In verita' il modello l'avevo sul banco gia' da prima, ma ho deciso di predermela con calma e relax.
Il Panzer II, dopo essersi comportato egregiamente nei primi mesi della guerra lampo in Polonia e Francia, rivelo' ben presto i suoi limiti nei primi mesi della campagna di Russia e, soprattutto, in Africa. Verso la meta' del 1942 fu percio' praticamente ritirato da tutti i teatri di operazione a vantaggio dei piu' performanti carri di nuova produzione.
Il kit e' l'arcinoto Tamiya:

immagine @ Scalemates
e rappresenta uno dei carri impiegati nella campagna in Africa. Nonostante l'eta' (e' un stampo del 1971) si difende in maniera egregia, il livello di dettaglio e' adeguato e si monta che e' una bellezza. Diciamo che in un paio di giorni il modello si costruisce pressocche' per intero.
Esaurita ben presto la fase di costruzione su cui non c'e' molto da dire, comincia il divertimento della colorazione ed invecchiamento

La vernice desertica veniva applicata direttamente sul campo sul grigio di fabbrica preesistente, spesso in maniera approssimativa e quindi dopo poco tempo lasciava ampie scrostature da cui veniva fuori il colore originario.
La tendenza comune e' quella di enfatizzare questa usura realizzando modelli al limite del rottame africano, ma non e' la strada che ho inteso percorrere, quindi ho deciso per un invecchiamento coerente con il teatro di operazioni, molto impegnativo in quanto ad usura e logorio dei materiali, ma non esasperato.
Ho pensato di replicare il processo originale di verniciatura e quindi, dopo una mano di primer German Grey, sono passato al giallo deserto Tamiya, spruzzato avendo bene in mente la tecnica delle luci e delle ombre.
Ho diluito abbastanza il colore (30% colore - 70% diluente), aggiungendo un paio di gocce di Paint Retarder e sono andato di velature leggere, limitando le passate nella zone inferiori e del treno di rotolamento per ottenere direttamente una zona con ombre piu' scure.
Ho poi utilizzato il colore base schiarito con una punta di bianco e di Tamiya Buff per allegerire le luci nelle zone superiori, i cofani e le profilature.
A vernice asciutta ho dato un paio di mani leggere di trasparente lucido Gunze e sono passato ad un lavaggio ad olio per evidenziare i recessi ed i particolari.
Applicate le decals e sigillato il tutto sempre con lucido Gunze, ho dato il trasparente opaco (sempre Gunze) e sono passato ai lavaggi ed alle scrostature.
Gli uni sono stati fatti sempre con oli stradiluiti, le altre invece con classico drybrush a pennello.
Dopo una prima applicazione di pigmenti sono arrivato qui:





