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GB Made in Italy -Veltro_3- Ansaldo MIAS 1/35 fine 06/10/2018
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Re: GB Made in Italy -Veltro_3- Ansaldo MIAS 1/35 agg 110418
Bellissimo tutto..grande lavoro e grande tecnica...tanta ma tanta roba!!!
Ma i cingoli,o meglio,catena da moto come la riprodurrete???
Saluti
RoB da Messina
Ma i cingoli,o meglio,catena da moto come la riprodurrete???
Saluti
RoB da Messina
- microciccio
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Re: GB Made in Italy -Veltro_3- Ansaldo MIAS 1/35 agg 110418
Ciao Stefano, Jacopo,
un bel lavoro di squadra. Molto interessanti le note storiche di un mezzo scarsamente note e l'inciso sulla Frera.
Buon GB.
microciccio
un bel lavoro di squadra. Molto interessanti le note storiche di un mezzo scarsamente note e l'inciso sulla Frera.
Buon GB.
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Re: GB Made in Italy -Veltro_3- Ansaldo MIAS 1/35 agg 110418
Meriterebbe un master per delle copie in resina per quanto è ben fatto..!
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Re: GB Made in Italy -Veltro_3- Ansaldo MIAS 1/35 agg 110418
Con la moneta accostata per dare l'idea delle dimensioni, si capisce ancor di più l'eccezionalità del lavoro e della tecnica!
Complimentoni!
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Re: GB Made in Italy -Veltro_3- Ansaldo MIAS 1/35 agg 110418
Ciao
sembra uscito dalla saga di Star Wars questo coso!!!
Decisamente un grandissimo lavoro.
saluti
sembra uscito dalla saga di Star Wars questo coso!!!
Decisamente un grandissimo lavoro.
saluti
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Re: GB Made in Italy -Veltro_3- Ansaldo MIAS 1/35 agg 110418
sempre più bello!
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Re: GB Made in Italy -Veltro_3- Ansaldo MIAS 1/35 agg 110418
Nasce tutto da una osservazione di Jacopo : “ha i cingoli più stretti del Kettenkrad tedesco. Ma come faceva ad andare?”
In effetti la sua osservazione mi ha fatto pensare, in forza anche per alcune similitudini con il MIAS che avevo già trovato : entrambi hanno motori di estrazione motociclistica, cingolati per ogni tempo e terreno, insomma concetti più che reali similitudini. E poi la dimensione dei cingoli che pur simili anche rapportandole poi alla scala effettiva costruttiva, erano vistosamente differenti ed a svantaggio del MIAS soprattutto per la lunghezza complessiva del cingolo a terra.
Quindi : DOVE poteva essere il suo impiego naturale ?
Allora ho pensato a come ed a quale modello applicare che mi potesse permettere di capire su quali parametri operativi si volessero riferire i tecnici progettisti di allora per proporre il MIAS, soprattutto per proporlo al Regio Esercito.
Prima fase : determinazione del peso quanto più realistico possibile. La brochure del MIAS riporta che in condizioni di utilizzo il peso complessivo era 470 kg, ed era costruito con lamiere di ferro dolce, mentre quello che sarebbe stata la versione definitiva sarebbe stato costruito di acciaio balistico.
Per il peso delle lamiere di ferro dolce mi sono avvalso di tabelle che normalmente si hanno a disposizione tratte anche sui libri di testo, mentre per l’acciaio balistico ho utilizzato la scheda tecnica della SSAB (www.ssab.com ) ed il prodotto l’Armox 370T classe 1 ® (SSAB, Strenx, Hardox, Docol, GreenCoat, Toolox, Armox, Ramor, Domex, Laser, Raex, Duroxite sono marchi di SSAB Technology AB, Svezia), un acciaio balistico laminato che combina buona resistenza alla penetrazione ed una buona lavorabilità. Il fatto poi che una volta deformato e lavorato non debba subire altri trattamenti superficiali di indurimento, lo ha posto in cima alla mia scelta. Come si può notare, ha una durezza non eccellente ( alcuni prodotti arrivano anche a 500 – 600 HBW), e per questo è stato da me scelto in considerazione anche dei possibili limiti della tecnologia dell’epoca.
