sabato, Aprile 27, 2024

AH-1G Cobra – “Centaur in Vietnam” dal kit Special Hobby in scala 1/48.

Il primo incontro con l’AH-1G Cobra “new tool” della Special Hobby l’ho avuto al Model Expo 2022, la fiera di settore che si svolge annualmente a Verona. Il kit veniva presentato per la prima volta e, purtroppo, non era ancora disponibile per la vendita… ma per me è stato comunque un colpo di fulmine tanto che ho subito deciso di metterne uno in vetrina da affiancare al “fratello minore” che ho realizzato qualche tempo fa: l’AH-1Z che trovate QUI. La scatola si è fatta attendere fino a settembre dello stesso anno e, ovviamente, l’ho acquistata prontamente!

La scelta è ricaduta su quella con codice SH48230 e denominata “Hi-Tech” perché al suo interno contiene già diverse parti in resina (ben quarantacinque per la precisione), di cui la maggior parte stampate in 3D. Completano la dotazione dodici sprue (di cui una per i grandi trasparenti) in stirene grigio, non pochi per un elicottero di cosi piccole dimensioni, due fogli in fotoincisione di cui uno pre-colorato per i pannelli strumenti e le cinture, mascherine adesive pre-tagliate e decalcomanie per completare quattro esemplari tutti operativi in Vietnam.

A proposito di quest’ultime, sono realizzate col nuovo film “pelabile” (come fa la Eduard da diverso tempo, ad esempio) e mi hanno lasciato più di qualche dubbio sulla saturazione dei colori. Per questo, alla fine, ho deciso di scartarle e sostituirle con il foglio aftermarket della Art Scale Kit con codice 200-D48031. Della qualità del prodotto, purtroppo deludente, parlerò più avanti nell’articolo.



Il montaggio ha preso il via, come consuetudine, dal cockpit composto da molte delle parti in resina sopracitate (seggiolini, cloche e piastre blindate), e dalle parti in 3D (collimatore e il sistema di puntamento del cannoniere). Si inseriscono molto bene sugli elementi in plastica e, praticamente, non necessitano di adattamento. Sopra di esse ho steso una mano di Mr. Surfacer 1000 per eliminare i segni dei layer di stampa che, seppur minimi, sono visibili.

L’interno dell’abitacolo è in grigio H-306 Gunze, passato con velature leggere su una base in H-331 per dare maggior profondità ai dettagli. Le consolle laterali sono in nero H-77, con i vari switch verniciati seguendo la documentazione.

Stesso procedimento per i seggiolini, con la seduta in Olive Drab XF-62 Tamiya, ai quali ho aggiunto le cinture foto incise sagomandole alle blindature laterali per dargli un movimento più naturale possibile.

I cruscotti sono in nero H-77 lumeggiati con del grigio H-331 Gunze molto diluito; la strumentazione è stata prelevata dalle fotoincisioni pre-colorate e uniformata al resto del cockpit con lavaggi e la tecnica del dry brush. Sul fianco sinistro del seggiolino anteriore trovava posto un estintore, già fornito dalla Special Hobby e molto ben realizzato, dipinto in rosso LP-50 Tamiya.

A colorazione ultimata ho lucidato tutto con il Tamiya X-22 per poi effettuare dei lavaggi selettivi in grigio scuro e chiaro ad olio, creando dello sporco sul fondo della vasca e nelle zone di maggiore calpestio. A procedimento ultimato ho applicato una mano di opaco Alclad ALC-314 e aggiunto qualche altra luce sugli spigoli e sui dettagli in rilievo con le polveri dei Weathering Set Tamiya in grigio e bianco, mentre sulle parti in tessuto ho usato l’ocra.

Sulla piastra blindata destra del pilota era alloggiato il porta-mappe che ho voluto impreziosire inserendo un manuale ricavato da sezioni di fotoincisioni avanzate, tagliate e sagomate ad hoc…unico dettaglio aggiuntivo del cockpit non da scatola.

Subito dietro all’abitacolo si trova il vano dell’albero motore che ho verniciato in Interior Green H-57 Gunze, steso su un fondo nero per ricreare delle ombre e dare maggiore tridimensionalità ad una zona che, altrimenti, sarebbe rimasta molto buia e piatta.

Sul lato sinistro sotto l’alloggiamento della turbina, si trova la presa d’aria per il raffreddamento della batteria che è protetta da una griglia. Per riprodurla sono andato a “frugare” nel mio magazzino spare part trovando, provvidenzialmente, una retina proveniente da un vecchio kit Tamiya di un’auto. La resa finale è notevolmente migliore rispetto alla soluzione proposta dalla Special Hobby che ha chiuso l’apertura con della plastica piena.

A questo punto ho potuto unire le semi-fusoliere, che si incastrano senza troppi problemi, aggiungendo anche il musetto e il terminale del troncone di coda con la deriva che, nel mio caso, ha il rotore anti-coppia posizionato a sinistra. Inferiormente un ulteriore inserto chiude la carlinga ed è l’unico elemento a cui bisogna prestare un po’ di attenzione per allinearlo correttamente. Il Cobra della ditta ceca, infatti, ha tantissimi dettagli stampati sulle superfici (in particolari i rivetti in positivo) ed è molto importante limitare al massimo l’uso delle carte abrasive.

