sabato, Aprile 27, 2024

Tools Review: nuova gamma vernici TA Models “tested on the workbench”.

Da qualche tempo la TA Models, un’azienda italiana impegnata soprattutto nel campo del ferromodellismo, ha deciso di ampliare la propria offerta aggiungendo anche a una linea di colori dedicata a questo settore (denominata TA COLORS), ma con una percentuale interessante di toni indirizzati anche al segmento aeronautico (in particolare per i soggetti dell’Aeronautica Militare e Regia Aeronautica, di altre Forze Armate italiane e Polizia di Stato). Ho deciso di provare questi nuovi pigmenti e quello che vi presenterò nella recensione che segue è il risultato dei test eseguiti.

Generalità:

La linea dei colori si compone di tinte alla cellulosa monocomponente (lacquer based) dedicate, come già detto sopra, principalmente al campo ferromodellistico e automotive, ma tra queste troviamo una buona percentuale di toni generici, trasparenti e tonalità prettamente aeronautiche. Al di là dell’ambito specifico a cui sono rivolte certe tonalità, per come la vedo io alcuni colori possono essere tranquillamente sfruttati come complementari nella creazione di miscele particolari. Ma questo è un discorso generale che vale un po’ per tutto il modellismo. Le tinte sono proposte in differenti finiture: lucida, satinata oppure opaca. Completa la gamma un primer grigio, tre clear finishing (lucido, satinato, opaco) e il diluente specifico. Le confezioni hanno tutte un formato da 30 ml sigillate da un comodo tappo dosatore a goccia, e sfera in acciaio al loro interno per agevolare la miscelazione dei componenti; il thinner è da 125ml. Le boccette sono realizzate in materiale plastico.

Diluizione e utilizzo:

Studiando le indicazioni fornite dal produttore, sia sul suo sito, sia nelle brochure che accompagna i prodotti, per applicazioni ad aerografo è indicata una diluzione del 50% per normali campiture che sale al 70% per eseguire lavori di weathering. Per i trasparenti è suggerita una diluizione del 60%, per l’applicazione a pennello del 10%. Nella scheda non è fatta, però, menzione della pressione da utilizzare nel caso in cui le vernici vengano stese a spruzzo.

Queste indicazioni dipendono dalla densità del prodotto e, inizialmente, ho voluto testare quanto suggerito dal produttore partendo dall’utilizzo a pennello. La diluizione del 10% è una buona indicazione e non mi spingerei oltre il 20% dal momento che alte percentuali di thinner potrebbero intaccare eventuali strati sottostanti a causa dell’azione meccanica delle setole. L’asciugatura completa dei colori lucidi avviene dopo circa 30 minuti (il valore dipende comunque dallo spessore del layer steso) se esposti ad una temperatura compresa tra 22°-28°, ma già dopo 2-3 minuti lo strato a contatto con l’aria ha già retinato (fuori polvere) ed è maneggiabile. I colori opachi seguono lo stesso trend con una maneggiabilità già dopo 15 minuti se esposti ad una temperatura compresa tra 22°-28°. In questo prima prova a pennello i colori si sono dimostrati coprenti e lavorabili entro 1 minuto, ma non li utilizzerei con questo strumento dal momento che, per il loro thinner altamente volatile, non hanno capacità autolivellanti. Su aree già superiori ad una moneta da 50 cent si fa difficoltà ad ottenere una buona finitura omogenea e il rischio di lasciare segni di pennellate è molto alto. I toni dalla finitura lucida si comportano meglio lasciando un po’ più di tempo per essere lavorati. Per piccoli ritocchi, però, si prestano bene e si ottengono buoni risultati.

Per il test con l’aeropenna ho utilizzato un Iwata Eclipse HP-CS, un Iwata HP-BP e un Badger S.O.T.A.R.; i colori sono stati SEMPRE diluiti in un contenitore dedicato (nessuna vernice andrebbe preparata direttamente all’interno della coppetta dell’aerografo). Partendo dalla diluizione consigliata del 50%, con il thinner TA Models, ho testato sia i toni lucidi, sia quelli opachi. Con queste premesse ho raggiunto un accettabile equilibrio tra diluizione e pressione impostando il compressore a circa 1,1 bar, un valore decisamente troppo alto.

