Accoppiamenti inerziali ovvero il lato oscuro del '104

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Accoppiamenti inerziali ovvero il lato oscuro del '104

Messaggio da pitchup »

Ciao a tutti
Eccovi il 3° ed ultimo capitolo alla saga dei “mali” che hanno afflitto lo spillone.
Abbiamo visto grazie all’ottimo Fabrizio il fenomeno del Pitchup (opssss non è una mia mania di presenzialismo!) ossia super stallo, le sue cause, il modo di “combatterlo”. Poi abbiamo visto quale altra causa di incidenti le disfunzioni al BLC in fase di atterraggio. Adesso cercherò di spiegarvi il più subdolo dei problemi che ha afflitto il ‘104 (ma anche altri quale l’X3 o l’F101), sempre dovuto all’aerodinamica del velivolo, ma le cui cause sono rimaste sconosciute ed inspiegabili dalla “teoria classica” per moltissimi anni cosa che ha reso macchine quali il ‘104 quasi come dei cobra pronti a mordere quando meno te lo aspetti. Solo negli anni ’70 il perché dell’insorgere di tali fenomeni è stato compreso del tutto. Questa tipologia di fenomeni è definita: accoppiamenti inerziali.
In poche parole dobbiamo immaginare che in ogni velivolo sono presenti delle masse disposte sui principali assi di inerzia. Queste masse sono soggette a forze inerziali durante le manovre del velivolo la cui intensità è pari al prodotto Forza=massa x accelerazione (ve la ricordate la formuletta in fisica 1° anno ITIS?). Per forza di cose in un velivolo come il ‘104 l’entità delle masse presenti in fusoliera è maggiore dell’entità delle masse presenti nelle ali (per capire questo basta guardare la pianta del velivolo e vedere la disparità del rapporto tra i pesi presenti nella fusoliera e pesi presenti nelle ali) cosa che porta ad una dissimetria del comportamento del velivolo causata dalla diversa intensità delle forze inerziali presenti nelle zone ali/fusoliera. In pratica se definiamo “A” l’intensità delle forze inerziali presenti in fusoliera e “B” quelle presenti nelle ali si capisce subito che le forze “A” tenderanno a prevalere sulle forze “B” per la maggiore inerzia delle prime (F= M x a) rispetto alle seconde durante le accelerazioni indotte dalle manovre del velivolo. Preciso che tali forze sono presenti in tutti i velivoli, ma mentre, ad esempio un MB339, sono neutre, cioè si annullano, nei velivoli con un’architettura tipo “molta fusoliera e poca ala” le forze generate dalla masse presenti in fusoliera tendono a prevalere sulle altre producendo effetti anche pericolosi.
Quando dunque si può presentare per il malcapitato pilota una situazione di potenziale pericolosità? La condizione principale è un brusco comando di alettone e pedaliera (es. apertura per l’atterraggio). Si generano dunque delle forze sull’asse di rollio (alettone) e sull’asse di imbardata (timone) del velivolo che cambierà traiettoria in base al vettore dato della risultante dei comandi sugli assi di rollio e imbardata. Il problema nasce quando la velocità di rollio è molto elevata (brusco comando di alettone, grandi forze inerziali sulle masse presenti sull’asse longitudinale in fusoliera), la velocità di imbardata è minore (per le minori masse, quindi minori forze inerziali asse verticale), il tutto fa si che finchè il timone riesce a contrastare la forza F1 divergente centrifuga dovuta all’inerzia delle masse in fusoliera opponendo una forza contraria ripristinante F2, l’aereo rimane controllabile, ma quando la forza F1 diviene superiore alla forza ripristinante F2 ecco che si produce una nuova forza “C” causata dal prevalere delle forze F1 che tenderà a provocare un repentino moto di beccheggio (dovuto alle forze centrifughe indotte) che produce un calo repentino di velocità e possibile conseguente stallo indotto. In altre parole il moto di rollio e di imbardata si sono accoppiati generando un terzo moto di beccheggio, da qui il nome “accoppiamento inerziale”. Non solo, altro modo per incappare in un'altra tipologia del fenomeno sempre dovuto agli accoppiamenti inerziali è quello di partire da un brusco comando di alettone (es. tonneau in acrobazia) e cloche indietro per sostenere la manovra. In questo caso (specie con G negativi) il prevalere dell’entità inerziale delle masse presenti in fusoliera dovute al comando di rollio può far si che il timone non riesca a contrastare la forza centrifuga generata dalla masse di fusoliera (con G negativi addirittura anzichè contrastare la tendenza alla rotazione della fusoliera viene ulteriormente innescata) tanto che si può generare una forza centrifuga “C” che questa volta farà deviare in senso trasversale la direzione del velivolo generando perdita di velocità dovuta alla resistenza e conseguente stallo. In parole povere, perché sicuramente con dei disegnini sarebbe più facile spiegarlo visivamente, l’accoppiamento inerziale è un moto che si crea sempre partendo da un comando di rollio e che si oppone (sia in senso trasversale che di beccheggio a seconda della manovra) al moto del velivolo ed è stato uno dei “comportamenti” più pericolosi del ‘104 in quanto fenomeno non compreso dai tecnici e dai piloti per moltissimo tempo. Nel ‘104 si è cercato di risolvere il problema limitando l’escursione degli alettoni in fase di manovra a +/- 15° (vel. di rollio max 150° sec.) ed ingrandendo la pinna ventrale. Ma se teniamo conto che il limitatore si disattivava estraendo il carrello in atterraggio e che il tonneau con “G” negativi creava potenziale pericolo i ‘104 hanno continuato ad essere afflitti comunque dal problema che doveva essere risolto nella cabina di pilotaggio evitando di trovarsi in situazioni di pericolosità.
Non mi picchiate ma più facile di così non mi veniva :-pray
saluti
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Re: Accoppiamenti inerziali ovvero il lato oscuro del '104

