Alecs® ha scritto: ↑7 ottobre 2019, 22:06
Ottimo articolo Giovanni.
Aggiungo un'informazione.
Le corazze reattive che furono installate sulla maggior parte dei carri sovietici, furono una bella botta per la NATO.. I vari stati maggiori si trovarono di fronte a una minaccia reale. Praticamente, i carri sovietici risultavano immuni a tutti i missili anticarro (uno su tutti fu il TOW). Ci volle del tempo per trovare il modo di aggiornare i missil e così ristabilire l'equilibrio.
Il bello è che questa corazza non è un'invenzione sovietica, bensì israeliana. Furono i siriani a far avere alcune di queste ai sovietici portandole via da alcuni carri israeliani rimasti distrutti durante gli scontri tra Israele e la Siria negli anni 80.
... si quello che dici è vero.
Del resto la filosofia della bassa sagoma e velocità di movimento aveva dimostrato i suoi limiti più e più volte. I sovietici però puntavano anche sulla economicità del mezzo da produrre in gran quantità e con cui "sommergere" le difese NATO ..... questo anche a fronte di costi umani notevoli.
Le corazze Reattive, se pur valide, sono sempre state abiurate dagli eserciti NATO. Il motivo è presto detto: i rapporti di forze Est Ovest hanno sempre visto prevalere di gran numero i primi rispetto ai secondi. La Nato non aveva ne il numero di MBT che poteva schierare il Patto di Varsavia e, quel che è peggio, nemmeno il numero di uomini delle Forze Comuniste.
Il fattore umano era quello che allarmava di più e lo si doveva tutelare.
L'accoppiata MBT e fanteria meccanizzata (operante anche a piedi) dotate di mezzi anticarro era uno dei pilastri difensivi .... i due "sistemi" dovevano lavorare a stretto contatto per difendersi a vicenda e contrastare le forze avversarie.
Cosa succede quando una corazza reattiva si "attiva"? Essa esplode verso l'esterno e l'onda d'urto contrasta i colpi HEAT, mentre la piastra e le schegge ostacolano gli APDS e APFSDS ....ma c'è un grosso ma.
Cosa succede alla fanteria appiedata che segue i carri da vicino? Semplice, viene falciata dalle schegge (ovviamente non come quando esplode una granata HE) con il risultato che il carro e il suo equipaggio è salvo .... ma a scapito della fanteria.
Per gli Occidentali era un prezzo da pagare inaccettabile e si puntó sulla ricerca di corazze passive sempre più efficaci che culminarono con la choban inglese (per proseguire fino ai giorni nostri).
Per i russi, che partivano da mezzi più piccoli, la soluzione ERA era accettabile visto che nei loro piani l'offensiva puntava ad arrivare il più velocemente possibile all'Atlantico prima che gli USA potessero mettere in campo le Divisione dislocate nel continente Nord Americano .... in questa visione non si doveva perdere lo slancio e i carri dovevano poter avanzare il più possibile prima di essere fermati .... questo anche a scapito della fanteria.
Per gli Israeliani, il discorso era diverso, qui si aveva l'importanza di salvare sia gli uomini che i mezzi ..... ma in ultima analisi prima gli uomini.
I campi di battaglia erano il deserto e la fanteria era meccanizzata e si trovava a combattere più alla maniera tedesca del 1940.
Teniamo presente che la necessità Israeliana di avere carro e fanteria vicina porterà al risultato del Merkava che è al tempo stesso MBT e APC/IFV .,... spostando il motore in posizione avanzata, come gli IFV e rendendo il carro un muro di acciaio nell'arco frontale, a tutto vantaggio della sopravvivenza dell'equipaggio.
Qui mi fermo altrimenti scrivo un trattato