Le gambe dei pattini si innestano con dei solidi perni nelle loro sedi (il mio Cobra prevedeva quelle provviste di coperture aerodinamiche). Alle estremità sono già stampati gli anelli a cui venivano ancorate le funi di sicurezza delle pale, ed è sufficiente assottigliarne lo spessore e forarli. Dopo alcune prove di assetto ho scoperto che l’elicottero tende a sedersi sulla coda e, per ovviare, all’interno della torretta delle armi ho preferito aggiungere un piccolo piombino da pesca.

Una delle poche note dolenti del kit è lo scarico, sicuramente non all’altezza rispetto a tutto il resto. È stampato assieme alle semi-fusoliere ed ha uno spessore decisamente fuori scala. Stessa cosa si può affermare anche per i due piccoli deflettori montati sotto di esso.  Ho iniziato a lavorare proprio da questi, usando le due parti originali in plastica come dima per riportarli su una piccola sezione di fotoincisione avanzata; dopo aver ritagliato e rifinito i bordi con una lima, le copie sono state incollate al loro posto e stuccate con un filo di Mr.Surfacer 1000 più per scrupolo che per reale necessità.

Ben più complessa, invece, è stata la realizzazione dell’exhaust vero e proprio. Alla fine, ho utilizzato un tubicino sottilissimo in ottone da un centimetro di diametro, tagliato e sagomato fino al raggiungimento della giusta forma. L’ho completato con il suo anello di rinforzo riprodotto con del nastro Tamiya da cui ho ricavato una strisciolina di 0.5mm; per agevolarmi il compito e permettermi di inserirlo a verniciatura ultimata, ho lavorato la plastica del kit in modo da ricreare uno scasso in cui inserirlo a pressione. La resa finale nell’insieme è migliorata di netto, con un aspetto molto più convincente.

I trasparenti sono limpidi e lucidi tanto da non necessitare di alcun trattamento per migliorarli, basta aggiungere lungo il parabrezza dei dettagli in fotoincisione come maniglie, ganci e specchietto. Inoltre, vanno in sede con estrema facilità. Nel kit sono presenti, come detto, le utilissime maschere pretagliate. Una volta applicate ho spruzzato una mano di nero H-77 come base, per poi passare il grigio H-306 sui frame interni e incollarli.

Col montaggio del modello completato, ho iniziato la fase della verniciatura. Primo step, pre-shading in grigio medio H-305, proseguendo poi in XF-4 Tamiya e XF-10, preparando la base al colore verde del Cobra.

Lo schema ufficiale dell’US Army prevedeva l’Olive Drab per tutte le superfici; personalmente ho optato per l’XF-62 Tamiya che ho steso con mani leggere e ben diluite, lasciando intravedere il fondo precedentemente preparato come descritto sopra. Successivamente ho lavorato la mimetica con l’Olive Drab H-304 Gunze, la cui tonalità vira più sul marrone rispetto al Tamiya, e con i verdi H-309 e H-330 per creare un effetto weathering realistico ma senza esagerazioni. Per aggiungere ulteriori variazioni e spot di colore mi sono anche aiutato con gli airbrush stencil della Ammo.

Osservando la foto dell’esemplare da riprodurre ho notato la presenza di diverse pannellature ritoccate in nero, probabilmente sul campo, con le vernici che avevano a disposizione. Queste sono state riprodotte con del Tyre Black H-77 Gunze, lumeggiato poi con dell’H-416 e H-331 per uniformarlo al resto dell’invecchiamento. Sempre in H-77 anche il pannello anti riflesso sul musetto.

L’esemplare che ho scelto di riprodurre è l’AH-1G 68-15126 nominato “Rosemarys Baby”, operativo col battaglione di cavalleria ¾ “Centaurs”, 25th divisione, truppa D, caratterizzato da una vistosa bocca di squalo sul muso.

L’elicottero è tra le scelte proposte nel foglio decal della Art Scale Kit citato all’inizio di questo articolo, la cui qualità mi ha lasciato veramente deluso. Ho preferito non rischiare l’utilizzo della sharkmouth (che, oltretutto, dovrebbe essere applicata su una zona con forme sinuose come quella dietro la torretta) in decalcomania e di andare sul sicuro verniciandola completamente. Per fare ciò ho iniziato a prendere le misure dell’artwork originale per controllare le proporzioni che avrebbe avuto sul modello e, dopo qualche prova, ho avuto una brutta sorpresa: la bocca della Artscale è troppo piccola ed errata nelle forme.

Modificando e sistemando le misure sono riuscito ad ottenere la sagoma corretta che ho, poi, trasferito nel programma del plotter da taglio; dopo aver tracciato nuovamente tutte le linee, ho avviato il processo ottenendo delle mascherine perfettamente tagliate e sagomate.

