Busto Clansman W-Wip - Finale
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Busto Clansman W-Wip - Finale
Ciao a tutti
ho iniziato questo soggetto nel quale dipingerò due tipi di "Tartan" (tanto per farmi del male).
Si tratta di un busto che rappresenta un Clansman Jacobita, prodotto in resina dalla Joung Miniatures in scala 1/10
Come al solito la scultura è molto bella, all'altezza dei loro altri prodotti.
Per il momento mi sono dedicato al volto dell'anziano uomo, per il tartan farò un step by step casomai qualcuno si voglia cimentare, ma sarà dopo Novegro.
Riprodurre il tessuto tartan è un'operazione lunga e complicata, ma vedremo di farcela..
a voi i commenti, ci vediamo in quel di Novegro!
ho iniziato questo soggetto nel quale dipingerò due tipi di "Tartan" (tanto per farmi del male).
Si tratta di un busto che rappresenta un Clansman Jacobita, prodotto in resina dalla Joung Miniatures in scala 1/10
Come al solito la scultura è molto bella, all'altezza dei loro altri prodotti.
Per il momento mi sono dedicato al volto dell'anziano uomo, per il tartan farò un step by step casomai qualcuno si voglia cimentare, ma sarà dopo Novegro.
Riprodurre il tessuto tartan è un'operazione lunga e complicata, ma vedremo di farcela..
a voi i commenti, ci vediamo in quel di Novegro!
Ultima modifica di Warthog il 10 ottobre 2018, 18:27, modificato 3 volte in totale.
- noris64
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Re: Busto Clansman Wip
Ma questa volta la spiegazione storica (sempre bellissima) non ce la regali Luca?
- Warthog
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Re: Busto Clansman Wip
Ma certo Valerio! Sto recuperando info sugli JacobitiStarfighter84 ha scritto: ↑23 settembre 2018, 19:35 Ma questa volta la spiegazione storica (sempre bellissima) non ce la regali Luca?
- Rigel
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Re: Busto Clansman Wip
The Clansman...il titolo di una canzone degli Iron Maiden!
https://www.youtube.com/watch?v=xhsRSvCCFl0
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Re: Busto Clansman Wip
Dimmi tutto Lu!
Battute a parte si preannuncia davvero un ottimo lavoro! aspetto l'aggiornamento storico e pittorico!
Gallerie:
-MIG-23M-F-14B & A-4E aggressor- A-1H -Sukhoi MK-30-A-6A -Spitfire MKVb AMI-A-36-Corsair-F-15E & F-15E &- F-111-Fencer-Crusader-F-35B-P-61-Mig-23UB-Su-33 Progetto Congiunto-F-104 G Marine-F-4B-He-219-F4u Corsair-FW-190 Captured-TBM-3 Avenger-P-47D-Bf-109-B-25 & Summer-Kfir-F-104 ASA/M-F-14B-Beaufighter-Wyvern-Sea Fury-Mosquito-Do-335-P-51 MKIA-J-10S-P-39-Wildcatfish-Seafang-B-25B-F-15D-OV-1D-A-1H Skyraider-JF-17-F-86 AMI-F-7G-Gnat-Mig-21-F-6/Mig-19-Tonka-AMX-F-86 AMI-F-84F-A-7E-T-50B-WyvernS4-Mig-31BM-Defiant-Seafire F.XVII-F-86D-Raiden-Shiden-Mig-21MF-Captured Ki-61-Mc. 205-Su-33-P-51C-FW-190 V18-Tornado RSV-FW-190F8-JL-9-SM-79-Yak-38-Mig-21MT-F-CK-1D-Hurricane KMIID-D.520-P-39 Duffy-Hs-129B3-P-39D-F-104C-A2D-1-P-51B-M1A1-Magach6-N1K2 Kanno-M42Duster-P-38F-K2-Centauro B1 Romor-M51-Mig-25RB-Jagdtiger-Magach3-Fw-190D12/r14-XA-3-MQ-9B-S-100 Camcotter-Saeqeh-80-
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Re: Busto Clansman Wip
Ciao Luca,
il tartan lo hai già trattato in passato e mi farà piacere rileggere come lo realizzerai e se userai tecniche differenti. Sono anche interessato alla differenza dell'incarnato di una persona più anziana della media rispetto ai personaggi che tratti solitamente. In questo caso immagino si parta dall'incarnato caucasico.
Buon lavoro.
microciccio
il tartan lo hai già trattato in passato e mi farà piacere rileggere come lo realizzerai e se userai tecniche differenti. Sono anche interessato alla differenza dell'incarnato di una persona più anziana della media rispetto ai personaggi che tratti solitamente. In questo caso immagino si parta dall'incarnato caucasico.
