilievo. Proprio per questo qualsiasi persona abbia mai volato con lo “Spillone “ non puo far altro che ricordare il calcione che l’A\B dava al momento del decollo e le prestazioni che il motore riusciva a dare.
Di certo non era un aereo agile o in grado di fare grandi manovre ma i suoi punti di forza erano di certo altri.
Negli States paese che ne richiese la progettazione e la produzione non ebbe un gran successo ,specialmente perché venne messo in linea prematuramente ed essendo una macchina estremamente difficile da pilotare si registrarono un alto tasso d’ incidenti.
Proprio per questo l’USAF decise di scartarlo in favore di altri candidati come l ‘F 4 e di metterlo in seconda linea schierato nell’ Air National Guard.
Al contrario riscosse all’estero specialmente nei paesi Nato riscosse un grande successo grazie anche al fatto che un aereo con simili prestazioni tornava utile in un contesto come quello della guerra fredda.
Ecco quindi elencati i paesi utilizzatori di questa strabiliante macchina:
• Canada
• Belgio
• Danimarca
• Germania
• Giappone
• Giordania
• Grecia
• Italia
• Norvegia
• Paesi Bassi
• Pakistan
• Taiwan
• Turchia
L’F-104 in Italia
L’Italia è stato il maggior utilizzatre dello Starfighter mantenendolo in linea per circa 50 anni modificandolo e portandolo al massimo delle sue potenzialità.
Il primo volo sui cieli italiani fu nel 1962 e lo Spillone andò a ricoprire tutti i migliori reparti da caccia della nostra Aeronautica. I piloti erano entusiasti della macchina che avevano capace di simili prestazioni e quindi su licenzia la Fiat – Aeritalia comincio a produrre in serie gli Starfighters.
Con il passare del tempo e l’avanzare dell’età gli starfighters hanno subito varie modifiche ed aggiornamenti.
Le più significative furono 2 che portarono a cambiare la sigla dell ‘F-104, ci fu inizialmente l’F-104 S e poi si susseguirono l’ ASA e ASA-M.
L’ultimo volo operativo su ordine di scramble fu il 31 ottobre 2004 dove due F-104 decollarono da Grazzanise.
Il Kit
Il Kit da me montato è il classico dei classici il mitico F-104 G\S Hasegawa in scala 1/48 a parer mio il miglior Starfighter in commercio al momento.
Come ogni buon kit che si rispetti ha subito anch’ esso una bella dose di modifiche e miglioramenti. Per cominciare il kit della casa nipponica si presenta con una quantità di rivetti ,lungo tutte le superfici portanti la fusoliera ecc ecc, imbarazzante che nel modello reale anche essendoci non si vedono.
Di conseguenza armato di pazienza pennellino Mr. Surfacer 500 uno ad uno ho cominciato a tappare o quantomeno ridurre la presenza dei rivetti su tutto il modello prima stendendo con il pennello lo stucco liquido e poi carteggiando, notando pero che volta per volta lo stucco asciugandosi si ritirava quindi il passaggio sopra descritto l’ ho dovuto ripetere più volte.
Come ogni buon kit Hasegawa che si ripetti la cura del pit è stata tralasciata all’inverosimile lasciando il compito del pannello strumenti a delle decals (classico Hase) e scomponendo il sedile in varie parti in maniera tale da riprodurre il C-2 o IQ-7° proprio per questo ho deciso di acquistare vari accessori aftermarket per dettagliare il pit dello starfighter e la scelta e alla fine ricaduta su accessori di varie marche.
Per quanto riguarda il pit ho deciso di acquistare quello Aires con cui ho avuto al momento dell allestimento dentro le due semifusoliere un tet-a-tet con scambio di belle affermazioni, in quanto non voleva entrare a furia di limate, anche con lime a grana grossa, nel suo alloggio.
Alla fine ho vinto io anche se la battaglia è stata dura! Comunque la vasca del pit è stata colorata con L’Humbrol matt 140 e drybrushata per far risaltare i dettagli e infine lavata con un grigio medio per dargli un po’ di profondità.
Il pannello strumenti e la palpebra si sono portati via un po’ di tempo ( solo la seconda a dire il vero). Il pannello non ha creato grossi problemi in quanto ho deciso di prendere la fotoincisione Aires verniciarla sempre con l’Humbrol 140 e drybrusharla in nero marcando la mano per far risaltare le cornici degli strumenti . Strumenti che ho deciso di riprodurre non usando il foglietto di acetato Aires in quanto a parer mio dal bianco troppo spento ma usando la foto incisione precolorata Eduard bagnata sulla future e smorzata con una passata di opaco gunze per dare l’effetto trans-lucido dei vetrini degli strumenti.
