A distanza di parecchie settimane, eccomi qui con un nuovo corposo aggiornamento... siete pronti?
Parto dal radome che ha gli scaricatori elettrostatici stampati in un posItivo appena accennato. Per questo motivo ho deciso di spianare tutto il dettaglio e incidere delle "piste" sugli stessi punti:
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Valerio, su Flickr
Poi, ho praticato dei fori all'inizio e alla fine delle citate "piste". All'interno ho fatto passare dei fili di rame sottili che ho, in seguito, fissato con un velo di cianacrlica. Le incisioni hanno creato una sede in cui la colla ha fatto più presa e, inoltre, mi hanno permesso di ottenere un incollaggio più pulito.
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Valerio, su Flickr
F-16 ADF_60 by
Valerio, su Flickr
Apro il capito presa d'aria seamless della Cutting Edge. Il condotto è lungo quanto quello vero ma, di certo, il pezzo non brilla come qualità delle incisioni (su cui dovrò intervenire in seguito) e ricchezza di dettagli. In particolare, il pozzetto carrello è qualcosa di veramente scarno e, diciamolo, BRUTTO!
Inoltre, ricordo ancora l'esperienza passata con il primo Viper Hasegawa che feci anni fa: per incollare la gamba di forza del carrello anteriore, senza pin di riscontro e incastri solidi, fu un vero incubo...
F-16 ADF_61 by
Valerio, su Flickr
Per tutta questa serie di motivi ho deciso di tentare una specie di "Frankestein", ovvero infilare il pozzetto Aires (che ha la porzione superiore della gamba stampata solidale al resto) all'interno dello scasso previsto dalla Cutting:
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Valerio, su Flickr
L'innesto è fattibile ma bisogna ridurre gli spessori tali da renderli carta velina, oltre ad asportare quanta più resina possibile dalla presa d'aria correndo il rischio di sfondare il condotto interno...
Qualche piccolo danno è stato, purtroppo, inevitabile ma lo maschererò facilmente aggiungendo altri cavetti (che comunque sono mancanti anche sul pezzo Aires) ed ulteriori particolari.
Continuando, per far posto alla presa seamless ho dovuto sfondare e allargare parecchia plastica, riducendo anche l'altezza della zona evidenziata in rosso.
F-16 ADF_63 bis by
Valerio, su Flickr
F-16 ADF_63 by
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Già che c'ero, ovviamente, ho asportato tutto il pozzetto carrello posteriore originale per alloggiare l'equivalente in resina (sempre Aires) che, già dalla precedente esperienza, ricordavo fosse più corto di circa 1,5 mm. Poco male, è possibile sistemarlo barando con un pò di Plasticard che fungerà da riempitivo sui lati:
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A partire dalla metà, la fusoliera è occupata in toto dal pozzetto e dal condotto dell'intake... c'è un bel pò di resina concentrata in pochi centimetri! l'unico modo per far convivere tutti gli elementi è scavare il lato interno della baia carrelli come da foto sotto... armatevi di trapanino, fresette e una buona mascherina perché vi ritroverete trucioli di resina ovunque.
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Capitolo fusoliera inferiore: guardando il dettaglio da scatola, e confrontandolo con la marea di pannelli e pannellini presenti sui velivoli reali, si ha una sensazione di totale desolazione. Qui la ditta giapponese ha fatto davvero male i compiti.
Quindi, foto alla mano, ho iniziato una lunga e tediosa reincisione:
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Le frecce rosse indicano i vani che sono stati aggiunti (essi contengono varie attrezzature avioniche e molti circuit braker relativi). Tutti i pannelli che li chiudono sono incernierati alla fusoliera per permettere un facile accesso agli specialisti... vi assicuro che reincidere tutte le cerniere, usando le provvidenziali dime Verlinden, è stata un'operazione ad alto rischio esaurimento nervoso.
La freccia verde è lo scasso dove monterò, a modello finito, l'air data probe in 3D della Wolf3Dresin.at (bella e finissima). Gli elementi contrassegnati dai numeri sono tutte antenne:
- Radaraltimetro (già stampata dall'Hasegawa). Mi sono limitato ad aggiungere le viti di fissaggio.
- Tacan (già stampata, idem come sopra).
- Marker Beacon, aggiunta perchè assente.
- Radaraltimetro, aggiunta perchè assente.
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Spostandomi sul lato opposto:
- Pannello accesso sistema idraulico.
- Avionic Cooling Inlet. All'interno del pannello è alloggiato il ricettacolo dove viene inserito il tubo per raffreddare i comparti avionici quando il velivolo è in manutenzione. Il portellino, a terra, è spesso aperto perchè è presente anche lo switch per l'apertura elettrica del canopy.
- Pannello accesso IFF (Identification Friend or Foe).
- Pannello accesso AVTR (Airborne Video Tape Recorder).
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La freccia in rosso mette in evidenza lo sfiato dei gas del cannone. Si apre automaticamente quando il Vulcan entra in funzione, a terra è sempre socchiuso a causa del calo della pressione idraulica.
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Se davanti la situazione è abbastanza sconfortante, dietro è forse anche peggio!
Freccia blu: Chaff/Flare dispenser di cui i nostro Viper erano dotati. Normalmente, se non in uso, i vani erano chiusi da pannellini fissati con viti per evitare l'accumulo di sporcizia (per questo, spesso dalle foto non si notano). I velivoli che montavano d'allarme, al contrario, erano provvisti di cartucce reali (come l'esemplare che sto riproducendo). I dispenser sono in resina, sempre della Wolf3Dresin.
- Pannellino accesso vano idraulico
- Jet Fuel Starter exhaust.
- Jet fuel Starter inlet.
