Ebbene sì, mi sono ribeccato di nuovo il Covid (mi direte, ti fai ancora il tampone? sì... ancora li faccio). Indovinate un pò? sono stato isolato nello studio... proprio dove modello... e siccome non mi posso muovere da qui, come faccio a passare il tempo? MODELLANDO!
Non sempre i mali vengono per nuocere...
Ma veniamo a noi...
Ho iniziato a studiare la situazione dello scarico. A mia disposizione ho il vecchiotto set della Aires, tutto sommato ha ancora un bel dettaglio (soprattutto dei petali dello scarico). Quando ho iniziato le prove a secco per unire il "collare" di copertura in resina alla fusoliera, però, ho riscontrato seri inconvenienti. Il pezzo, infatti, ha un diametro più piccolo di 1 mm abbondante rispetto all'alloggiamento sul modello!
Avevo già affrontato lo stesso kit (con lo stesso set) una decina di anni fa, ma proprio non ricordavo tutti questi problemi di sottodimensionamento... quindi sono andato a rivedere le vecchie foto:
All'epoca scelsi di "raspare" via gran parte della plastica del kit per raccordare le forme della resina, scelta che oggi non avrei mai ripercorso perchè l'intervento (troppo invasivo) alla fine falsò un pò le linee della fusoliera e lo spazio di separazione rispetto alla deriva. Per questo motivo ho scelto un approccio diverso, partendo dai pezzi da scatola:
Ho tagliato ed eliminato tutto il terminale dello scarico originale tenendo solamente il "collare" che è stato assottigliato al massimo per rispettare l'effetto scala. Così facendo, però, ho falsato ancor di più le misure dell'anello in resina che si raccorda ai petali, tanto che il pezzo si presenta così una volta infilato nel collare Hasegawa:
Un confronto con quello reale:
Come potete be immaginare, la resina non è più compatibile e utilizzabile. Ma ho già in mente una soluzione, sto aspettando solo la consegna del materiale per metterla in pratica... quindi, per ora, vi lascio in standby sperando di farvi vedere il risultato finale a breve (che se viene come dico io, sarà una gran figata )!
Ho unito il muso che, come ben ricordavo questa volta, ha un allineamento un pochino insidioso a causa della totale mancanza di perni di riscontro. Ad ogni modo, fitta abbastanza bene... ho preferito aggiungere solo un velo di ciano nel punto indicato dalla freccia per riempire un leggero avvallamento che faceva percepire un profilo fastidiosamente falsato al mio occhio; la ciano ha colmato il leggero vuoto e adesso la linea del muso è perfetta.
Sul lato SX ho aggiunto il faro che era tipico della versione ADF e veniva utilizzato per identificare i numeri dei velivoli durante le intercettazioni notturne. Non ci avevo mai fatto caso prima ma, guardando bene lo stampo, all'interno della fusoliera la Hasegawa aveva già predisposto il foro da aprire per riprodurre questo dettaglio (benchè nei loro stampi non sia mai stato inserito). Ad ogni modo ho aperto una scasso di circa 2,5 mm al cui interno ho infilato un pezzo di bacchetta in plexiglass; una estremità l'avevo già sagomata per rappresentare la parabola del faro stesso, dipinta con il Liquid Chrome della Molotow. Dopo aver incollato il pezzo, ho stuccato tutto con la ciano dall'esterno.
Prima di essere consegnati all'AM, gli F-16 individuati per il trasferimento furono oggetto di varie modifiche e aggiornamenti presso l'AMARC di Davis-Monthan. Ai nostri velivoli venne applicato anche il pacchetto di riduzione della tracciabilità radar denominato "Have Glass" II.
Questo racchiudeva sia le modifiche previste dal programma Have Glass I - anche detto Pacer Bond - (che introduceva un sottile strato di ossido di indio sui canopy per rendere meno visibili ai radar il seggiolino e la testa del pilota - il film dava ai tettucci la caratteristica tinta gialla/oro), sia quelle dell'Have Glass II. Quest'ultimo fu suddiviso in due ulteriori sottoprogrammi denominati Pacer Mud e Pacer Gem I/II.