La palperbra invece mi ha dato dei problemi gia a partire dal montaggio perche (sicuramente per errore mio ) era come se stasse sopraelevata rispetto al suo alloggio di conseguenza con dei salsicciotti di Milliput ho riempito le fessure che lasciava pareggiando il tutto con un panno imbevuto d’acqua ed eliminado le venature che lasciava il milliput con una spennellata di MR Surface 500 che poi successivamente ho carteggiata con carta abrasiva grana 2000.
La colorazione delle stessa non è stata abbastanza facile perche la palpebra formata nella realtà da teli utili per ricoprire i calblaggi degli strumenti nella riproduzione in resina è formata con delle venature che simulano gli effetti dei teli che si sovrappongono.
Per verniciarla e dare quest’effetto sono partito con l’olive drab e poi con il pennello asciutto ho schiarito con un verde molto più acceso ed infine dopo aver lucidato tutto ho smorzato tutto con un lavaggio in bruno van dick. Il risultato è un po’scuro ma in parte mi soddisfa anche se potevo fare meglio.
Il seggiolino non è quello originale del kit è uno in resina della Cutting Edge a parere mio molto più corretto rispetto a quello Aires nella forme troppo slanciato.L’unico Neo del Cutting Edge è che riproduce la versione tedesca del Martin Baker dei 104 quindi di conseguenza ho modificato il poggiatesta (differenza sostanziale della versione italiana) portandola alla versione corretta.
Per colorarlo sono partito passando una mano di nero opaco per il telaio principale colorando tutto attorno i vari particolari. La sacca portaparacadute e colorata con l’olive drab e schiarita con un verde molto acceso e tutte le cinture sono in foto incisione. E’ stato effettuato drybrush con il grigio lateralmente per far risaltare i particolari ed infine un lavaggio in grigio pr dare un po di profondità.
Per il resto il montaggio è andato liscio come l’olio, il kit che da questo punto di vista è eccezionale non ha bisogno di grandi stuccature e quindi con un po’ di attenzione e di incollaggi mirati viene su una meraviglia. Anche le ali neo di tutti i modelli vanno dentro che è una meraviglia anche grazie alle guide che fanno azzeccare il giusto angolo ali fusoliera. Come aggiunte ci sono le prese d’aria per la versione S prelevate dal mega set di upgrade Cutting Edge e l’ exhaust noozle utile per la versione S dell’Aires.
La Verniciatura
Eccoci arrivati quindi alla fase cruciale che ogni modellista deve affrontare modello per modello la fase che a parer mio decreta la buona o la cattiva resa di un modello perche sempre a parer mio un ottimo montaggio puo essere messo da parte se non supportato da un’ ottima verniciatura MONTAGGIO E VERNICIATURA SONO COMPLEMENTARI Chi ha seguito il mio Wip avrà potuto notare il grande sconforto e la voglia di mollare che ha prevalso in me quando la verniciatura non stava andando a buon fine.
Che dire mai perdersi d’animo che alla fine una soluzione la si trova sempre e comunque.
Passiamo ai fatti: per cominciare ho dato una mano di primer con un grigio qualsiasi non troppo scuro per evidenziare eventuali errori durante la fase di montaggio, una volta corretti ( ehh si perche se ne trovano sempre di errori da correggere) ho cominciato a stendere i colori base della mimetica che nell esattezza grazie alle dritte del “master of Italian Starfighter”( Valerio) sono stati riprodotti con i Gunze H69 per il grigio e l’H309 per il verde.
Ho cominciato a stendere come primo colore il grigio poi commettendo un errore ho cercato di riprodurre le macchie verdi delimitando i bordi con il patafix ,ho detto errore perche il patafix pur essendo schiacciato per cercare di marcare i bordi il più possibile, ha fatto si che lo stacco tra i due colori venisse sfumato cosa che nell aeromobile vero sono riprodotte nette!
Cosa fare? Sverniciare tutto? Ricominciare da capo? Mmm sarebbe stato fastidioso…
Allora armato di SANTISSIMA pazienza ho preso il nastro a bassissima presa della tesa (molto meglio del tamyia e molto meno costoso ) foto alla mano matita forbici e via a ritagliare di brutto ed incolare modificare e ritagliare e giù cosi per ben 2 giorni!
Mi ero trovato a fare una mimetica a finitura netta su un altro modello (un MB 339 A di Galatina) e mi ero promesso ai tempi di non farla mai più! Anche perche per riprodurla sullo starfighter avevo intenzione di agire in un metodo del tutto differente rispetto ai canoni standart.