Buon lavoro.
microciccio
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Re: Busto Clansman Wip
Un bel busto, ci voleva.
Inizio subito con il chiedere come hai fatto il volto, e quel blu lo hai steso ad aerografo?
Inizio subito con il chiedere come hai fatto il volto, e quel blu lo hai steso ad aerografo?
- Warthog
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Re: Busto Clansman Wip - Storia
Qualche notizia storica:
Il Giacobitismo fu un movimento politico nato nel XVII secolo, che sostenne la restaurazione del casato degli Stuart al trono di Inghilterra e Scozia.
Il nome deriva dalla forma latina Jacobus del nome del re Giacomo II d’Inghilterra, che era visto dagli aderenti al movimento come erede legittimo al trono della Gran Bretagna.
La politica giacobita ebbe maggiore consenso sia Highlands e Lowlands scozzesi, sia in Irlanda e nell’Inghilterra settentrionale.
I Giacobiti erano contro il fatto che fosse il parlamento inglese a decidere in merito alla successione al trono, e quindi ritenevano illegale questo procedimento.
Durante il suo regno (1685-1688), Giacomo II d’Inghilterra avviò una politica di tolleranza religiosa che nel 1687 era culminata con la promulgazione della Dichiarazione d’Indulgenza, un decreto che poneva le basi per la libertà di culto in Gran Bretagna.
In quel periodo in Gran Bretagna c’erano leggi e condanne penali contro tutti coloro che non aderivano alla Chiesa d’Inghilterra.
La Dichiarazione incontrò il consenso della minoranza cattolica, sia in Irlanda che in Scozia, ma fu fortemente osteggiata dagli Anglicani, sia sul campo religioso che su quello costituzionale.
Membri del clero si rifiutarono di riconoscerla pubblicamente e nel 1688 venne inviata una petizione a favore della sua abolizione firmata da William Sancroft, Arcivescovo di Canterbury e altri sei vescovi.
I Sette Vescovi vennero processati per diffamazione sediziosa.
Ma la cosa che più preoccupava, era che nell’ambiente politico inglese la Dichiarazione d’Indulgenza fu vista come un tentativo di minare i poteri legislativi del Parlamento e le intenzioni del re furono interpretate come un tentativo di far tornare la religione cattolica in Inghilterra.
Quando il figlio erede al trono di Giacomo II, Giacomo Francesco Edoardo Stuart, venne battezzato con rito cattolico, i parlamentari Whigs iniziarono a mobilitarsi in modo da destituire Giacomo II e portare sul trono un re protestante.
Per arrivare a questo scopo il Parlamento offrì la corona a Guglielmo d’Orange, marito di Maria Stuart, figlia di Giacomo II e della prima moglie Anna Hyde, anglicana.
Il re Giacomo II, tradito dal Parlamento e abbandonato dall’esercito, si rifugiò in Francia, mentre Guglielmo d’Orange e Maria Stuart salivano al trono come Guglielmo III e Maria II d’Inghilterra in quella che venne poi definita Gloriosa Rivoluzione.
Con la promulgazione della Dichiarazione dei Diritti del 1689, il re Guglielmo d’Orange abolì la Dichiarazione d’Indulgenza e il parlamento rafforzò i propri poteri, mentre con l’Atto di Disposizione del 1701 fu ufficialmente negata la possibilità che un re cattolico potesse salire sul trono d’Inghilterra.
In Inghilterra però questa rivoluzione non fu accettata da tutti: molti infatti non riuscivano a riconoscere Maria II e Guglielmo III come sovrani mentre il re destituito era ancora in vita.
Tra loro vi erano i Nonjuring Anglicans, fazione nata in seguito ad uno scisma interno alla Chiesa Anglicana, inizialmente composti dal solo clero, si espansero fino a formare delle congregazioni nelle maggiori città inglesi.
Il sostegno alla causa giacobita in Irlanda era dovuto prevalentemente a motivi religiosi.
Il popolo irlandese, di fede cattolica vedeva in Giacomo II, grazie sia alle sue credenze religiose che ai numerosi atti di tolleranza, un re più vicino ai propri ideali.
Inoltre con numerose azioni a favore del Parlamento Irlandese, e con la promessa di aumentarne ulteriormente il livello di auto-determinazione, Giacomo II si era assicurato il favore dell’Irlanda anche dal punto di vista politico.
Ultimo aspetto che favorì la causa giacobita in Irlanda è da ricollegarsi al fatto che il Casato Stuart, sin dalla incoronazione di Giacomo I d’Inghilterra nel 1603, era stato riconosciuto come prima dinastia reale che era effettivamente Irlandese in quanto avente radici gaeliche.