Con queste pressioni il pigmento secca molto velocemente e non ha il tempo di livellarsi correttamente; ci sono alte probabilità di ottenere superfici scabre/ruvide, o buccia d’arancia. Dopo una serie di aggiustamenti, i migliori risultati li ho ottenuti aumentando le percentuali di diluente (sia con quello della casa, sia con altri thinner a base nitro), come riportato qui sotto (tutti i valori sono da intendersi in gocce):

Toni opachi: rapporto minimo diluizione colore opaco/thinner 2:7 – pressione 0,7 bar

Toni Lucidi: rapporto minimo diluizione colore lucido/thinner 2:10 – pressione 0,7 bar

Primer denso grigio: rapporto minimo di diluizione primer/thinner 2:11 – pressione 0,7 bar

Con questi rating i colori si stendono ottimamente regalando iniziali velature ben aderenti alla superfice che saturano già dal terzo strato, mantenendo i contorni dello spruzzo ben sfumati. Questo è sinonimo della finezza del pigmento, della sua qualità e del corretto rapporto di diluizione. Questa caratteristica fa sì che il prodotto si presta ad essere diluito anche a percentuali più alte, sino al 95% aggiustando al ribasso la pressione d’esercizio.

Ho avuto modo di provare un bel po’ di tonalità con differenti finiture e devo dire che le vernici sono molto performanti sotto ogni punto di vista tecnico per l’uso ad aeropenna. Vista la natura alla cellulosa di questi colori è d’obbligo tutelare le vie respiratorie raccomandando, quindi, l’uso della mascherina protettiva con filtri appositi.

Alcune note tecniche: le diluizioni sopra esposte con il diluente TA Models mi hanno permesso di avere il prodotto fuori polvere dopo 30 secondi per i toni opachi, e 60 secondi per quelli lucidi e il primer. Maneggiabilità del pezzo in sicurezza dopo 15 minuti per toni opachi, 1,5 ore per toni lucidi e 45-60 minuti per il primer.  Carteggiabilità del primer dopo almeno 2 ore dalla stesura. Queste tempistiche, ovviamente, dipendono anche dalle condizioni ambientali (umidità e temperatura) e spessore degli strati, ma con le diluizioni suggerite basta poco prodotto e poco tempo per ottenere una copertura completa ed uniforme. Con tre gocce di colore opaco, infatti, ho ricoperto fino a saturazione all’incirca 9 cm^2. La resa è simile ad ogni altro prodotto da modellismo che richiede una diluizione almeno del 75%, come ad esempio le lacche acriliche Tamiya (serie X e XF) o Gunze Mr. Hobby.

Thinner:

Il thinner è alla cellulosa come la nitro, molto simile al lacquer thinner Tamiya o al Mr. Color Thinner. Quello della TA Models non contiene al suo interno del ritardante d’evaporazione. I colori sono perfettamente compatibili anche con altri diluenti lacquer (come quelli citati sopra) o con la nitro da ferramenta. Il flacone cilindrico da 125 ml ha sulla sommità un dosatore contagocce ma, purtroppo, non esegue il compito al meglio dal momento che una volta inclinato il contenuto esce sin da subito senza controllo. Per tenere traccia del volume ho rimosso lo stoppino e prelevato il liquido direttamente con un contagocce. Questo è uno dei pochi aspetti da migliorare.

Gamma tonalità e finiture:

Settanta le tonalità disponibili in totale con codifiche basate sui principali standard (Federal standard, RAL, prontuario Fiat, colori ferroviari Lechler). Quelle lucide hanno una bella lucentezza e finitura gloss. Si distinguono per il prefisso “G” accanto al codice colore.

Le satinate hanno una finitura liscia, con bei riflessi, e si distinguono per il prefisso “S” che segue il codice del prodotto.

I colori contrassegnati con una “M”, invece, sono opachi ma non “gessosi” come, ad esempio, i Tamiya serie XF; i Flat della TA Models restituiscono una superficie liscia e opaca con leggeri riflessi spenti se guardati controluce.

Sulla correttezza lascio a voi la parola ma devo dire che molte tinte AM e della Regia Aeronautica mi hanno convinto. Ho voluto testare anche il Blu Carabinieri, giudicandolo molto realistico.