Dalla stessa tabella ho poi ricavato il peso al m2 che ho applicato nella semplice formula per ricavare il peso.
Il risultato, che è possibile visualizzare nel foglio excel, è tutto sommato realistico.
L’unica supposizione è stata formulata per lo spessore della copertura superiore, quella completamente estesa in modo che il carrista potesse seguire il cingolato quasi in posizione eretta.
Da un esperto di balistica mi sono fatto fare il calcolo di impatto del proiettile con i parametri citati nella brochure ed indicandogli il materiale che supponevo applicabile.
( tabella ricavata da brochure SSAB)
Il calcolo ha confermato la resistenza alla perforazione e, di conseguenza, gli spessori da considerare per il calcolo del peso che doveva avere il MIAS in assetto produzione finale. Il calcolo è possibile trovarlo su internet ( in forma semplificata naturalmente) ma non solo è complesso ma comporta due situazioni : o una conoscenza totale dell'arma e degli stessi proiettili oppure il calcolo deve essere impostato inserendo valori di "senso" o di "obbiettivo". Insomma non per tutti.
Una breve nota sulle chiodature lamiere sulla parte balistica anteriore del MIAS. Diciamo che le uniche considerazioni possibili le ho potute ricavare osservando le fotografie ed ipotizzando una distanza tra le chiodature e supponendo la lamiera perfettamente piana e sovrapponibile.
Conoscendo quindi lo spessore è possibile conoscere la dimensione del foro resistente e, di conseguenza del diametro della testa del chiodo ribadito a freddo. Nel senso che il chiodo viene riscaldato e di fatto inserito nel foro di imposta, mentre la lamiera è fredda. Il tipo di lamiera supposta infatti NON permette un riscaldamento oltre i 295°C, pena la perdita delle sue proprietà resistenti.
Quindi il foro è d=7x(RADQ(sp))-4 (mm) che risulta di 8(mm) e, dalle tabelle il diametro della testa doveva essere di 14 (mm) che in scala 1/35 è 0,4 (mm). Un rod semplice a testa arrotondata, anche se sono 45 sulle varie carterature e 56 sulle ruote ( anche se le dimensioni delle chiodature o ribaditure dovevano essere leggermente inferiori).
Ed ora la parte che era la domanda di Jacopo : stabilire su quali terreni era possibile utilizzare in modo congruo il MIAS.
Per questo utilizzerò un software specifico per fondazioni e le foto della brochure per conoscere dal primo la reazione allo sfondamento del MIAS e, dal secondo, quanti cingoli in presa e in appoggio al terreno dovevano esserci in condizioni di marcia. Anche se nei calcoli si opta sempre per la determinazione del "caso peggiore", in questo caso potrò solo verificare la condizione ottimale, senza spingersi in ipotesi di inclinazione massima o altre supposizioni su angoli e altezza del dente del cingolo.
Scaricato il software al sito (www.geostru.eu/it/coefficiente-di-reazi ... di-winkler)
e, non potendo utilizzare impronte note come in figura, per definire maglie e superficie, opto per definire la maglia o le serie di maglie come corpo unico, senza soluzione di continuità. Anche per semplificare il calcolo.
Dati inseriti : n° 9 maglie a contatto con il terreno considerate tra la ruota motrice, ad 1/3 della lunghezza la ruota gommata spingicingolo e la ruota posteriore di registro, a 2/3 della lunghezza.
Nel modello di Winkler il sottosuolo è caratterizzato da una relazione lineare fra il cedimento di un punto (s) e la pressione di contatto (p) nello stesso punto: p = Kxs, così, tabella alla mano, dividendo il peso o pressione specifica su ciascuna serie di maglie, il risultato è stato piuttosto evidente.
Conclusione :
Il MIAS poteva funzionare solo mantenendo una linea retta su terreno compatto ed asciutto. Considerando invece l'impiego in condizioni di costruzione in serie e quindi con lamiere balistiche, i 110 kg in più si facevano sentire, specialmente per i pochi cavalli alla ruota di trazione che il motore Frera poteva erogare.