La minoranza cattolica della piccola nobiltà (gentry) delle Lowlands scozzesi, dopo secoli di persecuzioni, sostenne subito la causa giacobita.
Nelle Highlands, la cui importanza strategica era dovuta agli eserciti privati controllati dai numerosi clan, le basi del sostegno alla causa giacobita invece non erano solamente religiose.
Dal punto di vista politico, infatti, Giacomo II si era già guadagnato il favore di molti dei chieftain grazie alla Commissione per la Pace nelle Highlands, attraverso la quale aveva cercato di dare ordine alle varie dispute territoriali nel territorio scozzese.
Le insurrezioni giacobite
Note come ribellioni giacobite o guerra di successione britannica, furono una serie di sommosse, rivolte e guerre nelle isole britanniche avvenute fra il 1688 e il 1746.
Le sommosse avevano lo scopo di riportare Giacomo II d’Inghilterra e VII di Scozia, l’ultimo monarca britannico cattolico, e successivamente dei suoi discendenti Stuart, deposti dal Parlamento durante la Gloriosa Rivoluzione.
La prima ribellione giacobita e la seconda ribellione giacobita sono state chiamate rispettivamente come “il quindici” e “il quarantacinque” perché combattute nel 1715 e nel 1745.
Basil Williams, storico, sostiene che sebbene i complotti continuarono anno dopo anno, non ci fu mai un serio pericolo per la dinastia regnante.
Dopo l’ascesa del casato di Hannover al trono britannico nel 1714, le insurrezioni proseguirono e si intensificarono fino all’ultima ribellione giacobita (“il quarantacinque”), che si risolse nella sonora sconfitta della battaglia di Culloden.
La battaglia, combattuta il 16 aprile 1746 presso Inverness nelle Highlands scozzesi, vide i sostenitori di Carlo Edoardo Stuart, detto il “Giovane Pretendente” (detto anche “Bonnie Prince Charlie”), definitivamente sconfitti dalle forze lealiste comandate dal Duca di Cumberland, figlio di re Giorgio II, che per l’efferatezza della repressione portata avanti nei confronti dei giacobiti fu soprannominato “Billy il Macellaio”.
Quella di Culloden fu l’ultima battaglia campale combattuta in Gran Bretagna, nonostante dal punto di vista bellico, si fosse in piena età moderna gli scozzesi utilizzarono sul campo concetti e strategie risalenti al Medioevo, che risultarono inefficaci e superate; lo scontro si concluse con la loro disastrosa sconfitta.
Da quel momento, per sempre, si concluse ogni speranza di ripristinare gli Stuart al trono.
Il Giacobitismo fu un movimento politico nato nel XVII secolo, che sostenne la restaurazione del casato degli Stuart al trono di Inghilterra e Scozia.
Il nome deriva dalla forma latina Jacobus del nome del re Giacomo II d’Inghilterra, che era visto dagli aderenti al movimento come erede legittimo al trono della Gran Bretagna.
La politica giacobita ebbe maggiore consenso sia Highlands e Lowlands scozzesi, sia in Irlanda e nell’Inghilterra settentrionale.
I Giacobiti erano contro il fatto che fosse il parlamento inglese a decidere in merito alla successione al trono, e quindi ritenevano illegale questo procedimento.
Durante il suo regno (1685-1688), Giacomo II d’Inghilterra avviò una politica di tolleranza religiosa che nel 1687 era culminata con la promulgazione della Dichiarazione d’Indulgenza, un decreto che poneva le basi per la libertà di culto in Gran Bretagna.
In quel periodo in Gran Bretagna c’erano leggi e condanne penali contro tutti coloro che non aderivano alla Chiesa d’Inghilterra.
La Dichiarazione incontrò il consenso della minoranza cattolica, sia in Irlanda che in Scozia, ma fu fortemente osteggiata dagli Anglicani, sia sul campo religioso che su quello costituzionale.
Membri del clero si rifiutarono di riconoscerla pubblicamente e nel 1688 venne inviata una petizione a favore della sua abolizione firmata da William Sancroft, Arcivescovo di Canterbury e altri sei vescovi.
I Sette Vescovi vennero processati per diffamazione sediziosa.
Ma la cosa che più preoccupava, era che nell’ambiente politico inglese la Dichiarazione d’Indulgenza fu vista come un tentativo di minare i poteri legislativi del Parlamento e le intenzioni del re furono interpretate come un tentativo di far tornare la religione cattolica in Inghilterra.
Quando il figlio erede al trono di Giacomo II, Giacomo Francesco Edoardo Stuart, venne battezzato con rito cattolico, i parlamentari Whigs iniziarono a mobilitarsi in modo da destituire Giacomo II e portare sul trono un re protestante.