Primer:

Attualmente il primer fornito è in un flacone da 30 ml di colore grigio chiaro (più chiaro del Mr. Surfacer Gunze per intenderci). La consistenza è simile al Surfacer 500. Come già detto la diluizione ottimale di base è di 2:11 (circa 80%) a salire, con pressione di 0,7 bar e duse da 0,3. Il primer accetta anche duse da 0,2 aumentando però leggermente il thinner. Vi consiglio comunque la misura da 0,3.

Aggrappa saldamente sulla superficie e rispetta i dettagli presenti, a patto di non esagerare con i layer e sgrassare con cura il fondo. Va fuori polvere dopo 60 secondi ed è maneggiabile in sicurezza dopo 45-60 minuti (in base alle condizioni ambientali). La finitura è opaca, setosa e compatta; l’atomizzazione è fine e non genera spolvero se ci si attiene alle indicazioni che vi ho fornito sopra circa diluizione e pressione.

Può essere usato, senza inconvenienti, in accoppiata con altri thinner alla cellulosa delle marche modellistiche più rinomate oltre, ovviamente, a quello fornito dal produttore. Utilizzabile anche la nitro da ferramenta ma, personalmente, ne sconsiglio l’uso perché accelera troppo l’essicazione. E’, invece, ottimo in abbinamento al Mr. Color Leveling Thinner che gli permette di livellarsi e ottenere una superfice ancora più liscia. Con diluizioni alte, vista la sua finezza, non ha grandi capacità riempitive come giusto che sia per chi lo vorrà utilizzare su modelli aeronautici o ricchi di dettagli. Resiste molto bene ai maneggiamenti, mascherature e azioni abrasive sin dai layer più esigui. Si presta ad essere lucidato. Ovviamente, se deve essere carteggiato/lucidato è preferibile stendere almeno 3/5 layer a seconda delle esigenze e utilizzare carte abrasive rigorosamente bagnate.

Pulizia strumenti:

La pulizia degli strumenti può avvenire con la classica nitro o qualunque altro diluente alla cellulosa.

Metallizzati:

Nel ventaglio di colori ho deciso di testare due metallizzati: l’Alluminio lucido TA-C606G e il Grigio Argento Metallizzato TA-C212S dalla finitura satinata. La diluizione applicata è stata di 1:5 su base nero lucido; pressione 0,7 bar.

La sensazione che ho avuto, prima di essere spruzzato, è che il pigmento non fosse così fine come i metallizzati delle altre ditte concorrenti (Alclad in primis). La prova l’ho eseguita su tre basi differenti per valutarne la resa.

Ho anche confrontato vari metallizzati e vari toni alluminio di altre marche con quello della TA Models:

Purtroppo per il Grigio Argento metallizzato, come si può vedere dalle immagini, i flake metallici in sospensione hanno una dimensione che restituisce un effetto glitter abbastanza visibile e un aspetto un po’ grossolano. L’altro prodotto, l’Alluminio TA-C606G, è lucente, con una tonalità corretta e bei riflessi. I flake hanno una dimensione minore rispetto al Grigio Argento come si vede dal confronto.

Quest’ultimo è stato steso su un modello in scala 1:72 per valutare complessivamente la resa del metallizzato. Questa volta la resa in scala è migliore anche se, a mio avviso, le particelle dovrebbero essere di almeno un ordine di grandezza inferiore per avere un effetto ancora più credibile.

A livello tecnico non ho avuto alcuna complicazione nella stesura dell’alluminio, ottenendo una copertura omogenea. Anche il grigio metallizzato è stato atomizzato da una duse da 0,3 senza problemi; la sua finitura da etichetta è satinata, nel mio caso è rimasto leggermente rugoso e opaco su base flat, per questo è meglio stenderlo su fondo lucido o sul primer della ditta opportunamente lisciato e trattato. I test sui metallici sono stati eseguiti diluendo i due prodotti con il thinner TA Models.

L’alluminio, avendo una finitura lucida, è già pronto a ricevere decal e lavaggi ad olio, con prodotti enamel based (come i lavaggi pronti all’uso) o con prodotti all’acqua. Ottima resistenza di entrambi a liquidi ammorbidenti per le decalcomanie, lavaggi ad olio e mascherature.