I nostri Viper furono dotati solamente del Pacer Mud che consisteva nell'aggiunta di alcuni pannelli RAM (Radar Absorbent Material) nella presa d'aria, dietro al radar, e sul bordo d'uscita delle ali, oltre alla verniciatura con il materiale denominato FMS-3049 RAM che era una delle caratteristiche più riconoscibili sui velivoli.
Tutto questo riduceva del 15% circa la traccia radar, ma aumentava di circa 100 kg il peso a vuoto.
A proposito dei pannelli sopra citati (freccia in azzurro nelle foto), quelli subito dietro ai flaperon li ho realizzati tagliando al plotter del Plasticard da 0,25 di spessore. Notando la foto ho fatto caso anche al piccolo pannello di ispezione per il perno di rotazione della superficie di governo, che ho ovviamente riprodotto.
E' bene non utilizzare la tappo verde o il MEK per incollare il Plasticard così sottile, perchè tende a sciogliersi e/o deformarsi. Personalmente ho preferito usare la classica Vinavil.
Le frecce in rosso indicano il taglio dell'ultima sezione di fusoliera, propedeutico per far posto agli aerofreni in resina della Wolf3dresin.at (bellissimi); per ora non li ho ancora incollati per evitare di romperli anzitempo... ma arriveranno a breve.
Davanti allo sfiato dell'ECS è presente il foro di espulsione della condensa accumulata dal sistema. E' facile vedere una scia più scura che si allunga dal foro in direzione del moto (si nota anche nell'immagine sopra)... in fase di weathering la aggiungerò.
Rispetto agli stampi degli ultimi anni, l'Hasegawa riflette ancora una filosofia di scomposizione dello stampo antica figlia anche delle limitazioni tecnologiche di fine anni '80. Per questo motivo le ali sono completamente separate dal resto e per allinearle correttamente (ricordate che NON hanno diedro) ci vuole un pò di pazienza e attenzione.
Ciao Valerio
Oltre a rimanere colpito ed ammirato dalle tue doti di modellista resto basito dalle conoscenze tecniche di ogni soggetto che affronti. Dimostri delle competenze degne di un superspecialista...qual'è il segreto?
Saluti cari
enrico
Enrico59 ha scritto: 8 novembre 2025, 9:00
...qual'è il segreto?
La malattia che ho per le macchine volanti...
In più ho una "feticissima" curiosità nel sapere e capire come volano e come funzionano nel particolare. Metti insieme tutto e viene fuori la grande passione che ho per questo bellissimo hobby (non potrei vivere senza).
Un bel aggiornamento! Son curioso di cosa ti inventerai per lo scarico...
Personalmente i pannelli di rinforzo li avrei incollati comunque con un poco di tappo verde, in quantità limitata non dovrebbe deformarli... Con vinavil ho sempre il timore che dopo un po' si stacchi qualcosa, ma è un mio cruccio...
fearless ha scritto: 8 novembre 2025, 17:17
Personalmente i pannelli di rinforzo li avrei incollati comunque con un poco di tappo verde, in quantità limitata non dovrebbe deformarli... Con vinavil ho sempre il timore che dopo un po' si stacchi qualcosa, ma è un mio cruccio...
Ho reso parecchie ruvide le superfici di contatto per aumentare la presa del Vinavil... alla fine una leggera spennellata di MEK intorno ai bordi l'ho comunque data, ma piuù per pulire i residui di carteggiatura che altro.
Comunque la posizione è lontana dai punti dove maneggio normalmente il modello, i pannelli dovrebbero essere abbastanza al sicuro.
fearless ha scritto: 8 novembre 2025, 17:17
Personalmente i pannelli di rinforzo li avrei incollati comunque con un poco di tappo verde, in quantità limitata non dovrebbe deformarli... Con vinavil ho sempre il timore che dopo un po' si stacchi qualcosa, ma è un mio cruccio...
Ho reso parecchie ruvide le superfici di contatto per aumentare la presa del Vinavil... alla fine una leggera spennellata di MEK intorno ai bordi l'ho comunque data, ma piuù per pulire i residui di carteggiatura che altro.
Comunque la posizione è lontana dai punti dove maneggio normalmente il modello, i pannelli dovrebbero essere abbastanza al sicuro.