Paolo F14 ha scritto:Ottima scelta e bellissimo modello di un'auto che ha fatto epoca e le storia del rallismo.
Ero un ragazzo quando correva e vinceva tutto e mio padre aveva una Lancia Fulvia coupè con tanto di cruscotto in legno, quindi non potevo non fare il tifo per questo asso pigliatutto.
Ho in magazzino il modello Doyusha in 1/12 ed è fantastica con un livello di dettaglio pari ad un kit Tamiya, devo farla un giorno o l'altro.
Ciao Paolo, speriamo di vedere presto un altro tuo capolavoro a quattro ruote!
Paolo F14 ha scritto:Qui però son tre pagine che si parla e non si vede un cm2 di plastica incollato.....iniziamo?
Paolo
Sì, ora iniziamo.
La mia è una tattica da mangusta, confondere l'avversario per poi colpirlo a sorpresa... fuor di metafora, ho cercato di "intorbidire le acque" del wip cosicché i gentili visitatori noteranno meno i casini che combino a causa del mal di testa...
Ho iniziato assemblando il pianale e il semitelaio posteriore che supporta le sospensioni e il motore. Riguardo quest'ultimo, va detto che... non c'è...

il che di primo acchito può lasciare esterrefatti chi come me ha non di rado a che fare con i kit Tamiya o anche di altre marche che usualmente riproducono con dovizia di particolari il propulsore. A pensarci bene però, il fatto che non sia stato riprodotto non va considerato come una defraudazione o una pigrizia del produttore, ma come la volontà di concentrarsi maggiormente sui dettagli degli interni e della carrozzeria, che infatti non ha parti apribili che a queste scale e con questi materiali finiscono più per creare problemi che valore aggiunto, come chiunque ha montato almeno un automodello in plastica una volta nella vita avrà quasi sicuramente sperimentato. Insomma è una differente filosofia, che piaccia o meno, poi ognuno fa le sue scelte. Allora come giustificare i 15 euro medi in più dei kit Hasegawa? Con una sola parola, qualità: dei materiali, degli stampi, degli assemblaggi, delle decals, delle proporzioni e dei dimensionamenti delle parti, delle istruzioni stesse; insomma tutto il meglio per un kit in plastica e tutto assieme, tanto da poter accontentare anche i più esigenti. A riprova dell'attenzione al dettaglio anche il numero dei pezzi, superiore ai 150, ossia circa il 50% in più di un Tamiya di pari scala con riproduzione del propulsore!
Ciò divagato, e scritto
en passant che la plastica bianca l'ho aerografata di nero opaco piuttosto diluito cosicché in certi punti si intravede il bianco in modo da dare (almeno nella mia mente bacata

) l'impressione di un leggerissimo impolveramento, specie negli interni, per ora aggiungo che ho assemblato e dipinto anche gli scarichi. Questi li ho volutamente "drammatizzati" per creare un diversivo cromatico rispetto alla solita palette fatta di nero e colori metallici; su una base di nero opaco ho steso a pennello uno strato di pigmento rugginoso della Obscurium (lo avevo nel cassetto da tre anni e mai aperto, direi che era ora di utilizzarlo), con piccole variazioni e luci finali ottenute mescolandolo con un poco di arancione. Per quel poco che si vede, ecco la foto. Ciao e - speriamo - a presto.
