venerdì, Aprile 26, 2024

Un Getto Tonante per l’AMI – F-84G Thunderjet dal kit Revell in scala 1/48.

Il Work In Progress completo lo trovate QUI!

I primi anni ’50 rappresentarono una sfida per la nostra giovane Aeronautica Militare, ancora impegnata in una difficile ricostruzione dopo la fine del secondo conflitto mondiale. L’epoca dei jet era oramai alle porte e i primi passi in questo campo erano già stati fatti con l’entrata in servizio dei De Havilland Vampire Fb.6 e NF importati dal Regno Unito e, successivamente, costruiti su licenza da Fiat Aeronautica e Macchi.

Il governo statunitense non vedeva però di buon occhio le forniture che gli inglesi stavano girando a mezza Europa e, tramite il trattato MDAP (Mutual Assistence Defense Program), fornirono quasi gratuitamente grandi quantità di armamenti a diverse nazioni, stroncando di fatto ogni accordo industriale stesse portando a termine l’Inghilterra.

Il risultato di queste “schermaglie commerciali”, per l’AMI, fu molto proficuo: dal maggio 1952 l’USAF recapitò via nave ben 254 Republic F-84 G nuovi di zecca, alcuni di questi già in procinto di essere consegnati ai reparti americani e frettolosamente dirottati verso le varie nazioni NATO.

Con il Thunderjet la nostra forza armata equipaggiò da prima il 5° ed il 51° Stormo, in seguito furono adottati anche dal 6° (sempre in configurazione F/B) e dal 3°, in versione da ricognizione con le fotocamere alloggiate in una tanica opportunamente modificata e montata all’estremità dell’ala sinistra.

Il soggetto che ho voluto riprodurre era originariamente assegnato ai reparti di base in Alaska e per tale motivo aveva ampie zone verniciate in rosso ad alta brillantezza (per essere individuabile in caso di crash sulla neve o sul ghiaccio). Fu uno dei primi ad entrare in linea presso il 51° Stormo mantenendo la colorazione originale.

La documentazione sui Thunderjet italiani non manca e tra questa ho scelto alcuni volumi, a mio avviso più significativi: il tomo n°30 della serie “Monografie Aeronautiche Italiane” ed il libro di Luigino Caliaro dal titolo “Il Thunderjet in Italia” dove ho trovato anche diversi spunti per la riproduzione delle diverse tonalità di metallo del velivolo.

Modellisticamente parlando nella scala del “quarto di pollice” sono presenti sul mercato due ottimi kit: la scatola Tamiya, ottima come accoppiamenti e facilmente reperibile, e la Revell (ex Pro Modeller) altrettanto semplice nel montaggio e leggermente più curata negli interni. La nota negativa riguarda la sua scarsa reperibilità essendo, oramai, un articolo prodotto già parecchi anni or sono; fortunatamente ne avevo una nella mia pila di scatole in attesa… non ho fatto altro che prenderla e metterla sul mio banco da lavoro!

Come consuetudine la costruzione ha avuto inizio dall’abitacolo dove ho assemblato la vasca ed il seggiolino, e verniciandoli con il tipico “Republic Interior Green” ottenuto da un mix di Tamiya XF-62 e Tamiya XF-3 rapporto 1:1. A seguire ho applicato un leggero dry-brush con colori ad olio ocra e bianco per enfatizzare i dettagli.

Le consolle laterali e il quadro strumenti (dipinti in nero opaco) hanno un buon dettaglio in rilievo che ho messo in risalto con la tecnica del pennello asciutto e con il colore alluminio. Per finire ho applicato su tutto il lavaggio ad olio in Bruno Van Dick per dare maggiore profondità ai dettagli e al cockpit in generale. Il tocco finale è stata una goccia di Clear Tamiya nelle veglie del cruscotto per simulare i vetri degli strumenti.

Il kit offre una piccola lastra di fotoincisioni che includono anche le fibbie delle cinture; le cinghie vere e proprie devono essere riprodotte da zero Le cinture sono state aggiunte a fine lavorazione, nel kit è presente una lastrina foto incisa con le fibbie in dotazione, le cinture vere e proprie devono essere riprodotte da zero (personalmente ho utilizzato delle striscioline di nastro kabuki).

Il vano del carrello anteriore è scomposto lungo la linea di mezzeria della fusoliera e diviso in due parti; questa soluzione, alquanto scomoda, mi preoccupava perché ero certo di ritrovarmi una vistosa fessura difficile da stuccare in una zona così ristretta ed angusta. Al contrario, dopo l’incollaggio eseguito con la Extra Thin Cement Tamiya, i pezzi hanno combaciato perfettamente (come nel 95% del kit) ed è bastata una passata di Mr. Surfacer 500 per chiudere la linea di giunzione!