Di più : scavando nell'universo internet ho trovato questa conclusione che la dice lunga e che, trovata prima mi sollevava da molte congetture :
" Arriva il Mias (Mitragliatrice blindata d'assalto) carro monoposto armato con una coppia binata di Scotti da 6,5 mm o in alternativa nella versione Moras di un mortaio Brixia da 45. Il progetto fu portato avanti dal generale Bongiovanni e dall'Ansaldo, da un modello iniziale ad un'unica ruota dentata centrale si passò al modello con due cingoli laterali. Le sue caratteristiche: peso 470 Kg, larghezza m, 0,89, altezza m. 1,12,lunghezza m.1,496, velocità 5 km/h"
"Sottoposto a prove pratiche a Rocca di Papa nel 1935, i risultati conseguiti sconsigliarono il proseguimento degli studi."
tratto da Cappellano - Pignato "Gli autoveicoli da combattimento dell'esercito italiano" vol1 p. 665
Grazie per la paziente attenzione
In effetti la sua osservazione mi ha fatto pensare, in forza anche per alcune similitudini con il MIAS che avevo già trovato : entrambi hanno motori di estrazione motociclistica, cingolati per ogni tempo e terreno, insomma concetti più che reali similitudini. E poi la dimensione dei cingoli che pur simili anche rapportandole poi alla scala effettiva costruttiva, erano vistosamente differenti ed a svantaggio del MIAS soprattutto per la lunghezza complessiva del cingolo a terra.
Quindi : DOVE poteva essere il suo impiego naturale ?
Allora ho pensato a come ed a quale modello applicare che mi potesse permettere di capire su quali parametri operativi si volessero riferire i tecnici progettisti di allora per proporre il MIAS, soprattutto per proporlo al Regio Esercito.
Prima fase : determinazione del peso quanto più realistico possibile. La brochure del MIAS riporta che in condizioni di utilizzo il peso complessivo era 470 kg, ed era costruito con lamiere di ferro dolce, mentre quello che sarebbe stata la versione definitiva sarebbe stato costruito di acciaio balistico.
Per il peso delle lamiere di ferro dolce mi sono avvalso di tabelle che normalmente si hanno a disposizione tratte anche sui libri di testo, mentre per l’acciaio balistico ho utilizzato la scheda tecnica della SSAB (www.ssab.com ) ed il prodotto l’Armox 370T classe 1 ® (SSAB, Strenx, Hardox, Docol, GreenCoat, Toolox, Armox, Ramor, Domex, Laser, Raex, Duroxite sono marchi di SSAB Technology AB, Svezia), un acciaio balistico laminato che combina buona resistenza alla penetrazione ed una buona lavorabilità. Il fatto poi che una volta deformato e lavorato non debba subire altri trattamenti superficiali di indurimento, lo ha posto in cima alla mia scelta. Come si può notare, ha una durezza non eccellente ( alcuni prodotti arrivano anche a 500 – 600 HBW), e per questo è stato da me scelto in considerazione anche dei possibili limiti della tecnologia dell’epoca.
Dalla stessa tabella ho poi ricavato il peso al m2 che ho applicato nella semplice formula per ricavare il peso.
Il risultato, che è possibile visualizzare nel foglio excel, è tutto sommato realistico.
L’unica supposizione è stata formulata per lo spessore della copertura superiore, quella completamente estesa in modo che il carrista potesse seguire il cingolato quasi in posizione eretta.
Da un esperto di balistica mi sono fatto fare il calcolo di impatto del proiettile con i parametri citati nella brochure ed indicandogli il materiale che supponevo applicabile.
( tabella ricavata da brochure SSAB)
Il calcolo ha confermato la resistenza alla perforazione e, di conseguenza, gli spessori da considerare per il calcolo del peso che doveva avere il MIAS in assetto produzione finale. Il calcolo è possibile trovarlo su internet ( in forma semplificata naturalmente) ma non solo è complesso ma comporta due situazioni : o una conoscenza totale dell'arma e degli stessi proiettili oppure il calcolo deve essere impostato inserendo valori di "senso" o di "obbiettivo". Insomma non per tutti.
