L’Hellcat di Sua Maestà – F6F-3 dal kit Italeri in scala 1/72.

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F6F Hellcat (1)

Note storiche:

l’Hellcat può essere considerato il miglior caccia imbarcato utilizzato dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante l’aspetto tozzo e il considerevole peso, era dotato di un incredibile maneggevolezza garantita dal potente motore Pratt & Whtiney R-2800. L’Hellcat entrò in servizio nel 1943 e divenne rapidamente il caccia standard della Marina Americana. Inizialmente usato come caccia, venne in seguito usato anche come aereo d’appoggio alle truppe utilizzando bombe di vario calibro e razzi aria superficie.
Gli Hellcat combatterono anche e ampiamente nei ranghi della Fleet Air Arm inglese con 254 esemplari della serie F-3 e ben 985 della F-5.

F6F Hellcat (2)

Nel dopo-guerra cominciava a profilarsi all’orizzonte l’era dei jet, e di conseguenza, durante la guerra di Corea, le macchine ancora disponibili vennero usate con un sistema “kamikaze” vertente nel modificarli come aerei senza pilota radioguidati ed equipaggiati con tre bombe senza impennaggi di coda da 1.000 libbre.

F6F Hellcat (2,1)

Altri Hellcat vennero usati come aerobersagli, dipinti in colore antimimetico standard arancione, e furono utili per lo sviluppo dei cannoni e soprattutto dei missili antiaerei navali.

Il modello:

F6F Hellcat (3)

Il kit da me utilizzato è l’Italeri (codice 1305) in 1/72. Un kit discreto finemente inciso in negativo. Il vero motivo che mi ha spinto a comprare questa scatola, però, è stata la possibilità di rappresentare l’Hellcat con le insegne inglesi in un’accattivante mimetica a due toni…un Hellcat diverso dai soliti americani in mimetica blu. Analizziamo i pregi e i difetti del kit:

Pregi:

  • Ottime pannellature in negativo.
  • Possibilità di realizzare ben 4 versioni(due della Fleet Air Arm,una dell’ US Navy e una dell’Aeronavale francese)
  • Flaps già separati.
  • Incastri abbastanza buoni.

Difetti:

  • Cockpit  privo di dettaglio.
  • Problemi nel creare correttamente la finestratura subito dietro il cockpit,per realizzare alcune delle versioni.
  • Canopy che non combacia perfettamente(se si volesse realizzare l’aereo con cappottina chiusa).

Assemblaggio un migliorie varie:

Per prima cosa, come mio solito, ho deciso di migliorare varie parti del kit che non rispecchiavano la realtà al 100%.
Con l’aiuto di un trapanino ho ‘aperto’ le prese d’aria frontali per poi ricreare i tre condotti con del Plasticard molto sottile. Subito dietro la presa d’aria centrale ho incollato una strisciolina di tulle (incarto delle bomboniere,per capirci) per simulare una rete protettiva.

F6F Hellcat (6)

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E’ stata poi la volta del motore. Quello fornito dal kit era abbastanza triste, costituito solo dai cilindri senza nemmeno un cavetto. Armato di filo di rame, ho ricostruito gran parte del cablaggio basandomi sulle foto del velivolo reale. Per ricreare i supporti dei cilindri, invece, ho utilizzato …la corda di una chitarra elettrica! Per chi se ne intende, ho utilizzato la corda del Si o del Sol,di una muta di corde di misura 0,9.

F6F Hellcat (4)

F6F Hellcat (5)

E’ poi la volta del cockpit. Come ho già detto, anch’esso scarno di particolari. Il trattamento è il solito: Plasticard, rame e corde di chitarra (stessa misura di prima). Per il pannello strumenti, completamente liscio,l’italeri fornisce la solita decal di turno con gli strumenti messi a caso,ovviamente. Per dargli tridimensionalità ho agito così: ho tagliato piccole sezioni di Plastirod della Evergreen. I piccoli dischetti ottenuti si applicano sul pannello.
In seguito, uno a uno si ritagliano dalla decal i vari strumenti che compongono il pannello. Questi poi andranno fatti aderire sui dischetti incollati precedentemente al pannello.

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E infine, particolare dopo particolare, si arriva a questo risultato qui…le cinture sono fatte con l’incarto dei cioccolatini…materiale molto adatto allo scopo,secondo me.

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Last, but not the least, con la punta di un taglia balsa nuovo di zecca ho forato le canne delle mitragliatrici. Stesso trattamento anche per i terminali dei tubi di scarico. Il modello, stuccato ed assemblato, è così pronto a ricevere la sua verniciatura.