Per arrivare a questo scopo il Parlamento offrì la corona a Guglielmo d’Orange, marito di Maria Stuart, figlia di Giacomo II e della prima moglie Anna Hyde, anglicana.
Il re Giacomo II, tradito dal Parlamento e abbandonato dall’esercito, si rifugiò in Francia, mentre Guglielmo d’Orange e Maria Stuart salivano al trono come Guglielmo III e Maria II d’Inghilterra in quella che venne poi definita Gloriosa Rivoluzione.
Con la promulgazione della Dichiarazione dei Diritti del 1689, il re Guglielmo d’Orange abolì la Dichiarazione d’Indulgenza e il parlamento rafforzò i propri poteri, mentre con l’Atto di Disposizione del 1701 fu ufficialmente negata la possibilità che un re cattolico potesse salire sul trono d’Inghilterra.
In Inghilterra però questa rivoluzione non fu accettata da tutti: molti infatti non riuscivano a riconoscere Maria II e Guglielmo III come sovrani mentre il re destituito era ancora in vita.
Tra loro vi erano i Nonjuring Anglicans, fazione nata in seguito ad uno scisma interno alla Chiesa Anglicana, inizialmente composti dal solo clero, si espansero fino a formare delle congregazioni nelle maggiori città inglesi.
Il sostegno alla causa giacobita in Irlanda era dovuto prevalentemente a motivi religiosi.
Il popolo irlandese, di fede cattolica vedeva in Giacomo II, grazie sia alle sue credenze religiose che ai numerosi atti di tolleranza, un re più vicino ai propri ideali.
Inoltre con numerose azioni a favore del Parlamento Irlandese, e con la promessa di aumentarne ulteriormente il livello di auto-determinazione, Giacomo II si era assicurato il favore dell’Irlanda anche dal punto di vista politico.
Ultimo aspetto che favorì la causa giacobita in Irlanda è da ricollegarsi al fatto che il Casato Stuart, sin dalla incoronazione di Giacomo I d’Inghilterra nel 1603, era stato riconosciuto come prima dinastia reale che era effettivamente Irlandese in quanto avente radici gaeliche.
La minoranza cattolica della piccola nobiltà (gentry) delle Lowlands scozzesi, dopo secoli di persecuzioni, sostenne subito la causa giacobita.
Nelle Highlands, la cui importanza strategica era dovuta agli eserciti privati controllati dai numerosi clan, le basi del sostegno alla causa giacobita invece non erano solamente religiose.
Dal punto di vista politico, infatti, Giacomo II si era già guadagnato il favore di molti dei chieftain grazie alla Commissione per la Pace nelle Highlands, attraverso la quale aveva cercato di dare ordine alle varie dispute territoriali nel territorio scozzese.
Le insurrezioni giacobite
Note come ribellioni giacobite o guerra di successione britannica, furono una serie di sommosse, rivolte e guerre nelle isole britanniche avvenute fra il 1688 e il 1746.
Le sommosse avevano lo scopo di riportare Giacomo II d’Inghilterra e VII di Scozia, l’ultimo monarca britannico cattolico, e successivamente dei suoi discendenti Stuart, deposti dal Parlamento durante la Gloriosa Rivoluzione.
La prima ribellione giacobita e la seconda ribellione giacobita sono state chiamate rispettivamente come “il quindici” e “il quarantacinque” perché combattute nel 1715 e nel 1745.
Basil Williams, storico, sostiene che sebbene i complotti continuarono anno dopo anno, non ci fu mai un serio pericolo per la dinastia regnante.
Dopo l’ascesa del casato di Hannover al trono britannico nel 1714, le insurrezioni proseguirono e si intensificarono fino all’ultima ribellione giacobita (“il quarantacinque”), che si risolse nella sonora sconfitta della battaglia di Culloden.
La battaglia, combattuta il 16 aprile 1746 presso Inverness nelle Highlands scozzesi, vide i sostenitori di Carlo Edoardo Stuart, detto il “Giovane Pretendente” (detto anche “Bonnie Prince Charlie”), definitivamente sconfitti dalle forze lealiste comandate dal Duca di Cumberland, figlio di re Giorgio II, che per l’efferatezza della repressione portata avanti nei confronti dei giacobiti fu soprannominato “Billy il Macellaio”.
Quella di Culloden fu l’ultima battaglia campale combattuta in Gran Bretagna, nonostante dal punto di vista bellico, si fosse in piena età moderna gli scozzesi utilizzarono sul campo concetti e strategie risalenti al Medioevo, che risultarono inefficaci e superate; lo scontro si concluse con la loro disastrosa sconfitta.
Da quel momento, per sempre, si concluse ogni speranza di ripristinare gli Stuart al trono.