Una breve nota sulle chiodature lamiere sulla parte balistica anteriore del MIAS. Diciamo che le uniche considerazioni possibili le ho potute ricavare osservando le fotografie ed ipotizzando una distanza tra le chiodature e supponendo la lamiera perfettamente piana e sovrapponibile.
Conoscendo quindi lo spessore è possibile conoscere la dimensione del foro resistente e, di conseguenza del diametro della testa del chiodo ribadito a freddo. Nel senso che il chiodo viene riscaldato e di fatto inserito nel foro di imposta, mentre la lamiera è fredda. Il tipo di lamiera supposta infatti NON permette un riscaldamento oltre i 295°C, pena la perdita delle sue proprietà resistenti.
Quindi il foro è d=7x(RADQ(sp))-4 (mm) che risulta di 8(mm) e, dalle tabelle il diametro della testa doveva essere di 14 (mm) che in scala 1/35 è 0,4 (mm). Un rod semplice a testa arrotondata, anche se sono 45 sulle varie carterature e 56 sulle ruote ( anche se le dimensioni delle chiodature o ribaditure dovevano essere leggermente inferiori).
Ed ora la parte che era la domanda di Jacopo : stabilire su quali terreni era possibile utilizzare in modo congruo il MIAS.
Per questo utilizzerò un software specifico per fondazioni e le foto della brochure per conoscere dal primo la reazione allo sfondamento del MIAS e, dal secondo, quanti cingoli in presa e in appoggio al terreno dovevano esserci in condizioni di marcia. Anche se nei calcoli si opta sempre per la determinazione del "caso peggiore", in questo caso potrò solo verificare la condizione ottimale, senza spingersi in ipotesi di inclinazione massima o altre supposizioni su angoli e altezza del dente del cingolo.
Scaricato il software al sito (www.geostru.eu/it/coefficiente-di-reazi ... di-winkler)
e, non potendo utilizzare impronte note come in figura, per definire maglie e superficie, opto per definire la maglia o le serie di maglie come corpo unico, senza soluzione di continuità. Anche per semplificare il calcolo.
Dati inseriti : n° 9 maglie a contatto con il terreno considerate tra la ruota motrice, ad 1/3 della lunghezza la ruota gommata spingicingolo e la ruota posteriore di registro, a 2/3 della lunghezza.
Nel modello di Winkler il sottosuolo è caratterizzato da una relazione lineare fra il cedimento di un punto (s) e la pressione di contatto (p) nello stesso punto: p = Kxs, così, tabella alla mano, dividendo il peso o pressione specifica su ciascuna serie di maglie, il risultato è stato piuttosto evidente.
Conclusione :
Il MIAS poteva funzionare solo mantenendo una linea retta su terreno compatto ed asciutto. Considerando invece l'impiego in condizioni di costruzione in serie e quindi con lamiere balistiche, i 110 kg in più si facevano sentire, specialmente per i pochi cavalli alla ruota di trazione che il motore Frera poteva erogare.
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Re: GB Made in Italy -Veltro_3- Ansaldo MIAS 1/35 agg 25042018
Ciao Stefano,
grazie a te per gli approfondimenti che proponi.
microciccio
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microciccio
- Jacopo
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Re: GB Made in Italy -Veltro_3- Ansaldo MIAS 1/35 agg 25042018
Tempo di aggiornare questo Wip, ultimo aggiornamento prima di vedere un po di colore, mio padre si è dato ai dettagli, sopratutto a fare rivetto per rivetto per riprodurre correttamente tutti i dettagli
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_DSC3531 by Jacopo Ferrari, su Flickr
a presto e spero che vi piaccia
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Re: GB Made in Italy -Veltro_3- Ansaldo MIAS 1/35 agg 29/04/2018
Complimenti per l approfondita ricerca storica e tecnica!!!!!!!!!!
Il bello di fare modellismo è anche, o direi anche soprattutto, conoscere e scoprire la storia e i particolari tecnici del mezzo che si sta riproducendo!
Complimenti di nuovo
Stefano
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