Re: GB Made in Italy 2018 - Madd22 - Macchi C.202 "Folgore" 1/48 Hasegawa
Inviato: 29 ottobre 2019, 21:27
Ciao a tutti
Prima di tutto grazie per le risposte e l'interesse dimostrato. Finalmente comincio ad intravedere la fine del progetto!
Andiamo avanti con i lavori. Step successivo: lavaggi
Prima di tutto tre mani abbondanti di trasparente lucido X-22, per rendere le superfici il più possibile lisce per l'applicazione delle decals e sopratutto per proteggere la verniciatura da indesiderati filtri.
Diluizione 80% diluente e 20 % lucido, ho aggiunto anche un 5% di paint retarder.
Di solito preferisco applicare prima le decals e poi fare i lavaggi su tutto il velivolo, ma questa volta ho preferito dividere le fasi. Infatti le linee di pannello e i rivetti risultano essere in scala e sottili, quindi per evitare di tappare tutto ho effettuato i lavaggi prima delle decals.
Già in questo modo, su alcune linee ho dovuto far asciugare il colore ad olio per un paio di volte.
Lasciato asciugare un giorno intero, ho preparato due tinte principali per i lavaggi ad olio.
Un grigio medio per le superfici inferiori e un bruno van dick scurito per le superfici superiori.
Il grigio sotto sembra poco scuro, ma il lucido sfalsa parecchio la percezione a causa della controluce. Il Bruno invece ci sta benone sul fondo terroso.
Sulla fascia bianca in fusoliera ho usato un grigio chiarissimo. Nelle foto d'epoca ho notato che in quella zona le linee di pannello si notavano appena, vuoi le poche ore di volo dei velivoli, quindi ho deciso di non calcare la mano.
Sulla banda in giallo e sull'ogiva invece ho ricreato un marrone caldo, una specie di ocra scurito. Va abbastanza bene, anche se per gusto personale avrei provato anche un Bruno Van Dick puro.
Dopo le decals rivedrò i lavaggi in acluni punti, come le sedi dei comandi di volo, le cofanature e tutte le prese d'aria, utilizzando un van dick ancora più scurito.
Già qualche tempo fa, mi sono dedicato ai collettori di scarico del motore DB 601.
Premetto che la tecnica di Dario Giuliano (segnalata poche pagine addietro) mi ha incuriosito. Ma la trovo più adatta a scarichi più evidenti e sopratutto più usurati. Mi riprometto di fare un tentativo sulla prossima elica.
Il mio soggetto, ripeto, ha poche ore di volo, quindi trovo inopportuno cuocere eccessivamente i collettori. Mi sono limitato a una semplice cottura della parte più interna senza la presenza di ruggine tipica degli scarichi molto cotti.
Ho spruzzato come base un Alclad Dark Alluminium. Poi ho simulato la cottura con un mix 50-50 di nero e marrone acrilico, diluito al 90 % e spruzzato a bassa pressione e in più velature su tutto il collettore. Una miscela ancora più scura invece per le estremità degli scarichi, per simulare i residui carboniosi.Con un nero vinilico a pennello ho dipinto l'interno degli scarichi, invece con un vinilico grigio ho lumeggiato gli spigoli vivi.
L'effetto non mi dispiace, gli scarichi sono davvero molto piccoli, quasi del tutto affogati nella cofanatura, quindi non ho ricercato un gran dettaglio.
Prossimo step, decals!
Saluti
Prima di tutto grazie per le risposte e l'interesse dimostrato. Finalmente comincio ad intravedere la fine del progetto!
Andiamo avanti con i lavori. Step successivo: lavaggi
Prima di tutto tre mani abbondanti di trasparente lucido X-22, per rendere le superfici il più possibile lisce per l'applicazione delle decals e sopratutto per proteggere la verniciatura da indesiderati filtri.
Diluizione 80% diluente e 20 % lucido, ho aggiunto anche un 5% di paint retarder.
Di solito preferisco applicare prima le decals e poi fare i lavaggi su tutto il velivolo, ma questa volta ho preferito dividere le fasi. Infatti le linee di pannello e i rivetti risultano essere in scala e sottili, quindi per evitare di tappare tutto ho effettuato i lavaggi prima delle decals.
Già in questo modo, su alcune linee ho dovuto far asciugare il colore ad olio per un paio di volte.
Lasciato asciugare un giorno intero, ho preparato due tinte principali per i lavaggi ad olio.
Un grigio medio per le superfici inferiori e un bruno van dick scurito per le superfici superiori.
Il grigio sotto sembra poco scuro, ma il lucido sfalsa parecchio la percezione a causa della controluce. Il Bruno invece ci sta benone sul fondo terroso.
Sulla fascia bianca in fusoliera ho usato un grigio chiarissimo. Nelle foto d'epoca ho notato che in quella zona le linee di pannello si notavano appena, vuoi le poche ore di volo dei velivoli, quindi ho deciso di non calcare la mano.
Sulla banda in giallo e sull'ogiva invece ho ricreato un marrone caldo, una specie di ocra scurito. Va abbastanza bene, anche se per gusto personale avrei provato anche un Bruno Van Dick puro.
Dopo le decals rivedrò i lavaggi in acluni punti, come le sedi dei comandi di volo, le cofanature e tutte le prese d'aria, utilizzando un van dick ancora più scurito.
Già qualche tempo fa, mi sono dedicato ai collettori di scarico del motore DB 601.
Premetto che la tecnica di Dario Giuliano (segnalata poche pagine addietro) mi ha incuriosito. Ma la trovo più adatta a scarichi più evidenti e sopratutto più usurati. Mi riprometto di fare un tentativo sulla prossima elica.
Il mio soggetto, ripeto, ha poche ore di volo, quindi trovo inopportuno cuocere eccessivamente i collettori. Mi sono limitato a una semplice cottura della parte più interna senza la presenza di ruggine tipica degli scarichi molto cotti.
Ho spruzzato come base un Alclad Dark Alluminium. Poi ho simulato la cottura con un mix 50-50 di nero e marrone acrilico, diluito al 90 % e spruzzato a bassa pressione e in più velature su tutto il collettore. Una miscela ancora più scura invece per le estremità degli scarichi, per simulare i residui carboniosi.Con un nero vinilico a pennello ho dipinto l'interno degli scarichi, invece con un vinilico grigio ho lumeggiato gli spigoli vivi.
L'effetto non mi dispiace, gli scarichi sono davvero molto piccoli, quasi del tutto affogati nella cofanatura, quindi non ho ricercato un gran dettaglio.
Prossimo step, decals!
Saluti