Messaggio da Gabriele »

Massimo solo complimenti :-brindisi :-V molto interessante ora vedo di leggere le altre due puntate precedenti !!!
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CoB
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Re: Accoppiamenti inerziali ovvero il lato oscuro del '104

Messaggio da CoB »

:-V :-V quest'emoticon è l'unico commento che mi viene ora!

grande max!!
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Re: Accoppiamenti inerziali ovvero il lato oscuro del '104

Messaggio da pitchup »

Ciao a tutti
grazie..il mio timore era quello di fornire solo uno massa di dati incomprensibili vista la complessità del fenomeno, per il resto avere dato un "perchè" alla definizione di "bara volante" o "fabbricante di vedove" che si è portato sul groppone il '104 per anni credo sia giusto. Quindi problemi legati all'aerodinamica uniti ad una macchina dal pilotaggio complesso ed al limite, senza margine di errore ed ecco che si spiegano i circa 200 tedeschi caduti (ma erano anche 916 quelli forniti alla Luftwaffe).
Saluti
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Re: Accoppiamenti inerziali ovvero il lato oscuro del '104

Messaggio da Starfighter84 »

Grazie Max, davvero un bellissimo post (come sempre)! ogni volta che lo sento chiamare "bara volante" mi scatta come una molla... non lo posso sopportare! il 104 era una macchina che se rispettata, aveva grandi potenzialità.... e questo i tedeschi non l'hanno mai capito....
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Re: Accoppiamenti inerziali ovvero il lato oscuro del '104

Messaggio da zipper »

Ciao a tutti,sono un nuovo iscritto mi chiamo Riccardo e scrivo da Milano.
Qualcuno dei nick che leggo mi è familiare da altri forum e intervengo qui trattandosi di un aereo che mi piace un "pochino".

La descrizione di Massimo è interessante ma mi scuserete se dico che tralascia il ruolo determinante che la deriva del 104 gioca in questo fenomeno.