Trasparenti finali:

Anche questi sono stati testati diluendoli inizialmente con le indicazioni del produttore. La percentuale suggerita è del 60%, non del tutto sbagliata, ma ho trovato un equilibrio migliore salendo al 70% (1:3) per satinato e opaco, mentre per il gloss clear ho adottato una diluizione dell’80% (circa 1:4).

Si presentano con un colore chiaro nel solito flacone da 30 ml. Anche questi sono da allungare con il thinner TA Models o qualunque altro diluente sopra citato. Di seguito la comparazione delle finiture satinato e opaco partendo da una base lucida:

Come si può vedere, entrambi i trasparenti non lasciano aloni biancastri sulla superfice e l’opaco non dà un effetto “terracotta” come, ad esempio, quello del Gunze H-20.

Ho paragonato di seguito vari flat di altre marche con il TA-C110M:

Alla stessa maniera segue il paragone tra il TA-C109S con i semi-gloss della concorrenza:

Il lucido è promosso a pieni voti. Quest’ultimo è resistente e può essere ulteriormente “tirato” con paste abrasive e panni micromesh. I tempi di asciugatura rispettano quelli già visti per i colori. Il layer creato dal lucido, se steso in maniera regolare, una volta asciutto risulta sottile e lucente. Se la superfice è liscia, la lucidatura avviene con poche mani.

Stress test:

Per capire quanto questi colori siano resistenti ai vari processi a cui sottoponiamo i nostri modelli durante le varie fasi di verniciatura, ho eseguito vari test su alcuni pezzi. Ma prima di questo ho lavorato ininterrottamente per 1 ora con almeno 24 cambi di colore (no metallizzati) e risciacqui veloci della coppetta (no disassemblaggio) senza che sulla punta dell’ago si venissero a creare depositi.

Tutti si sono rivelati resistenti a mascherature con nastri per mascheratura, partendo da classico Tamiya e finendo con il nastro da carrozzieri che si trova in ferramenta. Che fosse un colore lucido, opaco, metallizzato, satinato o anche il primer non hanno subito alcun distaccamento dalla superfice sia essa stata trattata con primer o plastica non trattata.

Anche sotto l’applicazione dei classici lavaggi enamel based (a base smalto) o water based, il prodotto non ha subito reazioni chimiche. Idem con l’applicazione dei vari liquidi ammorbidenti per decal.

Anche la fase di carteggiatura eseguita per ogni tipologia di carta mi ha permesso di constatare la solidità e buona fattura del prodotto; si liscia con facilità assottigliandosi senza pelarsi o strapparsi.

Il primer, una volta asciutto, è ben compatto e si presta anche essere lucidato con paste abrasive e panni micromesh.

Le tonalità più chiare hanno buona capacità di copertura, con qualche aggiunta di layer in più richiesto per il bianco lucido.

Anche le vernici, soprattutto quelle lucide, sono trattabili con le paste abrasive (io ho utilizzato le Tamiya) e panni micromesh aumentando il grado di brillantezza. Temono le colle per lo stirene, solventi a base alcolica e applicazioni abbondanti di vernici lacquer al di sopra di esse (non occorre esagerare, come già suggerito sopra).

Note finali:

Dopo intense sessioni di test e comparazioni, questi colori sono prodotti che ritengo davvero validi al pari di Mr.Color/Mr.Hobby, Mr. Paint, Tamiya Lacquer, Ak Real color. Ottima la copertura, la flessibilità con alte diluizione e basse pressioni senza perdita eccessiva di saturazione grazie alla finezza del pigmento che permette di fluire senza intasamenti attraverso le aeropenne con duse da 0,2 e 0,15 anche dopo lunghe sessioni. Migliorabili i metallizzati e da rivedere le indicazioni sulle diluizioni. Affiancherei al classico thinner un additivo ritardante o, direttamente un thinner slow dry (magari da aggiungere direttamente alla linea TA Models) soprattutto per tirare fuori il meglio dalle finiture lucide (e non solo). Sicuramente consigliati per un uso prettamente ad aeropenna e non a pennello, se non per piccoli ritocchi.

Per ulteriori prove di questa nuova gamma di colori seguiteci sul FORUM DI MODELING TIME!

Buon modellismo a tutti!

Aurelio “Freestyle” Laudiero.

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