Montato il anche il vano aerofreno ho steso su tutto lo Zinc Chromate Tamiya XF-4 e mi sono dedicato all’assemblaggio delle semi ali partendo dai pozzetti carrello; questi sono veramente ben dettagliati ma i portelloni sono stranamente stampati solidali alle pareti della baia, soluzione che costringe il modellista a prestare molta attenzione per non danneggiarli. Lo stesso inconveniente si presenta anche sul pozzetto anteriore ma, in questo caso, ho preferito tagliare via le coperture e lavorarle a parte con maggiore tranquillità.

L’unione delle ali alla fusoliera non presenta il minimo e non richiede alcun utilizzo di stucco, una vera gioia per gli occhi! Andando avanti, però, ho trovato la prima “magagna” del kit rappresentata dall’anello della presa d’ aria che è leggermente più stretto della fusoliera stessa. In questo caso ho dovuto far affidamento su carta abrasiva e colla ciano acrilica per pareggiare lo scalino e lisciare a dovere la plastica. L’operazione è stata, ovviamente, molto invasiva ed ha cancellato gran parte delle pannellature presenti sul muso; in particolare ho dovuto tracciare nuovamente l’incisione circolare intorno al bordo d’attacco dell’intake con una procedura davvero complessa:

In pratica ho utilizzato il nastro Dymo come guida, ma per fargli assumere la forma corretta ho dovuto inciderlo e piegarlo come potete vedere nell’immagine sopra.

Prima di dichiarare conclusa la fase di costruzione ho eliminato i ricettacoli delle sonde per il rifornimento in volo, non previste sui nostri Thunderjet, che erano installate sui serbatoi alari.

Verniciatura:

Allo scopo di preparare il fondo per le vernici metallizzate ho dato un fondo di Gloss Black C-2 Gunze Mr. Color, diluito con il Leveling Thinner della stessa casa (80% diluente-20% colore). A seguire ho steso le tinte metalliche nel seguente ordine:

  • Alclad 106 (White Alluminium): su tutta la superficie dell’aereo.
  • Alclad 103 (dark alluminium): sui pannelli sotto il canopy, andrebbe passato anche su parte del troncone di coda, ma ho tralasciato…
  • Alclad 105 (Polished Alluminium): sulla bocca della presa d’ aria e sui pannelli delle mitragliatrici più arretrate.
  • Alclad 119 (Airframe Alluminium): sul panellino rettangolare anteriore, e sulla sezione centrale della fusoliera.
  • Alclad 107 (Chrome): sul bordo d’ attacco dell’ala e sui flap.

Dopo aver atteso almeno ventiquattro ore tra un tono e l’altro per ottenere la completa asciugatura, ho spruzzato il rosso Tamiya XF-7 (diluita con la nitro) direttamente sul “metallo” come accadeva anche nella realtà; con questa procedura ho ottenuto la stessa tonalità “mattone” che si nota nelle foto originali.

Ho poi realizzato la fascia antiriflesso in Olive Drab XF-62 Tamiya, i frames del canopy in Off White (Gunze H-21) ed il dielettrico sulla deriva in Aircraft Grey (Gunze H-57), ed infine ho sigillato tutto con il Sealer for Metalizers della Model Master (dopo aver provato diversi trasparenti credo che questo sia l’unico prodotto che mantiene inalterata la tonalità e la lucentezza dei metalizer).

E’arrivato il momento delle decal e non esistendo alcun set pronto per i Thunderjet tricolori, ho dovuto affidarmi a ben sei fogli, sia in 1/48 che in 1/72, della Tauromodel:

  • 72557 per le coccarde della fusoliera.
  • 48528 per le insegne di nazionalità sulle ali.
  • 48547 per i codici sulla fusoliera.
  • 72543 per il seriale sulla deriva.
  • Gli stencil provengono dal kit.

Durante la posa alcune delle insegne più vecchie hanno creato un po’ di silvering, ma l’azione combinata dei liquidi Microscale e del Sealer hanno ridotto di molto l’effetto. Sigillate anche le decalcomanie ho eseguito un lavaggio ad olio in grigio (mescolando Nero di Marte e Bianco Avorio) ed ho finalmente posizionato carrelli e tettuccio sul mio F-84 in scala considerandolo finito!

Come sempre, sperando che sia stata gradita la lettura sulla costruzione di uno dei jet più importanti per la nostra Aeronautica, ringrazio tutti gli amici del forum per il supporto e chiunque abbia avuto la pazienza e la voglia di leggere queste righe

Buon modellismo a tutti! Alessandro ARGO2003 Gerini.

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