Diciamo che la rotazione di un aeromobile sull'asse X desta un angolo tra lo stesso e la direzione del moto cioè l'aereo non riesce a rimanere perfettamente parallelo alla direzione. A questa forza si oppone, nei velivoli di forma meno esasperata, la lunghezza delle ali che risulta simile a quella della fusoliera. Le masse alari messe in rotazione hanno un effetto centripeto che tende a far rimanere uguale l'ampiezza dell'angolo per tutta la durata della rivoluzione.

Ovviamente ciò sullo spillo non accade e questo benedetto angolo continua ad ampliarsi man mano che si susseguono le rotazioni fino ad intraversare l'aereo che si sbriciola sotto l'effetto del vento relativo del moto.

Con questa rotazione si mette in gioco la deriva che esce così "dall'ombra" e espone la sua superfice al vento relativo. Come vedete dal disegno qui sotto, la particolare conformazione con lo stabilizzatore in alto un innalzamento del centro di pressione (CP) ed un allontanamento notevole dall'asse X. Ciò causa una risposta alla raffica che non solo tende a ributtare dentro la coda ma anche un "effetto leva" ed una rotazione di tutta la fusoliera


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Queste forze possono salvare dall'accoppiamento o accentuarne l'effetto!

Caso A) . Si inizia la rotazione con un G + 0,5/1 (muso sopra l'orizzonte) in questa ipotesi all 'aprirsi dell'angolo durante la rotazione il CP funge da forza centripeta che vi si oppone e spinge verso l'asse X il velivolo:

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caso B) . Si inizia la rotazione con G -1 (muso sotto l'orizzonte) . Qui il disastro. Se si inizia un tonneaux i queste condizioni il CP così alto, invece di opporsi all'accoppiamento, contribuisce allo scompenso ed accelera la rotazione e il conseguente ampliamento dell'angolo! Ne deriva la subitanea incontrollabilità del velivolo che espone al vento relativo tutti i suoi 16 metri e passa di lunghezza con immediato cedimento strutturale.

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L'accoppiamento di inerzia ha fatto vittime anche tra piloti molto esperti. Questo è stato probabilmente la causa della caduta del nostro TF 104 MM 54252 precipitato a Peretola il 20 settembre 1974.

(I disegni sono tratti dal manuale "lecture 1" dello SURE Project)
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Re: Accoppiamenti inerziali ovvero il lato oscuro del '104

Messaggio da pitchup »

Ciao Zipper
Ottimo intervento, inutile dire che hai chiarito anche a me alcune cose circa l'insorgere di questo fenomeno che tra tutti i "guai" del '104 è sicuramente il più subdolo e meno conosciuto.
saluti ;)
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Re: Accoppiamenti inerziali ovvero il lato oscuro del '104

Messaggio da Starfighter84 »

La deriva dello Spillo è un altro elemento particolare della sua struttura... ricordo di avere visto dei video originali delle prove eseguite dai progettisti Lockheed con dei modelli in scala. In pratica vennero montati vari modelli con diverse forme dell'impennaggio su un razzo... Attraverso una telecamera montata davanti al modello, si studiavano gli inviluppi di volo: alla fine il più vantaggioso risultò quello che tutti conosciamo bene!
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Re: Accoppiamenti inerziali ovvero il lato oscuro del '104

Messaggio da pitchup »

Ciao a tutti
In effetti la coda a "T" del '104 è un vero manifesto (assieme alle prese d'aria) della vena progettistica di Johnson. Tale soluzione fù dovuta alla necessità di allontanare il piano di coda il più possibile dalle scie vorticose che generava l'ala specie alle alte incidenze. Inoltre altra innovazione fu l'adozione di equilibratore in un pezzo unico questo perchè a velocita supersoniche la grande superficie permetteva di aumentarne l'efficacia.
saluti
Massimo da Livorno
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