mercoledì, Maggio 1, 2024

F/A-18F Super Hornet “Diamondbacks” – kit Revell scala 1/48.

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1.1.2010, inizia il Group Build “US NAVY” di ModelingTime e io vi partecipo con la scatola della Revell dell’F/A-18F in scala 1/48 cod.04509. La scelta è caduta più per la colorazione che per la qualità del kit, che non conoscevo; Infatti, il rappresentare l’esemplare con lo schema del VFA 102 “Diamondbacks” 50th Anniversary scheme 2005 è stato motivo di entusiasmo. Quando ho aperto la scatola, a prima impressione il kit non è sembrato malvagio, anzi. La plastica è buona, non troppo morbida, le pannellature e le rivettature sono in negativo anche se poco profondi; i vani dei carrelli sono ottimamente dettagliati,  la fusoliera è un tutt’uno con le ali e divisa dal muso anteriore. L’armamento in dotazione è composto in coppia da missili  Sidewinder AIM-9X, AIM 120-C AMRAAM, HARM, da due MK 83 GP Bomb e dalla sonda AN/ASQ-228 AF. Fin qui la Revell sembra essersi comportata benino, ma l’unica pigrizia che ha avuta è di non aver predisposto il kit con slat e flaps separati dall’ala. Gli stessi timoni sono un unico pezzo con le derive. E visto che di Calabroni con flap, slat e timoni “fissi” non ne ho mai visti, mi passano strane idee di modifica di quei pezzi necessari per un aspetto più realistico del modello. Volete sapere alla fine cosa ho migliorato e modificato? Leggete e scoprirete.

Fatta una lunga perlustrazione sul web e raccolto immagini e informazioni utili, mi avvio ai lavori del kit. Taglierini alla mano comincio a sezionare intanto tutte le parti delle ali per la modifica, e cioè slat e flaps. Quest’ultimi vengono riempiti alle estremità di stucco perché bisogna dargli la giusta forma arrotondata nei punti d’attacco all’ala; e qui, via a forza di olio di gomito e carte vetrate. Rifaccio anche le due barre orizzontali con plasticard da 0.10’’ perché quelle tagliate dal kit sono troppo spesse. Modifico anche le quattro cerniere in posizione piegate, faccio una prova a secco di tutti i pezzi e sembra tutto ok. Le ali piccole subiscono anche la loro modifica. Infatti, notando alcune foto che ritrae l’aereo con le ali piegate, ho quindi tagliato l’incavo dove sarebbe stato inserito il meccanismo di apertura e chiusura. Non avendo al momento a disposizione tondini di plasticard, e dovendo trovare qualcosa del giusto diametro, ho usato semplicemente due stuzzicadenti (tagliati a dovere), dove ho incollato poi sette (tante quante sono) striscioline di plasticard. Poi ho incollato un altro pezzo rettangolare di plasticard per facilitarne l’inserimento dentro l’ala; Qui mi sono accorto che mancava qualcosa, cioè la piastra che copre il meccanismo di apertura/chiusura dalla parte interna; fatta anche quella con i relativi agganci! Con mia grande sorpresa, tutto stava filando liscio come l’olio.

Flaps tagliati

flaps arrotondati

modifica semiala 1

modifica semiala 2

modifica semiala 3

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Fatto questo è il momento delle prese d’aria. La scomposizione non è complicata anzi, e il montaggio necessita solamente di un piccolo strato di ciano e qualche colpetto di carta abrasiva. In quest’operazione qualche pannellatura scompare, ma si rimedierà poi.

Prese aria - flaps

Una volta finito con la prima modifica passo all’abitacolo. Qui subito cestino la vasca del kit (seggiole comprese), metto mani alla carta di credito e ordino il set AIRES 4279 del cockpit dedicato al modello Hasegawa, ma che per il Revell và anche bene. Il set è una meraviglia, s’incastra benissimo solo con piccoli colpetti di lima alla base e lateralmente. A proposito, l’Aires monta la strumentazione con i LOT antecedenti al 26, quindi và bene per una rappresentazione dell’esemplare con operatività fino al 2005,  per una data successiva bisogna adattare il pit della Black Box con la strumentazione corretta.

La vasca è in Gunze H307 con le consolle laterali e strumenti vari in nero, e “lavata” con nero ad olio diluitissimo. Per il dry brush bisogna stare attenti a non esagerare. I seggiolini come solito Aires, sono dotati di cinture e accessori in fotoincisioni. Il telaio e il poggiatesta sono in nero, per i cuscini invece sono partito da un Dark Green dove ho aggiunto Khaki (poche gocce), giallo e bianco. Per le cinghie ho semplicemente miscelato il blu e il giallo, ed al verde ottenuto ho aggiunto una goccia della miscela precedente. Poi per dare un tocco in più, con pennellino fine e con rosso e bianco ho simulato le “istruzioni” laterali al poggiatesta. Alla fine fanno la loro bella figura.

cockpit

cockpit 1

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seat 2

Progetto2

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Incollate le due semifusoliere, inserito il pit e chiuso il musetto debitamente appesantito con vari bulloncini all’interno, si procede all’unione di tutto. Qui lo stucco non deve mancare specie ai laterali dove si formano bei scalini.