Freccia rossa: griglia d'aerazione del sistema Jet Fuel Starter. Il Viper non è dotato di una vera e propria APU (Auxiliary Power Unit), quindi per la messa in moto del propulsore si utilizza il JFS. La griglia è un pezzo di filtro da 500 micron che mi aveva fornito, provvidenzialmente, all'epoca Jacopo. La resa in scala è praticamente perfetta.
Freccia gialla: sulla linea di mezzeria bisogna aggiungere queste due pannellature che rappresentano i portelloni di accesso al motore e a tutti i vari "ammennicoli" (pompe idrauliche, connettori, tubi, valvole... cavi) che riempiono la baia motore.
I portelli non sono incernierati per cui, dopo aver svitato tutte le viti di fissaggio, vengono rimossi e gli specialisti possono lavorare all'interno senza essere costretti a sbarcare completamente il motore.
F-16 ADF_68 by
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4. Pannello controllo generatore elettrico principale.
5. Pannello accesso serbatoio olio motore.
6. Pannello accesso idraulica motore.
Il foro in giallo è l'alloggiamento dove monterò l'antennina UHF in seguito.
Freccia rossa: altra griglia del sistema JFS. La cornice l'ho realizzata con del Plasticard da 0,2 mm tagliato al plotter, poi incollato all'interno di uno scasso praticato nella plastica. Una buona stuccata con la ciano e un'attenta carteggiatura ha raccordato il tutto.
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Tornando un attimo al troncone anteriore, sulla DX ho aggiunto:
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Freccia verde: cannon feed ammunition system, da questo pannellino viene connesso il banco idraulico che ricarica i nastri di munizioni nel tamburo del Vulcan. Il particolare l'ho ricostruito da zero sagomando un blocchetto di Plasticard.
Freccia rossa: Emergency Power Unit exhaust. Come detto sopra, il Viper non ha l'APU e in condizione di emergenza utilizza l'Idrazina per generare elettricità ed assicurare il minimo apporto di pressione idraulica ed energia per alimentare i servizi vitali del velivolo. L'Idrazina è un composto chimico che, reagendo con l'acqua, sprigiona una violenta reazione; la stessa mette in funzione una turbina a gas. E' altamente volatile, cancerogena e pericolosa tanto che l'EPU è uno dei sistemi più attenzionati dagli specialisti.
Lo scarico l'ho ottenuto tagliando una sezione di tubicino di rame.
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Le ali hanno richiesto un bel pò di interventi. Per iniziare, utilizzando una seghetta foto- incisa ho separato i flap del bordo d'uscita ed inciso in profondità, ma senza staccarli, quelli del bordo d'entrata. Questo perchè il FCS (Flight Computer System) del Viper, quando il velivolo poggia su entrambi i carrelli principali a terra, porta le superfici di governo a +2° (quindi verso l'alto). E' una caratteristica che si nota sempre quando il velivolo è al parcheggio e che non è riprodotta da nessuna ditta che commercializza kit degli F-16.
Praticando l'incisione, come detto sopra, ho forzato la plastica verso l'alto ottenendo la posizione corretta:
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I flap del bordo d'uscita li ho incisi lungo la pannellatura:
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Ho scavato la plastica del bordo dell'ala per ricreare una zona di rotazione. Allo scopo ho usato varie fresette montate sul mio fidato Proxxon e ho rifinito lo scasso con una lima a sezione circolare.
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Sul bordo del flap ho incollato una strisciolina di Plasticard che ha riportato le misure del pezzo ai valori corretti, ed ha creato un profilo stondato che si infila nello scasso alare.
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I piloni del kit soffrono di tutti gli anni che pesano su questo stampo... da cestinare senza remore. Oltretutto non sono neanche corretti per un ADF italiano, quindi è necessario ricorrere agli aftermarket proposti sul mercato.
Quindi, ho chiuso tutti i fori previsti dall'Hasegawa con dei tondini di Plastirod, stuccato tutto con la ciano e pareggiato al meglio; a seguire, ho ricreato gli inviti per fissare i pin che ho realizzato sui piloni in resina (foto a seguire).
F-16 ADF_87 by
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La normale configurazione degli Italian Viper prevedeva le station più interne per i serbatoi ( 4 e 6), station intermedie (3 e 7) inutilizzate, station esterne (2 e 8) con lanciatori per AIM-9L Sidewinder e rail alle tip alari (station 1 e 9) dotati di LAU-128 per il lancio degli AIM-120 AMRAAM.
Nella zona delle station che saranno vuote ho aggiunto tutti i vari fori per il montaggio dei piloni, che rimangono a vista anche se questo non è montato:
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Sono tutte sezioni di tubicini in ottone da 0,4 e 0,3mm della Albion Alloy, infilati nei fori che ho praticato nello stirene. Una goccia di ciano li tiene fermi in posizione.
F-16 ADF_82 by
Valerio, su Flickr
Medesimo lavoro ripetuto su entrambe le ali, su quella di DX c'è uno sfiato (evidenziato in giallo) di cui non ho capito la funzione.
F-16 ADF_85 by
Valerio, su Flickr
I piloni, con relativi serbatoi da 350 galloni, sono della Reskit. Il resto è tutto, ancora una volta, della Wolf3Dresin. La resina si monta senza particolari noie, c'è solo da modificare l'innesto del LAU-128 sulla tip alare perchè il pezzo è progettato sulla base del kit Tamiya che già prevede lo "zoccolo" di fissaggio stampato solidale alla tip dell'ala. Personalmente ho risolto aggiungendo uno spessore sagomato in Plasticard:
F-16 ADF_86 by
Valerio, su Flickr
Bene... se siete arrivati indenni alla fine di questo maxi-aggiornamento vi meritate un premio! gelatino fresco fresco per tutti! del resto, a quanto pare, è arrivata l'estate. STAY TUNED!