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Verniciatura:

Interpretare bene questa mimetica,a mio avviso,non è cosa semplice. Lo schema Standard FAA era Dark Slate Grey/Extra Dark Sea Grey..praticamente due grigi, uno leggermente tendente al blu, l’altro leggermente tendente al verde..
Allora vi verrà da chiedervi: come mai il modello sembra dipinto con un olive drab e un azzurro medio? La risposta è semplice: com’è noto, l’Hellcat era un aereo imbarcato, e com’è altrettanto noto gli aerei imbarcati subiscono la forza delle intemperie atmosferiche maggiormente rispetto ad altri aerei.
Con il tempo, quindi, i due colori originali si sono modificati cambiano tonalità in modo drastico. Pensa che ti ripensa, alla fine la soluzione finale è stata questa:

  • Gunze H333(70%)+H35(20%)+bianco(10%)
  • Gunze H52(60%)+H32(40%)
  • Tamiya XF-80 per la pancia.

F6F Hellcat (14)

(Ringraziamenti speciali agli utenti del FORUM, che mi hanno aiutato nel trovare le tinte giuste).

Weathering:

Ok, la verniciatura è andata, ma non finisce qui ovviamente. Ora è il momento di dare vita a questi due semplici colori messi uno accanto all’altro. Anche i meno esperti si renderanno conto che così la mimetica è troppo piatta, simile più alla colorazione dei giocattoli che a quella di un aereo vero. Molti modellisti, ancora agli albori, spesso si renderanno conto che dopo aver verniciato un modello, soddisfatti magari per aver azzeccato in pieno il colore, qualcosa non torni.

Il colore è steso bene, la tinta è OK, allora cos’è che non va? perchè è ancora così lontano dal reale? Semplice, quello che manca è un po’ di Post Shading! Grazie a questa tecnica, che consiste nello schiarire il colore di base e poi passarlo all’interno di ogni pannello, o in corrispondenza delle zone che ricevono più luce, si riuscirà ad ottenere quell’effetto da sempre sognato.

Dopo una sessione di post, arrivando a schiarire il colore di base anche con 6/7 gocce di bianco,ecco cosa si ottiene…si nota la differenza vero?

F6F Hellcat (15)

Finita qui? Ovviamente no! perché in tempo di guerra gli aerei da caccia non vengono di certo trattati con i guanti.
In realtà vengo calpestati, sporcati, graffiati, presi a male parole e, se capita, addirittura mitragliati…. pensate un po’..
Quindi succedeva spesso che la vernice ,nei punti critici, saltasse via lasciando intravedere lo strato sottostante in metallo, legno, tela o quello che sia.

Simulare tutto ciò è semplice. Io ho utilizzato un ago per tessere, appena intinto nel grigio metallizzato…. si deposita il colore dove si vuole ed il gioco è fatto.
Ultimo step: si ricreano i fumi di scarico del motore, delle mitragliatrici e colature varie da bocchettoni o giunzioni. Il tutto simulabile con aerografo e colore molto diluito, o direttamente con colori ad olio “tirati” nel senso del vento con un panno o un Cotton Fioc.

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Infine, gli ultimi passaggi li conoscete tutti: mano di lucido-> decals-> mano di lucido-> lavaggi ->opaco.

Il modello è così pronto per essere esposto in vetrina!

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Sperando che vi sia piaciuto,auguro a tutti buon modellismo!
Saluti.

Leonardo  ‘Thunderjet’  F.

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4 Comments

  1. Articolo molto bello, modello ottimo ma… quella scritta “Modeling time gallery” piazzata proprio al centro da un fastidio enorme!! non potresti renderla un po’ meno evidente, oppure spostarla su di un lato invece che al centro??
    Per il resto solito lavoro ottimo per un ottimo sito!!

  2. E’ possibile visualizzare le immagini senza logo dalla galleria accedendo con il nome utente e password del forum. Purtroppo è una precauzione che abbiamo dovuto prendere in seguito a vicende con altri siti che invece di chiedere le immagini (che avrebbero tranquillamente ottenuto) avevano preferito spacciarle per loro.

  3. Ciao Leo, il tuo Hellcat della F.A.A. è bellissimo e mi è piaciuto molto. E mi piace anche il tuo stile nello scrivere, divertente, esaustivo ma non ridondante.

    Bravo!

    Ciao! Paolo

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