microciccio ha scritto:Ciao Sergio,
descrivici cosa hai avuto occasione di vedere in loco prima che tutto fosse transennato.
microciccio
Con piacere, Paolo vi racconto quanto segue:
partito da casa mia nel tardo pomeriggio di sabato 10 ottobre (ieri) per recarmi sul luogo del recupero, inaspettatamente (nonché felicemente!) vengo fatto entrare, assieme ad altri visitatori, nel luogo in cui si stavano ultimando gli scavi.
I resti del pilota non sono stati ritrovati forse perché lanciatosi con il paracadute.
Ho potuto vedere le 3 pale dell'elica, sconnesse dal mozzo, quasi perfettamente integre e senza segni evidenti di piegatura.
Un altro ammasso di lamiere accartocciate, ancora parzialmente imbrattate del sedime da cui erano state tratte, permetteva di scorgere in modo inequivocabile una delle gambe del cartello principale con l'ammortizzatore perfettamente lucido nella parte dello stelo.
Una delle gomme del carrello principale ho notato che recava la scritta... ''DUNLOP'', cosa apparentemente strana per un aereo tedesco ma, comunque, storicamente spiegabile in maniera logica...
Un altro ammasso di lamiere contorte, ritenuto appartenere alla parte posteriore della fusoliera, permette di apprezzare una squadra di rinvio ancora funzionante e di vedere parte del cablaggio elettrico reciso verosimilmente dall'impatto assieme ad altri cavi metallici che potremmo definire ''tondini'' perché in metallo ''pieno''.
Mi è stato riferito che anche il motore, pesantemente danneggiato, è stato recuperato ma non mi è stato possibile vederlo perché caricato su un contenitore che ne rendeva impossibile l'osservazione.
Il personale addetto al recupero stava cercando di rintracciare i codici alfanumerici atti ad individuare il velivolo e la squadriglia di appartenenza ed era altresì impegnato ad individuare i numeri atti a contrassegnare le sezioni in cui era divisa la fusoliera.
Lo stesso personale, gentilissimo nel dare risposte alle numerose domande sollevate dal pubblico interessato, sottolineava la necessità di trasportare i reperti in un laboratorio per liberarli dal sedime con la stessa cura riservata ai reperti archeologici attraverso fasi di pulitura, lavaggio e l'utilizzo di una vernice trasparente atta a conservare quanto rimane della livrea e dei codici alfanumerici ritenuti importanti.
Questo è quanto ma...l'emozione nell'assistere al recupero non ha parole che la possano descrivere. [emoji1]
P.S. dimenticavo: dovrebbe trattarsi di un Gustav