In questo, molti mi hanno indirizzato a dati e riferimenti che non ero riuscito a reperire con le poche e vecchie foto in mio possesso, risalenti ai fatti del 1982.
Valerio mi consigliava a inizio WIP di realizzare un DAGGER e sinCeramente questa proposta mi ha gettato per alcuni giorni nel baratro del dubbio, sia perche' storicamente piu' famoso e utilizzato (sopratutto nelle Falkland) e sia per la varieta' di scelta (con bande gialle o senza, sulla deriva/ali).
Alla fine pero' e' stata la forma accattivante e perfettamente a dardo a prevalere, contro quella con un musetto piu' "duck" e simil Mig-27 che io trovo abbia la Versione Mirage V DAGGER.
Il Soggetto, ben noto ai molti, e' quello che per molti viene considerato il caccia supersonico piu' bello del XIX secolo, e devo dire che man mano che procedevo con l'assemblaggio del kit, non ho avuto difficolta' pure io a crederci in questa opinione.
Sorvolando "a delta" sui commenti tecnici, che sono del tutto inutili raccontati da me, a gente molto piu' navigata e competente che gira tra queste gallery, e' meglio che

Il Kit e' KINETIC arricchito con un abitacolo in resina dell NEOMEGA ( destinata al KIT ITALERI ) e appunto per questo motivo potete immaginare la fatica di "far quadrare" tutto, chiudere le due semifusolire, tra abrasioni di carta vetrata e cutter piu' simili ad amputazioni (sopratutto la palpebra del cockpit) che ho dovuto chiudere e integrare con del plasticard.
Altro aftermarket acquisito sono state le fotoincisioni (per gli aerofreni e il terminale di scarico, abbastanza povero di particolari), niente armamenti per scelta personale in quanto ho voluto raffigurare il velivolo in "modalita' celebrativa" come si evince dalla basetta su cui ho ancorato dei pilastrini ed una catena di ottone attinta dal modellismo navale.
L'idea non era quella di ricreare un Guardian, ma un velivolo diciamo a termine vita operativa, con tutti i suoi "acciacchi " e di conseguenza le sue scrostature della vernice, per fare cio' ho utilizzato un prodotto della MIG "effetto Medium chipping" non semplicissimo da usare devo essere sincero perche' l'idea di andare a pungolare o rigare la CAMO con la punta di uno stuzzicadenti mi e' parsa una tecnica un po' rischiosa e invasiva.. Dove e come effettuare le scrostature, non avendo moltissima documentazione a riguardo, e' stato deciso un po' a intuito e con moltissime correzioni "lavoro durante".
A Chi giustamente durante i WIP mi consigliava o mi chiedeva sulla collocazione "innaturale " di alcune abrasioni non ho potuto dare grandi risposte anche perche' non essendo un tecnico aeronautico, posso solamente intuire i flussi aerodinamici e di conseguenza le modalita' di scolorimento della carlinga ecco per cui ho cercato di limitare il chipping sui bordi di attacco alari, su alcune spigolature delle pannellature e sui vincoli o cerniere dei flaps, poi un marcato Weathering e post shadding ha fatto il resto.
Ottimo il consigliodi Valerio di non esagerare e di fermarsi con il lucido acrilico per non andare a rimenpire le incisioni gia' di per loro molto stressate e ripassate nella fase stuccaggio (ANCHE QUESTA UNA FASE MOLTO INTENSA DELLA LAVORAZIONE) che sicuramente qualche difettino e segno sul kit lo ha lasciato..
Devo sincerarmi anche sul fatto che grandi lavori di rifacimento quasi totale di alcuni componenti del kit, come ho visto fare in altri WIP ( non mi puo' non venire in mente il Mostro Sacro III C che sta facendo Valerio piuttosto che il rifacimento son bicomponenti e resine del cono di prua consigliatomi da Microciccio a inizio lavoro, non sono al mio livello o alla mia portata, non ne ho ne' le capacita' ne' le attrezzature, per imbarcarmi in certi lavori di restauro, che rischierebbero (nel mio caso) di farmi prendere il tutto e cestinarlo nella raccolta plastica.
Il livello di questo sito e' molto alto e troppo avanzato per me, io al massimo posso procurarmi degli aftermarket in resina .. e tentare qualche innesto, mascherando il tutto con un po' di sapienza ed esperienza tra pennelli e colori



Per tornare al discorso di prima ho azzardato la scelta di saltare la fare lucido (pre-lavaggi) per non perdere particolari ed infatti ho dovuto dare il Davi's grey ad olio piuttosto che il nero avorio nelle pannellature piu' soggette a sporco, andando a correggere subito dopo la passata con il pennellino, con del petrolio bianco, per evitare il crearsi di aloni derivati dalla porosita' delle vernici mimetiche semilucide.
Qualcuno mi consigliava a lavoro terminato di passare con dei colpetti un po' qua un po' la' di carta abrasiva a grana finissima ma ho preferito evitare non avendo esperienze a riguardo (in effetti alcuni aerei particolarmente usurati presentano delle chiazze talmente opache sa sembrare abrase).
per quanto riguarda invece il lato inferiore ho sporcato in prossimita' ed in scia dei vani carrelli con dei pigmenti in polvere opportunamente desaturati.
In fatto di desaturazione infine .. penso di averci dato abbastanza dentro come un "killer di colori" viste le sgargianti colorazioni che ha in assegnazione questo modello che si rifa' appunto alla Guerra delle Falkland e al quale verra' affiancato (nella medesima basetta) il mio prossimo lavoro .. un A4-P .. Argentino ovviamente