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Poi tocca al pezzo da inserire dietro il cockpit con la fusoliera. Qui il pezzo Aires non ci viene d’aiuto perche è troppo corto e forma una volta montato anche uno scalino di 1 mm davvero irreale (va bene per il kit japan), allora opto per l’inserimento del suo, arricchito con qualche accessorio cannibalizzato dal pezzo Aires. La palpebra anteriore Aires forma un’enorme vuoto con il resto del musetto, allora bisogna colmare questa voragine con plasticard sottile. Il plasticard dovrà essere usato anche per coprire tutte quelle parti rimaste vuote a causa dei “tagli”.

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Andando avanti col montaggio, è l’ora di incollare definitivamente i flaps modificati all’ala e la barra. Qui, oltre all’attacco alle cerniere, si deve creare un perno che inserito all’interno, renda più stabile il flap con l’ala. Fatto e incollato tutto con ciano, il risultato è stato sorprendente; flaps abbassati, allineati ed altamente realistici.

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Visti gli ottimi risultati ottenuti, la voglia di modifica e di dettaglio mi prende all’impazzata a tal punto che nessun pezzo a seguire sarà esente da ciò.

Le derive hanno avuto anche la loro modifica. Si devono forare e assottigliare le estremità sotto l’antennino. Ho separato poi con cutter i due timoni e inciso in loro i tre punti d’attacco. Attaccate le derive che s’incastrano bene, ho aggiunto i generatori di vortice ai lati delle piastre posteriori della fusoliera e incollati i timoni in posizione asimmetrica.

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La modifica successiva riguarda il pilone centrale dell’unico serbatoio in dotazione. Infatti il pilone è un po’ fuori misura nella profondità perché montato scende oltre la presa d’aria, cosa che paragonata col vero non è. Quindi si dovrà assottigliarlo di almeno 2 mm e si dovrà intervenire alle estremità per fare gli spigoli a punta e non lasciarli piatti.

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Pilone

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Procedendo ancora col montaggio arriva l’ora dei piloni sub alari. Eh Eh, e qui altre lampade si accendono in testa. Foto alla mano, noto un “vuoto” centrale in ogni pilone, e visto che il mio modello non dovrà essere caricato di bombe, decido di intervenire anche su di essi.  Per prima cosa ho aperto un rettangolo nella parte centrale e poi, tagliando parti originali e aprendo un’altra porzione, ho inserito plasticard cercando di ricreare il pezzo dove sono presenti i perni centrali e le quattro piastre circolari esterne per l’attacco di bombette o quant’altro. Vi garantisco che avevo un pò di timore nel cimentarmi nell’impresa per paura di rovinare il pezzo! Diciamo invece che me la sono cavata e devo dire di aver dato un pò di realismo ad un pezzo alquanto scialbo.

Pilone modificato

Pilone modificato 2

Pilone modificato 3

Pilone montato ala

Adesso è il turno del gancio d’arresto. Quello del kit è tutto d’un pezzo; manca dell’alloggiamento del gancio al supporto e di altri piccoli dettagli.

Dopo aver separato il gancio dal supporto, guardando la foto, ho agito come segue:
-Il punto 1 è stato arrotondato davanti, e dietro rifinito a spigolo; originariamente era squadrato e troppo spesso;
-Al punto 2, armato di trapanino e cutter, ho creato il vano dove andrà ad inserirsi il gancio; qui l’operazione è molto delicata perchè il rischio di sfondare tutto è alto. Poi con punta fine ho creato i fori per l’inserimento di un perno in filo di rame, che dovranno essere coperti perchè non in vista;
-L’estremità del gancio (punto 3) è stata letteralmente modificata. Visto che il kit portava il gancio come un pezzo di plastica insignificante, sempre armato di cutter, ho inciso piano piano scavando la parte interna ed esterna e creando un piccolissimo forellino come vedasi dall’originale; altro piccolo passo avanti è stato fatto.

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E’ arrivata l’ora dei carrelli e ruote.

Il carrello anteriore e posteriore sono stati dettagliati con relativa cavetteria e condotti idraulici. La maggiore miglioria l’ha avuta il carrello posteriore. Infatti dalla parte di giunzione dei due gambi (verticale e orizzontale) essendo tutto un pezzo di plastica privo di dettaglio, ho scavato con la lima e cutter, poi ho inserito un cilindretto tra i due perni per simulare il meccanismo di “ripiegamento” dei gambi! Poi ho aggiunto la cavetteria necessaria nella parte interna e con qualche mini dettaglio, facendo riferimento alle foto! Anche il pistone è stato creato con tondini da 3.2 e 2.5 mm.