Prima di riportarle sul modello, però, ho steso diverse velature di X-22 Tamiya (diluito con il Mr.Leveling Thinner Gunze) con cui ho lucidato il mio Cobra e sigillato tutto il lavoro fatto sul camouflage.

Per prima ho posizionato la maschera che delimita l’esterno della bocca; a seguire ho spruzzato il Mr. Surfacer 1500 White della Gunze che, oltre ad assicurare un’ottima base su cui far aggrappare e saturare il rosso, ha anche la tonalità giusta per i denti. Una volta asciutto ho applicato le maschere e spruzzato il rosso Gunze H-3. A proposito dei denti, osservando le foto del vero Cobra ho notato che sono rifiniti da una linea nera (ho usato il Gunze H-77 anche in questo caso) che segue pedissequamente il profilo di ognuno di essi e non è lineare sul bordo esterno come, al contrario, è stato rappresentato nelle decalcomanie. Il risultato una volta tolto il nastro è molto accattivante, e ripaga il tanto tempo speso al computer e sul modello.

Un nuovo strato di X-22 ben diluito ha protetto la sharkmouth e preparato il modello per i lavaggi e le poche decal. Dal foglio ASK ho recuperato quelle strettamente indispensabili (controllando bene dimensioni e fattezze per non ritrovarmi nella stessa situazione vissuta in precedenza), quali il centauro (emblema del battaglione) e il numero di matricola. Altre sono state prelevate dal foglio originale Special Hobby come, ad esempio, la scritta UNITED STATES ARMY.

Come detto, la tecnologia utilizzata per la loro stampa è quella con film pelabile; quindi, per assicurare una corretta adesione le ho trattate con i classici Micro Set e Sol. Dopo ventiquattro ore, ho eliminato con estrema attenzione e delicatezza il film trasparente ottenendo un buon effetto “painted on”.

Con lo Smoke Tamiya X-19 ho creato i fumi dello scarico sul troncone di coda, e con un lavaggio ad olio in Bruno Van Dick ho rifinito le pannellature oltre ad aggiungere un leggero filtro che ha amalgamato e sfumato meglio tutti gli effetti di invecchiamento.

 A questo punto ho ultimato gli ultimi elementi: per gli armamenti ho scelto, tra quelli messi a disposizione dal kit, due lanciatori XM-200 per i piloni interni e due XM-158 per quelli esterni. Quest’ultimi sono in resina con il carter di protezione in fotoincisione, molto belli. Per le parti verniciate ho proceduto come per il resto del Cobra, mentre quelle in metallo le ho trattate coi colori Alclad di diversi toni, lumeggiati poi con le polveri del Weathering Set D Tamiya.

I portelloni d’accesso all’abitacolo li ho completati con un sottile profilo in giallo H-34 Gunze lungo tutto il perimetro interno.

Il rotore principale è molto ben riprodotto e non necessita di altre aggiunte. Il mozzo con gli attacchi e i meccanismi flottanti li ho dipinti in Off White H-21 Gunze e alluminio Alclad ALC-101. Le pale erano in metallo e in quasi tutte le foto si notano vistosi segni di usura lungo il bordo d’attacco, con la vernice che saltava e il lucido del metallo che traspariva. Quindi ho iniziato proprio da questo, applicando una mano di White Aluminium Alclad, del trasparente lucido a protezione e il giallo H-4 Gunze sulle tip per le bandine.

Una volta mascherate, ho steso del Mr.Surfacer 1500 Black poi schiarito con l’H-77 e H-416 Gunze spruzzando velature leggere e sottili perpendicolarmente alla superficie superiore, nel senso di rotazione. Con un tampone abrasivo fine bagnato ho levigato attentamente il colore fino a lasciare intravedere il bordo alluminio come da foto (lo stesso procedimento l’ho ripetuto anche su quello anti-coppia), e sui vari leveraggi ho applicato un lavaggio in Bruno Van Dick molto diluito col diluente Humbrol (in alternativa potete usare anche la ragia minerale).

Dopo un controllo generale ho opacizzato tutto il modello con il Klear Kote Flat Alclad ALC-314, che diluito al 50% con la nitro lascia una finitura perfettamente opaca senza il minimo riflesso.

Con le polveri dei Weathering Set Tamiya A B ed E ho aggiunto dei riflessi in dry-brush su tutti gli spigoli e rilievi, enfatizzando ogni particolare e i rivetti. Sui pattini, gambe e predellini di salita ho voluto simulare tracce di sporco e terra che gli specialisti e piloti lasciavano quando salivano.

Una volta tolte le mascherature ho aggiunto le luci anticollisione, colorate in rosso e verde ai lati dei travetti e dietro al rotore principale.

Con questo Cobra new tool posso dire che la Special Hobby ha fatto centro. Semplice da montare, veloce, preciso e ben dettagliato. Bastano pochissimi interventi per risultare perfetto, un vero kit hi-tech da costruire serenamente senza complicazioni a favore del puro divertimento. Assolutamente consigliato!

Buon modellismo a tutti.

Fabio “Jollyblue” Barazza

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