FIAT OTO Melara 6614 operazione "IBIS"
Inviato: 20 maggio 2015, 19:57
Scusate il ritardo ma finalmente ho avuto qualche mezz'oretta di tempo per posizionare le targhe e quindi ultimare definitivamente la mia 6614 durante l'Operazione IBIS in Somalia.
STORIA
All’inizio degli anni’70 la FIAT decise di rientrare nel novero delle industrie produttrici di mezzi corazzati, con obiettivo principale di aggredire il mercato estero nel settore dei Blindati appannaggio di aziende quali Alvis, Daimler, Pahard, e Cadillac Cage che con i loro Saladin, Saracen ,Ferret, M3 e Commando realizzavano affari d’oro in special modo con le nazioni del terzo mondo.
Con la collaborazione della OTO Melara ed Iveco, l’industria Torinese sviluppò un mezzo moderno con trazione 4x4, anfibio, blindatura angolata di 6/8mm, motore da 160hp, postazione difensiva scudata sul cielo del mezzo, rampa mobile posteriore, capacità di trasporto di 8 fucilieri più tre uomini d’equipaggio, numerose feritoie e blocchi visione che davano una “visuale” ottimale, economicità di consumi e manutenzione… con queste ottime carattestiche nasceva il Veicolo Blindato Leggero FIAT mod.6614.
Nonostante ciò l’Esercito Italiano inizialmente non adottò il mezzo preferendolo agli AMX 12 ed M113 allineandosi così alla dottrina US Army che voleva i reparti esploranti montati su veicoli cingolati anziché ruotati (solo pochi esemplari E.I. parteciparono in livrea bianca alla missione Libano Italcon).
Ordinazioni per circa 200 esemplari, giunsero invece da Polstato Aeronautica e Carabinieri… inoltre il mezzo venne prodotto su licenza in Corea e venduto a Perù, Argentina, Venezuela, Somalia, Tunisia fornendo prove complessive ottime.
Solo negli anni ’90, l’esigenza di partecipare a missioni all’estero in ambito NATO e ONU obbligò l’Esercito Italiano a dotare i propri reparti eploranti di blindati su ruote più idonei ad operazioni su grandi spazi, principalmente percorrendo strade asfaltate, con ridotta assistenza logistica. Nell’immediatezza si fece fronte all’esigenza per i contingenti in missione in Somalia (IBIS, IBIS2 e Restore Hope) e Monzambico (Albatros) inviando sia i pochi esemplari E.I. in carico che esemplari in prestito dai reparti VAM dell’A.M.
Tutti gli esemplari in carico all’E.I. prestarono servizio con i reparti eploranti di Cavalleria e Cavalleggeri.
Il VBL mod.6614 sarà sostituito dapprima dai VBL Iveco VM90 oggi dai VBL Iveco Puma nelle varie versioni.
STORIA
All’inizio degli anni’70 la FIAT decise di rientrare nel novero delle industrie produttrici di mezzi corazzati, con obiettivo principale di aggredire il mercato estero nel settore dei Blindati appannaggio di aziende quali Alvis, Daimler, Pahard, e Cadillac Cage che con i loro Saladin, Saracen ,Ferret, M3 e Commando realizzavano affari d’oro in special modo con le nazioni del terzo mondo.
Con la collaborazione della OTO Melara ed Iveco, l’industria Torinese sviluppò un mezzo moderno con trazione 4x4, anfibio, blindatura angolata di 6/8mm, motore da 160hp, postazione difensiva scudata sul cielo del mezzo, rampa mobile posteriore, capacità di trasporto di 8 fucilieri più tre uomini d’equipaggio, numerose feritoie e blocchi visione che davano una “visuale” ottimale, economicità di consumi e manutenzione… con queste ottime carattestiche nasceva il Veicolo Blindato Leggero FIAT mod.6614.
Nonostante ciò l’Esercito Italiano inizialmente non adottò il mezzo preferendolo agli AMX 12 ed M113 allineandosi così alla dottrina US Army che voleva i reparti esploranti montati su veicoli cingolati anziché ruotati (solo pochi esemplari E.I. parteciparono in livrea bianca alla missione Libano Italcon).
Ordinazioni per circa 200 esemplari, giunsero invece da Polstato Aeronautica e Carabinieri… inoltre il mezzo venne prodotto su licenza in Corea e venduto a Perù, Argentina, Venezuela, Somalia, Tunisia fornendo prove complessive ottime.
Solo negli anni ’90, l’esigenza di partecipare a missioni all’estero in ambito NATO e ONU obbligò l’Esercito Italiano a dotare i propri reparti eploranti di blindati su ruote più idonei ad operazioni su grandi spazi, principalmente percorrendo strade asfaltate, con ridotta assistenza logistica. Nell’immediatezza si fece fronte all’esigenza per i contingenti in missione in Somalia (IBIS, IBIS2 e Restore Hope) e Monzambico (Albatros) inviando sia i pochi esemplari E.I. in carico che esemplari in prestito dai reparti VAM dell’A.M.
Tutti gli esemplari in carico all’E.I. prestarono servizio con i reparti eploranti di Cavalleria e Cavalleggeri.
Il VBL mod.6614 sarà sostituito dapprima dai VBL Iveco VM90 oggi dai VBL Iveco Puma nelle varie versioni.