Adesso sì che sembra un carrello degno di un Super Bug.

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Progetto1

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Le ruote anteriori hanno avuto anche il loro piccolo ritocco. Infatti originariamente erano troppo squadrate ai bordi quindi ho dovuto, pazientemente e giocandomi due dita , arrotondarle per dargli una forma più realistica. Le ruote posteriori invece sono ok e il kit le porta già con l’effetto “peso”.

Progetto3

Il pilone della sonda AN/ASQ-228 AF è stato anch’esso modificato. Il pezzo del kit è scorretto e bisogna di una bella carteggiata per farlo a spigolo. L’operazione è molto delicata perchè lo spessore della plastica è molto ma molto sottile.

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Dopo questo, mi avvio all’ultimo dei montaggi e cioè quello dedicato al canopy! Neanch’esso è rimasto esente dalle torture. Nel trasparente è presente la linea centrale dello stampo che ho eliminato con l’aiuto delle limette miracolose per le unghie. Ho aggiunto i due montanti trasversali e precisamente quelli degli specchietti retrovisori che provengono dal set Aires, mentre i due longheroni laterali dal kit. Proprio quest’ultimi li ho dettagliati meglio con l’aggiunta di cavetti e piccole bombolette e decals rattaccate dal foglio Daco, oltre che naturalmente ai ganci di chiusura laterali e barra interna.

Canopy lucidato

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COLORAZIONE E DECALS:

Il modello è caratterizzato dalla colorazione TPS con derive e gobba rossi. Si passa prima a spruzzare le tinte grigie della livrea cioè Gunze H307-308 schiariti del 5% con bianco, poi si procede col rosso.

Dopo aver accuratamente mascherato tutto, procedo alla colorazione della gobba e derive. Visto che il rosso Gunze è troppo scuro, ho scelto il Tamiya X-7, e con l’aggiunta di qualche goccia di bianco e senza esagerare, si arriva ad un leggero “vermiglio” come il tono delle decals. A tal proposito sottolineo che la DACO mette a disposizione una decal neutra rossa da usare come fonte di pargone con la tinta rossa ottenuta.

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Ultimata la livrea, montati gli scarichi e spruzzati in H18, finito i pozzetti, i carrelli (bianchi con lavaggi di nero ad olio) e fatto un leggerissimo post ho spruzzato il lucido per la volata finale! Il tutto riposerà almeno 2 giorni visto che i lucidi è meglio farli asciugare benino!

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Per il lucido ho usato per la prima volta il Microscale Micro-Gloss (lucidante). Si spruzza molto bene diluito con acqua distillata (30% luc + 70% acq), e come tutti i lucidi bisogna fare attenzione a non esagerare. Una volta asciutto, forma uno strato liscio e fine, ottimo per i lavaggi. Quest’ultimi li ho fatti ad olio con un grigio (nero+bianco) di leggera tonalità per non appesantire molto i contrasti tra pannellature e il resto della colorazione.

Le decals sono stampate in Italia dalla DACO, .… davvero eccezionali. Fini e resistenti, reagiscono bene al Mark Softer Gunze. Una volta attaccate tutte, nuova passata di lucido per sigillare tutto e poi nuovamente una miscela stavolta di Micro-Gloss + H20 Gunze (opaco) su tutto il modello tranne sugli scarichi che sono opachi.

Come rappresentazione finale ho deciso di “armare” il modello con due AIM 120-C AMRAAM ai piloni esterni, quest’ultimi inclinati rispetto all’ala di circa 3.5° (ottimo  suggerimento  dell’ amico  forumista  Paolo – microciccio),  e con un Sidewinder sull’ala destra.

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Alla fine dopo 10 mesi ce l’ho fatta a finirlo e a terminare il mio primo Group Build su ModelingTime. Il fatto di portarlo a termine con tutte queste modifiche, mi ha fatto vincere una bella scommessa ma non contro il modello, ma contro le mie possibilità.

Grazie a tutti coloro che mi hanno seguito con i loro consigli nel Work In Pogress. Potete visualizzare tutte le immagini del modello anche nella GALLERY.

Ciao e B(u)onomodellismoVox a tutti

Francesco BonoVox Miglietta

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5 Comments

  1. Anche se mi ripeto il tuo splendido modello mi ha fatto apprezzare una colorazione che inizialmente mi era indifferente.

    Stracomplimenti!

    microciccio

  2. Ciao Francesco, l’ F-18 non mi ha fatto mai impazzire ma col tuo modello me lo hai fatto rivalutare. Inoltre il tuo modello è bellissimo perché, oltre che costruito con uno standard da mostra, ha una bellissima livrea, differente dalle solite.

    ….i miei rispetti! Cioa e grazie di averlo condiviso con noi!

    Paolo

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