Praticamente sotto consiglio di questo amico mio volevo fare lo stesso metodo che aveva usato lui anni fa facendo il suo G praticamente prese il foglio istruzioni lo ingrandii a mo di scala 1/48 e ritagliò tutte le macchie applicandole sul modello ed il risultato vi assicuro fu ed è tuttora bellissimo. La sfortuna ha voluto che proprio quel foglio di istruzioni si perse subito dopo aver completato il modello ed io a casa nelle mie scatole di 104 o tf-104 ho solo mimetiche tagliate a metà o direttamente assenti quindi è per questo che sono caduto nella tentazione patafixiana.
Comunque alla fine trovando il giusto compromesso tra razionalità e pazzia sono riuscito a portare a termine la mimetica in maniera discreta e mi sono concentrato sulla parte inferiore dello spillo. Come ben sapete gli spilli italiani posteriormente sono in NM pero con le ora di volo le intemperie le manutenzioni ecc ecc il bellissimo colore metallaro sbiadisce trasformandosi in un grigio che ricorda vagamente le fattezza sbrilluccicose. Quindi io sempre sotto cosiglio di Valerio Starfighter84 ho deciso di colorare il pancino dello spillo partendo dal White alluminuim Alclad che poi letteralmente ho massacrato a colpi di aerografo.
Per stendere l’alclad sono partito prima di tutto passando su tutti i pannelli del modello il nero opaco per obraggiarli prima del passaggio con il color base. Finito il primo passaggio ho ricaricato l’aerografo con dello smoke tamyia ed ho ripassato tutti i pannelli con mani di smoke più e meno leggere per simulare l’usura causata dalle varie ispezioni .
Ritornando alla mimetica a macchie ho lavorato per di più tentando di riprodurre quel cambiamento cromatico in base alla luce del sole che tende a far sfalsare i colori delle mimetiche italiane, facendo apparire il grigio tendente all’ azzurro ed il verde tendente al marroncino.
Per Far si questo dopo aver schiarito i pannelli con il classico preshading pero aggiungendo al verde una goccia di olive drab che ha quel colorito più marronee una goccia di extra dark sea gray.
Queste differenze cromatiche alla fine le ho enfatizzate con i lavaggi utilizzando il bruno van dick ed un grigio di payne sul grigio.
Alla fine ho sigillato tutto con il lucido per creare una base valida per le decalcomanie.
I carrelli ed i vani dei carrelli, per spezzare la mono cromaticità del grigio li ho colorati con il flat alluminium tamyia fancendo un semplice lavaggio all interno dei portelli ed invece drybrushando con un grigio scuro i giunti delle gambe dei carrelli ed infine lavandole con il bruno van dick.
Decals e finitura finale
Riprodurre un F-104 italico a livello di decalcomanie è un impresa gia di suo.
Come ben sappiamo la Tauro model mette a disposizione un gran numero di fogli utili per riprodurre i nostri Starfighters, il problema e che vengono venduti tutti separatamente e quindi il bilancio del modellista va a farsi benedire
Se poi mettiamo in conto che io ho scelto un esemplare poco conosciuto e non preso in considerazione delle case produttrici di decals come il 37-47 oltre ai classici Tauro ho dovuto acquistare 2 fogli skymodels
Comunque le decals sono state applicate con l’ausilio dei solventi miscroset come collane e mr Mark Softer come ammorbindennte e poi denaturate con i colori base della mimetica per le superfici superiori e con dello smoke tamyia per quelle inferiori.
Appena finito di applicarle tutte un’ultima passatine di lucido e lavaggi sopra le decals e poi finitura opaca per le superfici superirori e satinata per quelle inferiori.
Infine ho attaccato le varie prese anemometriche ed indicatori di angolo d’attacco ed ho inserito negli alloggi che avevo creato precedentemente con il dremel le varie Nav light e Strombo light colorate con i colori clear Tamyia diluiti nella Future.
Conclusioni
Che dire infine….E’ stata un impresa a dir poco estenuante ma piacevole anche supportata dal profondo rispetto che nutro per questo bellissimo e filante aeroplano messo a guardia dei nostri cieli per mezzo secolo!
Volevo ringraziare tutto MT per il supporto che mi ha dato nel realizzare la mia opera in particolar modo (non me ne vogliano gli altri) a Valerio (starfighter84) e Max ( Pitchup) oltre che l’amico Andrea che non conoscete ma che ci segue , ho cercato di convincerlo ad iscriversi ma non ama particolarmente far vedere i suoi modelli anche se a parere mio è un maestro!
W.I.P.
Vabbe saluti a tutti e alla prossima
Goodbye Spillone!
Giuseppe!(Snake88)