E' passato un pò di tempo dall'ultimo aggiornamento ma la costruzione è andata avanti nel frattempo. Questo kit mi provoca sensazione contrastanti... poi vi spiegherò il perchè.
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Gli scarichi in resina sono un accessorio indispensabile a mio avviso; quelli da scatola sono uno dei punti deboli del kit e decisamente non all'altezza. Il set della Brassin è praticamente "plug & play", facilissimi da installare a patto di smaterozzare con attenzione i pezzi e creare una base perfettamente piatta sotto ai tubi di scarico per evitare che, dopo averli incassati negli alloggiamenti, non assumano posizioni strane e indesiderate.
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Il 109 di Bellagambi era dotato del ruotino alto che, ovviamente, la Eduard fornisce. Il problema è che è stampato in un unico pezzo e deve essere per forza inserito prima della chiusura delle fusoliere... scelta che lo rende molto vulnerabile ad eventuali urti e rotture.
Per questo motivo ho deciso di sezionare tutta la parte che comprende la forcella e la ruota; lo stelo dell'ammortizzatore lo ricreerò con una sezione di tubicino di ottone da 1,5 mm che incastrerò a pressione nella sede che ho ricavato nella gamba forando la plastica. In questo modo lavorerò con più tranquillità e sarà più facile verniciare il tutto.
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Sono intervenuto nei pozzetti carrello montando le fotoincisioni per le coperture delle gambe di forza. Non è mai semplice sagomare le PE ma, con un pò di pazienza, il manico di un pennello e una pinzetta a becco piatto sono riuscito a sistemarle. Per l'incollaggio mi sono avvalso dell'aiuto dei rod quadrati della Evergreen che hanno fornito una buona base di contatto per la ciano acrilica (frecce in rosso).
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La freccia in blu, invece, evidenzia il pistone di retrazione del carrello (uno per ogni gamba) che si intravede tra i fori di alleggerimento della struttura... li ho aggiunti utilizzando i soliti tubicini di ottone della Albion Alloy, che per questo genere di autocostruzioni sono ottimi.
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Altro intervento di cui mi sono immediatamente pentito ha riguardato la base di fissaggio dell'antenna Morane (presente su quello di Bellagambi). Questa è fornita nello stesso set di fotoincisioni ma è davvero fastidiosa da montare. Col senno di poi avrei fatto meglio ad utilizzarla come dima per realizzarla in Plasticard ed incollarla comodamente con la tappo verde.
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E veniamo alle sensazione contrastanti cui avevo accennato poco fa...
Dai primi step il kit mi è sembrato entusiasmante... dettagliato... curato (con tanti pezzi a disposizione da mixare per ottenere praticamente tutte le versioni) e facile da montare. Appena ho iniziato ad unire i sottoinsiemi, però, sono arrivati i primi dubbi... non è tutto oro quello che luccica. Leggendo on line (mai fidarsi, soprattutto delle recensioni sponsorizzate), tutti parlano del montaggio con entusiasmo ma io non sono affatto d'accordo.
Ci sono due modi per affrontare questo kit: assemblarlo così com'è accontentandosi del risultato finale come in tanti hanno fatto (tanto, alla fine, tra verniciatura effetto WOW e lavaggi sui rivetti l'occhio viene molto ingannato), o montarlo con criterio intervenendo con carteggiature e stuccature. Ecco, proprio le carteggiature e le stuccature sono un incubo... troppi rivetti, messi ovunque, sempre in mezzo ai punti dove intervenire... insomma, quello che doveva essere un lavoro rilassante si sta trasformando in una passeggiata su di un campo minato cercando di schivare la perdita di dettaglio che, in alcuni punti, è inevitabile. A proposito di perdita di dettagli... la finezza dei rivetti è tale che se si interviene per ripristinarli, la differenza di foggia e profondità si nota immediatamente.
Ho deciso di non accontentarmi e ho iniziato a studiare dei modi per "forzare" la plastica in modo che tutto combaciasse con utilizzo limitatissimo di stucco. Per l'accoppiamento ala/fusoliera ho inserito degli spessori, sia all'interno, sia sul punto di battuta dei pezzi.
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Gli incastri vanno un pò forzati per far assumere alle ali il corretto diedro, ma con del nastro e delle spennellate di tappo verde tutto va al suo posto.
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Se si lavora con pazienza facendo mille prove a secco, sul raccordo ala fusoliera basterà un pò di Mr. Surfacer 500 e una lisciatina dello scalino (troppo esagerato secondo i miei gusti, risulta fuori scala anche se sui velivoli reali si percepisce) che il raccordo Karman forma rispetto alla superficie dell'ala.
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Sotto la situazione non è critica. Basta ricordarsi di stuccare ed eliminare le giunzioni indicate dalle frecce in rosso, non presenti sui veri 109, e di reincidere (allungandola) la pannellatura centrale.
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L'inserto che comprende le volate delle armi è un altro pezzo "killer" che lascia parecchi gradini nel punto indicato dalle frecce: qui c'è poco da fare se non intervenire con limette abrasive e rifare da capo tutte le file di rivetti che andranno perdute come lacrime nella pioggia (semi cit.).
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Ricordate, inoltre, di aprire la presa d'aria per il raffreddamento del gruppo magneti della Bosch (freccia in blu).
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Dall'altro lato occorre spostare, come già detto qualche pagina indietro, più in alto il pannello d'accesso al serbatoio dell'olio poichè il G-14 di Bellagambi era di produzione ERLA e integrava già il serbatoio maggiorato dei G-10 con cui condivideva le linee di montaggio.
La giunzione della cofanatura superiore deve essere completamente eliminata perchè sui velivoli reali la lamiera era stampata in un unico pezzo, fatta eccezione per le volate delle armi che rappresentavano un pannello a parte per gli esemplari della Erla di Lipzieg. Quindi, occorre stuccare tutto.
Fate anche attenzione ad utilizzare il pezzo da scatola che rappresenta la copertura del vano portabagagli in cui, sui G-14, aveva preso posto la batteria. Il set Brassin per l'abitacolo non fornisce questo particolare, quindi fate affidamento allo stirene del kit.
Continuando con gli errori grossolani dello stampo, i piani di coda sono più sottili dell'alloggiamento sulla fusoliera e questo crea ulteriori scalini. Personalmente ho deciso di eliminare i pin di riscontro già stampati e rifarli con un tondino in ottone; questo mi aiutato ad allinearli meglio. Per raccordare il tutto ho utilizzato la lama affilata di un bisturi come una pialla per eliminare l'eccesso di materiale e riportare le forme in squadro. Anche qui una spennellata di Mr. Surfacer ha fatto il resto.
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Ho anche aggiunto i due leveraggi per il controllo dell'apertura dei flabelli dei radiatori:
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La situazione attuale è questa:
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Ma già mi sono accorto di un altro erroraccio sugli spessori dei pezzi... questa volta sul timone:
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Nel 90% dei casi, nessuno dei modellisti che ha affrontato lo stampo ha corretto l'errore. Mi toccherà metterci mani... e non solo qui, ma anche in altri punti dove ho anche trovato dei brutti ritiri della plastica. New Tool? insomma...
Stay Tuned!
