Ciao Renzo,
all'interessante spiegazione di Davide aggiungo che fino ali anni '70 del secolo scorso le bave (dette anche
flash) erano rintracciabili anche in stampi delle ditte più blasonate (per esemplificare ricordo che ebbi tra le mani una stampata che pareva termoformata - o all'inglese
vacuform - perché la bava era praticamente ovunque inglobando pezzi del modello e telaio), insieme alle patine di distaccante (in un P-39 Revell, trovai sulle stampate una gelatina gialla simile al grasso).
Meno diffusi, ma possibili e talvolta presenti, i pezzi incompleti per errato riempimento dello stampo e le
svergolature nei pezzi allungati di dimensioni maggiori (certo, se capita quanto descritto
qui parlando del negozio milanese allora è normale che i pezzi siano svergolati o si sia rovinato il dettaglio più fine).
A partire dagli anni '80 le prime due categorie si sono ridotte in modo rilevante per il miglioramento delle tecnologie di realizzazione degli stampi. Naturalmente parlo sempre delle ditte più grandi mentre, anche in quegli, anni il problema era rilevabile nei prodotti artigianali, quelli realizzati dalla cosiddetta
cottage industry, che potevano includere sia modelli completi, sia set di miglioramento/conversione. In questo caso però la tecnologia di stampaggio a bassa pressione e gli stampi realizzati in materiale diverso dall'acciaio portavano inevitabilmente a prodotti che necessitavano di maggiori cure da parte del modellista.
Queste realizzazioni hanno cominciato a sparire dal mercato proprio allora perché cominciarono a diffondersi gli
after market in resina - insieme alla
fotoincisioni - che consentivano anche ai piccoli produttori di realizzare, in media, pezzi di miglior qualità generale.
Per gli stampi più evoluti di cui ha parlato Davide ci volle ancora qualche anno, almeno nel settore del modellismo, e quando arrivarono consentirono un ulteriore miglioramento del dettaglio insieme ad una riduzione generale degli spessori minimi di alcune parti che un tempo erano decisamente fuori scala.
Preambolo lunghetto per dire che anche Tamiya ha una storia e, gli stampi
di sua produzione più datati, sono per forza di cose di qualità percepita oggi come inferiore a quelli recenti in cui le bave sono un ricordo.
microciccio