E lì comincia il viaggio. Questa è la foto base e la foto da cui trarre ispirazione.
immagine postata a solo scopo di discussione fonte modellismostaticodauno.com
Cosa cambierò e come vorrei venisse il tutto. Intanto il diorama.
Verrà rappresentato, per ora, un F-84 F in linea di volo, circa fine anni 60, durante una manutenzione ordinaria al velivolo. Questo mi permetterà di lasciare, dell’aereo, molte parti e vani aperti, lavorando in parte con autocostruzione, sui dettagli interni e le centinature di alloggio motore, vani armi e troncone di coda con tubo scarico annesso. Ricostruire il carrello porta motore, il Piaggio Ape che fungeva da collegamento e trasporto in linea dei componenti che uscivano dai reparti di manutenzione, il supporto porta troncone di coda, il supporto porta tubo di scarico e il transpallet per aggancio bomba sub alare.
Naturalmente per tutto questo ho raccolto un buon numero di fotografie e di documentazione tecnica che man mano procedo alla costruzione, verrà indicata e analizzata.
Al momento della pubblicazione del wip, il progetto ha già avuto un certo sviluppo e questo perché, lavorando anche ad altri progetti, il tempo di ricerca documentale e poi di test a secco e il relativo disegno, avrebbe prolungato troppo la distanza temporale tra un aggiornamento e l’altro.
Primo passo: scelta del modello.
Aereo: F-84 F – 61 – RE / lettera H / Matricola MM 53-6623, numero di serie 6-21, in forza, al momento della sua rappresentazione al 6° Stormo, 154° Gruppo. Il velivolo entra in servizio il 12 gennaio del 1956, dopo il suo trasferimento dagli USA. Diventerà parte poi della Italian Air Force con i numeri di serie: 8-43, 5-623, 6-21, 50-06, per essere poi, al termine della sua vita operativa, trasferito al 36° Stormo, 156° Gruppo e nel 1972, radiato. Verrà demolito nel 1976.
Nei vari passaggi di proprietà, cessioni e aste giudiziarie dai vari demolitori, verrà venduto il troncone di coda come parte del famoso 36-35, di proprietà attuale del sig. Luca Orsini che ne sta curando il restauro completo. (questa la patch del progetto di restauro).
Partiamo da così....

A così!
Preciso che l'abitacolo è preso dal set Aires a lui dedicato, le fotoincisioni sono quelle della Eduard,il resto è autocostruito













Secondo passo: scelta dei componenti diorama.
Piaggio Ape TM: il “tre ruote” più famoso del mondo lanciato nel 1948, nasce da una intuizione geniale di Enrico Piaggio e Corradino D’Ascanio, il papà della Vespa e del passo variabile (P 2001) aereonautico. Il modello fotografato è un APE entrato in servizio nel 1958, cilindrata 350 cc, avviamento manuale, acquistato dalla Aeronautica militare in 220 esemplari. Fino al 1970 furono destinati anche alla linea volo, poi, causa l’assenza di dispositivi anti scintilla e la loro alimentazione a miscela, vennero definitivamente radiati o destinati ad usi di collegamento interni alla base o per piccoli rifornimenti di vettovagliamento. Il modello rappresentato è un furgonato con cassone fisso, non ribaltabile, e con sponde basse. Altra particolarità, le due porte. La Piaggio, fino al 1968 le due porte erano opzionali, cioè, potevano essere acquistate o meno in funzione del tipo di veicolo scelto dall’acquirente. Per la targa, mi sono basato sulle indicazioni fornite nel testo scritto da Guglielmo Evangelista “le targhe e i veicoli dell’Aeronautica Militare”, sia per la dimensione (16.5 x 16.5 cm) che per i caratteri. Per il numero di targa, la rosa di numeri possibili spaziava da 7000 a 7500, sempre in funzione delle informazioni tratte dal testo citato. Scelto per comodità di caratteri, il 7201. Quindi la targa sarà AM (in rosso) 7201 (in nero). (foto targa tipo). Il colore del veicolo invece, è un po’ complicato. Da informazioni da personale partecipante alla manutenzione, sembra che l’Aereonautica militare non ricolorasse, se non per necessità, il veicolo. Il colore quindi è lo standard che usciva dalle catene di montaggio del sito produttivo di Pontedera. Problema, in quanto il colore Max Meyer per la Piaggio, non ha corrispondenze con RAL o Federal Standard. Con l’aiuto di un tecnico del colore, è stata trovata una corrispondenza per la scocca, abbastanza reale, tra il colore Max Meyer 15243 con la mazzetta FS 17875 (H316) a pag.15, mentre per il cassone, il colore Max Meyer 1.206.8707, con la mazzetta FS 36495 (H388) a pag.58. Ultima nota a margine, in un forum di appartenenti al 6° stormo, alcuni ex manutentori, ricordavano che i veicoli, erano stati decorati con il “diavolo” sulla parte anteriore, mentre, solo successivamente, venne inserito sul cassone, anche il numero del reparto corrispondente.
Per l'ape partiamo dal presupposto che non esiste alcun kit a lei dedicato, è stato tutto autocostruito salvo le ruote prese da kit in 1/72 di recupero.
per la scocca principale ho fatto una matrice in legno, lisciata e preparata in modo da esser in scala corretta, tenendo conto dello spessore della plastica che sarebbe andata a ricoprirla.
Utilizzando una plastica da 1.2mm ( è stato scelto questo spessore perchè garantiva un riscaldamento uniforme, troppo sottile si scioglieva immediatamente) dev'esser scaldata uniformemente sulla candela finchè non si vede un principio di scoglimento, a quel punto viene pressata sopra alla matrice e lasciata raffreddare.













Un altro protagonista della basetta è il traspallet autocostruito con l'armamento, per le bombe ho ripreso quelle dell'Academy in 1/48 trovate nel kit del F-86 Sabre.
